30 ottobre 2008

SUCCESSO DEL CONVEGNO SULLE PIANTE OFFICINALI DEL MATESE.


(si ringrazia il collaboratore Michele Menditto, nostro inviato speciale, per il servizio che pubblichiamo di seguito)


Faicchio. Fin dai tempi antichi l’uomo ha fatto affidamento sulle erbe, per le loro proprietà antibatteriche e antiossidanti, e per i loro aromi, che conferiscono sapore ai cibi. Qualità che sono state oggetto del convegno “Le piante officinali del Matese”, un evento che ha avuto luogo lo scorso 25 Ottobre, nella suggestiva Sala delle Armi del castello ducale di Faicchio, quale tappa finale del progetto “Officina per la valorizzazione delle erbe officinali del Matese, dei loro usi e tradizioni”. È infatti intenzione dell’Ente Parco del Matese non soltanto conservare e tutelare l’esistente, ma anche valorizzare le punte d’eccellenza, inserendo, in un’ottica di sviluppo la natura del Parco nella vita quotidiana degli abitanti. Il convegno è stato un’occasione per diffondere i risultati scientifici delle ricerche condotte dall’Ente in sinergia con gli esperti del gruppo di lavoro di Agrotec Spa/DM Consulting. Ma non solo. Il tutto rientra in un piano di promozione e comunicazione che prevede il coinvolgimento di istituzioni, associazioni di categoria, imprenditori e soggetti locali sulle strategie di sviluppo legate alle erbe del Parco. All’evento, i cui lavori sono stati coordinati dal prof. Giuliano Grandolini, erano infatti presenti diverse personalità, tra cui il sindaco del comune di Faicchio che ha dato il via ai lavori salutando i partecipanti, il presidente del Parco del Matese prof. Giuseppe Scialla, il presidente della comunità montana Fabrizio Pepe, nonché i rappresentanti delle amministrazioni locali coinvolte (comuni del Parco, province di Benevento e Caserta, regione Campania) e studenti dell’istituto tecnico del turismo di Faicchio. Nel corso della giornata, gli esperti del gruppo di lavoro hanno spiegato come la flora matesina, in particolare le erbe aromatiche e officinali, rappresenti una risorsa dalle caratteristiche uniche sotto certi aspetti, un patrimonio ancora poco conosciuto. Nelle ricerche, le erbe sono state raccolte e catalogate, per poi essere analizzate nelle loro proprietà chimiche e terapeutiche. Ne è nata un’interessante pubblicazione che verrà distribuita al fine di garantire la divulgazione dei risultati scientifici. “Comunicazione” è stata la parola chiave dei lavori del convegno, aperto anche al pubblico. Oltre al convegno, è stata ideata una mappa interattiva collegata al sito web del Parco, e inoltre il testo pubblicato avrà una distribuzione nazionale. Dell’importanza dell’informazione è convinto il prof. Francesco Capasso, uno dei responsabili scientifici del gruppo di lavoro, che ha spiegato: «Al di là del valore scientifico, è fondamentale che eventi come questo convegno non diventino autoreferenziali, rivolti cioè solo ad esperti. È bene promuovere attività del genere, diffondere la conoscenza, soprattutto tra la gente che in questi territori ci vive e lavora. E’ importante che si rendano conto di avere delle risorse in cui investire, qui, dietro l’angolo. naturalmente per trarre vantaggio di tali opportunità c’è bisogno di un aiuto anche da parte delle istituzioni, affinché le giovani generazioni possano sfruttare le ricchezze che la loro terra offre».

Michele Menditto