Attraversando
in questi giorni la città, ho provato un senso di tristezza e di angoscia nel
leggere "Guidiamo senza percepire stipendi" sui fianchi
degli autobus dell'ACMS, in evidente stato di precarietà. Sarebbe
riduttivo considerare soltanto il profilo aziendalistico in questa complessa ed
articolata vicenda dalle precise
connotazioni socio-economico, fondamentali per la crescita e lo sviluppo del
nostro territorio. Sono molti gli aspetti di cui tener conto: la necessità del
personale dipendente di ottenere garanzie per la stabilità del proprio posto di
lavoro, interesse legittimo soprattutto in questo momento di crisi e
disoccupazione dilagante. Il quadro generale dell'economia locale dove
l’instabilità di una grande azienda crea onde d’urto che possono coinvolgere
l'intero sistema produttivo. Non ultime le problematiche della mobilità per le
quali i rapporti hanno una valenza di primo piano. Infinite
volte sono state affrontate le questioni relative al traffico, parole vuote fino
a quando non si riuscirà a decongestionare i flussi auto veicolari con percorsi
alternativi e non si potrà disporre di un effettivo potenziamento del mezzo
pubblico.
Dobbiamo
prendere consapevolezza della reale situazione della nostra città e non ridurre
tutto alla parola “fallimento”:
-la
disattenzione prolungata della Regione
per il problema dei trasporti e delle aziende in crisi operanti nel settore;
-la
politica superficiale e fortemente
clientelare che ha sconvolto per anni i principi del buon governo delle
aziende;
-le
trasformazioni epocali dell’intero
sistema economico
…sono
tutti nodi che oggi giungono al pettine.
La
speranza è che ora che si sia toccato il fondo e l’ACSM riesca a risalire la
china a garanzia delle aspettative dei dipendenti, della città e della
provincia intorno a cui ruotano 400mila pendolari. Ho
fiducia che possano essere messe in atto, con immediatezza, tutte le misure
necessarie per monitorare la delicata situazione e approntare di volta in volta
i correttivi di percorso necessari ad offrire efficienza e stabilità di lavoro.
L'auspicio
è che l’ACSM non sia ridotto ad un mero contenitore, ma venga vista come una
fucina di attività per lo sviluppo, per il bene delle numerose famiglie dei
dipendenti e per la vivibilità della città.
Catello
Tronco
segretario cittadino PSI