22 marzo 2015

Le uova dell'AIL a Pietramelara

Pietramelara. Il 20, 21 e 22 marzo ritornano le uova dell'AIL per dare vita alla ricerca. L'AIL è una associazione onlus impegnata nella lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. Grazie all'impegno di ventimila volontari, si potranno acquistare le uova in più di 4000 piazze italiane. Anche in piazza San Rocco a Pietramelara, nella mattinata di domenica 22 marzo, per merito di un gruppo di volontarie formato da Giuseppina Barriciello, Maria Teresa Senese e Rachele Squillacioti. Con un contributo minimo di 12 euro si continua a far progredire la Ricerca e a dare ogni anno nuove speranze di vita. Negli anni la manifestazione ha permesso di raccogliere fondi per importanti progetti di Ricerca e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i progressi della ricerca scientifica nel campo delle malattie del sangue. Ogni uovo acquistato è un passo avanti, è nuova forza, è nuova speranza. La manifestazione, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, ha permesso di raccogliere in tutti questi anni i fondi per finanziare i progetti di assistenza e di ricerca di alto valore scientifico e sociale, ha cercato di agevolare il lavoro dei medici mirando ad un miglioramento effettivo delle cure, ha collaborato al servizio di assistenza domiciliare per offrire ai pazienti le cure necessarie nel loro ambiente familiare, ha continuato a lavorare per la realizzazione delle "Case AIL" nei pressi dei maggiori centri di ematologia, per permettere ai pazienti che vivono lontano di affrontare i lunghi periodi di cure assistiti dai familiari. Ogni piccolo passo che la ricerca effettua è merito di un piccolo gesto e le uova, in questi anni di storia, sono diventate un grande simbolo di solidarietà al quale la gente da, sempre in costante aumento, il suo appoggio.

Andrea De Luca

Protocollo d’intesa per l’adeguamento del rifugio per cani, Piedimonte Matese e Castello del Matese mettono insieme le risorse


Vincenzo Cappello

Piedimonte Matese - Unire buoni propositi e risorse per migliorare un progetto di notevole valore civico: è l’intenzione dei comuni di Piedimonte Matese e Castello del Matese, prossimi alla stipula di un protocollo d’intesa che permetterà all’Amministrazione del sindaco Antonio Montone di contribuire all’ampliamento e adeguamento dell’esistente rifugio temporaneo per cani che nella periferia di Piedimonte, in via Baden-Powell, dà accoglienza a tanti randagi. Lo schema del protocollo d’intesa che i due Comuni dovranno sottoscrivere è stato approvato dal Consiglio Comunale di Piedimonte riunitosi qualche giorno fa, un accordo che prevede la compartecipazione di 80mila euro da parte di Castello, somma già finanziata dal Ministero della Salute che si andrà ad aggiungere ai circa 360mila euro del progetto predisposto dal Comune di Piedimonte Matese (finanziamento regionale di 180.643,20 euro integrato con fondi comunali per altri 180mila). La disponibilità di somme aggiuntive da parte del centro limitrofo darà l’opportunità di incrementare la qualità e le dimensioni della struttura prevista e di intervenire così sulla capienza e la funzionalità, adeguandola a tutti gli standard di legge. In cambio il Comune di Castello ne diverrà comproprietario per il 12%, conservando il diritto all’ospitalità per i suoi cani. Un buon esempio di sinergia istituzionale per i due centri, decisi a mettere insieme le forze per potenziare una singola struttura, piuttosto che realizzarne due differenti, con il conseguente abbattimento dei costi e delle future spese di gestione. Approvato nel 2011 dall’Amministrazione Comunale guidata da Vincenzo Cappello, il progetto punta a dotare la città di un luogo fondamentale per la cura dei cani randagi che vagabondano per le strade, ma che sia anche un punto di riferimento per chi già possiede un amico a quattro zampe. L’ambulatorio veterinario ospitato nella struttura darà senza dubbio un contributo importante a tutti i volontari animalisti e soprattutto agli stessi cani, che se in difficoltà potranno essere curati. “Un gesto di civiltà e di attenzione per gli amici animali” – spiega il sindaco Vincenzo Cappelloma anche un esempio di ottima collaborazione tra città vicine tesa a realizzare una struttura all’avanguardia, dotata di autosufficienza energetica, che sarà utile ad ospitare i cani e pensare al loro benessere in osservanza dei criteri dettati dalla legge. I lavori sono attualmente sospesi in attesa del protocollo d’intesa, ma a breve riprenderanno spediti ed entro pochi mesi il traguardo di questo nuovo servizio sarà raggiunto”.


