26 novembre 2018

LA MUSICA SACRA COME STRUMENTO DI UNITA’ PER RENDERE EFFICACE IL VANGELO NEL MONDO DI OGGI.






PIEDIMONTE  MATESE – Una esperienza veramente unica quella che hanno vissuto il gruppo di 12 coristi di Piedimonte Matese che hanno avuto il piacere di partecipare al III Meeting Internazionale delle Corali in Vaticano  come rappresentanza della Schola Cantorum di Ave Gratia Plena. La delegazione, guidata dalla maestra Angela Faraone, venerdì 23  ha preso parte nell’Aula Paolo VI , al Convegno Internazionale sulla musica sacra con tante testimonianze da coristi di  cinque continenti, da cui è emersa tutta l’importanza della musica, che rappresenta un vero e proprio ambiente in cui i giovani sono costantemente immersi, come pure una cultura e un linguaggio capaci di suscitare emozioni e di plasmare l’identità. Il linguaggio musicale rappresenta anche una risorsa pastorale, che interpella in particolare la liturgia e il suo rinnovamento. La musica oggi, ha detto Mons.  Marco Frisina che ha guidato l’Evento organizzato dal Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, è più un rumore di fondo, ma la liturgia richiede un ascolto ed una esecuzione “adulta”. Ecco allora alcuni consigli per la musica liturgica alla scuola del Gregoriano, che non è un retaggio del passato, ma la guida certa per ogni canto liturgico. Sabato 24 è stata la volta dell’incontro ravvicinato con Papa Francesco che ha portato il suo saluto ai circa ottomila  coristi intervenuti da tutto il mondo. La vostra presenza in questa Aula, ha ribadito  Papa Francesco nel suo discorso, ha permesso di far risuonare musiche e canti che in qualche modo sono andati al di là delle mura: avete risvegliato il Vaticano. È bello ascoltare le vostre melodie e percepire la gioia e la serietà con cui date voce tutti insieme alla bellezza della nostra preghiera. La vostra musica e il vostro canto sono un vero strumento di evangelizzazione nella misura in cui voi vi rendete testimoni della profondità della Parola di Dio che tocca il cuore delle persone, e permettete una celebrazione dei sacramenti, in particolare della santa Eucaristia, che fa percepire la bellezza del Paradiso. Nel pomeriggio del sabato, sempre nell’ Aula Paolo VI, i coristi di AGP hanno partecipato al momento più bello di questa esperienza, un grande Concerto con  tutti i cantori presenti, che hanno formato un unico grande Coro polifonico guidato dal Coro della Diocesi di Roma (520 coristi), diretti da Mons. Marco Frisina ed accompagnati da una grande Orchestra Sinfonica, hanno eseguito i brani più conosciuti e rappresentativi della tradizione musicale sacra e liturgica. E’ stata veramente una singolare esperienza di comunione e segno dell’universalità della Chiesa. Il “Concerto delle Corali”  dedicato a Santa Cecilia, Patrona della Musica e di tutti i Musicisti ha  toccato l’apice della commozione al canto di chiusura “Jesus Christ are my life” quando tutti gli ottomila intervenuti, in piedi, hanno scandito con il battito delle mani l’inno della GMG del 2000. Una scena indescrivibile, tifo da stadio, sventolio di sciarpette gialle del Meeting come segno di saluto e di gioia per la bella esperienza vissuta tutti insieme ad un certo punto è sembrato quasi ritornare indietro alle immagini di esultanza della GMG di Tor Vergata, è emersa un pò in tutti i partecipanti l’anima coinvolgente dei “Papa Boys”. Il  III Meeting Internazionale si è concluso domenica con la celebrazione della Santa Messa nella Basilica di San Pietro presieduta da S. E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ed animata da tutti i cantori intervenuti da tutto il mondo. Al termine della Celebrazione Eucaristica, tutti i coristi hanno  partecipato alla preghiera dell’Angelus del Santo Padre in Piazza San Pietro. Di questa esperienza i cantori porteranno nelle loro comunità parrocchiali l’invito del Santo Padre: “La musica, dunque, sia uno strumento di unità per rendere efficace il Vangelo nel mondo di oggi, attraverso la bellezza che ancora affascina e rende possibile credere affidandosi all’amore del Padre.”
Pietro Rossi