23 dicembre 2011

Santa Maria La Fossa. Programma ricco di manifestazioni per le festività natalizie approntato dall’assessore Minolfi.

Nino Minolfi
Santa Maria La Fossa – “Fantastico Natale” è la denominazione che l’assessore Nino Minolfi ha voluto dare agli appuntamenti che si svolgeranno in occasione delle festività natalizie.
Si inizia giovedì 22 con un’iniziativa nell’ambito del progetto “Agenda 21 Locale” (che a S. Maria La Fossa è stato dato il nome di ‘Ricominciamo dalla natura’), curata dagli alunni della scuola media mons. E. Mirra e dalla scuola dell’infanzia ‘Montessori’.  Gli alunni della scuola media e materna, basandosi sul riciclo e sulla creatività, hanno coniugato il rispetto per l’ambiente con l’inventiva e la creatività, dando vita a presepi ed alberi di Natale. Previsto anche uno spettacolo teatrale curato dai piccoli della scuola dell’infanzia.
Venerdì 23 si darà vita al ‘Villaggio di Babbo Natale’. Magia di suoni e sapori di Natale. Teatro dei burattini ed animazione, con un Babbo Natale che farà salire sulla sua slitta tutti i bambini presenti in Piazza Europa. Ma sono previste anche tante altre sorprese.
Mercoledì 28, nelle suggestive atmosfere della secolare chiesa madre intitolata all’Assunta, si terrà il Concerto di Natale. Saranno eseguite musiche e canti ispirati al Natale, ma saranno eseguite anche grandi opere, colonne sonore e brani natalizi.
Venerdì 30 dicembre grande tombolata nel salone parrocchiale, gentilmente messo a disposizione dal parroco don Pasquale Buompane.
Si chiude il 6 gennaio con l’arrivo della Befana.
Un  programma come si vede ricco di appuntamenti messo a punto dall’assessore Minolfi.

