23 dicembre 2011

Patriciello: “Il Parlamento chiede standard europei per la tutela dei detenuti”


On. Aldo Patriciello
La situazione precaria delle carceri italiane risulta essere un problema non solo legato al nostro paese ma a tutta Europa. Non solo il sovraffollamento ma anche la lesione dei diritti fondamentali della persona è una questione che ha urgenza di essere affrontata. A prova di ciò nel corso della scorsa Sessione plenaria del Parlamento europeo i deputati hanno approvato una risoluzione non legislativa contenente misure urgenti per rimediare alla situazione delle carceri europee definita allarmante dall’intero consesso comunitario. Con il documento è stato chiesto alla Commissione di predisporre degli standard minimi comuni a tutti gli Stati membri sulle condizioni di detenzione e nuove regole per garantire il rispetto dei diritti stessi dei detenuti.
Da tempo cerco di far approfondire l’argomento del sovraffollamento delle carceri e delle condizioni dei detenuti – afferma l’On. Patriciello – e penso che tale risoluzione sia di estrema importanza in quanto, se portata avanti con una iniziativa legislativa, spronerà i Governi nazionali a fare qualcosa per garantire i diritti dei detenuti. Mi trovo d’accordo con chi afferma che in Italia, così come in Europa tutta, ci troviamo di fronte ad una situazione allarmante fatta di carceri sovraffollate, con un numero crescente di detenuti stranieri e, di contro, con un numero di addetti alla sorveglianza limitato. Per non parlare poi dei detenuti che sono in attesa di giudizio, di coloro che soffrono di disturbi mentali e di tanti che, afflitti dalla mancanza di una prospettiva futura, tentano il suicidio tra le mura dei penitenziari. Noi abbiamo il dovere di far fronte a questa piaga sociale; ho sempre sostenuto che chi ha commesso reato deve sì pagare ma allo stesso tempo bisogna dare alla stessa persona l’opportunità di cambiare la propria vita e diventare un cittadino migliore”.
L’Italia, insieme a Bulgaria, Cipro, Spagna e Grecia, viene menzionato nel Libro Verde europeo come il paese con il maggior sovraffollamento delle carceri e, insieme al Lussemburgo, tra quelli con il maggior numero di detenuti in attesa di giudizio. Secondo il testo approvato in Parlamento, bisogna rispettare in primis la dignità umana di chi è dietro le sbarre e di chi attende la conclusione del proprio processo; inoltre viene specificato che la custodia cautelare venga vista come una misura eccezionale da predisporre in casi ben precisi e per periodi limitati.
L’aspettativa di una vita migliore e nel rispetto delle regole al di fuori delle mura dei penitenziari risulta essere ancora limitata per questo nella risoluzione si prevede espressamente di offrire ai detenuti prossimi alla scarcerazione dei programmi di reinserimento nella società limitando quindi al massimo il rischio di recidiva.
Tanti detenuti – continua Patriciello – già nel corso della reclusione vengono iscritti in programmi di reinserimento nel mondo del lavoro; imparano un mestiere che poi spesso non riescono a portare avanti una volta usciti dal carcere. Bisogna dunque evitare che questo accada e dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato. Vorrei sottolineare anche la previsione, all’interno della risoluzione in materia, della possibilità di far visitare le carceri agli eurodeputati. Pratica che personalmente porto avanti da anni e che penso sia costruttiva per tutti noi rappresentanti della collettività”.
I deputati, infine, conoscendo bene la mancanza di risorse degli Stati membri hanno previsto nel testo approvato una linea finanziaria ad hoc nel bilancio comunitario che vada ad incoraggiare le autorità nazionali a migliorare le condizioni di detenzione.





Strasburgo,  20 dicembre 2011                      Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello