13 marzo 2013

Presentazione dell’ultimo libro di Paolo Brogi a Caiazzo.



Caiazzo. Si è tenuta, con grande successo di pubblico, presso Palazzo Mazziotti di Caiazzo , la presentazione dell’ultimo libro del giornalista, scrittore e blogger Paolo Brogi: “Uomini e Donne del Sud. Ritratti di vite straordinarie e dell’orgoglio MERIDIONALE”. A coordinare i lavori Maria Grazia Fiore, vice presidente della Pro loco Caiazzo, che ha portato ai relatori e agli intervenuti, i saluti del caro presidente pro tempore dell’associazione, Giovanni Marcuccio, impossibilitato a partecipare all’evento per motivi di salute. La vice presidente ha fatto notare ai presenti la presenza della mimosa, fiore simbolo della festa della donna, una festa che ricorre l’8 marzo, ma che vista l’occasione, il 9 della presentazione del libro di Brogi, non poteva passare inosservata. È infatti i lavori si aprono ufficialmente con la lettura di un brano tratto dal testo, che parla delle sindachesse della Calabria, donne che non si sono volute piegare al sistema corrotto e che dopo minacce e attentati ora sono sotto scorta. Ma non solo donne amministratrici, infatti Chiara Pepe ha letto: ”Donne sindaco, donne di denuncia, donne che rischiano la vita ma vanno avanti, e poi oltre alle amministratrici altre donne che rompono i legami di famiglia dentro la ‘ndrangheta. Spesso lo si dimentica ma la ‘ndrangheta è l’unica consorteria mafiosa su base strettamente familistica.” Con questa dettagliata inchiesta Brogi vuole far cadere dei pregiudizi, dei cliché  riguardanti  il Sud e la coordinatrice gli chiede se è vero che qualcosa sta cambiando nel Meridione. Con l’intervento di Brogi, inizia un appassionante racconto delle motivazioni che lo hanno spinto a fare questo lungo reportage. Lui, toscano d’origine voleva sfatare stereotipi e pregiudizi di una terra meravigliosa come il Sud, martoriata da mille problemi, ma piena di persone di buona volontà, di persone amanti del proprio territorio, di giovani che dopo aver studiato e trovato lavoro all’estero, non hanno saputo resistere al richiamo della terra natia e si sono ingegnati per trovare un lavoro praticamente “a casa” valorizzando prodotti tipici e/o altre risorse di cui il Meridione è molto ricco. Una carrellata di esperienze che testimoniano l’esistenza di un altro Sud, onesto, laborioso e creativo; una realtà che fa sperare in un futuro migliore. Sono la storia di tante storie, che Brogi, cita e commenta insieme al collega Antonio Crispino, giornalista de Il Corriere della Sera, e ai presenti. Ma contro queste persone tutto un sistema, che se non le uccide fisicamente, cerca di gettare fango sul loro operato, denigrandole; ed anche questa è morte per Brogi. Prima di passare la parola a Crispino, Gianna De Marco ha letto la presentazione di un servizio realizzato dal giornalista partenopeo sulla Campania Infelix, un servizio, proiettato in sala, che ha lasciato tutti sgomenti, perché oltre al cosiddetto triangolo della morte, o terra dei fuochi, dove il problema inquinamento, diossina, roghi appiccati dalla camorra, colonne di fumo intenso, sono più tristemente conosciute c’era anche il parco nazionale del Vesuvio, pieno di rifiuti. Un parco dove c’è la cosiddetta “valle dei frigoriferi”, uno scempio meno noto che Crispino lo scorso anno ha messo sotto i riflettori. Il giornalista napoletano parla della sua terra, con fervore, come di un territorio dove è in atto un’ecatombe e ci tiene a specificare che questo non lo dice lui, ma i dati medici; infatti i casi di tumore soprattutto ai polmoni è cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo decennio. Parla della strategia dei roghi appiccati dalla camorra che per sfuggire ai controlli delle forze armate e per rallentare e disorientare il lavoro dei vigili del fuoco, sono distribuiti in più zone. Ha parlato del Coordinamento dei fuochi, ricordando che il primo che l’ha citato è stato Saviano nel suo libro Gomorra; difatti la magistratura è da pochi anni che si sta occupando di rifiuti intombati; rifiuti speciali provenienti dal Nord Italia, che sono stati interrati dalla criminalità organizzata, di notte, grazie alla collaborazione di imprenditori, contadini e forze dell’ordine colluse.  