I DISASTRI AMBIENTALI IN ASIA CENTRALE. TAVOLA ROTONDA A TASHKENT


Si è tenuta recentemente a Tashkent, splendida capitale della Repubblica dell’Uzbekistan, Perla dell’Asia Centrale, la Tavola rotonda "Current Problems of Environmental Safety and Health Protection: Role of Civil Society Institutions in Solving Them". L’evento è stato organizzato del “Movimento Ecologico dell’Uzbekistan” cui la Costituzione riserva 15 seggi nella Camera Legislativa. Ai lavori, aperti da Boriy Alikhanov, presidente del Movimento Ecologico e deputato alla Camera Legislativa, hanno partecipato 12 relatori uzbeki, 8 stranieri e 30 rappresentanti istituzionali che hanno esaminato i tre grandi problemi ambientali che affliggono da anni l’Uzbekistan, ma che non sono imputabili agli uzbeki.
** LAGO D’ARAL. Era il quarto lago più esteso del pianeta. Oggi appartiene all'Uzbekistan e al Kazakistan. All’inizio degli anni ’60, in epoca Sovietica, politici e tecnici scellerati hanno attuato un programma di sviluppo agricolo senza prevedere gli effetti sull’ecosistema. L'acqua dei fiumi  Amudarya e Syrdarya, che affluivano nel lago, è stata prelevata per anni tramite l'uso di canali per irrigare i campi di cotone. A causa di questo “scriteriato sfruttamento” i due fiumi si sono prosciugati determinando l’essiccazione catastrofica del lago e dell’area circostante, un tempo rigogliosa. Oggi il livello del Lago d’Aral è sceso di 22 metri e la sua estensione è diminuita del 60%. L’arretramento della linea costiera di ben 120 chilometri ha formato un deserto salato dove si è estinta quasi tutta la flora e la fauna ittica. L’alterazione dell’ecosistema ha determinato nella zona l’insorgenza di malattie delle vie respiratorie, del sistema endocrino e anemia, soprattutto tra i bambini, che ha colpito il 70% della popolazione. Il disastro del Lago d’Aral è la più grande manifestazione di scelleratezza compiuta dall’uomo sul suo ambienteVai a: Navigazione, cerca
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** PROVINCIA SURKHANDARYA. Sita nella Repubblica del Tagikistan, a breve distanza dal confine con l’Uzbekistan, la SUE TALCO (State Unitary Enterprise “Tadjik Aluminum Company”) industria statale per la produzione di alluminio, dal 1980 sta emettendo nell’ambiente grandi quantitativi di sostanze chimiche tossiche (idrogeno fluoridrico, anidride solforosa, monossido di azoto, monossido di carbonio) che inquinano l’ecosistema e - trasportate dal vento - contaminano anche quella parte del territorio uzbeko in prossimità del confine, la provincia Surkhandarya. Gli effetti devastanti prodotti dalle sostanze tossiche provenienti dalla TALCO sono oggi visibili su tanti bambini uzbeki nati con gravi alterazioni osteo-scheletriche e su soggetti adulti che hanno contratto malattie degli apparati neuro-endocrino, cardio-vascolare e respiratorio. Per quanto tempo ancora deve continuare questa tragedia?
** CENTRALE IDROELETTRICA DI ROGUN. Il progetto per la costruzione della Centrale Idroelettrica di Rogun, nella Repubblica del Tagikistan, risale agli anni '70, durante il periodo sovietico.   I lavori per la costruzione della base della futura grande diga, iniziati nel 1976, furono sospesi a seguito del crollo dell'URSS. L’area in questione si trova in una zona sismica di 8-10 gradi della scala Richter, dove è stata osservata una frattura sismotettonica. Oggi il Governo del Tagikistan vuole realizzare il vecchio progetto della centrale idroelettrica, dando inizio alla costruzione di una diga alta 335 metri (sarà la più alta del mondo) mediante tecniche obsolete. E vuol fare ciò senza aspettare i risultati della perizia tecnica degli esperti internazionali. Hanno pensato ai rischi di un disastro ambientale?
Conclusioni. In virtù della mia esperienza nel campo della cooperazione con le istituzione uzbeke, dieci visite in quattro anni, ho partecipato alla Tavola rotonda a Tashkent come relatore ed ho avuto dall’on. Boriy Alikhanov anche il grande onore di svolgere il ruolo di moderatore. Voglio, quindi, evidenziare che l’Uzbekistan è un Paese con un’antica storia e una luminosa identità culturale, che dal 1991 (anno della sua indipendenza) ad oggi ha saputo raggiungere importanti livelli nel campo politico-democratico ed economico. Tutte le richieste e gli appelli che le autorità dell’Uzbekistan hanno inviato a quelle del Tagikistan, sono rimasti inascoltati. Fortunatamente questi problemi ambientali riguardano zone del paese molto distanti dalle splendide città di Samarcanda, Bukhara, Khiva e Tashkent, note mete del turismo internazionale. In definitiva questi problemi sono così macroscopici che gli Uzbeki non possono risolverli da soli, ma hanno bisogno dell’intervento  delle Organizzazioni Internazionali e delle ONG affinché il Tagikistan adotti tutte le necessarie misure per eliminare per sempre le cause dell’inquinamento ambientale e i rischi di un possibile disastro ambientale, in osservanza dell’Accordo di Cooperazione sull’Ambiente firmato nel 1994 dai Governi dell’Uzbekistan e del Tagikistan, e delle norme di Diritto Internazionale sul divieto di inquinamento transfrontaliero. Dobbiamo comprendere, con la mente e col cuore, che questi “Disastri Ambientali”, frutto dell’incoscienza dell’uomo, sono così enormi e devastanti che non appartengono soltanto all’Uzbekistan e all’Asia Centrale, ma al Mondo intero e a tutta la Comunità Internazionale. 

Vittorio Giorgi


* Vittorio Giorgi, avvocato civilista di Caserta, esperto in cooperazione con l’Uzbekistan. vittorio.giorgi@libero.it

