15 maggio 2009

Con il Pdl per una rinnovata attenzione alle aree interne.


Piedimonte Matese. Il Matese e le aree interne dell’Alto Casertano saranno al centro della convention politica dal titolo “Con il Pdl per una rinnovata attenzione alle aree interne”, in programma per domani sabato, con inizio alle ore 18, presso la Sala consiliare del Comune di Piedimonte Matese. Ad una settimana dal primo appuntamento svoltosi con successo a Vairano Scalo, il coordinamento territoriale del Pdl nell’Alto Casertano e la segreteria del Senatore della Repubblica Carlo Sarro (nella foto) hanno inteso promuovere nuovamente un momento di riflessione, ma stavolta nel capoluogo matesino, sull’importanza delle aree interne e la politica di valorizzazione e sviluppo portata avanti dal Popolo della Libertà che ha l’obiettivo di sfruttare al meglio le potenzialità da sempre in possesso delle zone più decentrate. Ad illustrare le linee d’azione che il Pdl intende seguire per il rilancio di aree quali il Matese ed il Monte Maggiore, accolti dal componente della Commissione Antimafia Sarro, saranno il Coordinatore regionale del partito e Sottosegretario di Stato all’Economia Nicola Cosentino che porterà il suo saluto, il coordinatore provinciale Pasquale Giuliano unitamente al suo vicario Gennaro Coronella, deputati nazionali ed europei, candidati al Parlamento Europeo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali, dirigenti di partito che hanno già preannunciato la loro convinta e nutrita presenza. “L’importante iniziativa pubblica di quest’oggi che vedrà la presenza dei vertici nazionali e regionali del partito-afferma il Senatore Carlo Sarro-ci testimonia ancora una volta l’attenzione del partito e della sua dirigenza verso il problema delle aree interne; sono particolarmente soddisfatto delle adesioni ricevute soprattutto dai rappresentanti istituzionali e politici dei comuni del comprensorio, a dimostrazione del successo riscontrato nel primo incontro di sabato scorso nel comprensorio vairanese. Bisogna continuare su questa strada privilegiando al massimo le realtà locali che esprimono una classe politica di alto livello destinata a crescere e ad ottenere meritati riconoscimenti”.

Fonte: comunicato stampa

Grande attesa per “Sfilata sotto le Stelle” domani sera a Caiazzo.


Caiazzo. Grande attesa per la seconda edizione di “Sfilata sotto le Stelle” evento spettacolo in programma a Caiazzo in Piazza G. Verdi, per domani sera alle ore 20,00, organizzato dall’Associazione Dea Sport Onlus e la gioielleria-argenteria Les Colliers di Angela Tebano, con il patrocinio morale del Comune di Caiazzo e di Cittaslow faranno vivere una serata indimenticabile di moda e spettacolo con una sfilata di abiti e gioielli. Nel Backstage il cast, che lavora in modo pignolo per rendere lo spettacolo perfetto e pieno di novità a partire dalla sprizzante conduzione dell’ingegnere cabarettista Luca Terrazzano; le Riprese video saranno curate da Nicola Barone, le Foto da Pietro Ricciardi ed Antonio Scala, la Responsabile della Programmazione è la Dott.ssa Antonella Aquaro, la Produzione sarà affidata alla Dott.ssa Ersilia Altieri. Le splendide modelle indosseranno i favolosi abiti da sposa dell’Atelier STYLMODA ROSSI di Piedimonte Matese, rinomata azienda dell’alto casertano specialista del settore, ornate dalle fantasie di cristallo offerte dalla stilista di gioielli Antonietta Falco e dalle acconciature dell’hair trend Paolo Fasulo da Bellona con sottofondo di musica live degli Stardust Trio composto da: Fernando Ciaramella (viola), Giuseppe Carpano (tastiera) e Pietro Vinciguerra (flauto). Inoltre sarà allestito un gustoso buffet, fornito dal ristorante “Al Vicoletto” di Aldo Santoro e verranno premiati i piloti delle auto d’epoca con una medaglia d’argento. Ci sono tutti gli ingredienti per una manifestazione di alto prestigio dove a luccicare non saranno solo le stelle nel cielo, ma le splendide creazioni moda del Made in Italy. A fine serata saranno estratti un orologio Guess, una collana con pendente in argento 925 e un pendente in oro 750. Gli organizzatori dell’evento hanno ringraziato l'Amministrazione Comunale di Caiazzo retta dal Sindaco Stefano Giaquinto; l'Assessore al Turismo Tommaso Sgueglia; l'Assessore alle Attività Produttive Antonio Di Sorbo ed il Comandante della Polizia Municipale Magg. Pietro Del Bene per la loro collaborazione e disponibilità.

