
Fonte: Comunicato della Lista n.2 “Riscossa del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano”
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Fonte: Comunicato della Lista n.2 “Riscossa del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano”
PIAGGINE (Sa) invita: vivere il Cervati,vivere il Calore. Le domeniche sulla neve del monte Cervati-Piaggine e tra le rapide del fiume Calore, Ciaspolate, sci da fondo, slittini… ancora a Marzo/Aprile per grandi e piccini
Organizza l’escursione per i tuoi familiari ed amici per un sano e temprante divertimento. L’accoglienza e l’accompagnamento sarà a cura della Comunità Montana Calore Salernitano e del Comune di Piaggine.
E’ possibile mangiare in montagna.
Ciaspolata domenica 20 e 27 marzo 10 Aprile con il Vicepresidente della Comunità Montana Calore Salernitano prof. Marra Vincenzo che vanta un’antica conoscenza del Monte Cervati e del fiume Calore.
Informazioni Tel 320 4339194 facebook PIAGGINE (Sa) invita: vivere il Cervati,vivere il Calore
ALIFE. La Caritas di Alife-Caiazzo in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro durante il Convegno di presentazione del Dossier Regionale sulle povertà 2010 tenutosi presso la sede diocesana di Alife, alla presenza del Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo, ha cercato di fare il punto sulla problematica della povertà nella nostra regione con riferimento specifico anche alla nostra diocesi che raccoglie quasi tutti i comuni dell’alto casertano. L’incontro, moderato magistralmente dalla Dott.ssa Annamaria Gregorio della Caritas Diocesana, ha visto la partecipazione del Presidente diocesano della Caritas Don Alfonso De Balzi, di Don Vincenzo Federico Delegato Regionale Caritas Campania e Direttore Caritas di Teggiano-Policastro e Ciro Grassini Sociologo e giornalista Formatore regionale della Caritas Campania che hanno illustrati i risultati della ricerca. Il convegno ha visto la fattiva partecipazione dei sindaci di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, di San Potito Sannitico Angiolo Conte, di Sant’Angelo d’Alife Crescenzo Di Tommaso, dei referenti del C.O.P. Regione Campania, dell’ASL,delle Caritas Parrocchiali e di associazioni di volontariato. Il Dossier Regionale sulle povertà 2010 nasce dai dati dei Centri di Ascolto Caritas della Campania a cui ha partecipato anche la Diocesi di Alife-Caiazzo, supportati da una serie di indicatori socio-economici di sfondo tratti da diverse fonti: Istat, Banca d’Italia, Svimez . Dalla lettura dei dati forniti dalla Caritas si desume con certezza che la povertà è
in forte crescita nella nostra regione con dati riferiti alla Diocesi di Alife-Caiazzo particolarmente significa
tivi. La crisi è intervenuta in una situazione socio-economica già molto difficile per la Campania, rendendola di fatto drammatica. Il gap ormai non è solo con le regioni settentrionali o centrali del Paese, ma persino rispetto al resto del Meridione la condizione economica campana è peggiore. Chi sono i poveri della Diocesi di Alife-Caiazzo? Dai dati si desume che il 53,8% vivono in famiglia, il 50,5% sono coniugati e il 96% ha un domicilio. I dati sulla situazione occupazionale sono certamente i più preoccupanti, se si pensa che nella nostra regione dal 2006 al 2010 sono andati persi 187.000 posti di lavoro, rappresentano l’11,8% del totale degli occupati. In qu
attro anni sono andati in fumo più di un decimo dei posti di lavoro, ovvero più di un campano su dieci è stato espulso dal mercato lavorativo senza essere rimpiazzato da altri. Non va dimenticato poi che la situazione occupazionale non era certo florida prima di questa data. Per capire quanto le famiglie sono in difficoltà , occorre considerare che quasi una su due non è in grado di affrontare spese impreviste. L’esperienza Caritas ci dimostra che molto spesso per far fronte a questo genere di emergenze, si dà vita ad un’esposizione debitoria della famiglia che nel giro di poco tempo finisce per travolgerla del tutto. L’indebitamento delle famiglie campane cresce costantemente, considerando che in questa speciale classifica tra le province italiane, quella di Caserta (dal 2002 al 2009 +137,4%) occupa il primo posto mentre Napoli (dal 2002 al 2009 +129,7%) è al quarto.
