Bellona.Mentre l’esordiente Paolo Giordano continua a raccogliere consensi con l’inaspettato successo editoriale del 2008 di “La solitudine dei numeri primi”, uno spaccato sulle vicende spesso dolorose che segnano l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta, l’Iac “Dante Alighieri” di Bellona risulta ancora una volta al passo con i tempi se non addirittura precursore. Infatti, nell’ambito del programma regionale di Scuole Aperte, finanziato dalla Regione Campania, la scuola bellonese per la seconda volta si cimenta in un’opera filmica attraverso la realizzazione di un cortometraggio sul dramma della solitudine. I ragazzi di Bellona e di Presenzano – scuole in rete - hanno confermato che nell’era dei contatti elettronici i rapporti faccia a faccia tra gli adolescenti, sono vertiginosamente crollati e, di fronte alla scelta di un soggetto confacente alle discussioni sulle problematiche adolescenziali, hanno prediletto il “dramma” della solitudine. “In realtà, di fronte alla scelta degli alunni delle due scuole – commenta Anna Aurilio, coordinatrice del progetto - ci viene in mente il famoso medico e psicanalista inglese Donald Winnicott quando affermava l’importanza della capacità d’essere soli come tappa necessaria per lo sviluppo emotivo, una capacità considerata arcaica nell’era dei contatti telematici.”. Dunque, quello delle due scuole in rete diventa un cortometraggio importante, con un forte impatto emotivo non solo sulle giovani generazioni ma, soprattutto, sulle famiglie degli alunni, una vera e propria sintesi per educare gli adolescenti alla capacità di essere soli come tappa necessaria per il proprio sviluppo. Domenico Nespolino, che con ovattata semplicità ha saputo trasformare le fobie degli adolescenti di Bellona e Presenzano in una storia dolce e penetrante, sceneggia con sorprendente naturalezza l’adolescenza, la vita quotidiana, la solitudine che avanza, pensieri in libertà e che si sovrappongono tra sogni e traguardi da raggiungere con il quotidiano della vita che scorre e la voglia di sparire. Una regia, quella di Luigi Nappa, sensibile e mai invadente, in una trama che accompagna senza fatica lo spettatore che si perde con piacere tra realtà e sogno e che comprende con estrema facilità quanto sia labile e fragile il mondo che l’adolescente si costruisce ed in cui si lascia vivere. Un cortometraggio intenso e poetico, pregnante di significato, con un finale non immediatamente comprensibile, che quasi si percepisce ma che non è scontato. Dunque, un lavoro importante, con un tema forte di grande impatto emotivo sia sulle giovani generazioni sia sulla famiglia che, quest’anno, è al centro del progetto finanziato dalla Regione Campania. "La scelta di un cortometraggio – spiega il DS bellonese Luca Antropoli – è accattivante perché con uno stile asciutto, con un impatto facile, immediato e del tutto particolare, mette in guardia chi ascolta l’ipod, giovani e adulti che considerano " patologica la condizione di chi sta per conto proprio, nell’esclusiva compagnia dei pensieri, per più di 15 minuti consecutivi, senza contatti elettronici con altre persone o analoga interazione con apparecchi digitali”. Insomma, conclude il DS presenzanese, Carmine Lepore, “chi non ci mette la faccia, preferendo la scorciatoia degli sms e delle mails non si mette davvero in gioco”. Il cortometraggio sarà una produzione fuori commercio, a tiratura limitata di copie, ad uso esclusivo di chi ha collaborato alla realizzazione di cui la Regione Campania, insieme all’Iac “Dante Alighieri” di Bellona e la “Don Milani” di Presenzano, è produttore unico.
Fonte:comunicato stampa