Piedimonte Matese. Un Polo Culturale al fine di consentire al capoluogo matesino di rinverdire i fasti socio-culturali d’un tempo quando era il punto di riferimento dell’intero Alto Casertano. A lanciare la sfida è il senatore del Popolo della Libertà e consigliere comunale Carlo Sarro (nella foto) che interviene sulla necessità di restituire a Piedimonte Matese il ruolo guida nelle attività culturali dell’intero comprensorio. Un percorso che secondo il senatore matesino dovrebbe partire “dal definitivo recupero di Palazzo Ducale, lo storico edifico che rappresenta la memoria storica della città acquistato dall’amministrazione provinciale a guida centrodestra negli anni scorsi proprio dietro suo impulso che all’epoca era sindaco di Piedimonte, e che poi è finito nel dimenticatoio tra l’indifferenza generale tant’è che nulla si sa più sulla sua destinazione finale”. Ma un’altra tappa importante nella creazione del tanto agognato Polo Culturale è rappresentata dalla realizzazione dei lavori previsti dai tre progetti programmati dall’ex amministrazione Sarro nell’ambito del Pit “Monti Trebulani-Matese” ed anch’essi in stand-by da oltre due anni e mezzo, ovvero da quando è passata di mano la guida amministrativa del capoluogo matesino. Tre progetti riguardanti rispettivamente la ristrutturazione del complesso monumentale di San Domenico, con il restauro degli affreschi del ‘400 sulla vita del Santo e la sistemazione dell’intero secondo piano che dovrebbe accogliere le collezioni dell’ex Museo Alifano; la ristrutturazione del seicentesco complesso monumentale dell’ex Abbazia dei Celestini, destinato a biblioteca comunale; ed infine la realizzazione prima e lo sfruttamento oggi del “Parco Archeologico di Monte Cila”, con la tutela ed il consolidamento delle mura ciclopiche ed il recupero di ulteriori reperti di uno dei maggiori insediamenti di età sannitica, non ultimo il cosiddetto “Corriere del Cila”, bronzetto di derivazione greca del V-IV Secolo a. C. “I progetti, approvati tra il 2003 ed il 2006 ed interamente finanziati per una cifra che supera i 4 milioni di euro all’interno del Progetto Integrato Territoriale Monti Trebulani-Matese,-spiega l’ex sindaco Sarro-uniti al recupero di Palazzo Ducale dovrebbero consentire la realizzazione di un affascinante circuito storico-culturale unico in Campania per importanza, ma senza perdere ulteriormente tempo anche per non sprecare l’opportunità offerta da un richiamo turistico di notevole portata che Palazzo Ducale, ex abbazia dei Celestini, Chiostro di San Domenico e Parco archeologico di Monte Cila saranno in grado di attrarre a beneficio della città, senza poi contare l’indotto che ne deriverebbe per l’economia locale”. In tale ottica, dopo la riapertura fortemente voluta nel 2004 dall’allora amministrazione Sarro, si colloca anche la rivitalizzazione del Museo Civico cittadino che, proprio su iniziativa del senatore piediellino che ha interessato della situazione il Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, ottenendo un pronto riscontro positivo dal Governo, riavrà indietro le collezioni museali conservate sin dal 1973 nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed i reperti archeologici finora custoditi dalla Sovrintendenza Speciale di Napoli e Pompei.
Pietro Rossi
Pietro Rossi