08 febbraio 2009

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SI APPRESTA A CELEBRARE IL GIORNO DEL RICORDO CON IL PROGETTO RICORDIAMO INSIEME.


Piedimonte Matese. Un ricco programma di manifestazioni per commemorare il “Giorno del Ricordo” dedicato ai caduti delle foibe è stato predisposto dall’Amministrazione Comunale di Piedimonte Matese guidata dal Sindaco Avv. Vincenzo Cappello in collaborazione con l’Assessore alla Pubblica Istruzione Prof. Costantino Leuci. Nella mattinata di Martedì 10 febbraio presso la Biblioteca Comunale di Piedimonte Matese si svolgerà un incontro di studio e approfondimento con la partecipazione di studenti delle scuole cittadine coinvolte dal Progetto “Ricordiamo Insieme”, che mantiene gli impegni presi con i giovani lo scorso anno in occasione delle ricorrenze del 4 novembre e del 27 gennaio. Durante la mattinata sarà proiettato un documentario storico sulla vicenda a cui seguirà un dibattito a cui parteciperà il Prof. Felicio Corvese (nella foto), storico e docente dell’Università Federico II di Napoli nonché membro dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza "Vera Lombardi".
Nel “Giorno del ricordo”, come stabilito dalla legge n. 92 del 2004, sono previste in tutta Italia iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.

Pietro Rossi

A FONTEGRECA IL PRIMO ARBORETO CLONALE DEL CIPRESSO DELLA REGIONE CAMPANIA.







Fontegreca. Sabato 21 febbraio 2009, ore 16,00, presso la Sala Consiliare del Comune di Fontegreca, sarà presentato il progetto per la costituzione in loco del primo “Arboreto da seme clonale” presso il Bosco degli Zappini, inserito nel Libro Regionale dei materiali di base con decreto regionale dirigenziale n. 167 del 11/07/2007, ex D. lvo 386/2003. L’incontro sarà moderato dal Prof. Marco Fusco (foto in alto), artefice di questo importante risultato conseguito dopo una lunga ricerca portata avanti dal CNR di Firenze. Al tavolo dei relatori ci saranno le massime autorità locali, territoriali e i dirigenti del settore Foreste della Regione Campania Gennaro Grassi, Salvatore Apuzzo. Interverranno, tra gli altri, Flora Della Valle (STAPF di Caserta), Antonio Zumbolo( Ufficio territoriale della Biodiversità), Paolo Raddi( IPP CNR di Firenze). Durante i lavori, la Regione Campania farà firmare la convenzione e la stipula d’Intesa tra gli Enti per la conservazione e la valorizzazione del Bosco degli Zappini. Gli Enti interessati dalla convenzione che avrà una durata di dieci anni (2009-2019) sono: la Regione Campania, il Comune di Fontegreca, la Comunità Montana del Matese, l’Istituto per la Protezione delle Piante (IPP) del CNR, il Corpo Forestale dello Stato di Casertae lo Stapf di Caserta.
Al Prof. Marco Fusco, Responsabile dell’ Unità Operativa Medcypre, per saperne di più abbiamo rivolto alcune domande:
- Prof. Fusco quali sono le motivazioni del progetto Arboreto da seme clonale?
- Il nostro Progetto è l’unico esempio di cipresseta in Italia Meridionale per le sue caratteristiche botanico-selvicolturali, per le sue dimensioni, per la sua purezza e per il suo eccellente stato sanitario. Si ritiene doveroso il suo pieno recupero economico, sociale e naturalistico basato su un’indagine scientifica e su una programmazione di interventi per sensibilizzare l’opinione pubblica e per sollecitare gli enti interessati a conservare, tutelare e migliorare i valori socio-economici, ambientali e turistici del Comune e del Parco.
- Quali sono gli obiettivi che vi siete proposti?
- Prima di tutto incrementare le conoscenze tecnico-scientifiche e storiche sulla cipresseta per garantire una “razionale” conservazione della diversità genetica e per inserirla in un circuito turistico-scientifico. Poi stabilire a livello di resistenza al cancro da Seiridium cardinale di un campione rappresentativo di cipressi del Bosco degli Zappini. Infine,selezionare le Piante Madri con alta attitudine combinatoria (ovvero che trasmettono un carattere “importante” alle discendenze).
- Quali sono i risultati attesi?
- L’incremento delle conoscenze tecnico-scientifiche sulla cipresseta permetterà di:
• Conoscere il valore genetico della cipresseta (affinità genetica o meno di questa con quelle naturali e/o naturalizzate).
• Avere informazioni sulla risposta dei cipressi di Fontegreca alle infezioni di cancro fuori del loro ambiente.
• Conoscere le differenze tra Piante Madri per il carattere “crescita”, “forma della chioma”, “qualità del seme”.
I soggetti proponenti prospettano come obiettivi specifici la costituzione di un arboreto clonale da seme con queste Madri superiori per produrre seme d’elite, nonché l’allestimento di un vivaio a Fontegreca per la produzione di piantine “superiori” di provenienza garantita e l’allestimento di un “Museo permanente del cipresso” a Fontegreca.

