28 ottobre 2023

FRANCESCO LUTRI PRESENTA LA TRILOGIA DI “PARTENOPE” AL COTTON VILLAGE DI PIEDIMONTE MATESE

PIEDIMONTE MATESE – Il prossimo sarà un fine settimana all’insegna della cultura con il giovane scrittore emergente Francesco Lutri (nella foto) che Venerdì 3 novembre alle ore 18,00 nella saletta “Cotton Club” del Centro Commerciale Cotton Village di Piedimonte Matese presenterà la trilogia di “Partenope”. Francesco, ormai lo conoscono un po tutti nel campo artistico, anche se giovanissimo, ha al suo attivo varie esperienza che vanno dal teatro, alla recitazione e il cinema. Orgoglioso delle sue origini siculo-napoletane, che gli hanno trasmesso l’amore per il mare, recentemente ha rivalutato la storia e la cultura della nostra terra, che ha cercato di trasmettere attraverso le sue prime opere letterarie. 

Nella sua trilogia parla di Partenope, ragazza vivace e ribelle che ha vissuto tutta la sua vita in Sicilia in assoluta spensieratezza. Ma con l’arrivo di Garibaldi, la sfortuna di essere imparentata con i Borbone delle Due Sicilie la costringe a ritirarsi a Napoli. Qui si innamorerà della città, ma non avrà abbastanza tempo per goderne: presto le dinamiche politiche e ambigue del nascente governo la spingeranno a riconsiderare la sua identità e ad affrontare la decadenza della sua vita idilliaca, proprio come il regno di cui, a suo malgrado, è… una “principessa”. Abbiamo chiesto a Francesco qual è stata l’idea che lo ha ispirato alla trilogia “Partenope”. “Per rispondere, ha ribadito l’autore, devo brevemente parlare del mio percorso post liceale. La scelta dell’Università fu un pretesto per andare a Napoli, lo dico con sincerità. Il punto è che dopo il liceo avevo una grande voglia di “evadere” dal mio borgo selvaggio, questa bella e maledetta Piedimonte Matese. Sapevo che Napoli sarebbe la meta ideale della mia evasione. E ci avevo azzeccato, perché Napoli mi ha dato tutto. Mi ha rigenerato fisicamente e spiritualmente, ho imparato a cucinare, a suonare il mandolino, a contemplare gli scorci e la natura, ad amare la storia della mia terra e delle mie origini. E avendo nelle mie vene  sangue siciliano e  napoletano, sono rimasto davvero amareggiato dal fatto che il nostro passato sia stato così oscurato dalla storiografia accademica, coerentemente ad un processo di “damnatio memoriae”, etichettando il Mezzogiorno come da sempre povero e arretrato. Invece ho scoperto che il Regno delle Due Sicilie è stato in realtà un regno ricco e florido, avanzato sotto molti punti di vista. Basta vedere i primati sociali, culturali e tecnico amministrativi dei Borbone di Napoli. Poi vengo a sapere che l’Unità d’Italia ha preso il nostro Sud e ne ha fatto una colonia. E non lo dico io, ci sono documenti che lo attestano. Non è un caso che, dopo l’Unità d’Italia, nel Sud inizi la diffusione della criminalità (dovuto al fatto che i Piemontesi hanno concesso cariche istituzionali ai camorristi , fatto che ho inserito e che svolge un ruolo importante nell’intreccio del racconto),  l’emigrazione di massa dei meridionali,  la chiusura delle fabbriche fino ad arrivare al fenomeno del  brigantaggio. Non è una coincidenza. Ho pensato che il miglior modo di trattare un argomento così delicato fosse attraverso un racconto di mia invenzione, con tutti gli elementi che ne facessero una storia avvincente, “cinematografica”, in modo da rendere la cosa completamente avulsa da orientamenti meridionalisti predeterminati ed evitare un malinteso che potrebbe etichettarmi come filoborbonico, secessionista e nostalgico. “Partenope”, conclude Francesco Lutri, cerca di essere anche “autobiografico” in certi punti, soprattutto quando parla della Sicilia e di Napoli, dei loro scorci e delle loro atmosfere, cose che infatti conosco bene essendo legato a vita a questi due posti. Per il resto, ripeto, ho cercato di scrivere un racconto quanto più bello e avvincente possibile. Spero di esserci riuscito, in modo che il libro piaccia, anche ai giovani, che spesso quando sentono la parola “Storia” pensano a qualcosa di noioso. Ma qui la Storia, nonostante sia molto importante, è solo un palcoscenico, una scenografia  nel quale prendono forma personaggi, intrecci e soprattutto emozioni: rabbia, tradimento, tristezza, gioia, amore, cose che da sempre travalicano ogni arco spaziotemporale. Inoltre non bisogna mai avere vergogna di sapere quello che siamo stati: L’infinita guerra  tra Nord e Sud Italia è proprio ciò che quella “damnatio memoriae” intendeva evitare. Ma è evidente che non è tenendo nascoste le scomode verità che si tiene unito un popolo. L’ignoranza divide, solo  la conoscenza unisce.

