02 marzo 2008

Caiazzo. Sicurezza stradale, interessante convegno.


Caiazzo.Si è rivelato più interessante del previsto il convegno promosso dall’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Stefano Giaquinto in collaborazione con l’ISISS, istituto scolastico che raggruppa “Scientifico” e “Geometri”, e la Federconsumatori rappresentata per l’occasione dal referente provinciale Sabatino Santangelo e dalla delegata locale Antonella Di Sorbo. Ferma restando l’importanza di tutti gli interventi che, dopo il saluto del sindaco, hanno spaziato su vari argomenti, particolare attenzione hanno riscosso fra il pubblico, composto in gran parte da studenti, le relazioni -o meglio lezioni- di Pietro del Bene, comandante della Polizia Municipale, e Franco Mennillo, responsabile e docente dei corsi per recupero punti patente, concordi in particolare nel riconoscere al sindaco Giaquinto la lungimiranza dimostrata nell’autorizzare tali corsi, che oggi rappresentano il fiore all’occhiello della città, prima in provincia e fra e prime della Penisola ad avere istituito tali corsi, grazie ai quali molti automobilisti, anche dia ltre Regioni, hanno potuto recuperare i punti perduti evitando la trafila e soprattutto le più ingenti spese pretese dalle scuole guida, spesso con esiti peggiori. Ritenendo importanti tali relazioni anche per i nostri lettori, le proponiamo di seguito integralmente, partendo da quella del maresciallo Del Bene: «La sicurezza stradale: aspetti operativi. Il codice della strada inizia con questa formula: la sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato. La circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali sulle strade è regolata dalle norme del presente codice e dai provvedimenti emanati in applicazione di esse, nel rispetto delle normative internazionali e comunitarie in materia. Le norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al principio della sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi: di ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; di migliorare il livello di qualità della vita dei cittadini anche attraverso una razionale utilizzazione del territorio; di migliorare la fluidità della circolazione. È un’enunciazione di principio in sintonia con il principio costituzionale della libertà di circolazione previsto dall’art.16 della Costituzione repubblicana del 1948. Ovviamente tale circolazione deve avvenire nella sicurezza collettiva per cui ogni cittadino deve rispettare le norme poste a base della vita sociale e volte alla tutela dei diritti di tutti. Quindi già dal primo articolo possiamo capire che tutto il codice della strada è finalizzato alla sicurezza stradale, in questa sede però non si può certamente parlare dei 240 articoli del codice e dei 408 articoli del regolamento oltre alle innumerevoli leggi, decreti, e circolari che ne fanno da corollario. Perciò mi limito alle norme più importanti, comunemente dette di comportamento, e di maggiore impatto per voi studenti che, se non siete ancora motorizzati, state per farlo, o l’avete appena fatto. I fattori della circolazione sono: la strada, il veicolo e l’uomo, per ognuno il codice detta delle norme da rispettare (o comportamenti da tenersi) al fine di evitare situazioni di pericolo per il singolo e la collettività; ne consegue che occorre osservare (rispettare) i comportamenti imposti dalla segnaletica stradale, dagli agenti del traffico, dalle norme che regolano la circolazione e la corretta esecuzione delle manovre (mano da tenere, precedenza, sorpassi, ecc.), norme dettate per il singolo quali le prescrizioni sulla propria patente (obbligo di occhiali, uso di protesi, guida di veicoli di cilindrata non superiore, ecc.). Innanzitutto partiamo del comportamento da tenersi sulla strada come pedoni, poi passeremo al comportamento da tenersi allorché si è alla guida dei ciclomotori. Come pedoni innanzitutto dobbiamo camminare sui marciapiedi, nei viali, possibilmente mai sulla carreggiata; dove non ci sono i marciapiedi o viali ricordiamoci di camminare in fila per uno e tenendo i veicoli di fronte: avremo il vantaggio, specie nelle ore notturne, di vedere il pericolo. Per attraversare dobbiamo servirci dei passaggi pedonali prestando comunque attenzione ai veicoli in transito; è vero che il pedone ha la precedenza ma non bisogna mai dimenticare che alla guida del veicolo può esserci qualche persona distratta per cui, in un eventuale impatto, ci rimette certamente più il pedone; se non ci sono passaggi pedonali (o sotto-soprapassaggi) bisogna attraversare la carreggiata in senso perpendicolare e con la massima attenzione dando la precedenza ai veicoli. Non dobbiamo mai attraversare nelle intersezioni (incroci): pur prestando la massima attenzione non potremo mai prevedere le manovre dei conducenti che si avvicinano all’incrocio dalle diverse strade che confluiscono nell’incrocio. Altro aspetto per la propria sicurezza che il pedone non deve mai dimenticare, specie per molti di voi che venite a scuola con i pulmans, è quello di non attraversare mai la strada passando davanti agli autobus, filobus, tram, ecc. in sosta alle fermate: possono ripartire all’improvviso senza che il conducente si accorga della presenza del pedone essendo impegnato a guardare negli specchietti retrovisori. