Piedimonte Matese. In relazione a talune notizie di stampa su un’ipotetica e quanto mai infondata scarsa produttività parlamentare resa in questo primo anno di attività presso il Senato della Repubblica quale rappresentante del territorio, il Senatore Carlo Sarro chiarisce quanto segue al fine di ripristinare la verità:
“Il sedicente "Rapporto sulle attività dei parlamentari 2008-2009", al di là della suggestiva denominazione, non è un documento ufficiale e risulta redatto secondo criteri talmente approssimativi da fornire una rappresentazione tutt'altro che veritiera del lavoro svolto dai singoli parlamentari.
Si parte dalla premessa, dichiaratamente espressa, che con gli indicatori utilizzati si è inteso misurare non la qualità dell'attività parlamentare (così come si sarebbe dovuto fare per esprimere un fondato giudizio) ma semplicemente la quantità. Tuttavia anche per questa i coefficienti utilizzati ed ancor più i punteggi ad essi riservati, non consentono di esprimere un corretto apprezzamento dell'attività in esame. Si afferma che scopo della valutazione è quello di stabilire il grado di "coinvolgimento" nel processo legislativo. In totale contraddizione con tale premessa, però, al lavoro in Commissione viene attribuito un punteggio bassissimo (1) mentre è proprio in Commissione che si svolge gran parte del procedimento legislativo (esame testo, valutazione compatibilità costituzionale, proposizione ed esame emenda menti, pareri, votazioni, ecc). Sempre contraddicendo il criterio base, la griglia di valutazione assegna un punteggio del tutto sproporzionato ad atti, quali quelli di sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanza, mozioni) che molto spesso si risolvono in atti di semplicissima elaborazione e che, soprattutto, non hanno alcuna attinenza con il procedimento legislativo.
Sorprendentemente, per restare al mio caso, non risulta considerata l'attività da me svolta nella Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, organo del quale sono segretario, che assolve ad una funzione delicatissima giacché ha il compito di tutelare le prerogative del Parlamento. La Giunta si riunisce con notevole frequenza, discute di questioni delicatissime e, personalmente, sono stato relatore in diversi procedimenti, compito questo che, in ragione della sua complessità, richiede una preventiva attività di studio e di approfondimento. A ciò si aggiunga che lo scrivente è anche componente della Commissione antimafia e della Commissione Affari Costituzionali, quest'ultima chiamata a pronunciarsi sulla compatibilità costituzionale di tutti i provvedimenti legislativi all'esame del Parlamento.
Trovo, quindi, assolutamente fuorviante dare del "fannullone" sulla base di criteri tecnicamente errati, ad un parlamentare che ha partecipato alla quasi totalità delle 200 sedute del Senato e ad oltre il 94% delle votazioni; che frequenta assiduamente alle Commissioni partecipando ai lavori , in molti casi, in veste di relatore. Del resto a riprova del valore assolutamente arbitrario della presunta graduatoria di merito, basti considerare che un indice di produttività altrettanto se non ancora più basso del mio, è riservato a senatori come Giuseppe Pisanu (Presidente della Commissione antimafia), Lamberto Dini (Presidente delle Commissione esteri) Marco Follini (Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari) che già solo per gli incarichi istituzionali rivestiti assicurano un apporto determinante al funzionamento del Parlamen to ed al processo di formazione delle leggi; addirittura al Sen. Domenico Nania, che da Vice Presidente presiede moltissime sedute del Senato e che, per prassi consolidata, al pari del Presidente, non partecipa alle votazioni, viene riservato un posto in graduatoria ancora peggiore (indice di produttività 0,41).
È giusto che il lavoro dei parlamentari sia controllato ma è doveroso che ciò avvenga sulla base di informazioni precise e di valutazioni corrette, evitando gratuite denigrazioni e facile qualunquismo”.
“Il sedicente "Rapporto sulle attività dei parlamentari 2008-2009", al di là della suggestiva denominazione, non è un documento ufficiale e risulta redatto secondo criteri talmente approssimativi da fornire una rappresentazione tutt'altro che veritiera del lavoro svolto dai singoli parlamentari.
Si parte dalla premessa, dichiaratamente espressa, che con gli indicatori utilizzati si è inteso misurare non la qualità dell'attività parlamentare (così come si sarebbe dovuto fare per esprimere un fondato giudizio) ma semplicemente la quantità. Tuttavia anche per questa i coefficienti utilizzati ed ancor più i punteggi ad essi riservati, non consentono di esprimere un corretto apprezzamento dell'attività in esame. Si afferma che scopo della valutazione è quello di stabilire il grado di "coinvolgimento" nel processo legislativo. In totale contraddizione con tale premessa, però, al lavoro in Commissione viene attribuito un punteggio bassissimo (1) mentre è proprio in Commissione che si svolge gran parte del procedimento legislativo (esame testo, valutazione compatibilità costituzionale, proposizione ed esame emenda menti, pareri, votazioni, ecc). Sempre contraddicendo il criterio base, la griglia di valutazione assegna un punteggio del tutto sproporzionato ad atti, quali quelli di sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanza, mozioni) che molto spesso si risolvono in atti di semplicissima elaborazione e che, soprattutto, non hanno alcuna attinenza con il procedimento legislativo.
Sorprendentemente, per restare al mio caso, non risulta considerata l'attività da me svolta nella Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, organo del quale sono segretario, che assolve ad una funzione delicatissima giacché ha il compito di tutelare le prerogative del Parlamento. La Giunta si riunisce con notevole frequenza, discute di questioni delicatissime e, personalmente, sono stato relatore in diversi procedimenti, compito questo che, in ragione della sua complessità, richiede una preventiva attività di studio e di approfondimento. A ciò si aggiunga che lo scrivente è anche componente della Commissione antimafia e della Commissione Affari Costituzionali, quest'ultima chiamata a pronunciarsi sulla compatibilità costituzionale di tutti i provvedimenti legislativi all'esame del Parlamento.
Trovo, quindi, assolutamente fuorviante dare del "fannullone" sulla base di criteri tecnicamente errati, ad un parlamentare che ha partecipato alla quasi totalità delle 200 sedute del Senato e ad oltre il 94% delle votazioni; che frequenta assiduamente alle Commissioni partecipando ai lavori , in molti casi, in veste di relatore. Del resto a riprova del valore assolutamente arbitrario della presunta graduatoria di merito, basti considerare che un indice di produttività altrettanto se non ancora più basso del mio, è riservato a senatori come Giuseppe Pisanu (Presidente della Commissione antimafia), Lamberto Dini (Presidente delle Commissione esteri) Marco Follini (Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari) che già solo per gli incarichi istituzionali rivestiti assicurano un apporto determinante al funzionamento del Parlamen to ed al processo di formazione delle leggi; addirittura al Sen. Domenico Nania, che da Vice Presidente presiede moltissime sedute del Senato e che, per prassi consolidata, al pari del Presidente, non partecipa alle votazioni, viene riservato un posto in graduatoria ancora peggiore (indice di produttività 0,41).
È giusto che il lavoro dei parlamentari sia controllato ma è doveroso che ciò avvenga sulla base di informazioni precise e di valutazioni corrette, evitando gratuite denigrazioni e facile qualunquismo”.
Fonte: comunicato stampa