12 giugno 2011

Comunicato del Partito della Rifondazione Comunista di Piedimonte Matese

PIEDIMONTE MATESE. In merito ai fatti accaduti tra la notte di venerdì 10 e sabato 11 giugno e alle conseguenti dichiarazioni fatte a mezzo stampa dall’esponente della Giovane Italia, Andrea Boggia, il circolo di Rifondazione Comunista di Piedimonte Matese vuole fare chiarezza sul reale svolgimento dei fatti. Dal rescoconto fatto dal sig. Boggia emerge uno stravolgimento clamoroso della realtà. Innanzitutto ci teniamo a specificare che quello della Giovane Italia non era un regolare manifesto politico, bensì un lungo striscione (che recitava “lotta con noi, Giovane Italia”) affisso abusivamente negli spazi pubblici, atto a coprire in maniera palese i manifesti dei comitati referendari, legalmente esposti negli appositi pannelli elettorali. Durante l’affissione dello striscione transitavano sul posto tre esponenti di Rifondazione e due liberi cittadini, oltre che alcuni membri del comitato “Acqua bene comune”, non “venti-trenta estremisti della sinistra radicale piedimontese”, come sostenuto da Boggia. Al cortese e mai aggressivo invito di questi ultimi a rimuovere lo striscione abusivo, il sig. Boggia ha reagito inaspettatamente dando sfoggio di minacce verbali e spintoni. Visto l’atteggiamento prepotente, si è provvisto a contattare le forze dell’ordine affinchè venisse ripristinata la legalità. La situazione è totalmente precipitata quando un altro cittadino, sopraggiunto in seguito, ha tentato di rimuovere lo striscione, causando la reazione violenta di Andrea Boggia che lo ha colpito con un forte spintone, facendolo cadere a terra. Se dall'atteggiamento "bullesco" e squadrista di Boggia non è scaturita un'autentica rissa è stato solo grazie all'intervento di alcuni volenterosi che hanno evitato ulteriori contatti. Non ci soffermiamo sulle gratuite, volgari e becere ingiurie personali che il Boggia ha rivolto a chi si opponeva a tali atteggiamenti. Questo è stato il reale andamento dei fatti, testimoniato da numerosi cittadini (e non una trentina di militanti della sinistra radicale, ribadiamo!) che passando si sono soffermati sul posto ad osservare lo spettacolo indecoroso. Le forze dell’ordine, sopraggiunte poco dopo, si sono limitate a prendere atto dell’accaduto, anche perché il buon senso non ha spinto i presenti a sporgere alcuna denuncia. Il Sig. Boggia, invece, non contento dello “show” di cui si è reso protagonista, esce a mezzo stampa con dichiarazioni totalmente fasulle e atte a screditare non solo il senso civico dei militanti di sinistra presenti quella notte, ma anche esponenti della società civile che si erano opposti alle sue metodiche illegali e provocatorie. Al SIGNOR Andrea Boggia, che dalle pagine dei giornali e dai blog ci accusa di "violenza e arroganza", di "un odio dell'altro e di un razzismo ideologico senza pari", rispondiamo con la cultura della legalità e il rispetto dei comuni spazi pubblici, oltre che dei propri avversari politici. Ci teniamo a sottolineare che i nostri ideali e la nostra cultura politica, che lui definisce “vecchi e ammuffiti” non ci hanno mai spinto a tali comportamenti di prepotenza. Se per lui e per i suoi “seguaci” fare politica si traduce in questi atteggiamenti e nell’affissione abusiva di messaggi vuoti e privi di senso, facciamo volentieri a meno delle sue lezioni a mezzo stampa.

CIRCOLO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA PIEDIMONTE MATESE