Al via i lavori per il nuovo asilo pubblico negli ex Salesiani, entro settembre la consegna alla città



PIEDIMONTE MATESE - Ancora pochi mesi e le famiglie di Piedimonte Matese potranno usufruire del nuovo asilo nido in realizzazione nei locali dell’istituto ex salesiano di via Don Bosco, dove sono in pieno svolgimento gli interventi che trasformeranno le stanze della struttura, da sempre uno dei punti di riferimento della vita cittadina, in un accogliente luogo pubblico per la cura e la prima formazione dei bambini, andando a rispondere così all’esigenza dei nuclei familiari piedimontesi di una struttura scolastica di questo tipo, che sia di pertinenza comunale. In questi giorni si sta provvedendo a ristrutturare tutti i locali che ospiteranno l’asilo, nell’ambito di un piano predisposto dall’Amministrazione Comunale guidata da Vincenzo Cappello per il recupero dell’intero immobile che dal 2011 è nella piena disponibilità comunale, dopo averlo strappato al rischio di speculazioni di privati, e dove già avviate sono le opere per la creazione di un centro di aggregazione per disabili e anziani, mentre in programma vi è inoltre la realizzazione di un campetto polivalente. Per il progetto la città matesina ha avuto accesso alle risorse comunitarie Fesr, destinate all’apertura negli ambiti territoriali di nidi e micronidi, per bambini da 0 a 36 mesi. Il centro permetterà così di ospitare fino a trenta piccoli, per i quali saranno disponibili diversi locali, sia interni che all’aperto, per apprendere, giocare, sperimentare e socializzare con i coetanei, in un ambiente del tutto sicuro e adeguato alle vigenti normative in tema di asili nido. Una struttura quindi all’avanguardia di cui la città è stata sinora sprovvista, e per cui il Comune ha profuso impegno e attenzione visto che proprio il mondo scolastico è sempre stato fra i temi più sentiti dall’Amministrazione Comunale.  Secondo i piani, e vista la rapidità dei lavori in atto, l’asilo potrà essere consegnato alla fruizione collettiva già dal prossimo settembre, in corrispondenza del nuovo anno scolastico.


16 marzo 2015

IL CAPOGRUPPO FABRIZIO PEPE RIBADISCE LA COMPATTEZZA DI PIEDIMONTE DEMOCRATICA

Fabrizio Pepe
PIEDIMONTE MATESE - La maggioranza di Piedimonte Democratica ribadisce la compattezza della sua compagine e respinge ogni fantasiosa dietrologia di cui si è scritto su alcune testate giornalistiche nelle scorse ore, in merito alla recente modifica dello Statuto Comunale ratificata dal Civico Consesso e ad un presunto scontro tra le fila dello schieramento che vedrebbe protagonisti i consiglieri Marcellino Iannotta e Fernando Catarcio fermamente contrari alla modifica allo Statuto o addirittura prossimi alle dimissioni. Lo evidenzia il capogruppo in Consiglio Comunale, Fabrizio Pepe, il quale ribadisce come la piena adesione dei consiglieri Iannotta e Catarcio al gruppo di maggioranza non sia stata in alcun modo messa in discussione, ricordando al contempo che la normale dialettica democratica mai esclude il confronto e il dibattito dalle dinamiche interne che regolano le decisioni prese. Sono gli stessi interessati a voler porre fine alle ricostruzioni infondate, e chiarire la propria posizione rispetto a quanto è stato scritto dai media: “Ci teniamo a sottolineare che la nostra presenza in Piedimonte Democratica non è mai venuta meno. Nell’ambito del dibattito interno abbiamo discusso, questo è vero, e ci sono state divergenze di opinione. Ma il confronto democratico che da sempre contraddistingue il nostro gruppo ha permesso di superare le perplessità, e ci ha convinti alla fine della bontà delle decisioni adottate unanimemente in Consiglio”.