ENVIRONMENTAL DISASTERS IN CENTRAL ASIA. ROUND TABLE IN TASHKENT
Vittorio Giorgi

The Round Table "Current Problems of Environmental Safety and Health Protection: Role of Civil Society Institutions in Solving Them" was recently held in Tashkent, the beautiful capital of the Republic of Uzbekistan, the Pearl of Central Asia. The event was organized by the "Ecological Movement of Uzbekistan" that, according to the Constitution, has 15 seats reserved in the Legislative Chamber. The event opened by Boriy Alikhanov, president of the Ecological Movement and member of the Legislative Chamber, was attended by 12 Uzbek speakers, 8 foreign speakers and 30 representatives of institutions that have examined the three major environmental problems faced for years in Uzbekistan, but that do not depend on the Uzbeks.
** ARAL SEA. It was the fourth largest lake in the world. Today it belongs to Uzbekistan and Kazakhstan. At the beginning of the 60s, during the Soviet era, bad politicians and technicians implemented a programme of agricultural development without predicting the effects on the ecosystem. The water of Amudarya and Syrdarya rivers, which flowed into the lake, has been collected for years through the use of canals to irrigate cotton fields. Because of this "thoughtless exploitation" the two rivers have dried up causing a catastrophic drying of the lake and of the surrounding area, once a flourishing one. Today, the level of the Aral Sea has decreased by 22 meters and its length by 60%. The retreat of the coastline of 120 km has formed a salt desert where almost all fish fauna and flora have extinguished. The alteration of the ecosystem in the area has led to diseases of the respiratory system, of endocrine system and to anemia, especially among children, affecting 70% of the population. The disaster of the Aral Sea is the largest event of villainy caused by man on his environment.
** SURKHANDARYA PROVINCE. Located in the Republic of Tajikistan, near the border with Uzbekistan, the SUE TALCO (State Unitary Enterprise "Tadjik Aluminum Company"), the state industry for the aluminum production, since 1980 has been emitting large quantities of toxic chemicals (hydrogen fluoride, sulfur dioxide, carbon monoxide, nitrogen, carbon monoxide) that pollute the ecosystem and - carried by the wind - contaminate the part of the territory of Uzbekistan near the border, that is the province Surkhandarya. The devastating effects of toxic substances from products TALCO can be seen today on many Uzbek children born with severe osteo-skeletal alterations and on adults who were affected by neuro-endocrine, cardio-vascular and respiratory systems diseases. For how long will this tragedy go on?
** ROGUN HYDROPOWER STATION
. The project for the construction of the Rogun hydropower station in the Republic of Tajikistan, dates back to the '70s, during the Soviet period. Works for the construction of the bases of the future big dam, which began in 1976, were suspended further to the collapse of the USSR. The area in question is located in a seismic zone on the Richter scale of 8-10, where a seismotectonic fracture was observed. Today the Government of Tajikistan wants to make the old hydropower station project, beginning with the construction of a dam 335 meters high (this will be the highest in the world ) using old techniques. It wants to do this without waiting for the results of the technical expertise of international experts. Do they think of the risks of an environmental disaster?
Conclusions. According to my experience in setting up cooperation with Uzbekistan, ten visits in four years, I attended the round table in Tashkent as a speaker, and I had from Mr. Boriy Alikhanov also the great honour to play the role of moderator. I therefore emphasize that Uzbekistan is a country with an ancient history and a bright cultural identity, which since 1991 (the year of its independence) to today has been able to achieve significant levels in the political-democratic and economic fields. These environmental problems affect parts of the country far away from the splendid city of Samarkand, Bukhara, Khiva and Tashkent, international tourist sights. All requests and appeals to the authorities of Uzbekistan have sent to those of Tajikistan, have gone ignored. Hopefully, these problems are so macroscopic that the Uzbeks can not solve alone, but they need the help of International Organizations and NGOs so that Tajikistan adopts all necessary measures to eliminate forever the causes of the environmental pollution and the risk of an environmental disaster, in observance of Environment Cooperation Agreement signed in 1994 by the governments of Uzbekistan and Tajikistan, and the rules of international law on the prohibition of transboundary pollution. We need to understand, with the mind and heart, that these "environmental disasters", result of unconsciousness of man, are so huge and devastating that do not belong only to Uzbekistan and Central Asia, but to the whole World and the whole International Community. .

* Vittorio Giorgi, civil lawyer of Caserta (Italy), expert in cooperation with Uzbekistan.
vittorio.giorgi @ libero.it

