Caiazzo. Si è tenuta, con grande successo di pubblico, presso Palazzo Mazziotti
di Caiazzo , la presentazione dell’ultimo libro del giornalista, scrittore e
blogger Paolo Brogi: “Uomini e Donne del Sud. Ritratti di vite straordinarie e
dell’orgoglio MERIDIONALE”. A coordinare i lavori Maria Grazia Fiore, vice
presidente della Pro loco Caiazzo, che ha portato ai relatori e agli
intervenuti, i saluti del caro presidente pro tempore dell’associazione, Giovanni
Marcuccio, impossibilitato a partecipare all’evento per motivi di salute. La
vice presidente ha fatto notare ai presenti la presenza della mimosa, fiore
simbolo della festa della donna, una festa che ricorre l’8 marzo, ma che vista
l’occasione, il 9 della presentazione del libro di Brogi, non poteva passare
inosservata. È infatti i lavori si aprono ufficialmente con la lettura di un
brano tratto dal testo, che parla delle sindachesse della Calabria, donne che
non si sono volute piegare al sistema corrotto e che dopo minacce e attentati
ora sono sotto scorta. Ma non solo donne amministratrici, infatti Chiara Pepe
ha letto: ”Donne sindaco, donne di denuncia, donne che rischiano la vita ma
vanno avanti, e poi oltre alle amministratrici altre donne che rompono i legami
di famiglia dentro la ‘ndrangheta. Spesso lo si dimentica ma la ‘ndrangheta è
l’unica consorteria mafiosa su base strettamente familistica.” Con questa
dettagliata inchiesta Brogi vuole far cadere dei pregiudizi, dei cliché riguardanti
il Sud e la coordinatrice gli chiede se è vero che qualcosa sta
cambiando nel Meridione. Con l’intervento di Brogi, inizia un appassionante
racconto delle motivazioni che lo hanno spinto a fare questo lungo reportage.
Lui, toscano d’origine voleva sfatare stereotipi e pregiudizi di una terra
meravigliosa come il Sud, martoriata da mille problemi, ma piena di persone di
buona volontà, di persone amanti del proprio territorio, di giovani che dopo
aver studiato e trovato lavoro all’estero, non hanno saputo resistere al
richiamo della terra natia e si sono ingegnati per trovare un lavoro
praticamente “a casa” valorizzando prodotti tipici e/o altre risorse di cui il
Meridione è molto ricco. Una carrellata di esperienze che testimoniano
l’esistenza di un altro Sud, onesto, laborioso e creativo; una realtà che fa
sperare in un futuro migliore. Sono la storia di tante storie, che Brogi, cita
e commenta insieme al collega Antonio Crispino, giornalista de Il Corriere
della Sera, e ai presenti. Ma contro queste persone tutto un sistema, che se
non le uccide fisicamente, cerca di gettare fango sul loro operato,
denigrandole; ed anche questa è morte per Brogi. Prima di passare la parola a
Crispino, Gianna De Marco ha letto la presentazione di un servizio realizzato
dal giornalista partenopeo sulla Campania Infelix, un servizio, proiettato in
sala, che ha lasciato tutti sgomenti, perché oltre al cosiddetto triangolo della morte, o terra dei fuochi, dove il problema
inquinamento, diossina, roghi appiccati dalla camorra, colonne di fumo intenso,
sono più tristemente conosciute c’era anche il parco nazionale del Vesuvio,
pieno di rifiuti. Un parco dove c’è la cosiddetta “valle dei frigoriferi”, uno
scempio meno noto che Crispino lo scorso anno ha messo sotto i riflettori. Il
giornalista napoletano parla della sua terra, con fervore, come di un
territorio dove è in atto un’ecatombe e ci tiene a specificare che questo non
lo dice lui, ma i dati medici; infatti i casi di tumore soprattutto ai polmoni
è cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo decennio. Parla della strategia
dei roghi appiccati dalla camorra che per sfuggire ai controlli delle forze
armate e per rallentare e disorientare il lavoro dei vigili del fuoco, sono
distribuiti in più zone. Ha parlato del Coordinamento dei fuochi, ricordando
che il primo che l’ha citato è stato Saviano nel suo libro Gomorra; difatti la
magistratura è da pochi anni che si sta occupando di rifiuti intombati; rifiuti
speciali provenienti dal Nord Italia, che sono stati interrati dalla criminalità