COMUNICATO  STAMPA PIEDIMONTE DEMOCRATICA

09 marzo 2015

Il Comune di Piedimonte Matese dice ‘no’ al biodigestore anaerobico da realizzare ad Alife domani il tema approda in Consiglio Comunale


Vincenzo Cappello

PIEDIMONTE MATESE - Approda anche nel Consiglio Comunale di Piedimonte Matese la discussa vicenda del biodigestore anaerobico progettato dalla General Construction per la zona industriale di Alife, una questione che da settimane continua a tenere banco in tutto il comprensorio, e a coinvolgere le istituzioni locali in una protesta volta a difendere la bontà della terra da rischi di qualsiasi natura. Tra i punti all’ordine del giorno dell’Assise convocata per il giorno martedì 10 marzo, alle ore 16.00, c’è proprio quello relativo alla discussione di questo progetto che sta suscitando preoccupazione nel Matese, tanto da aver visto la luce di un Comitato deciso a farsi portavoce del disappunto dei cittadini e chiedendo il supporto dei centri limitrofi. Dopo le deliberazioni adottate dalla Parco del Matese (assemblea del 27 febbraio) e dal Consiglio della Comunità Montana (riunione del 4 marzo) per manifestare contrarietà all’impianto, ora è il Comune di Piedimonte a sposare la causa e portare la faccenda direttamente in Consiglio Comunale per un dibattito condiviso e per ribadire, come già sostenuto dal sindaco Vincenzo Cappello, l’opposizione a una struttura per il trattamento dei rifiuti organici di dimensioni eccessive rispetto alle esigenze dei comuni matesini.  Dopo aver preso parte agli incontri istituzionali che hanno avuto luogo per discutere di questa faccenda molto sentita da amministratori e cittadini, e a seguito della Conferenza dei capigruppo, il nostro Comune si appresta a pronunciarsi ufficialmente in merito e a formalizzare il suo ‘no’ – dice il sindaco Cappello – Si discuterà inoltre circa la necessità di aderire all’idea scaturita dall’ultimo incontro in Comunità Montana per far nascere una commissione di studio composta da professionisti del settore e rappresentanti delle istituzioni e di associazioni ambientaliste, per rafforzare le motivazioni del ‘no’, e pure per cercare di individuare la migliore alternativa a un impianto di grandi dimensioni come quello progettato per Alife, così che i 17 comuni della Comunità Montana possano trovare la loro indipendenza per lo smaltimento dei rifiuti organici attraverso soluzioni più adeguate al territorio, perché, riflettendo anche su quanto affermato dal sindaco Cimmino di San Tammaro, piuttosto che delegare ad altri lo smaltimento dei nostri rifiuti, bisogna cominciare a prendersi la responsabilità di farlo in forma autonoma”.


02 marzo 2015

Un cesto con il miele del Gruppo Cooperativo Paritetico VolAPE nelle mani di Papa Francesco



Non è ovviamente entrato da dietro le quinte il buon Papa Francesco ma ha attraversato tutta la sala e salutato la gente. Sabato, 28 febbraio, il Papa ha incontrato, nella straordinaria cornice dell’Aula Paolo VI, una delegazione dei 543mila cooperatori italiani che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa. Nell’invitare i presenti ad andare avanti come un “popolo in cammino” per contribuire alla “globalizzazione della solidarietà”, Papa Francesco ha raccontato la Sua visione della cooperazione, davanti a oltre settemila cooperatori arrivati da tutta Italia.  Anche una delegazione di apicoltori di VolAPE, il Gruppo che associa CoNaProA, APAM, AIACeNa, Fondazione Luigi Terriaca, Futuro Verde e FAI Molise, era presente all’evento. “Papa Francesco, ancora una volta, con semplicità ed altrettanta determinazione, ha dimostrato competenza e concretezza. Le Sue parole, come oramai ci ha abituato, sono dei veri e propri messaggi che, fuori dagli schemi tradizionali, ci raccontano il punto di vista di un Papa che rimanendo sempre nell’alveo dei principi della dottrina sociale della Chiesa, non smette mai di guardare al futuro, rifiutandosi di restare chiuso nei propri confini ed aprendosi continuamente al mondo che cammina”. Ha dichiarato Riccardo Terriaca, Presidente di VolAPE e direttore del CoNaProA, che ha guidato la delegazione di apicoltori insieme al Presidente del CoNaProA, Angelo Lombardi.   “Uno più uno fa tre!” e “Non fermatevi solo a guardare quello che avete saputo realizzare!” sono state le sue più proverbiali sollecitazioni. Una sorta di libro bianco della cooperazione racchiuso in quarantacinque minuti di intervento, le parole di Papa Francesco, in cui ha riconosciuto il grande ruolo della cooperazione per la difesa dei più deboli, senza omettere la condanna chiara ed inequivoca della falsa cooperazione. Il Papa poi, sdoganando ufficialmente il modello cooperativo dai ristretti confini dell’impresa famosa solo perché “senza finalità di lucro”, ha ricordato che senza “dinero” – come ha chiamato il capitale finanziario – i buoni investimenti non sono possibili. Dunque il Papa ha voluto evidenziare che anche le cooperative devono investire, investire bene, trasformando lo “sterco del diavolo” in strumento di bene al servizio della persona umana. Nella cooperazione autentica l’uomo deve comandare sul capitale e non viceversa. Secondo il Papa, la stessa cooperazione saprà incidere sul futuro della società, a vantaggio dei più deboli, nella misura in cui riuscirà a mettersi in gioco, a “reinventare” nuove forme cooperativistiche, puntando molto, ad esempio, sulle “empresas recuperadas”, le sempre più diffuse “workers buy out” (da dipendenti a proprietari), delle quali si è esplicitamente dichiarato un convinto “tifoso”. Un passaggio fondamentale, il Papa lo ha dedicato al processo in atto di unificazione delle Centrali cooperative (ACI – Alleanza delle Cooperative che mette insieme Confcooperative – Lega delle Cooperative e AGCI). Un percorso condivisibile che deve essere affrontato senza mai dimenticare le origini e le singole identità. Il Papa ha voluto rimarcare che la cooperazione che si ispira alla dottrina sociale della Chiesa non può restare chiusa in casa, ma quando si affaccia al mondo ed esce, deve sempre ricordarsi chi è, cosa rappresenta e da dove viene.  Per gli apicoltori il momento più emozionante è stato quando la piccola Sofia ha consegnato al Papa un cesto rappresentativo delle migliori produzioni delle imprese cooperative agricole ed agroalimentari italiane, all’interno del quale c’era anche il miele di VolAPE. Un momento indimenticabile per le apicoltrici ed apicoltori di VolAPE che, da tempo, hanno deciso di “mettersi insieme, in nome della mutualità, della responsabilità sociale, del rispetto dell’ambiente e di una apicoltura sostenibile”. E dopo aver ascoltato validi esempi di cooperazione concluse sulle note delle voci del coro non è mancata neppure la sua inconfondibile ironia: “quest’ultima è stata la cooperativa più melodiosa!”
Pietro Rossi

