17 giugno 2013

CLAMOROSO! (O MEGLIO LO SAREBBE SE……)



Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con un provvedimento del 5 giugno scorso (ma solo oggi si viene a sapere e solo per vie traverse!) ha sospeso il provvedimento relativo alla mia cacciata dal Molise, in attesa di valutare le controdeduzioni che ho prodotto all’indomani del provvedimento ministeriale medesimo! Sarebbe clamoroso, si diceva, se non conoscessimo le storture, le devianze e gli atti di bassa lega che nella pubblica amministrazione vengono posti in essere da dirigenti non degni di tale ruolo! E, lo ripeto ancora una volta e fino alla noia, non sono gli aspetti tecnici relativi alla mia posizione che mi appassionano o mi preoccupano, bensì il motivo tutt’altro che velato, cioè quello di allontanare un funzionario dal percorso fin troppo trasparente che non si ritiene allineato con il potere e le storture ad esso affini. Certamente, per ritornare solo un attimo agli aspetti tecnici, un atto di sospensione non se lo sarebbero nemmeno sognato se, come immagino, anche sotto questo profilo non avessi tutte le ragioni del mondo. Sconfessato Famiglietti e sconfessato il ministero?! Lo lascio ancora per un po’ con il punto di domanda, ancora per un po’ ma per il momento è così! Ma, se volete sapere veramente cosa ha fatto scattare questo meccanismo fatto passare per tecnicismo, sono certo che la risposta sta nel movimento di opinione, nella risposta della gente comune, nei rappresentanti delle istituzioni i quali, all’indomani dell’insano e bieco provvedimento di allontanamento, hanno “causato” una risposta che nessuno nei vertici della burocrazia MiBAC avrebbe voluto dare. Rimango sempre convinto che, al centro delle rivendicazioni, rimangono gli uomini e la loro unità, difronte alla quale nessun potente o prepotente che dir si voglia può opporsi. Il concetto si rafforza anche in considerazione dell’osceno ordine di servizio emanato l’8 giugno dal dirigente Famiglietti, al momento della conferenza stampa tenutasi davanti ai cancelli dell’infinito cantiere del Museo del Paleolitico, nel quale si intimava di impedire le visite ai “manifestanti” (ovvero sindaco, consiglieri comunali, giornalisti, membri di benemerite associazioni, …) scambiando una conferenza per una manifestazione di violenti. Ulteriore conferma del timore che può scaturire dall’unione manifestata da liberi cittadini magari sostenuti dalle istituzioni a loro più vicine è verificabile da chiunque  voglia recarsi al Museo (!), dove noterà come nell’area è stata tagliata la fitta vegetazione erbacea che verdeggiava prepotentemente il giorno dell’iniziativa! Potenza della ribellione di massa! Dobbiamo sempre esserci, sottolineare l’inerzia (chiamiamola così) di queste figure dirigenziali, segnalare, denunciare ed infine, con tutte le evidenti ragioni del caso, chiederne il loro allontanamento! A tal proposito ricordo, per inciso, che già da qualche giorno le sigle CGIL, CISL e UIL del settore della Pubblica Amministrazione, hanno annunciato la rottura dei rapporti sindacali con la dirigenza dei Beni Culturali, per ampie e pregnanti motivazioni che verranno esposte a breve in una conferenza stampa. Il primo round l’ho vinto ed in attesa di conoscere le determinazioni ultime chiedo all’opinione pubblica di continuare a sostenere questa lotta di civiltà, di non far calare l’attenzione. Sarebbe questa l’unica arma che il potere potrà usare contro la verità.

P.S. Per una vostra e mia garanzia di trasparenza, vi allego una immagine del museo scattata il pomeriggio del giorno della conferenza stampa del giorno 8 giugno scorso ed un’altra scattata il martedì successivo! Trovate le differenze?!

                                                                          Il Segretario Regionale UILBAC Molise

                                                                                                                                                  Emilio Izzo

INAUGURATO IL MUSEO CIVICO DI PIEDIMONTE MATESE.






