Piedimonte Matese. Lettera del Senatore della Repubblica Carlo Sarro (nella foto) al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sen. Sandro Bondi per consentire la restituzione al Museo Civico cittadino di Piedimonte Matese delle collezioni museali che, dal 1973, ancora giacciono presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nella missiva inviata al titolare del Dicastero di Viale del Collegio Romano, il Senatore Sarro ha chiesto di disporre che i reperti archeologici custoditi, in via cautelativa, da oltre 35 anni nei magazzini del complesso museale partenopeo, siano riconsegnati al Museo Civico piedimontese, inaugurato nel 2004 e la cui riapertura fu fortemente voluta proprio dall’allora sindaco Sarro che, oggi nelle vesti di rappresentante della città in seno al Parlamento Italiano, è tornato ad occuparsi della questione investendo il Ministro Bondi proprio per consentire la ricomposizione delle collezioni museali in città. “Signor Ministro,scrive il Sen. Sarro, è ben nota l'attenzione da Ella riservata alla Campania attraverso i tanti interventi promossi per valorizzare l'immenso patrimonio paesaggistico, archeologico, storico ed artistico della regione; nel quadro di questi interventi abbiamo avuto modo di apprezzare, altresì, il Suo impegno per Terra di Lavoro, delle cui più significative questioni ha inteso personalmente rendersi conto nel corso della visita del 17 ottobre 2008.
Proprio in riferimento al circuito museale della provincia di Caserta, mi permetto di rappresentarLe una vicenda che da tempo interessa la Città di Piedimonte Matese, della quale, per dieci anni, sono stato sindaco. Fin dal 1913 è lì attivo un piccolo ma interessante Museo Civico, la cui dotazione ricomprende epigrafi sannite e romane, manoscritti antichi e pergamene medioevali, ceramiche del '700, raccolte numismatiche, armi e cimeli garibaldini, dipinti di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo: un insieme di testimonianze della storia e della civiltà del Matese. Nel 1973, a seguito di ripetuti furti, il museo fu chiuso e le sole collezioni archeologiche - su disposizione della Soprintendenza - trasferite, a scopo cautelativo, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nei cui magazzini sono ancora depositate. Da sindaco mi occupai della vicenda, attivando un intervento di recupero e di messa in sicurezza dei locali museali, il cui progetto fu approvato dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 308 del 18/7/2000 ed assentito dalla competente Soprintendenza con nulla osta n. 23541 del 10/8/2000. I lavori vennero regolarmente eseguiti e il Museo riaperto, con una solenne cerimonia, il 4 dicembre 2004. Mentre le altre collezioni (pinacoteca, ceramiche, monete, armi, ecc), rimaste in custodia al Comune, sono state prontamente ricollocate negli ambienti restaurati e, dunque, sono già da 5 anni visitabili, non altrettanto è accaduto per il materiale ritirato nel 1973 dalla Soprintendenza, che, pure in titolarità del Comune, non è stato, ad oggi, restituito”. Sarro conclude la sua missiva chiedendo quindi al Ministro Bondi , di intervenire sui competenti Uffici del Ministero, affinché il Comune di Piedimonte Matese, rientri, quanto prima, nella disponibilità del ricordato materiale archeologico, permettendo in tal modo la ricomposizione delle collezioni, così come ordinate dal fondatore del Museo Civico ed ammirate da migliaia di studiosi e visitatori nel corso di 65 anni di esposizione.
Pietro Rossi
Proprio in riferimento al circuito museale della provincia di Caserta, mi permetto di rappresentarLe una vicenda che da tempo interessa la Città di Piedimonte Matese, della quale, per dieci anni, sono stato sindaco. Fin dal 1913 è lì attivo un piccolo ma interessante Museo Civico, la cui dotazione ricomprende epigrafi sannite e romane, manoscritti antichi e pergamene medioevali, ceramiche del '700, raccolte numismatiche, armi e cimeli garibaldini, dipinti di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo: un insieme di testimonianze della storia e della civiltà del Matese. Nel 1973, a seguito di ripetuti furti, il museo fu chiuso e le sole collezioni archeologiche - su disposizione della Soprintendenza - trasferite, a scopo cautelativo, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nei cui magazzini sono ancora depositate. Da sindaco mi occupai della vicenda, attivando un intervento di recupero e di messa in sicurezza dei locali museali, il cui progetto fu approvato dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 308 del 18/7/2000 ed assentito dalla competente Soprintendenza con nulla osta n. 23541 del 10/8/2000. I lavori vennero regolarmente eseguiti e il Museo riaperto, con una solenne cerimonia, il 4 dicembre 2004. Mentre le altre collezioni (pinacoteca, ceramiche, monete, armi, ecc), rimaste in custodia al Comune, sono state prontamente ricollocate negli ambienti restaurati e, dunque, sono già da 5 anni visitabili, non altrettanto è accaduto per il materiale ritirato nel 1973 dalla Soprintendenza, che, pure in titolarità del Comune, non è stato, ad oggi, restituito”. Sarro conclude la sua missiva chiedendo quindi al Ministro Bondi , di intervenire sui competenti Uffici del Ministero, affinché il Comune di Piedimonte Matese, rientri, quanto prima, nella disponibilità del ricordato materiale archeologico, permettendo in tal modo la ricomposizione delle collezioni, così come ordinate dal fondatore del Museo Civico ed ammirate da migliaia di studiosi e visitatori nel corso di 65 anni di esposizione.
Pietro Rossi