Pietro Rossi

19 ottobre 2023

LA PRO LOCO VALLATA RIPARTE ALLA GRANDE CON UN OCCHIO ALLA TRADIZIONE ED UNO AI NUOVI PROGETTI.

PIEDIMONTE MATESE - Mercoledì 18 ottobre presso il Centro Giovanile Parrocchiale “Piergiorgio Frassati” si è tenuto il primo direttivo  della Proloco Vallata presieduto dal neo presidente eletto Fernando Catarcio (nella foto) per assegnare incarichi e deleghe e per incontrare le Associazioni del territorio, al fine di condividere ed organizzare l’imminente evento in programma: IL PRESEPE VIVENTE.  Il neo presidente ha posto, come atto d’indirizzo la promozione del territorio, il recupero delle tradizioni locali, la cura di iniziative di carattere sociale, il rilancio di percorsi turistico-culturali, e a tale scopo ha ritenuto importante la collaborazione e il confronto con tutte le Associazioni che, a vario titolo, operando nel tessuto sociale del paese, ne esprimono l’anima e la forza. Il Presidente Catarcio, auspica, inoltre, una forte sinergia con l’Amministrazione Comunale per azioni congiunte. La PROLOCO VALLATA, Associazione entrata nel terzo settore ed iscritta al REGISTRO UNICO NAZIONALE, ha tutte le carte in regola per poter rappresentare un volano ed un riferimento per il territorio tutto. Traspare molto entusiasmo e molta apertura sia da parte dei soci, che del Direttivo e del Presidente in primis, nel relazionarsi con le Associazioni presenti all’incontro: Amici del Catuozzo, Amici di Pericle, Apostolato della preghiera, Associazione Giacomo Gaglione, Reale Arciconfraternita del Carmine, Byblos, Caritas Sepicciano,  Azione Cattolica Parrocchiale AGP,. Voices Modern Choir, Cooperatori Salesiani, Proloco Sepicciano, Legambiente, ProArte, Laboratorio Teatrale AGP, Centro Polivalente Terza Età, Ministri della Comunione e  Caritas AGP. Apprezzato anche l’intervento del parroco di Ave Gratia Plena don Armando Visone, motivato a coadiuvare e contribuire alle iniziative che saranno messe in essere. Si acquisisce la disponibilità anche dei parroci don Massimiliano Giannico e don Emilio Meola, delle parrocchie di Santa Maria Maggiore e  San Marcello. La storia della PROLOCO VALLATA è stata costellata di eventi, iniziative, convivialità ed è su questi percorsi usati che bisogna tornare per crescere e rilanciarsi, facendo rete, valorizzando le risorse e le specificità locali. Il nuovo Direttivo, presieduto da Fernando Catarcio, ha assegnato i seguenti incarichi: Giovanna del Vecchio vicepresidente con delega Stampa e Comunicazione; Emanuela Vallo Tesoriere; Franca Cinotti Segretaria; Anna Cirioli ed Elena Settembrini delega Turismo e Cultura. La PROLOCO VALLATA riparte con un occhio alla tradizione ed uno ai nuovi progetti.

Pietro Rossi

16 ottobre 2023

PREMIO LETTERARIO “MONTE CARMIGNANO” E PREMIO ALLA MEMORIA DI “TOMMASO SGUEGLIA” A CAIAZZO.