PIEDIMONTE MATESE. Con l’inaugurazione della Mostra Gens fortissima Italiae. I Sanniti nel territorio di Piedimonte Matese”, ha aperto ufficialmente i battenti, dopo una chiusura forzata di quaranta anni,  il Museo Civico di interesse regionale “Raffaele Marrocco” di Piedimonte Matese. Il sindaco Vincenzo Cappello ha accolto le Autorità civili, militari e religiose. In prima fila il vescovo della Diocesi Alife – Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo, i presidenti del Parco Regionale del Matese Umberto De Nicola e del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano Pietro Cappella. Ha introdotto i lavori il presidente della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe. Presenti i sindaci dei Comuni dell’Alto Casertano, tra cui Alife, Giuseppe Avecone, San Potito Sannitico, Franco Imperadore, Piana di Monte Verna, Raffaele Santabarbara, Caiazzo, Tommaso Sgueglia, Sant’angelo d’Alife Nicola Folco, Alvignano, presente la vicesindaco Maria Del Santo, Baia e Latina Michele Santoro, il consigliere regionale Nicola Caputo, il consigliere provinciale Domenico Ragozzino, vicesindaco di Castel di Sasso, il sindaco di Dragoni Silvio Lavornia ed altri rappresentanti dei Comuni di Valle Agricola, Letino, Capriati al Volturno e Raviscanina. Una cerimonia solenne a cui hanno preso parte centinaia di persone accorse da tutto l’alto casertano. La prolusione è stata affidata al Dott. Attilio Costarella, Assessore delegato, che da anni si occupa della delicata e complessa materia, portando a compimento il recupero di tutte le civiche collezioni. E’ stata poi, la volta del Prof. Gianluca Tagliamonte, docente di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università del Salento, che ha introdotto la Mostra di civiltà preromana da lui personalmente curata, con la valida collaborazione dell’archeologo Luciano Maria Rendina. A tracciare le conclusioni la dott.ssa Raffaella Martino, Direttore scientifico, appena nominato, del Museo Civico di interesse regionale “Raffaele Marrocco”.  Dopo il taglio del nastro e la benedizione del Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, Mons. Valentino Di Cerbo, è stata inaugurata ufficialmente la Mostra sui Sanniti e  a seguire, il concerto della U. S. Naval Forces Europe Band (Banda della NATO) nel chiostro maggiore in cui facevano mostra gli affreschi del quattro-cinquecento, appena restaurati. A concludere la bella serata curata dall’Amministrazione Comunale  è stato un maestoso buffet  offerto dalle numerose associazioni che hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento allietato dalle dolce voce emergente Sara Simonetti accompagnata magistralmente dalla locale Sara’s Band.

Pietro Rossi


Sigarette: tutte da eliminare, tradizionali e elettroniche!


Dott. Luigi Ferritto

PIEDIMONTE MATESE. Durante l'European Respiratory Society (ERS), che si è svolto a Dublino il 7 e 8 giugno, grande attenzione è stata dedicata al dibattito sulle sigarette elettroniche, sulle quali sono stati espressi molti dubbi. A spiegarlo alla redazione è il Dott. Luigi Ferritto, pneumologo della Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese . L'esperto parla della mancanza, innanzitutto, di dati su efficacia e sicurezza delle E-cig e «in più le analisi condotte riportano dati contrastanti: tra le sigarette elettroniche contenenti nicotina, le percentuali di questa sostanza sono molto variabili tra sigarette della stessa marca; inoltre si e' evidenziata una presenza di nicotina anche tra le sigarette di molte marche che dichiarano l'assenza della sostanza dal loro prodotto. Dovrebbe venire utilizzata soltanto per smettere di fumare, quindi al massimo per alcuni mesi, invece si sta consolidando la sostituzione della sigaretta normale con quella elettronica, pensando sia meno tossica. Utilizzando la sigaretta elettronica per un lungo periodo si può andare incontro a problemi respiratori seri, mentre il suo utilizzo dovrebbe essere limitato nel tempo, unicamente allo scopo di smettere di fumare. Inoltre, importanti riviste mediche internazionali stanno pubblicando studi riguardanti le sostanze contenute nelle sigarette elettroniche, con conclusioni non positive». Sigarette elettroniche, quindi, che potrebbero essere addirittura più dannose delle normali sigarette: più dannose delle sigarette tradizionali? - «La maggior parte dei prodotti contiene nicotina, con la conseguenza che permane la dipendenza alla sostanza – sottolinea Ferritto - . Alcune marche addirittura non dichiarano la presenza di nicotina, e in questo modo possono indurre dipendenza anche in chi non ha mai fumato le sigarette normali. Sono poi introdotte, spesso senza essere dichiarate e certificate, diverse sostanze aromatiche delle quali non si conosce la trasformazione chimica una volta che vengono vaporizzate durante l'utilizzo della sigaretta elettronica. In conclusione, le sigarette elettroniche dovrebbero seguire un iter di approvazione almeno come un parafarmaco, indicando le sostanze contenute e i prodotti che si generano con la vaporizzazione». Prevenzione essenziale per le malattie respiratorie è l’eliminazione, quindi, delle sigarette, tradizionali o elettroniche che siano. La BPCO, broncopneumopatia cronica ostruttiva, è la terza causa di morte al mondo (dopo tumori e infarto), colpisce 1 italiano su 10 e 3-4 fumatori raggiungeranno nella propria vita la malattia conclamata. L’asma, invece, è una patologia in continua crescita: secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità i nuovi casi aumentano del 50% ogni dieci anni. Attualmente ha una prevalenza di circa il 7% nella popolazione italiana e ne condiziona pesantemente l'attività lavorativa, il rendimento scolastico e lo stile di vita.
Pietro Rossi

