Sono
oltre 2mila le aziende italiane a concreto
rischio chiusura se dovesse essere approvato l'art. 2 del decreto
Rifiuti relativo ai sacchetti di plastica biodegradabile. E il totale
dei posti di
lavoro che si perderebbero superano le 20.000 unita', a fronte di non oltre
1.000 unità
che potrebbero crearsi'. Lo ha
dichiarato Marco Banini, del Comitato nazionale Plastiche
Biodegradabili, creato da Fareambiente, durante l'audizione nella
commissione Ambiente della
Camera dei Deputati.
Si
tratta, ha aggiunto, 'dell'instaurazione di un
monopolio nella produzione dei sacchetti biodegradabili; ancora piu'
grave se si considera che nell'azionariato dell'unica azienda in grado
di
produrre i sacchetti secondo le specifiche indicate - Mater Bi Spa -
figurano tra gli altri Banca Intesa (socio di maggioranza) ed alcune
società estere portoghesi, di Malta e del Lussemburgo. C'è una
coincidenza strana: la norma tecnica non giuridica presa a riferimento
EN
13432, e' stata varata dal Cen, struttura belga che si
avvale dello staff di Novamont, ovvero del nuovo monopolista¯, ha concluso Banini.
Comunicato FareAmbiente coordinamento nazionale