Sotto il centro commerciale di Nola, Il Vulcano Buono, secondo un pentito ci sarebbe il maggior concentramento di rifiuti speciali interrati, ma nessuno ha fatto rilievi; ad Acerra ci sono case costruite con il cemento contaminato, ma le persone non lo sapevano, quindi abitando lì si sono ammalate. Addirittura è stata costruita una scuola materna con quel cemento! Crispino sottolinea che se la magistratura ha iniziato da poco ad interessarsi a questa situazione chissà cos’altro troveremo sotto terra. L’unica cosa positiva scaturita da questa  assurda situazione è la nascita dei Comitati, quale risposta di una cittadinanza attiva che vede tutti i suoi diritti, in primis quello alla salute, negati. Si tratta di un dramma silenzioso perché la diossina ad esempio si espande, una volta sprigionata dai roghi, per circa 14 Km e il corpo umano, per smaltirla ci mette ben 15 anni. Ma cosa più grave mancano gli impianti per smaltire i rifiuti e quindi non si sa bene come risanare quelle zone a nord di Napoli e del Basso casertano. Maria Fiore passa la parola al presidente dell’Unpli Caserta, Franco Pezone, chiedendogli quale ruolo possono avere i cittadini in queste situazioni.Per Pezone è fondamentale l’impegno delle istituzioni e delle associazioni, che rappresentano i cittadini, perché non si devono più subire o tollerare simili scempi, perché è già tardi.I l messaggio che il presidente legge nel libro di Brogi è che la normalità di persone che in fondo fanno solo il proprio dovere, come le donne sindaco della Calabria, diventa straordinarietà a causa della realtà che ci circonda. Bisogna sposare un principio e stare nel giusto. Ci vuole un aiuto dalle zone non colpite da questo scempio, come Caiazzo e l’alto casertano, verso le zone ad alta incidenza malavitosa. Il testo di Brogi piace a Pezone perché parla di persone di buona volontà, persone come quelle che operano all’interno delle associazioni da lui coordinate, pro loco che esistono a fatica anche in zone disagiate. Infine la parola passa a Stefano Giaquinto, sindaco di Caiazzo e Assessore provinciale all’agricoltura. Il primo cittadino si dichiara orgoglioso della sua città che ha un‘isola ecologica che funziona a pieno ritmo, che fa, grazie alla collaborazione dei cittadini, la raccolta differenziata, con ottimi risultati. A suo avviso c’è bisogno di fare educazione civica nelle scuole, per educare i futuri cittadini; in qualità di assessore provinciale all’agricoltura, in provincia di Caserta si punta soprattutto a fare prevenzione, con le guardie forestali, poiché al momento non si è in grado di ripulire e risanare le zone inquinate perché mancano gli impianti, dunque si è pensato a una diversificazione delle colture in quelle zone. Si deve lavorare alla mappatura dei siti inquinati, perché al momento non c’è, è stato istituito un registro dei tumori, dunque le iniziative della provincia, a detta dell’assessore Giaquinto, sono tante e tutte molto importanti, come il problema della tracciabilità. Vi sono tante iniziative a cui Giaquinto partecipa in doppia veste di sindaco e di assessore provinciale, come quella per il recupero del sito reale di Carditello.  Dopo l’intervento del sindaco c’è stato spazio per gli interventi dei presenti e la chiusura è stata affidata a un altro brano tratto dal libro Uomini e Donne del Sud, riguardante Pippo Callipo: “Quella dichiarazione con la quale confermavo, nonostante i dubbi e le difficoltà, la mia volontà di rimanere e soprattutto il mio amore per questa terra splendida, rimane il manifesto di un impegno concreto che sempre più nel corso degli anni si è radicato nel mio modo d’essere. […] Quale mezzo migliore, in quest’epoca, di un sito web? Fare rete si può, e si deve, se vogliamo veramente confrontarci e sostenerci in modo efficace. Una rete fatta di gente perbene, che al momento opportuno possa essere pronta per accogliere la sfida del cambiamento di cui questa terra ha assoluta necessità.”

Pietro Rossi