03 giugno 2020

LEGA CONSUMATORI CASERTA PREOCCUPATA PER L’AUMENTO DEI PREZZI DI BENI E SERVIZI A CAUSA DEL COVID-19


CASERTA - È stata una riapertura “salata” per alcuni italiani, quella del 18 maggio. E non solo per i prezzi al rialzo di frutta, verdura e diversi prodotti alimentari e per la casa, rincari ripetutamente denunciati da diverse associazioni consumatori, ma anche per una sorpresa nello scontrino, già ribattezzata come “tassa coronavirus”, o “tassa Covid”. A quanto pare alcuni esercenti starebbero scaricando direttamente sui propri clienti i costi più pesanti sostenuti a causa della crisi, addebitando loro un “extra” di qualche euro: normalmente, tra i 2 e i 4. Si tratterebbe, in altre parole, di un “balzello inserito in scontrino”, spesso sotto la dicitura di “Covid”, che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali. Anche la Lega Consumatori Caserta ha ricevuto segnalazioni sul “contributo extra” introdotto da alcuni esercenti, che, ha spiegato il presidente Vito Conforti (nella foto), è “una sorta di tassa di sanificazione applicata da dagli esercenti”: naturalmente, “una prassi scorretta che si sottrae forse anche da un punto di vista fiscale alla somma dovuta al consumatore”. Aumenti questi che, se verranno confermati nelle prossime settimane, potranno pesare parecchio sul portafoglio degli italiani, già alleggerito dal rialzo dei costi di molti prodotti alimentari. Secondo Federconsumatori, si è registrato “un rincaro molto più marcato dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona”, con aumenti che arrivano persino “a segnare quota +35% rispetto ai normali prezzi applicati in questa stagione”. Tra i prodotti su cui Coldiretti, sulla base dei dati preliminari Istat di aprile, ha registrato l’aumento maggiore ci sono frutta (+8,4%)verdura (+5%), latte (+4,1%), salumi (+3,4%), ma anche pesce surgelato (+4,2%), pasta (+3,7%), piattipronti (+2,5%), burro (+2,5%), formaggi (+2,4%), zucchero (+2,4%), alcolici (+2,1%), carni (+2%) e acqua (+2,6%).
Pietro Rossi