Pietro Rossi

AREA IDENTITARIA PIEDIMONTESE ATTACCA L'AMMINISTRAZIONE CAPPELLO.




COMUNICATO STAMPA




GIORNO DEL RICORDO 2009: VERGOGNOSO IL SILENZIO DELL’AMMINISTRAZIONE CAPPELLO

Febbraio 2008: per la prima volta, grazie all’impegno della associazione “10 Febbraio”, il Comune di Piedimonte Matese ricorda, con celebrazione ufficiale, i Martiri delle Foibe e gli esuli di Istria Fiume e Dalmazia.

Ci eravamo lasciati così, con una toccante manifestazione presso la Casa Comunale e con la partecipazione delle scuole cittadine, esattamente un anno fa. Con una promessa: il Sindaco assicurò l’impegno dell’Amministrazione le celebrazioni dell’anno a seguire.

Oggi ci ritroviamo, ad un anno di distanza, ed il sentimento predominante è la delusione. Siamo profondamente delusi come comunità, che tanto si era impegnata per portare avanti un ricordo che fosse condiviso. Siamo profondamente delusi come uomini, perché presi letteralmente in giro, nella nostra buona fede, da chi è soltanto succube della propria incapacità.

Oggi tutta Italia ricorda: nelle scuole, nelle piazze, nei municipi. Tutta Italia, tranne Piedimonte, dove un Assessorato alla Istruzione e Cultura decide di scegliere a proprio piacimento cosa è giusto ricordare e cosa no. Uno stereotipo vecchio sessant’anni, scritto da chi ha sempre avuto la presunzione di conoscere la storia, ma che ha soltanto saputo insegnare menzogne.

Come per il 9 Novembre, data delle celebrazioni per il crollo del Muro di Berlino, anche oggi l’amministrazione comunale, dimenticando volutamente, non rispetta le Leggi dello Stato, allorquando la l. 92/04 riconosce il 10 febbraio come “Giorno del Ricordo” al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, dei fiumani e dei dalmati.”

Ma noi, conoscendo i nostri amministratori, sappiamo che non basta una legge ad arginare la faziosità e l’arroganza con le quali sono soliti gestire il potere.

Chiediamo rispetto e dignità, affinché davvero possiamo costruire insieme una memoria condivisa.
Si assuma le proprie responsabilità l’Assessore alla Istruzione e alla Cultura, e offra davvero alla cittadinanza la possibilità di conoscere la storia in ogni sua pagina. Se ciò non avviene, vuol dire che non si è in grado di assolvere ai propri compiti istituzionali. In tal caso, l’assessore rassegni immediatamente le proprie dimissioni.

L’AREA IDENTITARIA chiede oggi pubblicamente al Sindaco Cappello e all’Assessore Leuci un incontro per ottenere chiarimenti e provvedimenti. Intanto renderemo omaggio, silenziosamente, a tutte le vittime che per qualcuno, purtroppo, ancora non sono degne di esser ricordate.

Saremo presenti presso gli istituti scolastici cittadini, e consegneremo simbolicamente ai Docenti un fiocco tricolore, affinché la memoria non venga cancellata, perché proprio dalle scuole desideriamo rinasca la volontà comune di conoscere e comprendere la nostra storia. Senza più menzogne, senza più omissioni.