Brani di Agnese Ginocchio usati come tesine d’esame


Agnese Ginocchio

ALIFE - E’ l’ennesima richiesta di aiuto che sopraggiunge ad Agnese Ginocchio artista e testimonial per la Pace casertana di origine matesina, brani e testi dal forte contenuto d’impegno civile  vengono presi di mira e adottati in Italia e fuori Italia nell’ambito di progetti  scolastici di educazione alla Pace, alla cittadinanza, alla legalità, alle pari opportunità. Ma non solo: molti studenti di scuole, fortemente motivati e decisi ad impegnarsi in “cause” adottano questi testi per affrontare le loro tesine d’esame.  Da come si evince e  abbiamo avuto modo di apprendere leggendo sulla sua stessa pagina pubblica di Facebook, è di qualche giorno fa l’ennesima  richiesta pervenuta alla Ginocchio da parte di una giovane studentessa romana, che a giorni dovrà tenere l’esame scolastico. La giovane ha chiesto aiuto perché ha deciso di affrontare la tesina d’esame con il testo “Terre rubate” dedicato ad un argomento forse dalle nostre parti ancora troppo poco conosciuto: lo sfruttamento minorile e la storia del piccolo bambino pakistano "Iqbal Masih" divenuto il simbolo della lotta allo sfruttamento minorile. “Le ingiustizie nel mondo continueranno a consumarsi  a danno delle fasce più indifese come una strage nascosta senza fine  fin quando  noi volgeremo indifferenti  lo sguardo dall’ altra parte”- ribadisce la testimonial per la Pace.  Ed è proprio così, è l’indifferenza la prima piaga sociale a dividere e a uccidere l’uomo.” Un plauso dunque a questi giovani che rappresentano le nostre speranza di Pace”- conclude Agnese Ginocchio.
Pietro Rossi

15 giugno 2013

L’inaugurazione della mostra sui Sanniti nel territorio di Piedimonte Matese riapre le porte del Museo Civico “R. Marrocco”.



Piedimonte Matese – Dopo circa quarant’anni di chiusura forzata, il Museo Civico di Piedimonte Matese riapre i battenti grazie alla tenacia del Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello e di alcuni amministratori tra cui l’Assessore all’urbanistica Attilio Costarella che hanno creduto, negli anni, all’iniziativa. Il lungo progetto di recupero che ha interessato l’intero plesso di S.Domenico, partito alcuni anni orsono sotto la giunta guidata dall’allora Sindaco Carlo Sarro,

e portato a termine dall’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Vincenzo Cappello vedrà finalmente consegnare alla cittadinanza questo sito monumentale dove ha sede il Museo Civico di interesse regionale intitolato all’insigne storico e cultore  Raffaele Marrocco. A riaprire i battenti dell’importante istituzione cittadina Domenica 16 giugno, con inizio alle ore 18.00 nella suggestiva cornice del complesso monumentale dell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino, che i piedimontesi conoscono come San Domenico, sarà  l’inaugurazione della mostra “Gens fortissima Italiae. I Sanniti nel territorio di Piedimonte Matese”. A dare la notizia alla stampa, visibilmente soddisfatto, è stato lo stesso Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello il quale ha precisato agli operatori dell’informazione che il progetto è stato possibile grazie ad un finanziamento del Ministero per i Beni Culturali e alle risorse provenienti dal fondo istituito con la rinuncia delle indennità di carica degli amministratori. Il Museo Civico esporrà nelle proprie sale, oltre alla mostra sui Sanniti, reperti di era preistorica, epigrafi, vasi, armi e oggetti in ceramica, alcuni restaurati di recente. I fiori all’occhiello delle collezioni museali sono rappresentati da due statuette in bronzo di piccole dimensioni, il già ormai famoso Corridore di Cila e l’Ercole in assalto. Il Comune, ha commentato l’Assessore delegato Attilio Costarella, per fare in modo che la struttura abbia una autonomia amministrativa ha approvato anche un regolamento per l’utilizzo degli spazi del plesso di S.Domenico, il Chiostro, l’Auditorium e le sale per lo svolgimento di eventi culturali, manifestazioni, convegni, ricevimenti di matrimonio, comunioni, battesimi,  sempre nel rispetto dei luoghi, i cui proventi verranno utilizzati per le spese del complesso monumentale e del Museo Civico in esso ospitato. Stiamo avviando, ha concluso la Direttrice Scientifica del Museo Dott.ssa Raffaella Martino, un esperimento di attività culturale che fa perno su questa istituzione museale, un luogo, cioè, che non raccoglie solo oggetti ma anche idee e iniziative. Avvieremo un processo di conoscenza non solo nel Museo ma anche nel territorio iniziando dalle scuole. In sinergia con le altre istituzioni puntiamo a rientrare nel circuito dei musei e degli attrattori culturali della nostra regione. La riapertura del Museo a Piedimonte Matese è il punto di partenza per ragionare insieme alle altre risorse del territorio enti, associazioni e imprese per improntare un piano di sviluppo sostenibile.

Pietro Rossi