Rinasce l’Oscar Club


Franco Mattei
Dopo  27 anni rivive l’Associazione dell’Oscar Club. Certo è duro riprendere quel cammino. Allora eravamo giovani, pieni di vitalità: quanti progetti avviati..il Molisannio, il Dramma della Passione, Biennali di pittura, convegni medici, Radio oscar…Fondatori dell’Associazione allora  un gruppo di giovani capeggiati dal dott. Costarella Attilio, che ne divenne Presidente, e dal sottoscritto. Si era alla fine degli anni ’ 70 inizi anni ’80. L’attenzione si concentrò sul Molisannio, dopo  la proposta dell’avv. Fappiano che riguardava il distacco di alcuni comuni dell’alto casertano dalla Campania per traghettarli nell’alveo della Regione Molise insieme a tutta la provincia di Benevento. Grande clamore su tutta la stampa locale e quotidiani nazionali. Nel dibattito si inserì anche l’on. Mastella che propose lo sdoppiamento della Campania. Si costituì nel ’82 il Comitato per la Regione Sannio con l’avv. Togo Bozzi, Presidente, Giovanni Fappiano v.Presidente, Attilio Costarella, Segretario, Franco Mattei, tesoriere.  Per ben due anni si svolsero dibattiti serrati ovunque. Tutti, o quasi tutti, incoraggiavano l’iniziativa riconoscendo la validità storica, geografica, socio-economica, etnografica della costituenda Regione Sannio che si prospettava estesa nei comuni dell’alto casertano e nel Molise. Quel dibattito è oggi particolarmente vivo  per l’abolizione delle province prospettata dal Parlamento centrale. Senz’altro riprenderemo l’argomento.  Sempre con l’amico Costarella nell’80 demmo inizio al Dramma della Passione di Cristo, che per tre anni di seguito si svolse regolarmente. Dopo si decise per la rappresentazione quadriennale.  Quel Dramma  sopravvive ancora oggi, giunto alla X^ Edizione, e rappresenta per la comunità della borgata Sepicciano ormai una tradizione.   Dopo il 1984…il silenzio. Ognuno al proprio lavoro, alla famiglia. Non c’era più tempo da dedicare a quei progetti.  Ora che il sottoscritto ha raggiunto il meritato riposo per la propria collocazione in pensione, ha riunito un gruppo di amici per  riprendere quel cammino...Questi i soci fondatori: Franco Mattei, Zullo Alberto, Spinosa Giovanni, D’Abbraccio Giorgio, Costantini Gianluca, Reveglia Mario, Di Lella Clotilde, Ferritto Luigi, Consales Marcellino, Ferrazza Marcellino, Cinotti Luciano, Navarra Mario. E’ tanto decisa  la determinazione di andare avanti che è stata già presentata al Comune una serie di iniziative  per il 2012. Per queste feste natalizie l’impronta dell’Associazione già si è fatta sentire con l’allestimento di un originale presepe all’aperto nel giardinetto di San Pio, opera del maestro Venditti Antonio. Nella notte Santa  è in programma il falò in piazza con volo delle lanterne.

  a cura di  Franco Mattei

Grandissimo successo per la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli studi di Napoli al premio intitolato a “Paolo Iannotti”, storico fondatore del giornale Ateneapoli.