organizzata, di notte, grazie alla collaborazione di imprenditori, contadini e
forze dell’ordine colluse. Sotto il
centro commerciale di Nola, Il Vulcano Buono, secondo un pentito ci sarebbe il
maggior concentramento di rifiuti speciali interrati, ma nessuno ha fatto
rilievi; ad Acerra ci sono case costruite con il cemento contaminato, ma le
persone non lo sapevano, quindi abitando lì si sono ammalate. Addirittura è
stata costruita una scuola materna con quel cemento! Crispino sottolinea che se
la magistratura ha iniziato da poco ad interessarsi a questa situazione chissà
cos’altro troveremo sotto terra. L’unica cosa positiva scaturita da questa assurda situazione è la nascita dei Comitati,
quale risposta di una cittadinanza attiva che vede tutti i suoi diritti, in
primis quello alla salute, negati. Si tratta di un dramma silenzioso perché la
diossina ad esempio si espande, una volta sprigionata dai roghi, per circa 14
Km e il corpo umano, per smaltirla ci mette ben 15 anni. Ma cosa più grave
mancano gli impianti per smaltire i rifiuti e quindi non si sa bene come
risanare quelle zone a nord di Napoli e del Basso casertano. Maria Fiore passa
la parola al presidente dell’Unpli Caserta, Franco Pezone, chiedendogli quale
ruolo possono avere i cittadini in queste situazioni.Per Pezone è fondamentale
l’impegno delle istituzioni e delle associazioni, che rappresentano i
cittadini, perché non si devono più subire o tollerare simili scempi, perché è
già tardi.I l messaggio che il presidente legge nel libro di Brogi è che la
normalità di persone che in fondo fanno solo il proprio dovere, come le donne
sindaco della Calabria, diventa straordinarietà a causa della realtà che ci
circonda. Bisogna sposare un principio e stare nel giusto. Ci vuole un aiuto
dalle zone non colpite da questo scempio, come Caiazzo e l’alto casertano,
verso le zone ad alta incidenza malavitosa. Il testo di Brogi piace a Pezone
perché parla di persone di buona volontà, persone come quelle che operano
all’interno delle associazioni da lui coordinate, pro loco che esistono a
fatica anche in zone disagiate. Infine la parola passa a Stefano Giaquinto,
sindaco di Caiazzo e Assessore provinciale all’agricoltura. Il primo cittadino
si dichiara orgoglioso della sua città che ha un‘isola ecologica che funziona a
pieno ritmo, che fa, grazie alla collaborazione dei cittadini, la raccolta
differenziata, con ottimi risultati. A suo avviso c’è bisogno di fare
educazione civica nelle scuole, per educare i futuri cittadini; in qualità di
assessore provinciale all’agricoltura, in provincia di Caserta si punta
soprattutto a fare prevenzione, con le guardie forestali, poiché al momento non
si è in grado di ripulire e risanare le zone inquinate perché mancano gli
impianti, dunque si è pensato a una diversificazione delle colture in quelle
zone. Si deve lavorare alla mappatura dei siti inquinati, perché al momento non
c’è, è stato istituito un registro dei tumori, dunque le iniziative della
provincia, a detta dell’assessore Giaquinto, sono tante e tutte molto importanti,
come il problema della tracciabilità. Vi sono tante iniziative a cui Giaquinto
partecipa in doppia veste di sindaco e di assessore provinciale, come quella
per il recupero del sito reale di Carditello.
Dopo l’intervento del sindaco c’è stato spazio per gli interventi dei
presenti e la chiusura è stata affidata a un altro brano tratto dal libro
Uomini e Donne del Sud, riguardante Pippo Callipo: “Quella dichiarazione con la
quale confermavo, nonostante i dubbi e le difficoltà, la mia volontà di
rimanere e soprattutto il mio amore per questa terra splendida, rimane il
manifesto di un impegno concreto che sempre più nel corso degli anni si è
radicato nel mio modo d’essere. […] Quale mezzo migliore, in quest’epoca, di un
sito web? Fare rete si può, e si deve, se vogliamo veramente confrontarci e
sostenerci in modo efficace. Una rete fatta di gente perbene, che al momento
opportuno possa essere pronta per accogliere la sfida del cambiamento di cui
questa terra ha assoluta necessità.”
Pietro Rossi