Prestito e restituzione nell’arco della stessa giornata. ecco la nuova frontiera "just-in-time" dell'usura.Secondo Confesercenti SosImpresa, infatti, le organizzazioni criminali si stanno adeguando alla crisi economica, architettando un "servizio" pronta consegna ai bisognosi di liquidità.
Piccolo dettaglio: l’usura a ore, con prestito e restituzione nella stessa giornata, prevede interessi carissimi; del 10% al giorno, che in una settimana arrivano a toccare addirittura soglie del 70%.E' una "criminalità creativa" che ha successo perché molti piccoli imprenditori - ma anche titolari di attività di media dimensione - sono costretti a ricorrervi anche solo per tenere aperto l'esercizio e pagare i fornitori. Si rivolgono così agli usurai che la mattina prestano i soldi (mediamente 1.000 euro) e la sera passano a ritirare il capitale maggiorato di un 10%.
Ma le conseguenze sono pesanti: l’anno scorso per indebitamento o usura 15mila Pmi hanno chiuso i battenti.E ancora: l’indebitamento che riguarda i piccoli prestiti risulta in crescita dell’11,2%, un incremento che vale 5,2 miliardi l’anno.Infine, agli sportelli antiusura di SosImpresa le richieste di aiuto si sono triplicate. Erano 1200 nel 2008 ma quest’anno supereranno le 3000, anche perché si presentano anche imprenditori di aziende dell’industria, edili, metalmeccaniche, tessili.Sos impresa ricostruisce anche l’identitkit della persona a rischio usura: di solito ha un età compresa fra i 48 e i 55 anni.
Per il 50% il fenomeno insidia i commercianti, altri imprenditori per il 30%, i professionisti per il 10%, pensionati o lavoratori per il 10%.Nel commercio, i settori più colpiti sono la ristorazione (26%), l’abbigliamento (23%), il commercio ambulante (20%) e le rivendite di generi alimentari (15%).Negli altri comparti produttivi le aziende più colpite appartengono al settore edile (35%), a quello agricolo ed ittico (29%) ed a quello alberghiero-turistico (15%).
Per contrastare un fenomeno sempre più capillare - si calcola che a spartirsi la “torta” ci siano reti gestite da circa 25 mila usurai - SosImpresa chiede all’Abi ed al Governo di concretizzare rapidamente l’accordo sulla moratoria dei debiti, vista come deterrente.Occorre inoltre aumentare le disponibilità di credito per le imprese che vivono un periodo di difficoltà.
Ecco alcuni consigli per non cadere nella rete:
non pagare mai e denunciare sempre: pagare gli usurai è un errore perché, oltre al danno economico, chi non denuncia rischia di essere indagato per favoreggiamento e perdere il diritto a svolgere la propria attività imprenditoriale;
è possibile recuperare le somme pagate tramite erogazioni di benefici previsti dalle leggi 108/1996 e 44/1999 (elargizione per le vittime di usura). E’ inoltre previsto un apposito Fondo Antiracket e Antiusura di 70 miliardi di euro destinati alle vittime di raggiri usurai (maggiori informazioni sul sito governativo www.interno.it, sezione antiracket e antiusura);
lo Stato mette a disposizione anche incentivi di vario tipo (es. sistemi di videosorveglianza) oltre al risarcimento in denaro;
rivolgersi allo sportello antiusura SosImpresa messo a disposizione dalla Confesercenti (numero verde 800900767) e coordinato da avvocati che collaborano a stretto contatto con il cittadino per fornirgli consigli e assistenza legale.
Piccolo dettaglio: l’usura a ore, con prestito e restituzione nella stessa giornata, prevede interessi carissimi; del 10% al giorno, che in una settimana arrivano a toccare addirittura soglie del 70%.E' una "criminalità creativa" che ha successo perché molti piccoli imprenditori - ma anche titolari di attività di media dimensione - sono costretti a ricorrervi anche solo per tenere aperto l'esercizio e pagare i fornitori. Si rivolgono così agli usurai che la mattina prestano i soldi (mediamente 1.000 euro) e la sera passano a ritirare il capitale maggiorato di un 10%.
Ma le conseguenze sono pesanti: l’anno scorso per indebitamento o usura 15mila Pmi hanno chiuso i battenti.E ancora: l’indebitamento che riguarda i piccoli prestiti risulta in crescita dell’11,2%, un incremento che vale 5,2 miliardi l’anno.Infine, agli sportelli antiusura di SosImpresa le richieste di aiuto si sono triplicate. Erano 1200 nel 2008 ma quest’anno supereranno le 3000, anche perché si presentano anche imprenditori di aziende dell’industria, edili, metalmeccaniche, tessili.Sos impresa ricostruisce anche l’identitkit della persona a rischio usura: di solito ha un età compresa fra i 48 e i 55 anni.
Per il 50% il fenomeno insidia i commercianti, altri imprenditori per il 30%, i professionisti per il 10%, pensionati o lavoratori per il 10%.Nel commercio, i settori più colpiti sono la ristorazione (26%), l’abbigliamento (23%), il commercio ambulante (20%) e le rivendite di generi alimentari (15%).Negli altri comparti produttivi le aziende più colpite appartengono al settore edile (35%), a quello agricolo ed ittico (29%) ed a quello alberghiero-turistico (15%).
Per contrastare un fenomeno sempre più capillare - si calcola che a spartirsi la “torta” ci siano reti gestite da circa 25 mila usurai - SosImpresa chiede all’Abi ed al Governo di concretizzare rapidamente l’accordo sulla moratoria dei debiti, vista come deterrente.Occorre inoltre aumentare le disponibilità di credito per le imprese che vivono un periodo di difficoltà.
Ecco alcuni consigli per non cadere nella rete:
non pagare mai e denunciare sempre: pagare gli usurai è un errore perché, oltre al danno economico, chi non denuncia rischia di essere indagato per favoreggiamento e perdere il diritto a svolgere la propria attività imprenditoriale;
è possibile recuperare le somme pagate tramite erogazioni di benefici previsti dalle leggi 108/1996 e 44/1999 (elargizione per le vittime di usura). E’ inoltre previsto un apposito Fondo Antiracket e Antiusura di 70 miliardi di euro destinati alle vittime di raggiri usurai (maggiori informazioni sul sito governativo www.interno.it, sezione antiracket e antiusura);
lo Stato mette a disposizione anche incentivi di vario tipo (es. sistemi di videosorveglianza) oltre al risarcimento in denaro;
rivolgersi allo sportello antiusura SosImpresa messo a disposizione dalla Confesercenti (numero verde 800900767) e coordinato da avvocati che collaborano a stretto contatto con il cittadino per fornirgli consigli e assistenza legale.
c.s.