Pietro Rossi

IL MOVIMENTO PER LA SINISTRA MATESE INCONTRA GLI ABITANTI DI SAN POTITO SANNITICO.


San Potito Sannitico. Il Movimento Per la Sinistra Matese incontra gli abitanti di San Potito Sannitico nella bellissima Piazza della Vittoria, domenica 17 Maggio 2009 dalle ore 10.30. Sarà ancora una volta, ha sottolineato la portavoce Antonietta Fortini, occasione per raccontare e discutere con la gente di questo nuovo percorso territoriale che ha lo scopo di unire in una sola voce nel Matese, le varie anime della sinistra: verdi, socialisti e comunisti. Il percorso ambisce a rendere all’attenzione della sinistra italiana la questione dei territori rurali: siamo entrati in una nuova era nella quale è l’uomo, il sole ed il verde a dominare in luogo delle fabbriche e delle città. I nostri territori potranno aspirare a divenire luoghi di benessere e di convivialità, per noi ed i nostri figli, solo se saranno in grado di rispondere in termini di servizi sociali e culturali alle nuove esigenze della modernità. Questo progetto si inserisce in un percorso ancora più bello: il sogno della costruzione della Sinistra Italiana. Questo sogno, conclude Fortini, ha i primi accenni , di realtà nel soggetto politico di Sinistra e Libertà, che si presenta alle europee per il quale non chiediamo un voto utile, ma un voto ed una partecipazione ad un sogno utile per l’Italia e per l’Europa: la nascita della Sinistra Italiana.

Pietro Rossi

Gennaro Oliviero indignato per la omissione di finanziamenti al Mezzogiorno per la celebrazione del 51° anniversario dell’Unità d’Ital


Caserta. Il Consigliere regionale Gennaro Oliviero (nella foto) è indignato per la omissione di finanziamenti al Mezzogiorno per la celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.
In ogni atto si palesa la assoluta mancanza di sensibilità, ha dichiarato Oliviero, verso il mezzogiorno d’Italia da parte del Governo centrale. In occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, che avranno luogo nel territorio nazionale nel periodo 2008-2011, è stato istituito un comitato ministeriale ad hoc, “Comitato 150 anni dell’Unità d’Italia”, presieduto dal Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e composto dai Ministri dell’Economia, delle infrastrutture, per gli affari regionali. Il Comitato avrà il compito di indirizzare e gestire ingenti risorse, anche finanziarie, destinate all’organizzazione degli eventi, il miglioramento delle capacità organizzative e ricettive ma soprattutto la realizzazione ed il completamento di infrastrutture di rilevante carattere culturale e scientifico. Sottolineiamo come, attraverso una grave forzata mistificazione della storia del nostro Paese, si fa particolare riferimento alle città di Roma, Firenze e Torino quali destinatarie delle ingenti risorse legate alle Celebrazioni, omettendo il mezzogiorno d’Italia, dove si registrano a partire dal 1820, i primi moti carbonari che diedero origine al Risorgimento Italiano che determinò, il compimento di fatto dell’Unità d’Italia, il 26 ottobre 1860 a taverna Catena, presso Teano ( provincia di Caserta), dove il Generale Giuseppe Garibaldi consegna al Re Vittorio Emanuele II le province meridionali. Purtroppo, dobbiamo constatare, ancora una volta, che il Mezzogiorno d’Italia resta la Cenerentola del nostro Paese.

Fonte: comunicato stampa

Interrogazione con risposta scritta sui cani randagi.