Grandissimo successo per la Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università degli studi di Napoli al premio intitolato a “Paolo Iannotti”, storico fondatore del giornale Ateneapoli. La premiazione, all’interno della suggestiva cornice del Complesso dei SS Marcellino e Festo di Napoli, ha visto la straordinaria vittoria dello studente Salvatore Di Rienzo con 1097 voti di preferenza, da aggiungere al grande risultato della Prof. Lucia Monaco, docente di Istituzioni del Diritto Romano, che si è classificata al terzo posto nella categoria professori con 985 voti di preferenza. Il prestigioso premio, organizzato dalla redazione del giornale Ateneapoli, ha registrato più di 600 iscrizioni di candidati suddivisi in tre categorie:  Studenti, Professori e Personale T.A., che si sono distinti, tra gli altri, per le loro capacità sociali e per la loro popolarità all’interno degli Atenei campani,   votati on line all’interno del sito di Ateneapoli fino allo scorso 16 Dicembre, ultimo giorno di votazione. Presenti alla premiazione, oltre alle innumerevoli personalità del mondo accademico campano, il direttore del giornale Ateneapoli,  Gennaro Varriale, l’Attrice Veronica Mazza – nelle vesti di presentatrice - , ed il Magnifico Rettore della Federico 2,  Guido Trombetta, che ha premiato i primi tre classificati per le rispettive categorie.A margine della premiazione, la Prof. Lucia Monaco si è dichiarata:”Molto felice del risultato ottenuto, perché è una dimostrazione di affetto e stima da parte dei miei allievi, il segno che i giovani colgono la serietà dell'impegno nella docenza, ricambiandolo con grande entusiasmo. Al tempo stesso, considero questo premio un riconoscimento anche per tanti Colleghi che, nella mia Facoltà, profondono energie e passione nella didattica. I miei complimenti ad Ateneapoli per questa splendida iniziativa dedicata al suo fondatore e alla sua concezione dell'Università come comunità". Dello stesso il più popolare studente della Campania, Salvatore Di Rienzo che ha aggiunto: “E’ una soddisfazione ineguagliabile per me stesso ma, soprattutto, per la nostra Facoltà.   Una vittoria della nostra comunità studentesca che, negli ultimi anni, ha compiuto un grande salto di qualità nella maturazione sociale. Noi studenti siamo il prodotto del lavoro dei nostri docenti, e se sono arrivato primo con una   forte manifestazione di stima da parte dei miei colleghi, vuol dire che i miei docenti nel formarmi hanno fatto un ottimo lavoro. La nostra Facoltà, ha un patrimonio culturale, tra allievi e professori, di livello altissimo, ed il terzo posto della Prof. Lucia Monaco ne è la testimonianza. Nel mio piccolo, all’interno del forum di cui sono fondatore, ho sempre cercato di  veicolare il nostro motto: Libertà, rispetto ed informazione.” Tra gli altri sono arrivati gli auguri del consigliere di Ateneo della S.U.N. Nicola Moio che ha dichiarato “ Più che i meritatissimi auguri, al mio collega Salvatore Di Rienzo ed alla nostra Prof. Lucia Monaco, vanno i ringraziamenti da parte mia e di tutti gli studenti della nostra Facoltà, perché è attraverso queste affermazioni che si dimostra il grandissimo valore della nostra comunità universitaria. Negli anni, stiamo diventando sempre di più una delle migliori Facoltà di Giurisprudenza di tutta Italia, e questo successo ne è una piccola testimonianza.”

La Società pugilistica Matesina ha organizzato, lo scorso 17 dicembre, una manifestazione di boxe per la chiusura del quarantesimo anniversario di fondazione.