L'Associazione Laila di Castel Volturno scrive a Tommaso Morlando.


Quest’associazione scrive per chiedermi un aiuto…io farò quanto è nelle mie possibilità …coinvolgendo il più possibile persone di buona volontà e che siano sensibili a questa problematica…sono bambini…non votano… Chi può …faccia!…Magari in silenzio .


Tommaso Morlando



Alla cortese attenzione del
Dott. Tommaso Morlando
responsabile regionale
IDV lotta alla criminalità organizzata


Siamo un’associazione di volontariato che si occupa di minori e di donne immigrati ed autoctone da oltre 26 anni. Attualmente gestiamo 3 case famiglia per minori, 1 comunità di accoglienza per gestanti e madri con bambini in difficoltà ed un Centro diurno polifunzionale per minori disagiati. Fino ad oggi abbiamo accolto più di 1020 bambini;
visto la difficoltà della gestione di tali strutture, visto anche l’attuale regolamento per la gestione delle strutture residenziali e semi residenziali n. 6 della Regione Campania, che ha regolamentato la gestione di tali strutture anche per quanto concerne la determinazione delle tariffe minime e massime per ogni categoria, per garantire un servizio reale, idoneo e di qualità. Per questa ragione non si possono applicare rette inferiori perché significherebbe offrire servizi pessimi o addirittura assenti. Inoltre siamo spesso sottoposti a controlli, giusti e motivati dal regolamento ma non solo da parte della Procura minorile e se risultano esserci delle irregolarità si può incorrere in procedimenti amministrativi, civili e penali, senza contare l’essere sempre in regola con l’inps,l’inail, assicurazioni , sicurezza sul lavoro etc..
Visto che la nostra categoria è giustamente così controllata ci chiediamo perché invece i Comuni non vengano minimamente controllati? Almeno qui dalle nostre parti, perché spessissimo accade che dopo aver collocato i minori nelle strutture se li dimenticano, non volendo neanche pagare la retta imposta minima anzi, pretendono di pagare una rette che avvolte è pari al 30/40% della retta minima determinata dalla Regione, inoltre quel poco che ci devono lo danno anche in ritardo di anni. Questo significa essere incoscienti ma soprattutto incapaci a governare tale settore.
Come possiamo noi garantire un servizio adeguato? È praticamente e matematicamente impossibile, spesso non abbiamo i soldi per pagare gli operatori, le bollette ,il gas, le tasse , i bolli delle auto, le assicurazioni, il mangiare, i libri , le medicine etc. è mai possibile che siamo costretti spesso a d essere illegali a causa del comportamento sbagliato dei comuni?
Se esiste il lavoro nero nella nostra regione o i falsi contratti è anche colpa di questo sistema;
se poi ci permettiamo di protestare per chiedere di essere messi n condizioni di poter lavorare in regola sotto ogni aspetto, c’è la fanno sempre pagare in un modo o nell’altro attraverso vili ritorsioni.
Quando vengono i controlli della Procura dopo aver fatto notare il grave disagio, ci rispondono che non è loro competenza e che devono solo essere controllori delle strutture e no possono far nulla per aiutarci pur riconoscendo le difficoltà.
Vi chiediamo, anche a nome di altre associazioni e strutture simili che hanno paura di farsi avanti a causa delle ritorsioni successive, di venirci incontro con il Vostro aiuto perché noi crediamo che ci debba essere qualcuno, tranne i nostri interlocutori e referenti Regionali, Provinciali e Comunali, ad essere informato sul come si vive e si lavora qui e che magari qualche Santo possa fare qualcosa.
Vi informiamo che se fino ad oggi i nostri bambini possono ancora mangiare è grazie all’aiuto dei nostri volontari che ci forniscono i beni di prima necessità anche perché per nostra scelta abbiamo deciso, da quando abbiamo iniziato la nostra opera di non accettare soldi da privati, per non cadere in equivoci.
Spero che questo ennesimo appello possa essere veramente d’aiuto al nostro settore e che soprattutto non ci ritorni contro , come di solito accade. Fiduciosi di un vostro riscontro Vi porgiamo cordiali saluti.

Consiglio comunale rovente.