Città di Piedimonte Matese
Gruppo Consiliare “Il Popolo della Libertà”



Preg.mo Sig. Sindaco
Città di Piedimonte Matese

A.S.L. Caserta
Dipartimento di Prevenzione



Oggetto: Interrogazione con risposta scritta.


I sottoscritti Consiglieri comunali: Giovanni Ferrante, Giacomo Cestaro, Nicola De Girolamo e Mauro Martino, nell'esercizio delle loro funzioni

Premesso che molti cittadini lamentano la presenza di numerosi cani randagi in diverse piazze e strade della Città, in modo particolare, nelle ore notturne e con notevole pericolo per la pubblica incolumità oltre all'elevato rischio del diffondersi di malattie infettive;
Considerato che il problema relativo alla presenza dei cani randagi è sempre più attuale ed evidente;
Considerato che la Regione Campania, con legge regionale n.16 del 24/11/2001 “Tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo” e in attuazione di quanto disposto dalla Legge 14 agosto 1991 n.281, promuove e disciplina il controllo del randagismo e che all'attuazione della stessa provvedano, nei rispettivi ambiti di competenza, la Regione, le Provincie, i Comuni, le Comunità Montane e le Aziende Sanitarie Locali;
Considerato che la Legge Finanziaria per il 2008 (Legge 24 Dicembre 2007, n. 244, Art. 2, comma 370) ha così sostituito l’ articolo 4 della legge 14 agosto 1991, n. 281 in materia di tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo: “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all’articolo 3, comma 6. I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi delle risorse di cui all’articolo 3, comma 6″. Tali Piani si devono aggiungere a quelli analoghi predisposti da ogni Servizio veterinario Asl di cui all’articolo 2 comma 1 della Legge 281-91, ciascuno dei quali finanziato con proprie risorse;
Considerato, inoltre, che il nostro Comune spende circa 100 mila euro l'anno per la gestione, l'accoglienza, la permanenza e il sostentamento dei cani randagi in strutture di ricovero convenzionate e che nonostante tale ingente spesa il problema legato alla libera circolazione dei cani randagi persiste;

INTERROGANO

la S. V. per sapere come mai, nonostante l'ingente somma spesa annualmente per il randagismo, il lavoro dell'Amministrazione non ha prodotto risultati visibili e concreti nella risoluzione del problema inerente la libera circolazione dei cani randagi;
di motivare la scelta di non aver considerato di investire le risorse economiche sulla costruzione di un canile municipale e/o intercomunale in grado di sopperire alle necessità della Città ed ammortizzare negli anni la voce del capitolo di spesa sul randagismo con la realizzazione di un'opera pubblica. E se, in merito a questa valutazione, si è fatto a monte uno studio in grado di evidenziare quale fosse per l'Amministrazione la strada più efficace, efficiente ed economica;
di informare i sottoscritti Consiglieri in merito all'attuazione, da parte di questa Amministrazione, di quanto disposto dalla Legge Finanziaria per il 2008 (Legge 24 Dicembre 2007, n. 244, Art. 2, comma 370), in modo particolare con riferimento alla realizzazione del piano di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione e sull'utilizzo del contributo regionale, relativo ad un progetto per la sterilizzazione, il cui esito favorevole e la relativa erogazione ci è stata comunicata in risposta ad una precedente interrogazione del 10/11/2008 con prot. n. 22420;
di conoscere se e in che modo questa Amministrazione si è adoperata per l'attuazione di quanto previsto dalla Legge Regionale n. 16 del 24/11/2001 e, in modo particolare, con riferimento all'obbligo di registrazione presso l'Anagrafe Canina e la relativa identificazione del cane con apposito tatuaggio e/o microchip anche in considerazione degli impegni dichiarati in tal senso nella risposta alla nostra precedente interrogazione del 10/11/2008 con prot. n. 22420;
di conoscere se e quali provvedimenti ha adottato questa Amministrazione in merito all'esistenza di un presunto “canile lager” localizzato in Via Robert Baden Powell (ex Canneto), nei pressi del Palazzetto dello Sport, costituito da una baraccopoli con centinaia di cani randagi, cosi come riportato dalla stampa locale nello scorso autunno e come risulterebbe da una comunicazione ufficiale inoltrata al Sindaco dal Dipartimento di Prevenzione dell'ASL CE/1 presso il Distretto Sanitario n.30;
di informare i sottoscritti Consiglieri su quali iniziative intende attuare per mettere fine a tale questione.

