Capua – Giovedì 14 giugno
alle ore 16,00 presso il Seminario Vescovile si terrà Il convegno
“Attualità in Sanità Pubblica. Il Personale Ispettivo nelle attività di
controllo del Dipartimento di Prevenzione ” organizzato dall’UNPISI
(Unione del Personale Ispettivo Sanitario d’Italia) con il patrocinio
dell’ASL di Caserta. Interverranno il presidente della Giunta Regionale
della Campania, On. Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di
Caserta, On. Domenico Zinzi, il Direttore Generale dell’ASL di Caserta,
Dott. Paolo Menduni ed il Direttore del Dipartimento di Prevenzione
dell’ASL di Caserta, Dott. Pasquale Quarto. Le relazioni tecniche
saranno invece tenute dai responsabili dipartimentali dei Servizi medici
e veterinari. Il tema del convegno verte sul ruolo del Tecnico della
Prevenzione alla luce della nuova normativa. Un’evoluzione della
legislazione che ha portato alla definizione del profilo professionale,
nell’attuale contesto innovativo di aziendalizzazione del Servizio
Sanitario Nazionale, nella complessità organizzativa gestionale e nel
lavorare per “obiettivi di salute”. Motivi che impongono un crescente
coinvolgimento ed una maggiore responsabilizzazione del Tecnico della
Prevenzione. Nello stesso tempo la trasformazione del contesto di
riferimento esige una evoluzione culturale ed organizzativa nel sistema
di tutela e sviluppo della salute pubblica, nella quale devono giocare
un ruolo fondamentale professionisti dotati di un bagaglio formativo in
grado di rispondere a nuove necessità. Il Tecnico della Prevenzione, sia
per la sua storia che per il nuovo percorso formativo, si candida a
svolgere un ruolo centrale in questo nuovo modo di “fare salute”. In
pratica, il convegno si pone di approfondire quali sono le prospettive
professionali per i TdP, riferite anche ad
eventuali sviluppi dirigenziali, in funzione delle strategie regionali e dello sviluppo dei corsi di formazione universitaria.
Ulteriori informazioni
Negli
ultimi anni, il sistema sanitario ha vissuto profonde modificazioni
nella sua struttura, nell’ organizzazione di ogni suo ambito, nei
meccanismi di funzionamento e nelle procedure di ciascun servizio. Tra i
cambiamenti più visibili, un posto di rilievo viene occupato dalla
costante evoluzione della figura del Tecnico della Prevenzione
nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro che ha maturato una posizione di
rilievo sul piano della formazione e delle competenze richieste,
acquisendo autonomia e responsabilità nell’espletamento delle proprie
funzioni, un’esigenza rilevata dal mondo politico che ha provveduto,
attraverso l’opera del legislatore ad aggiornare e rendere congrua la
normativa specificatamente rivolta a regolamentare la formazione,
l’esercizio e l’organizzazione di tale professione.
Nel
caso specifico, con il D.M. 58/97 sono state poste le premesse per la
realizzazione di una struttura della prevenzione sia nella Sanità che
nell’Ambiente costituita da ulteriori e qualificati professionisti e che
successivamente attraverso le leggi L.42/99 e L.251/00 ha sancito
chiaramente denominazioni, funzioni, competenze e mansioni del tecnico
della prevenzione:
- la scomparsa del carattere dell’ausiliarietà delle professioni non mediche;
- il riconoscimento di una definita area di competenza e di responsabilità nonché, di una specifica autonomia professionale;
- un esplicito richiamo ai codici deontologici;
un
conseguente richiamo agli ordinamenti didattici della formazione
universitaria di base e post-base per assicurare ai futuri
professionisti le competenze necessarie per rispondere al proprio
mandato professionale. In particolare la Legge 251 del 10 agosto 2000
ridisegna le competenze di tutte le professioni sanitarie
infermieristiche, tecniche, delle prevenzione, della riabilitazione,
ostetriche, entro i limiti definiti dai profili professionali e dai
codici deontologici. L’art. 5 della 251/00 è di particolare importanza
poiché prevede l’istituzione delle lauree specialistiche, per la
dirigenza delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche,
riabilitative, tecnico-sanitarie e tecniche della prevenzione. La
Regione Campania con la Legge regionale 10 aprile 2001 n° 4 , ha
attivato l’istituzione dei servizi delle professioni sanitarie, non
ancora attivati in tutte le Asl. Dall’attenta lettura si può rilevare
come la figura del tecnico della prevenzione dia valore aggiunto
proponendo realizzazione di moderni modelli organizzativi. Il Decreto
58/97, atto avente forza di legge, supera in efficacia tutte le
disposizioni precedenti e rappresenta l’attuale punto di riferimento
della categoria. E’ corretto ritenere che il decreto 58/97 ha aperto
nuovi orizzonti alle funzioni del TdP UPG, delineando un confine meno
rigido per quanto concerne il limite fissato dall’art. 57 del CCP. Se
esistono sovrapposizioni di competenza, garantendo comunque gli stessi
indici di prestazione sanitaria nelle attività tecniche di prevenzione,
si facciano le scelte tenendo conto dei costi e si opti per il personale
che offre le stesse garanzie ad un costo (per il cittadino) inferiore.
La categoria dei TdP, oggi è costituita da circa 30000 operatori,
capillarmente distribuiti sull’intero territorio nazionale presso
dipartimenti di prevenzione delle ASL e dell’Arpa. In questo particolare
momento storico così importante per il profilo professionale del TdP il
nostro progetto è quello di costituire consolidare nella nostra
regione un gruppo di tecnici della prevenzione consapevoli che la
partecipazione attiva e fattiva rappresenti il vero punto di forza per
affrontare insieme un futuro di cambiamenti e di prospettive.