PIEDIMONTE MATESE.  Dopo circa trent’anni si è tornati a boxare nell’aula magna della scuola “Giacomo Vitale”, luogo in cui  gli atleti storici della Matesina  hanno conquistato i loro successi. Si ricorda il torneo di qualificazione per i Campionati Europei di Kiev 1973, allora Unione Sovietica, che vide salire sul ring Giuseppe Corbo, attuale insegnante della società, il quale, con il caloroso sostegno dei tanti appassionati di pugilato accorsi all’importante evento, sbaragliò  tutti gli avversari. Ancora nell’aula magna hanno mosso i primi passi da professionista lo stesso Corbo, poi Camputaro, De Marco, Ciarla e tanti altri, disputando importanti campionati nazionali ed internazionali. Tornando al presente ottimi sono stati i match disputati dai giovani atleti della Matesina. Il primo a salire  sul ring è stato il Peso Leggero Crescenzo Pitò, emozionato per il ritorno a combattere dopo circa due anni di inattività; ha disputato un match molto intelligente e il risultato è stato un pareggio contro il più esperto pugile abruzzese Lorenzo Mila. Il secondo pugile a salire sul ring è stato il Peso Welter Michele Civitella, di Caiazzo, che dopo soli due minuti ha vinto per squalifica contro l’abruzzese Angelo Guarneri. Ancora per i Pesi Welter è salito sul quadrato il Peso Welter di Faicchio Emilio Di Meo, che con la sua tecnica ha superato senza problemi contro il pugile Sabato Mercadante. Subito dopo è stata la volta del Peso Super Massimo Antonio De Lucia, di Piedimonte Matese, impegnato in un match molto combattuto contro il più pesante (di circa 30kg) Alessandro De Cicco; l’atleta della Matesina ha ottenuto la vittoria anticipando costantemente l’avversario con colpi sinistri precisi al volto e doppiando col destro. Ottimo anche l’incontro del Peso Leggero Remo De Marco che ha disputato un match di tutto cuore, contrastando con la corta distanza il miglior pugile della squadra abruzzese, Mattia Di Remigio; i giudici hanno deciso per la sconfitta del pugile locale ma un pareggio sarebbe stato il giusto verdetto, premiando così entrambi gli atleti che non si sono risparmiati e hanno fatto sussultare i circa 250 tifosi presenti alla manifestazione.
Per l’ultimo combattimento della serata si è esibito il Peso Super Welter Ferruccio Piccinini, il match è stato equilibrato, longilineo tecnico l’atleta locale  e brevilineo combattivo l’avversario Michele Pennacchio; il risultato è stato un pari ma in virtù delle azioni più lineari e tecniche la vittoria poteva essere data a Piccinini. Presente alla manifestazione il sindaco della Città di Piedimonte Matese , avv. Vincenzo Cappello, il delegato allo sport e turismo, Alfredo De Rosa e il presidente della comunità montana, dott. Fabrizio Pepe i quali hanno voluto premiare il pugile della Matesina Jahyn Vittorio Parrinello, qualificatosi per la seconda volta alle Olimpiadi e che rappresenterà l’intero Matese e alto casertano a Londra 2012. A loro volta sono stati premiati dalla Società con prodotti tipici locali per ringraziarli del loro impegno nel volere fortemente che la Matesina continuasse la sua opera dopo lo sfratto dai locali di proprietà del liceo che servivano per creare un nuovo archivio ma che a distanza di due anni sono ancora inutilizzati. Grazie all’impegno e alla volontà del sindaco Cappello e dell’allora delegato allo sport Iannitti la Pugilistica Matesina ha ottenuto una nuova sede presso i locali siti sotto la tribuna del campo sportivo di Sepicciano dando la possibilità alla società di qualificare ancora un atleta alle Olimpiadi e di vederla ancora protagonista dopo 40 anni di attività.