Piedimonte Matese, data del protocollo

I Consiglieri

Soldi pubblici buttati al vento.


Roccaromana. Dopo gli ospedali di San Bartolomeo in Galdo e Sant’Agata dè Goti in provincia di Benevento, è la volta dell’ ospedale casertano di Roccaromana. Costruita una nuova ala, arredato, munito di nuove apparecchiature, la Regione lo ha chiuso e abbandonato, senza alcun tipo di sorveglianza. Depredato e distrutto da ladri e vandali
“ABBIAMO L’OSPEDALE CHIUSO (dopo la ristrutturazione) PIU’ SACCHEGGIATO D’ITALIA” . Il sindaco Anna De Simone: “In questi anni -mi sono battuta per trovare una soluzione: non mi arrendo, continuerò la mia battaglia nella speranza di riconvertire il tutto in uno strategico polo specialistico” . Paradosso e beffa: Terminata di costruire una nuova ala del nosocomio, i vertici della sanità campana(con la legge regionale n.2, applicata con vigoria in un territorio disagiato, in quanto appartenente a Comunità Montana) hanno deciso di chiudere l’ospedale(lasciando allo sbando circa 45mila utenti) che ha un numero di telefono attivo che toglie il sonno ad una famiglia del comprensorio. “Oltre al danno, anche la beffa- racconta Marilena Mone, studentessa universitaria. Al nostro numero di telefono fisso arrivano giorno e notte(persino all’una di notte) telefonate di utenti convinti di parlare con il centralino dell’ospedale di Roccaromana, l’ospedale che non funziona- più saccheggiato d’italia. Ci si è messo anche il gestore telefonico che ha lasciato attivo il numero di telefono dell’ospedale, assegnando incredibilmente l’utenza pubblica) a noi- che pur protestando vibratamente (con Telecom) ci siamo sentiti dire: “Se vuole cambiare numero deve pagare!” . Costruito, razziato, smontato a pezzi e portato via! Benvenuti nell’ospedale di Roccaromana. L’ospedale più razziato e saccheggiato d’Italia. Uno scandaloso esempio di spreco di soldi pubblici, nella morente sanità campana- che da una parte butta ciecamente soldi alle ortiche, mentre dall’altra, spesso- non riesce a garantire nemmeno le garze nei pronto soccorso di alcune strutture ospedaliere. Ospedale di Roccaromana, la vergogna è servita. L’abbandono, l’incuria, il degrado, visibile già dall’esterno. I rovi attecchiti alla struttura. A spiccare una nuova ala- con nuovi reparti, costruita e arredata. Prima di chiuderlo erano state costruite nuove sale operatorie dotate di attrezzature di ultima generazione. I quarantacinquemila utenti, gongolavano alla vista del nuovo edificio, quindi dell’ospedale ampliato e ristrutturato. A pochi giorni dall’inaugurazione la beffa e il conseguente attapiramento della gente. La follia politica campana chiude l’ospedale, lasciandolo in balia di vandali e ladri, che portano via quasi tutto. Miliardi delle vecchie lire in fumo. Scenario d guerra all’interno dell’ospedale più razziato del Bel Paese. Il conflitto tra sciiti e sunniti, qui non c’entra. Ladri e vandali hanno razziato, saccheggiato e distrutto un bene pubblico- costruito con i soldi dei cittadini. Un girone infernale, “un cadavere in avanzato stato di decomposizione”(l’ospedale), depredato di ogni organo vitale utile e devastato da incursioni vandaliche al limite dell’umana immaginazione. Vetri rotti ovunque. Ladri accanitisi contro l’ ospedale, lasciato irresponsabilmente solo, ferito a morte. Portato via tutto il possibile. Attrezzature, porte, cardini, finestre, marmi, mattonelle, pignatte, antichi portali e scale del vecchio edificio, igienici sradicati, manichette antincendio, fili elettrici, plafoniere. In fase di smontaggio persino l’ascensore. La lavanderia, munita di tre grandi lavatrici e la grande e costosa caldaia, resistite al saccheggio. Nell’ala vecchia, pure incendiata- quel che rimane del pronto soccorso, laboratorio analisi, sale operatorie, medicinali scaduti, sostanze chimiche che fuoriescono da centinaia di scatol di cartone. Macchinari ammucchiati: uno sfigmomanometro, una incubatrice, un ecografo, attrezzature del reparto di radiologia. Anna De Simone, sindaco da cinque anni di Roccaromana, si batte da anni per l’ospedale, spera in un riadattamento- riconversione della struttura. “Il nostro era un ospedale che serviva un vasto bacino d’utenza. Un location strategica, che garantiva il diritto alla salute a migliaia di utenti, ora costretti a fare decine e decine di km per raggiungere l’ospedale più vicino, spesso rischiando la vita. Determinante, quindi, il funzionamento di questo ospedale(ndr.di quello che resta) , in considerazione che il nostro territorio fa parte della Comunità Montana: qui da noi i servizi andrebbero rafforzati, non eliminati. In questi anni, mi sono battuta per trovare una soluzione- continuerò la battaglia nella speranza di riconvertire il tutto in polo specialistico. La struttura c’è, l’arrivo di imprenditori privati potrebbe far diventare la mia idea realtà” . Ma l’ospedale che non c’è- rimasto sulla carta- non fa dormire sonni tranquilli ad una famiglia del posto. “Oltre al danno, anche la beffa- racconta Marilena Mone, studentessa universitaria. Al nostro numero fisso arrivano giorno e notte(persino all’una di notte) telefonate di utenti convinti di parlare con il centralino dell’ospedale di Roccaromana, l’ospedale chiuso appena conclusa la ristrutturazione, il più saccheggiato d’Italia. Ci si è messo anche il gestore telefonico che ha lasciato attivo il numero di telefono dell’ospedale, assegnando incredibilmente l’utenza pubblica) a noi- che pur protestando vibratamente (con Telecom) ci siamo sentiti dire: “Se vuole cambiare numero deve pagare!” Una beffa, a questo punto diventata tripla per la famiglia della studentessa. Non hanno più l’ospedale, li chiamano in tutte le ore per l’ospedale, e la Telecom pretende soldi per cambiare il numero. E ogni volta che arriva la telefonata di chi crede di chiamare l’ospedale, la ferita si riapre. Tutto questo per l’ospedale fantasma.

