La
Polonia, situata nel cuore dell'Europa, è stata in passato un luogo di unione e
di divisione tra l'Europa dell’est e dell’ovest e la sua capitale Varsavia,
detta nel diciottesimo secolo la Parigi dell’est anche per le tante testimonianze
lasciate dagli artisti italiani, è da sempre una città esuberante, movimentata,
piena di vita. Il suo spirito giovane la rende una città unica, che meglio
risponde alle aspettative del turista. Il brillante connubio tra antico e
moderno, riscontrabile nella mentalità e nell’architettura, si realizza nel
pieno rispetto delle tradizioni, assecondando la spinta naturale verso
l’evoluzione. Su questa linea si presenterà la Polonia all’Expo Milano 2015 con
un padiglione, che sarà completamente seminato a frutteto con filari di alberi
di mele, di cui il Paese è leader in Europa. I visitatori potranno così
raccogliere personalmente i frutti dagli alberi. Le pareti interne saranno
rivestite da specchi per creare l’illusone amplificata di un frutteto che si
estende all’orizzonte. Varsavia, grazie all'aeroporto “Warsaw Chopin”, è un
punto di snodo per i trasporti nazionali e internazionali del Paese. L’aeroporto
è situato a soli 13 chilometri dal centro cittadino e si collega alla capitale con
un efficiente servizio ferroviario metropolitano. La stazione principale “Centralina”
si trova nel cuore della città, a pochi passi dal Palazzo della Cultura e della
Scienza, eretto in soli tre anni quale dono dell’Unione Sovietica e per questo
non molto amato, mentre la stazione degli autobus è poco distante. Per le
informazioni turistiche di Varsavia è attivo il sito www.warsawtour.pl
dell’Ufficio turistico di Varsavia diretto da Barbara Tekieli. Per informazioni
sulla Polonia, che conta otto milioni di visitatori all'anno, si può consultare
il sito dell’ Ente Nazionale Polacco per il Turismo: www.polonia.travel/it. Situata nel cuore della pianura della Masovia ha
avuto vicende travagliate, da cui ne è uscita sempre a testa alta. Per comprendere
la storia e la forza di ripresa del popolo polacco è stato realizzato nel 2004 “Il
Museo dell’Insurrezione di Varsavia”, per ricordare alle giovani generazioni
gli orrori della guerra. A tutt’oggi ha registrato cinque milioni di
visitatori. Su di una superficie di tremila metri quadrati si possono vedere oltre
mille reperti ed un filmato in 3D, che mostra la città distrutta al 90% dalla
furia nazista. Una leggenda racconta che due sorelle sirene, nuotando nel Baltico
presero strade diverse, una approdò a Copenaghen e l’altra risalì il fiume
Vistola, fermandosi per riposarsi in un luogo che oggi è la città vecchia, dove
fu catturata e liberata, poi, dal figlio
di un pescatore a cui avrebbe promesso aiuto in caso di difficoltà. Certo è che
di statue della sirena a Varsavia ce ne sono ben tre. Ma naturalmente ce ne
sono molte altre piccole sculture in giro per la città che nessuno è riuscito a
contare. Varsavia è un fiorente centro culturale, con concerti autunnali di
musica contemporanea e di jazz. Fryderyk Chopin, che ad otto anni dette i suo
primo concerto, fu educato a Varsavia e tanti sono i posti che lo ricordano.
Molti sono i concerti che propongono le composizioni chopiniane, come quelli
che si tengono ogni domenica, fino alla fine di settembre nel parco reale di
Lazienki, nel giardino delle rose, sotto il monumento che lo ritrae come “poeta
del pianoforte”. Nel parco ci si può sedere su panchine multimediali, uniche
nel loro genere, installate nel 2010 nel duecentesimo anniversario della
nascita, che permettono a tutti, premendo un pulsante, di poter ascoltare la
sua musica. Il Parco Lazienki, di 76 ettari, dove si possono avvicinare pavoni
e graziosi scoiattoli e si può fare anche un giro in gondola, è una delle mete
preferite delle passeggiate dei cittadini di Varsavia. Incantevoli sono gli
edifici storici al suo interno, realizzati dall’ultimo re della Polonia,
Stanislaw Poniatowski, grande amante delle arti, che andando a caccia nel
parco, decise di far costruire il Palazzo sull’Acqua, che si riflette con il
suo colore bianco nelle acque del laghetto artificiale e altre strutture
monumentali come l’Orangerie vecchia, al cui interno c’è il bellissimo teatro
di corte Stanislawoski; l’Anfiteatro estivo; il collegio militare e il palazzo
Mysliewicki. La strada reale, che termina con il Palazzo del Belvedere, fino al
1994, residenza del capo dello Stato, collega i vari palazzi reali con il
castello totalmente ricostruito. L’utilizzo di quadri, fotografie e ricordi
della gente servì come base per un grandioso progetto architettonico di
ricostruzione del centro storico completato nel ’62 e che l’Unesco nel 1980 ha
premiato per la bellezza e la perseveranza dei suoi abitanti, proclamandolo
patrimonio di tutta l’Umanità. Il verde è punto di forza di Varsavia e ne è
un esempio il giardino pensile della
Biblioteca dell’Università con i suoi originali 2000 metri quadrati di verde
attrezzato sul tetto, unito da passerelle, ponti e pergolati. Per scoprire la vera
“cultura” della vodka, si può scegliere un tour di degustazione di tre ore che
propone la visita di almeno tre diversi locali caratteristici per assaggiare sei
diversi tipi di vodka, ascoltando le storie e gli aneddoti sulla città e su
questa bevanda tipica polacca, infatti, secondo molti, è nata proprio in questo
Paese. La vodka si sa è tipica dei paesi freddi del nord Europa, ma c’è un
altro liquore squisito da provare ma di gradazione inferiore. Si tratta
dell’idromele, un liquore dolce ottenuto dalla fermentazione di una soluzione
di acqua, miele e lieviti, che la leggenda vuole fosse la bevanda preferita da
Odino, re dei Vichinghi, nonché l’ambrosia degli dei. Il termine “Luna di
miele”, potrebbe nascere dall’usanza di consumare idromele nella settimana
successiva al matrimonio per aumentare la probabilità di nascita di un erede
maschio.
Harry di Prisco