Pietro Rossi

E’ NATALE, NONOSTANTE TUTTO! E’ NATALE: SPALANCHIAMO IL CUORE A GESU BAMBINO!


Marco Fusco
E’ Natale, nonostante tutto! E’ Natale: spalanchiamo il cuore a Dio. E’ Natale di Gesù Bambino! Ogni cristiano è chiamato a far sì che il bambino nasca dentro di sé nell’umiltà e nella generosità del cuore. Il Natale tuttavia, in questo mondo globalizzato, scristianizzato, individualista e sempre più auto-centrato, pone il cristiano di fronte a molti interrogativi: qual è la maniera più idonea per vivere degnamente il Natale? Che senso ha veramente il Natale per ogni battezzato?
Appare necessario a questo punto dare qualche notizia rispetto alle origini del Natale, il quale affonda le sue radici nel lontano Impero Romano, quando lo si onorava come festa pagana del “Sole invitto” e si celebrava a Roma; esso rappresentava la festa civile che affermava la rinascita della luce al cuore dell’inverno, il lento ma irreversibile trionfo del sole sulle tenebre che sembravano averlo sconfitto.
La Chiesa, all’epoca dei fatti, uscita dalle catacombe e dalle persecuzioni, cominciò a pensare che quella ricorrenza potesse rappresentare il momento più idoneo per annunciare ad una società pagana la novità del Vangelo di Gesù Cristo: una realtà piccola, ma molto significativa , un evento quotidiano , un neonato che nasce e fa ricchi di gioia anche i genitori più poveri.
Una festa che esaltava il segno di una speranza che sempre rinasce e si rinnova in un orizzonte di senso che si illumina e riscalda per sciogliere la cappa di piombo del cielo chiuso sulle vicende umane.
Dio si è fatto uomo, e questa per noi cristiani è una certezza di fede, e si è incarnato “ Uno” della stessa pasta, per inaugurare un progetto di salvezza pensato per l’umanità intera: redimerla dal peccato e dalla morte che segregava gli uomini in una prigionia dalla quale solo un Nuovo Adamo poteva riscattarli.
Oggi il Natale ha quasi perduto il suo senso originario; lo “celebrano” anche gli uomini di altre religioni. Perfino parecchi non credenti, infatti, vivono in questo giorno una qualche forma di liturgia profana. Nessuno rifiuta in questo tempo di festa un bel dono e una buona cena tra amici e parenti. Il più delle volte i discorsi che si fanno a partire dal Natale sanno di buonismo o di speranza a buon mercato. Il Natale, secondo quanto afferma il Cardinale Carlo Maria Martini – nella realtà fa emergere le storture della Politica, la gravissima crisi economica che stiamo attraversando, le tante violenze quotidiane fisiche e psicologiche, e si potrebbero aggiungere tante altre cose ancora. – Anche la speranza che ci si augura per restituire quell’ottimismo ingenuo che molti di questi tempi hanno irrevocabilmente perduto, appare fallace, perché – continua il Cardinale Martini – si basa solo sulle nostre forze e dimenticando la potenza dello Spirito di Dio che è la Sola capace di aiutarci efficacemente a riemergere dal fondo.
Il messaggio del Natale deve rimanere cosa semplice ma dirompente ,forte ed efficacissimo ma tuttavia alla portata di tutti, tanto dei pastori che per primi riconobbero nel bambino il Messia quanto più dotti come i Magi che andarono ad onorare il Bambinello con olio incenso e mirra.
A pensarci bene , anche la vita di quel Bambino fu molto semplice: Egli passò in mezzo agli uomini facendo il bene, parlando un linguaggio sobrio capace di entrare nel cuore degli umili, dei piccoli.
Visse nella frugalità, nella solidarietà e nell’ amicizia ultimo tra gli ultimi, ed anche quando rese manifesto un Miracolo lo fece servendosi di segni e prodigi legati ai bisogni essenziali dell’uomo: il pane ed il vino moltiplicati, la salute ridonata, la natura nuovamente riconciliata con l’uomo, la fraternità ristabilita, la vita riaffermata come più forte della morte in virtù del dono dell’Amore che il bambino divenuto adulto impersonava con tutto se stesso. È vero, pertanto, che la gioia di questa festa non può essere soggetta ad alcuna “esclusiva” perché taglia trasversalmente “ogni tribù, lingua, popolo e nazione. È gioia per tutto il popolo e per l’intera umanità, destinataria ultima dell’Amore di Dio. Molti pensano che sia difficile oggi parlare di un Natale di gioia in una società problematica e complessa, piena di tribolazioni. Ma a noi  cristiani spetta testimoniare questa gioia questo evento che si rinnova che non è come molti credono una gioia momentanea di un pranzo con la famiglia o, ripeto, di un regalo ricevuto che riesce ancora a stupire; ma è la gioia sofferta di chi è consapevole che la Speranza o è per tutti oppure è mortificata. È la Speranza di chi sa che la pace è verità, giustizia, perdono, amore, libertà che molti si spendono per vivere di questi valori. Il Natale diviene pertanto la celebrazione di un’attesa ben più vasta di ogni recinto privilegiato: è il barlume di una Speranza che Sola può lenire le tante sofferenze e angosce di uomini e donne.
Sarà il pegno di una vita più umana, più autentica, capace di esprimere la bellezza e la luce, echi di quella luce che brillò nel buio di Betlemme, e che deve brillare anche oggi in ogni luogo avvolto dalle tenebre del dolore e del non senso.
Il Natale non cambia , dunque, ma siamo noi che dobbiamo cambiare al suo arrivo di anno in anno, essendo partecipi di un disegno universale che fa parte di un grande progetto di grazia
Cerchiamo di riappropriarci di quel respiro cosmico che ci portiamo dentro, cerchiamo di ritornare alle Fonte, cerchiamo di rinascere nell’Amore, nel perdono e impariamo da quel Bambino l’umiltà, l’obbedienza, senza dimenticarci che proprio quel Bambino che giace nella mangiatoia in una sorta di povertà assoluta e di rifiuto, è l’immagine di un’altrettanta assoluta fiducia ed abbandono alla Provvidenza, che ci invita ad accettare ogni cosa come parte di un disegno d’amore.
Questo concetto ci rimanda ad una famosa raccomandazione che Gesù ci ha lasciato :“Chi non accoglie il Regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”( Mc 10,15).
E vorrei concludere con una riflessione profonda del Cardinale Carlo Maria Martini in cui mi ritrovo perfettamente: “ il Natale guarda alla Pasqua, ed il Presepio contiene allusioni alla morte e resurrezione di Gesù. Esse infatti, erano presenti nelle riflessioni dei Padri della Chiesa: ad esempio – continua Martini – il legno della Croce veniva ricordato dalla culla di legno in cui giace Gesù, così come le pecore offerte dai pastori ricordano l’Agnello Immolato; perfino Maria che si china sul figlio, ci richiama alla pietà di Maria che tiene tra le braccia il figlio morto.
Pertanto il senso del Natale ci riporta in qualche modo al centro della nostra Redenzione anzi l’anticipa…. ecco perché è la festa della gioia, ecco perché chiama l’umanità ad orientare lo sguardo verso il lato invisibile della realtà e ad innalzare la preghiera “Gloria a Dio nel più alto dei cieli, pace sulla terra agli uomini che Egli ama”.