Giuseppe Sangiovanni

Prorogato per un anno il secondo livello alla Ibg di Caserta.


COMUNICATO STAMPA



CASERTA. La Ibg, azienda operante nel settore dell'imbottigliamento bibite e detentrice del marchio Pepsi Cola, ed una delegazione della Ugl guidata da Ferdinando Palumbo, consigliere nazionale del settore agroalimentare del sindacato, si sono incontrate questo pomeriggio a Caserta per sottoscrivere la proroga a tutto il 31/12/2009 del premio di risultato scaduto nel Dicembre dello scorso anno. L'accordo, sottoscritto della Rsa aziendale Claudia Giannini, che assicurerà ai fruitori 610 Euro lordi ha evitato che venissero applicati per l'anno in corso i minimi tabellari previsti dal contratto nazionale, ed il conseguente stato di frustrazione dei dipendenti dell'azienda. A malincuore ho preso atto che la Cgil presente allo stabilimento di Buccino in provincia di Salerno non aveva richiesto l'adeguamento degli importi ai parametri inflattivi di riferimento"ha dichiarato Palumbo "e per non creare fratture tra i lavoratori delle due sedi dell'azienda, mi son trovato costretto a richiedere questo sacrificio economico anche ai colleghi di Caserta. Con l'azienda ci siamo dati appuntamento ad Ottobre per discutere del nuovo premio triennale" ha concluso il sindacalista "allorquando presenteremo una nostra piattaforma che consenta di competere, anche ai lavoratori che non svolgono incarichi in produzione o nel settore delle vendite".