CAIAZZO - In un’atmosfera di grande partecipazione, si è svolta sabato 14 ottobre, presso il Teatro Jovinelli di Caiazzo, la cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio Letterario Nazionale dell’Associazione Monte Carmignano per l’Europa e l’assegnazione del Premio Speciale alla memoria del Dott. Tommaso Sgueglia, scomparso prematuramente 5 mesi fa, fondatore dell’Associazione e ideatore del premio letterario per tramandare e conservare, nelle nuove generazioni, la memoria delle 22 vittime innocenti della strage perpetrata nella masseria di Monte Carmignano nella sera del 13 ottobre 1943, dalle truppe tedesche in ritirata, e di promuovere la riconciliazione trai popoli in un’ottica europea tra le nuove generazioni. Quest’anno il Premio ha assunto un valore particolare, in quanto ricorre l’80mo anniversario della strage. La cerimonia, svoltasi in collaborazione del comune di Caiazzo e dell’Associazione storica del Caiatino, moderata dal Prof. Diamante Marotta, ha visto la partecipazione del sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, del presidente dell’Associazione Monte Carmignano Domenico Cusano, Stefano Lombardi, sindaco di Piana di Monte Verna e presidente Anci Campania, dal Borgomastro Lothar Kalter e la Delegazione della Comunità di Ochtendung, cittadina dove viveva l’autore della strage, gemellata con Caiazzo dal 1996, ed i componenti del Comitato scientifico dell’associazione, voluto dal compianto Tommaso Sgueglia, con il compito di selezionare tra le opere partecipanti al concorso, la scelta degli autori da premiare. 

Erano presenti del Comitato scientifico, il coordinatore Prof. Giuseppe Roma, ex presidente del Censis, il prof. Lutz Klinkhammer, storico, studioso e vicedirettore dell’Istituto degli studi italo-germanici a Roma; il giudice Paolo Albano, già procuratore della Repubblica e autore del libro” La strage di Caiazzo”, unitamente al giornalista e storico Antimo Della Valle, facente parte del Comitato; il prof. Giuseppe Angelone, storico e docente dell’Università Vanvitelli. A tutti i vincitori è stato consegnato come premio l’opera del maestro Arturo Casanova, un bassorilievo in bronzo statuario raffigurante un cuore. I premiati per le cinque sezioni previste dal bando sono stati: Per la sezione Saggistica il libro “Storia del fascismo” editore Laterza, al Prof. Emilio Gentile, storico di fama internazionale, allievo di Renzo De Felice, uno dei maggiori storici del fascismo e in generale dei totalitarismi. “Un’opera monumentale, è scritto nella motivazione, in cui l’autore ricostruisce i fatti attraverso i documenti in una successione cronologica che ci restituisce una fotografia di come un piccolo movimento si trasforma in pochi anni in un regime totalitario”. Dopo aver ritirato il premio il prof. Gentile ha espresso grande ammirazione e dispiacere per non aver potuto conoscere di persona il Dott. Tommaso Sgueglia, avendone conosciuto i meriti e gli apprezzamenti attraverso le ricerche effettate sulla rete. Premio sezione Narrativa al giornalista del “Corriere della Sera” Paolo Salom, di famiglia ebrea, per il libro “Un ebreo in camicia nera” (Ed. Solferino), “una microstoria dove si mescola l’intimo confronto tra un padre protagonista e un figlio narratore, ma anche uno spaccato della nostra storia. Premio sezione Europa allo scrittore e diplomatico italiano con il libro “Agente segreto 1157 – La vita romanzesca di Rodolfo Siviero”, (Mazzanti Ed.): “un formidabile cacciatore di opere d’arte trafugate. Raccontando le vicende personali di Rodolfo Siviero, l’autore accende i riflettori sull’importante recupero dei beni culturali depredati durante la seconda guerra mondiale”. Premio Sezione Multimedia alla documentarista Michela Micocci per il docufilm “Il Corpo e il Nome – Gli ignoti delle Fosse Ardeatine “prodotto da SD Cinematografica e RAI Documentari. “Il docufilm è stato costruito con una meticolosa ricerca storica che intrecciando i diversi bagagli culturali e professionali di tre donne tenaci ha portato a scoprire i nomi dei corpi che erano stati sepolti e dimenticati”. Premio Sezione Campania al Prof. Ciro Raia, attuale coordinatore regionale dell’ANPI, per il libro “Le quattro giornate di Napoli- quasi un diario” (Ed. 4Punte), in cui “l’autore con grande abilità racconta un periodo importante e spesso trascurato mettendo al centro dell’attenzione delle Quattro Giornate di Napoli (dal 27 al 30 settembre) i civili che tutti uniti senza alcuna distinzione di classe si ribellarono all’occupazione tedesca”. Il Premio Anna Frank alla carriera è andato alla nota scrittrice Edith Bruck, scrittrice ungherese, sopravvissuta alla deportazione, autrice di molte opere sulla Shoah, il cui premio le sarà consegnato a Roma, non presente per motivi personali. Una Menzione Speciale all’autore Domenico Valeriani per il libro su “Giovanni Limogi - un audace aviatore bellonese decorato al valor militare”. La cerimonia si è chiusa, in un clima di grande commozione, con la consegna del Premio Speciale alla memoria di “Tommaso Sgueglia”, conferito dalla moglie Mena e dai figli Eleonora e Giovanni, al giornalista e componente del Comitato scientifico Antimo Della Valle, con la seguente motivazione: Al Professore Antimo Della Valle, “motore” del Premio Monte Carmignano per l’Europa, per aver creduto e condiviso un sogno di pace, mostrando instancabilmente la sua amicizia, competenza e professionalità, nel difficile compito di conciliare il recupero della memoria del passato e la promozione della riconciliazione tra i popoli, tra le nuove generazioni.

