 Caserta  - La FAND - Associazione Nazionale Diabetici - Sez. di Caserta, ha  fatto presente al Coordinamento delle Associazioni Casertane  -  Co.As.Ca. - , del quale è componente, il pesante disagio conseguente  alla decisione con la quale  la Direzione Generale ASL CE1 ha disposto  la soppressione  del Laboratorio di Analisi Cliniche sito nel Palazzo  della Salute, area ex Sait Gobain, Caserta. La  perdita del Laboratorio comporta gravi danni per i pazienti diabetici,  che finora hanno potuto fruire di questa struttura di eccellenza, punto  di riferimento standard per i metodi di indagine adottati e fonte di  sicurezza per la loro precaria salute.
Caserta  - La FAND - Associazione Nazionale Diabetici - Sez. di Caserta, ha  fatto presente al Coordinamento delle Associazioni Casertane  -  Co.As.Ca. - , del quale è componente, il pesante disagio conseguente  alla decisione con la quale  la Direzione Generale ASL CE1 ha disposto  la soppressione  del Laboratorio di Analisi Cliniche sito nel Palazzo  della Salute, area ex Sait Gobain, Caserta. La  perdita del Laboratorio comporta gravi danni per i pazienti diabetici,  che finora hanno potuto fruire di questa struttura di eccellenza, punto  di riferimento standard per i metodi di indagine adottati e fonte di  sicurezza per la loro precaria salute.  Alle  difficoltà conseguenti a tale soppressione si aggiunge l’ulteriore  disagio per il venir meno della coesistenza, nello stesso sito, sia del  Centro di Diabetologia che del Laboratorio,  cosa che finora ha  facilitato gli ammalati anche sotto il profilo degli spostamenti, dei  loro impegni lavorativi, delle loro esigenze di accompagnamento. Per  quanto sopra esposto il Co.As.Ca., che attraverso le associazioni  rappresenta le istanze dei cittadini, si fa portavoce del disagio della  FAND e si rivolge alla S.V. perché voglia ripristinare il suddetto  servizio, restituendo agli interessati e  alle loro famiglie fiducia  nelle istituzioni e nei pubblici servizi e non privandoli di un presidio  insostituibile per qualità ed efficienza. Peraltro  il ricorso a strutture private non è auspicabile, perché le metodologie  adottate non sembrano assicurare gli stessi livelli. Si  è del parere che, nel quadro complessivo delle attuali contingenze  finanziarie e gestionali delle Amministrazioni locali,  può essere  comprensibile, se non inevitabile, un taglio ad un pubblico servizio, ma  questo può essere ragionevolmente possibile e praticabile solo se non  sia lesivo per la salute e la sicurezza di quanti versano in stato di  malattia.  Il  Coordinamento nutre fiducia che la S. V. voglia raccogliere la presente  istanza, e, in attesa di cortese riscontro, ringrazia dell’attenzione e  porge distinti saluti. 
                                                                                                           Prof. Anna Giordano