07 settembre 2009

Vaccinazioni, dal 2010 la scelta spetterà ai genitori.


La nuova influenza riapre la discussione sulle vaccinazioni pediatriche, che l'Europa chiede di rendere tutte facoltative entro il 2010. Mentre l'esecutivo mette a punto il piano pandemico da trasmettere alle Regioni, per fronteggiare la nuova influenza A/H1N1, alcuni medici si premurano di invitare i genitori a pensare sì al vaccino per la nuova febbre, ma di non trascurare tutte le altre vaccinazioni. "È sbagliato avere lo spauracchio dell'influenza A e non preoccuparsi, ad esempio, del morbillo", raccomandano numerosi medici.Con i riflettori puntati sulle minacce della nuova influenza e sull'imminente arrivo del vaccino, si ria­pre il dibattito sulle vaccinazioni e, in particolare, sull'obbligatorietà di quelle pediatriche.La scelta di non rendere obbligatoria la vaccinazione contro l'influenza A asseconda la linea europea, la stessa che chiede all'Italia di liberalizza­re le vaccinazioni per l’infanzia dal 2010. Una raccomandazione che riguarda, oltre al nostro Paese, solamente anche Grecia e Por­togallo: unici tre stati dell'Unione in cui vige ancora l'immunizzazione obbligato­ria.Il non obbligo solleva lo Stato dalla responsabilità (e dai rischi di risarcimenti milionari, nel caso vi fossero effetti collaterali imputabili al vaccino) per demandare la scelta ai genitori, «che finalmente avranno modo di informarsi anche sugli effetti negativi dei vaccini» sostiene la dott.ssa Gina Bellia medico pediatra, socio Sima (società italiana di medicina antroposofica), a cui abbiamo chiesto un'opinione in merito - consapevoli di incontrare una esponente del fronte del 'libero vaccino'.«I vaccini hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo fondamentale per debellare malattie gravissime. Ma le coercizioni si possono giustificare in situazioni di particolare emergenza. Oggi è giusto dare ai genitori la libertà di scegliere. La non obbligatorietà potrebbe inoltre finalmente aprire la strada alla ricerche sugli effetti collaterali dei vaccini, che oggi hanno vita difficile in Italia».A quali effetti collaterali si riferisce?«Ad esempio all'intenso squilibrio cui è sottoposto il sistema immunitario del bambino e alla possibilità di instaurarsi di malattie legate all'immunodeficienza. Oggi assistiamo all'incremento nei bambini di malattie prima pressoché inesistenti: allergie, sin­dromi auto-immunitarie, intolleranze ali­mentari... Inoltre meno vaccini e meno antibiotici diminuiscono anche la possibilità che i virus si trasformino in forme via via sempre più aggressive».Ma non è sempre meglio evitare che il bambino contragga una malattia?«Se non permettiamo a un bambino di confrontarsi con la malattia crescerà estremamente debole. Le malattie esantematiche, ad esempio, sono una tappa di crescita importantissima per il bambino, che dopo averle superate, ne esce rafforzato. Uno dei prezzi del vaccino è la perdita dell'effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare. E' importante che i genitori imparino a valutare tutti i pro e i contro dei vaccini, per esercitare una scelta pù consapevole».