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è quello di utilizzare i pattini, gli scate ecc. solo in luoghi a ciò destinati o quanto meno in aree ampie dove si può vedere e prevedere le manovre degli altri: non dobbiamo mai dimenticare che nell’espressione altri, spesso ci sono dei nostri congiunti, amici, parenti; certamente non desideriamo fare loro del male! Come conducenti, sempre per la sicurezza nostra e degli altri, abbiamo obblighi maggiori: nei confronti di noi stessi, nei confronti degli altri conducenti, nei confronti dei pedoni, nei confronti della strada che utilizziamo. Per noi stessi: quando siamo alla guida, di un ciclomotore/motociclo o vettura, ci sentiamo padroni del mondo; sfrecciare veloci ci da una sensazione di onnipotenza, di grandezza, di appagamento. Per molto tempo abbiamo dovuto subire la volontà degli altri (genitori o fratelli maggiori, amici motorizzati), per andare da un amico, per andare in palestra, per raggiungere il centro dalla periferia, per vedere l’amico o l’amica del cuore, insomma per qualsiasi motivo di spostamento, dovevamo ricorrere all’aiuto dei motorizzati e alla loro disponibilità. Allorché poi i genitori, nolenti o volenti, ci hanno comprato il motorino o la macchina ci siamo sentiti liberi e onnipotenti. però la vera libertà esiste solo quando non danneggia la libertà degli altri. Ma torniamo ai comportamenti tesi a salvaguardare la sicurezza del conducente: a bordo di un ciclomotore o moto che sia, come conducente o come passeggero, innanzitutto indossare il casco, e non uno qualsiasi ma quelli regolarmente omologati (l’omologazione è una garanzia in quanto per averla ottenuta significa che il casco ha superrato dei test di resistenza). Il casco serve a limitare i danni alla testa in caso di caduta o urto; non ha senso dire “a me non capiterà mai perché guido con prudenza e non corro”; si può cadere anche procedendo lentamente, si può essere investiti da qualcuno che guida spericolatamente e, in questo caso, ci rendiamo ben conto che la nostra condotta è estranea al fatto però i danni comunque saremo noi a soffrirli! Il casco va sempre ben allacciato perché nella malaugurata ipotesi di caduta o urto volerà prima della nostra testa. Quando si guida un ciclomotore o una moto bisogna tenere il manubrio con tutte e due le mani, guardare avanti, essere seduti correttamente, guidare senza sollevare la ruota anteriore ne tantomeno procedere a zig-zag; avere le cuffie alle orecchie impedirà la percezione dei suoni che caratterizzano la circolazione veicolare di conseguenza non sentiremo l’avvicinarsi da dietro di un camion o altro veicolo che potrebbe investirci. Non sempre possiamo trasportare un passeggero sul ciclomotore e ciò sia per il tipo di autorizzazione di cui siamo in possesso (patente, patentino, certificato), sia per le condizioni del mezzo (sella monoposto), sia per le condizioni del trasportato: un minore di anni 5 non può essere trasportato in nessun modo, una persona con un arto inferiore ingessato non può essere trasportata perché, non potendo poggiare correttamente i piedi sulle apposite staffe, determinerà una variazione del baricentro del mezzo e si può cadere. Sui veicoli a due ruote, senza l’apposita gabbia ben ancorata e chiusa, non trasporteremo mai un animale, se pur di piccola taglia, salvo che non ne desideriamo la morte! - Sicurezza per gli altri: sempre in tema di circolazione dei veicoli a due ruote il nostro comportamento alla guida deve sempre essere incentrato ad una ragionevole convivenza con gli altri ecco la necessità di rispettare le norme sulla precedenza, rispettare la segnaletica, evitare i rumori delle marmitte fracassone, procedere ad un’andatura congrua alla situazione del traffico e alle condizioni della strada, prevedere i comportamenti degli altri, siano essi conducenti, pedoni, animali; non ci si ferma in modo da impedire il passaggio agli altri ma nell’eventualità che ciò avviene evitiamo di reagire nei confronti di chi, giustamente, si lamenta; scorazzare per una stradina stretta, caso mai facendo anche fracasso, provocherà la reazione di chi va a piedi; zig-zagare tra i veicoli esaspera gli altri conducenti, specie se a farlo sono diversi ciclomotori, perché crea apprensione nell’automobilista che non sa se spostarsi a destra o sinistra. In sintesi il nostro comportamento di conducenti deve essere incentrato a tutelare l’incolumità nostra e degli altri, non deve mai portare all’esasperazione, non deve mai compromettere la serenità degli altri utenti ed essere causa di turbamenti o insofferenze. Peraltro non va mai dimenticato che dal nostro modo di guidare dipende la reazione degli altri quindi se facciamo delle manovre azzardate rischiamo di trovarci di fronte ad una manovra analoga con la conseguenza che un eventuale urto provoca danni maggiori. Ci sono tante altre cose da dire sulla sicurezza della circolazione stradale ma ritengo opportuno fermarmi, con questo invito “guidare con prudenza, oltre a salvarci la pelle, è anche una forma di rispetto per gli altri». Questa, invece, la “lezione” di Mennillo, inerente il recupero punti: «Il