Pietro Rossi
Ciorlano - Le indagini condotte dal personale del Comando Provinciale di Caserta del Corpo forestale dello Stato si sono concluse con la condanna in primo grado a due anni di reclusione del responsabile del disastro ambientale della cava di inerti fluviali che ha sconvolto l'ambiente ed il paesaggio in una delle poche zone ben conservate nella provincia. Le indagini sono iniziate nel 2000 e nel mese di novembre gli uomini della Forestale hanno posto sotto sequestro l'intera cava poiché sono state ravvisate delle violazioni in materia paesaggistica e di dissesto idrogeologico. Il personale Forestale ha accertato inoltre che l'uomo stava realizzando quattro imponenti bacini artificiali, dall'estensione totale di circa venticinque ettari con una profondità che in alcuni punti arriva fino a quindici metri con la finalità di realizzare un impianto ittiogenico. La zona interessata dagli interventi si estendeva per una lunghezza di quasi due chilometri. Questo intervento macroscopico aveva luogo sulla sponda sinistra del fiume Volturno protetta dal fiume stesso con un arginale di 50 metri di larghezza e 5 d'altezza realizzato dal responsabile del disastro ambientale lungo la sponda che aveva la funzione di impedire il naturale corso del fiume sulle aree interessate dall'impianto ittogenico. Questo, era il vero tornaconto economico dell'attività, direttamente connesso all'attività di estrazione di inerti fluviali, come ghiaia e sabbia, che hanno un elevato valore commerciale. Le opere di escavazione dei bacini avevano luogo con imponenti mezzi d'opera come escavatori meccanici, draga con benna trascinata, che mettevano a nudo anche la subalvea del fiume Volturno esponendola a gravi rischi ambientali.
Il volume degli inerti estratti si quantifica in 2.500.000 di metri cubi, con un illecito profitto per oltre 10 miliardi delle vecchie lire. Parte delle zone interessate dalle estrazioni di materiali ricadevano su aree vincolate paesaggisticamente, poiché facente parte della tenuta reale di caccia dei Borbone di Torcino, mentre l'area interessata dalla realizzazione dei laghetti risultava ricadere in aree vincolate dall'Autorità di Bacino Nazionale dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, in contrasto con le relative misure di salvaguardia per le fasce fluviali stabilite dal Piano Stralcio Difesa dalle Alluvioni e dal Piano Stralcio di Tutela Ambientale. Per documentare le condotte illecite ci si è avvalsi anche di rilievi fotografici raccolti dal personale del Corpo forestale dello Stato con un sorvolo di un elicottero che ha evidenziato che il fiume Volturno si manteneva in una curva a circa 60-70 metri dalla zona interessata dalle escavazioni, ben al di sotto dei 150 metri di distanza dal fiume come previsto nel progetto assentito dal Comune di Ciorlano (CE).
Pietro Rossi
Piedimonte Matese . Un successo dietro l’altro quello del famoso coiffeur piedimontese Domenico Zulla che dopo aver partecipato ai le due Festival della Musica Leggera di Sanremo 2010 e 2011, e al Premio Caruso, prenderà parte come acconciatore al back stage per il 51°Premio tv 2011 (ex notte dei Telegatti) condotto dal noto Fabrizio Frizzi con Hoara Borselli su rai UNO oggi 20 marzo alle ore 21.30 in diretta dal teatro Ariston di San Remo durante il quale saranno assegnati i premi per la regia televisiva e per il migliore o la migliore Fiction tv, Personaggio maschile dell’anno e Programmi Tv. Domenico Zulla è meglio conosciuto nella città di Piedimonte Matese come il “coiffeur dei vip”, dove esercita la sua attività a tempo pieno, nasce come parrucchiere nel 1987, lavorando con grandi firme del settore. Affascinato dell' hairstyling, ha seguito con profitto corsi di formazione nelle migliori accademie londinesi per la ricerca di nuove tecniche e nuove tendenze che gli hanno procurato nuovi stimoli. La cura dei dettagli, l'attenzione per le tecniche più recenti e l'abilità nel creare stili versatili e attenti alle nuove tendenze moda hanno arricchito il curriculum di questo professionista emergente.
Pietro Rossi