Pietro Rossi

12 ottobre 2023

CONCLUSO POSITIVAMENTE IL PERCORSO FORMATIVO PER IL RINNOVAMENTO DELLA PARROCCHIA AVE GRATIA PLENA.

PIEDIMONTE MATESE - Domenica scorsa la Comunità Parrocchiale di Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese guidata dal Parroco Don Armando Visone, prendendo spunto dalla parabola dei Discepoli di Emmaus, ha concluso una serie di incontri formativi che porteranno ad un
rinnovamento della parrocchia con la formazione di un nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale. Al ciclo di incontri hanno preso parte i rappresentanti delle varie componenti parrocchiali, l’Azione Cattolica, la Caritas, il Gruppo Catechiste, l’Apostolato della Preghiera, il Gruppo
Scout, le Confraternite della Madonna del Carmine e Santa Maria della Libera, il Movimento Rinnovamento dello Spirito, i Comitati Festa (Madonna Immacolata, S.Anna,  Madonna del Carmine e Sant’Antonio da Padova). Durante gli incontri è stata richiamata l’attenzione sull’impegno e le responsabilità dei  “Laici” che si deve realizzare nell’ambito della Comunità Parrocchiale,  nella
specifica vocazione di padre, di madre, di sposo o di sposa, di studente o di professionista: è nella propria famiglia, nel proprio lavoro, nel proprio ambiente che si deve rendere la prima e fondamentale testimonianza con uno "Stile" di serietà, di competenza e di onestà. Durante la discussione nei gruppi di lavoro, sono emerse  “luce” e “ombre” della vita parrocchiale, la scarsa
formazione sulla Parola e delle dinamiche parrocchiali, cosa vuol dire essere un “Laico impegnato”, cosa può fare un laico e quali sono i suoi compiti nell’ambito della Comunità. Per avere una “Chiesa in uscita” si ritiene che sia necessario rilanciare la Parrocchia con una nuova forma di presenza sul territorio, tenendo conto della sua ricca tradizione come realtà dal volto di popolo
radicata in maniera capillare nella vita della gente. La parrocchia, libera da inutili nostalgie o archeologismi, è chiamata a ricollocarsi come realtà generativa, capace di accompagnamento nei confronti di chi è nel bisogno, morale, spirituale e materiale. Essere missionari oggi, nella logica dei discepoli di Emmaus, ci vede radicati in uno stile comunitario, aperto all’azione dello Spirito e alla realtà in cui viviamo, assumendoci le sfide del tempo che viviamo.

Pietro Rossi