a cura di Marco Fusco
 

L’Associazione Nazionale “Città della Bufala” è strettamente legata alla Festa della Mozzarella di Cancello ed Arnone


CANCELLO ED ARNONE – L’Associazione Nazionale “Città della Bufala” è strettamente legata alla Festa della Mozzarella di Cancello ed Arnone, che è giunta ormai alla 35ema edizione nel prossimo 2012. Detta Festa rappresenta la vocazione naturale del territorio che come comunità deve aprirsi verso sempre nuove occasioni di scambio culturale e commerciale, occasione di una vetrina del nostro prodotto tipico, la Mozzarella di Bufala Campana Dop, che dovrà inserirsi sempre più, come sito ad alta vocazione turistica internazionale, il modo sicuramente migliore per promuovere la mozzarella di bufala presso una clientela qualificata e variegata, pronta a cogliere e recepire le novità legate al prodotto-territorio. E’ in tale contesto che l’Amministrazione comunale intende muoversi e dare a questo evento una risonanza internazionale, coinvolgendo di volta in volta le Amministrazioni aderenti all’Associazione e via, via quelle che aderiranno al progetto associativo.
Pare che un gruppo di esperti sia già al lavoro, per far sì che la prossima edizione del 2012, attraverso la mozzarella, sia il trampolino di lancio a riscoprire il retaggio contadino di un passato, tuttavia sempre più con lo sguardo al futuro. S’intende realizzare una piattaforma di intervento in cui per tutto il mese di agosto e settembre p.v. le Amministrazioni associate saranno coinvolte in manifestazioni locali per sentirsi parte integrante del progetto. Si promuoveranno tra le Amministrazioni fondatrici dell’Associazione: un programma di gemellaggio; la realizzazione di un centro formativo comune e di interscambio tecnico/economico in particolare per giovani allevatori e caseificatori; gruppi di lavoro per progetti di sviluppo; e, soprattutto, un impegno ad un programma di ampliamento della base associativa di ogni Amministrazione sul proprio territorio di competenza.
Ma la Mozzarella di Bufala sarà protagonista nel mondo, quale messaggero di pace e di unità fra tutti i Popoli. Sarà quindi in giro nel sociale; in giro fra le grandi comunità italiane nel mondo; in giro fra TV, spettacolo, moda e cultura; in giro fra la gente. Antonio Del Sole, titolare del complesso turistico “La Tortuga” di Castelvolturno e presidente regionale dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani Team Campania, e lo staff del team saranno i veri artefici di questo tour. Fortemente impegnato nel sociale, Antonio Del Sole ha da subito dato il proprio assenso all’iniziativa, forte anche di una esperienza di una vita ai fornelli e dalla volontà di dare alla carne di bufala e alla mozzarella e ai suoi derivati una connotazione internazionale. In effetti, il team dei cuochi, capeggiati da Del Sole hanno già messo in pratica esperienze significative, infatti la mozzarella di bufala campana quale messaggero di pace e di unità fra tutti i Popoli ha giocato una carta vincente nel sociale presso: il carcere di Pozzuoli; il carcere di Opera (MI); a San Patrignano; l’Associazione Libera.
E’ stata anche introdotta presso le grandi comunità italiane nel mondo: a Malta; sarà ad Octoberfest 2012; al Columbus Day (12 ottobre 2012); in Australia.
Ha fatto e continuerà a fare la sua “passerella” in giro fra TV, spettacolo, moda e cultura: Festival di Sanremo, Moda Milano 2012: Firenze Pitti 2012; Parigi 2012; Cinema Venezia 2012; Prova del Cuoco; Apertura stagione lirica alla Scala (7 – 8 dicembre 2012).
Infine la mozzarella sarà presente fra la gente: Aereoporto di Fiumicino; Aereporto di Malpensa; Feste di partito 2012 (PDL – PD – IDV – UDC – etc.); Stazione Termini; Stazione Centrale di Milano. E per finire fra luci e colori della Reggia di Caserta, sarà la protagonista di una festa da non dimenticare.

A cura di Matilde Maisto