Gallo Matese. Si prospetta movimentato il Consiglio comunale che il sindaco Francesco Confreda (nella foto) ha convocato per le ore 10 di giovedì 5 febbraio al fine di discutere ed approvare pochi ma significativi argomenti: approvazione dei precedenti verbali, affidamento incarico riscossione Tarsu e ufficializzazione nuovo esecutivo. L’argomento principe, però, non è all’ordine del giorno, in quanto riguarda il nuovo assetto dell’esecutivo nominato dal sindaco Francesco Confreda e il passaggio al gruppo di minoranza di alcuni amministratori di maggioranza, per cui sono previste grosse schermaglie anche dagli ex fedelissimi del sindaco Confreda ed i particolare dal suo ex alter ego Michele Santoro, che nei giorni scorsi ha ufficializzato la sua dissociazione dall’ex delfino.


Fonte:teleradionews

Opere d'arte nel cuore della natura a Roccamonfina.


Roccamonfina. Ieri 7 febbraio 2009, presso l'area archeologica denominata Orto della Regina situata nel Parco Regionale di Roccamonfina (nella foto) nell'alto casertano, è stata inaugurata la prima installazione d'arte contemporanea site-specific, nell'ambito del Progetto Arte e Natura nel Parco. L'opera è stata selezionata attraverso un concorso di idee promosso dalla Regione Campania–Parco Regionale Roccamonfina Foce Garigliano, sotto la direzione artistica di Marcello Smarrelli ed organizzato da Civita. Al concorso di idee il direttore artistico Marcello Smarrelli ha invitato quattro artisti di fama internazionale: Gruppo A12, Christian Frosi, CYprien Gaillard, Tue Greenfort, che hanno elaborato i loro progetti a seguito di una breve residenza nell'area del parco, tenutasi nel marzo 2008. L'iniziativa nasce dal desiderio del Presidente del Parco di Roccamonfina Foce del Garigliano, Raffaele Aveta, di inserire l'area protetta nel circuito internazionale dei parchi d'arte e di promuovere la produzione artistica contemporanea, con particolare attenzione alle forme di arte pubblica e partecipata, alle poetiche della Land Art, all'interesse per i temi della natura, dell'ambiente, della cultura biologica, con l'obiettivo di ricostruire o evidenziare un legame tra l'opera d'arte e l'ambiente, capace di sviluppare nuove visioni e nuove riflessioni. I quattro progetti, sono stati pensati per diventare parte integrante del paesaggio, senza sovrapporsi ad esso in maniera monumentale o invasiva, nell'intento di stabilire un legame naturale, istintivo, tra lo spazio e l'intervento artistico. Come deliberato dalla giuria composta da Cecilia Canziani, Pippo Ciorra e Marina Engel riunitasi il 5 luglio 2008, si inizierà con la realizzazione dell'opera di Christian Frosi dal titolo OSSERVATORIO SHOEMAKER - LEVY nell'area archeologica Orto della Regina, a cui si vorrebbe far seguire la costruzione degli altri progetti presentati o di altri che potranno nascere da nuove commissioni pubbliche. I quattro progetti elaborati in questa prima fase presentano una particolare sensibilità verso gli obiettivi indicati dal concorso: capacità di lettura del territorio, interesse per i temi di carattere ambientale, economico, sociale e politico, riflessione sulla funzione delle opere permanenti e site-specific, con particolare attenzione alle tematiche dell'arte pubblica e partecipata, propensione verso discipline quali l'urbanistica, l'architettura e il design. Si confida che le opere così concepite possano diventare un'opportunità di sviluppo del territorio e dello spazio naturale del parco e che gli artisti invitati, attraverso la rilettura del territorio, possano prefigurare nuove situazioni e trasformazioni, ridisegnando spazi e modelli culturali, con particolare attenzione alla qualità dell'ambiente e alle sue connessioni con gli aspetti sociali ed economici. Questa manifestazione, pertanto, si pone non solo come un evento d'arte contemporanea, ma soprattutto come la possibilità di verifica in situ di un processo creativo che vede l'intima connessione tra opera d'arte e sito che la ospita, la giustifica e la determina nei contenuti e nella forma.


Fonte : comunicato stampa