Comando di Polizia Municipale di Caiazzo è uno dei pochi in Italia e forse il primo in Campania che offra all’utenza il servizio di recupero dei punti patente, e questo sì deve alla lungimiranza del Sindaco Stefano Giaquinto che circa un anno e mezzo fa ha dato al sottoscritto ed al Comandante la facoltà dì avviare le pratiche necessarie presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine dì avere la necessaria autorizzazione ministeriale per tenere ì corsi per il recupero dei punti della patente. Fatta questa necessaria premessa è bene precisare che con un apposito Decreto del giugno 2003 sono entrate in vigore le disposizioni che disciplinano la patente a punti, così come disposto dall’articolo 126-bis del codice della strada. Con questo decreto è stato sancito che a ciascun titolare dì patente dì guida rilasciata in Italia, è riconosciuto un numero iniziale dì 20 punti, poi, se il conducente per un biennio non commette infrazioni il punteggio viene incrementato dì 2 punti, sino ad arrivare ad un massimo dì 30 punti. Comunque se il soggetto titolare dì patente dì guida commette violazioni che comportino perdita dì punteggio sì avrà la decurtazione dì punti previsti dalla violazione commessa, (ad esempio se si sosta sullo spazio riservato ai portatori dì handicap, sì avrà oltre alla contravvenzione, la decurtazione dì 2 punti). É bene precisare però che la decurtazione dei punti è reale solo quando viene recapitato presso la residenza del violatore una comunicazione ufficiale da parte del Dipartimento Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione Civile) dalla sede di Roma. Se a fronte dì diverse decurtazioni sì ha la perdita totale dei punti posseduti, ci sì dovrà sottoporre ad esame dì revisione della patente, cioè la ripetizione dell’esame teorico e pratico, al fine di confermare se il conducente abbia ancora l’abilità tecnica alla guida nonché la conoscenza delle norme che disciplinano la circolazione stradale. Nel caso in cui siano accertate in una medesima circostanza più violazioni che comportino la decurtazione dì punti, sì può essere sottoposti alla decurtazione massima dì 15 punti, questo però come regola generale, infatti se una delle norme violate comporta l’applicazione della sospensione immediata o la revoca della patente, al conducente può essere applicata la decurtazione di tutti i punti previsti dalle norme violate senza alcuna limitazione complessiva. (Ad esempio circolare con patente sospesa, oppure esser un delinquente abituale o ancora non si sia più in possesso dei requisiti fisici, psichici o morali richiesti). Inoltre è opportuno precisare che ai neo patentati si raddoppia la decurtazione, cioè per violazioni commesse entro i primi tre anni dal rilascio della patente di guida i punti da decurtare saranno raddoppiati, ad esempio se si circola contromano, art. 143 del codice della strada, per cui è prevista la decurtazione di 4 punti, ai neo patentati ne decurteranno 8 di punti. Bisogna però dare anche qualche buona informazione, infatti con un decreto del luglio 2003 il Ministero dei Trasporti ha stabilito che è possibile recuperare i punti persi, e per fare ciò bisogna frequentare degli opportuni corsi tenuti da soggetti pubblici e privati o autoscuole, in possesso di determinati requisiti, il Decreto ha anche stabilito con precisione i programmi didattici dei corsi stessi. Esistono due tipologie di corsi, un primo, rivolto ai titolari di patente A, B e sottocategoria A1, che permette il recupero di 6 punti e dura 12 ore, invece per i possessori di patente professionale, C, D, E, è previsto un corso di 18 ore e si possono recuperare 9 punti. l corsi per il recupero di 6 punti dovranno avere la durata massima di due settimane con lezioni giornaliere di due ore e sono consentite, al massimo, 4 ore di assenza che comunque devono essere obbligatoriamente recuperate nella terza settimana, un numero maggiore di 4 ore di assenza comporta la ripetizione del corso. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza che attesta il recupero dei punti. Il reintegro dei punti recuperati decorrerà dalla data del rilascio dell’attestato di frequenza. Inoltre è bene precisare che qualora in data anteriore al rilascio dell’attestato di frequenza del corso, il Dipartimento Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione), inviasse una comunicazione di perdita totale dei punti, il partecipante non potrà più godere dei benefici del corso stesso e quindi dovrà sottoporsi ad a esame di revisione entro 30 giorni dalla comunicazione ricevuta. É chiaro che in questa occasione il tempo per meglio trattare un argomento così vasto ed articolato e sicuramente poco anche per poter meglio esaudire le curiosità che sicuramente sono sorte ai.-partecipanti a seguito dei vari interventi e quindi si rimane a disposizioni per ulteriori incontri che il sottoscritto è disposto ad avere con voi anche a scuola sempre con la disponibilità dei Dirigenti Scolastici ed insegnanti. Nel salutarvi vi rammendo che esiste anche un sito istituzionale del Comune di Caiazzo da dove si potrà scaricare il modello per le adesioni ai corsi di recupero dei punti della patente ed altre notizie correlate»
(Fonte: Teleradionews )