Da Alife a “The Voice of Italy 2015″: Amelia Villano, in arte Amy Vill, incanta il pubblico di RaiDue.


Amelia Villano

ALIFE - Lei ha soli 19 anni ma una voce da cantante navigata: ha stoffa e talento ed i severissimi giudici della nota trasmissione televisiva “The Voice of Italy”, ultima edizione del 2015 andata in onda qualche giorno fa, se ne sono subito accorti. Amelia Villano, in arte Amy Vill, è nata a Piedimonte Matese ma è di Alife, dove è cresciuta insieme ai suoi genitori (la mamma Rosalba Laurella, il papà Roberto Villano è invece di Caiazzo), e dove risiede, e sempre ad Alife ha frequentato con profitto diplomandosi lo scorso anno scolastico all‘Istituto Professionale di Stato Industria ed Artigianato “Manfredi Bosco”, indirizzo Tecnica della Moda. Un’altra particolarità: gli abiti che indossa sono per lo più da lei disegnati e creati, ed anche per questo un pò della creatività del matese ha raggiunto il pubblico televisivo di una rete nazionale, RaiDue, che ha trasmesso per intero la sua esibizione: ha interpretato, in particolare, “L’amore non mi basta”, non facile pezzo dell’artista Emma Marrone. Roberto Facchinetti, noto cantante dei Pooh, suo figlio Francesco, Piero Pelù, anima storica dell’ex gruppo rock Litfida, ed ancora Noemi, e J Ax, giudici della selezione televisiva, hanno ascoltato, stupiti ed interessati, la sua performance e le hanno dato fiducia, promuovendo la sua esibizione. Lei è una cantante, ed adora farlo (faceva sentire la sua voce in paese già all’età di otto anni), ma è anche musicista; studia canto e recitazione al Teatro Menandro di Roma. Tra le sue esibizioni anche quella alla trasmissione televisiva “Amici” nel 2013/2014, così come al Festival della Canzona di Limatola, piccolo paesino del sannio. L’artista Noemi l’ha definita “ragazza con un gran vocione”, appellandola “Amelia, la strega che ammalia”, e commentando la sua esibizione a “The Voice” già dalle prime note come una “freccia rossa dritta allo stomaco”. Roby Facchinetti ha detto di lei: “ha una vocalità ed un’estensione molto ampia”. Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo alla nostra Amelia, per un futuro luminoso nel campo artistico.
Pietro Rossi