21 ottobre 2009

Ma che fine ha fatto il centro di aggregazione giovanile?


CELLOLE. Ma che fine ha fatto il centro di aggregazione giovanile? O il Forum dei giovani? Fuggiti entrambi all'estero insieme ai diversi giovani migranti partenti da Cellole? Sono domande abbastanza basilari in una situazione di totale crisi, sia in senso occupazionale sia in senso culturale ed economica. Il territorio cellolese sta divenendo con il tempo il padre di una fetta importante delle forze armate italiane, visto che la stragrande maggioranza dei giovani locale decide di partire per il “fronte” in cerca di futuro migliore. Eppure qualche tempo fa si parlò di iniziative a favore dei giovani locali, sia sul fronte culturale sia sul fronte della partecipazione alla sfera decisionale della comunità. Due strumenti erano stati palesati dal consigliere delegato alle Politiche giovanili Giovanni Venturino (nella foto)ovvero quello del centro di aggregazione giovanile e quello del Forum dei giovani. Se sul secondo fronte ci si è fermati alle bozze preliminari o alla discussione informale, sul primo si era approdati a qualcosa di ben più solido. Il Comune di Cellole, salvo errori madornali, decise di prendere in locazione alcuni locali ove intrattenere i giovani residenti locali e formarli ad un futuro sociale migliore di quello proveniente dalla cultura di strada. La pubblicità preliminare è andata dissolvendosi ed allo stato attuale non si conosce molto della realtà del centro di aggregazione giovanile. Sul secondo fronte, quello del Forum dei giovani, basti ricordare la crescente età media dei consiglieri comunali in carico per capire la situazione. Il più giovane, l'ingegner Giovanni Freda, veleggia sulla trentina e ci sono alcuni prossimi ai sessant'anni (per tacere delle numerose legislature sulle spalle di ogni rappresentante del popolo, fatto salva qualche eccezione). Il Forum dei giovani potrebbe cambiare la tendenza oppure rappresentare un rilancio di tutte le attività associative locali, sull'impronta di quanto svolto dai giovani di Roccamonfina in cui funziona un Forum apposito e dove si svolgono attività interessanti ogni anno.


Elio Romano

SCATTA LA PROTESTA DEI LAVORATORI DELLA MANUCOR.


SESSA AURUNCA. Scatta la protesta presso gli impianti Manucor. I lavoratori addetti a tutte le linee produttive, compresi gli impiegati, hanno incrociato le braccia per quattro ore e la situazione è divenuta molto accesa. Terreno di scontro l'uso delle ditte esterne per alcuni lavori all'interno della struttura. Su questo punto i sindacati ed i lavoratori tutti sono stati eloquenti la scorsa settimana: tenere fuori dai cancelli tali ditte affinché gli esuberi possano rimanere nello stretto indispensabile, anche perché molti di quei lavori sono alla portata degli operai Manucor. L'azienda dal canto suo non ha raccolto l'appello e già precedentemente ha manifestato la volontà di utilizzare tale tipo di manovalanza. Alle ore sette del mattino di ieri le ditte esterne hanno timbrato regolarmente cartellino ed immediata è stata la risposta dei rappresentanti sindacali. Questi ultimi hanno stilato un invito all'ingegner Bianchi (responsabile manutenzione) affinché evitasse l'uso di tale forza lavoro nel proprio settore di competenza, anche perché due dipendenti messi in cassaintegrazione sono affidati a tale area e possono svolgere regolarmente servizio. L'invito non è stato raccolto ed è scattata l'agitazione. Lo sciopero è durato dalle ore 12 alle ore 16 (le prime due ore per il turno mattutino, le altre per quello pomeridiano), ma al termine dell'agitazione gli operai non sono potuti tornare a lavoro: l'azienda ha chiuso le linee produttive fino a orario da stabilirsi. Motivo di tale serrata i tempi tecnici di ripresa della produzione, che, secondo l'azienda, si aggira su diverse ore per le aree a lavorazione “calda” e, dunque, la produzione di ieri è stata del tutto inficiata dallo sciopero. Fonti sindacali annoverano anche motivi di sicurezza nella serrata e che l'azienda pare abbia dato l'accesso alla struttura ai soli impiegati, per i quali non sussisterebbero problemi di incolumità fisica. Allo stato attuale non si conosce quando si ricomincerà a produrre, ma contro ogni possibile evenienza i lavoratori hanno deciso di allestire un presidio permanente dinanzi ai cancelli in attesa di giudizio. Sul posto sono giunte anche le forze di pubblica sicurezza del territorio (Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca e Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza della stessa città) per controllare lo svolgimento dell'azione sindacale. Erano presenti altresì le autorità politiche della città aurunca ad iniziare dal sindaco Luciano Di Meo, passando per alcuni assessori e per i consiglieri comunali Marco Passaretta e Lorenzo Fusco. Il sindaco Di Meo, nella fattispecie, ha potuto portare una lieta notizia alla massa di lavoratori. La fascia tricolore ha annunciato la data del tavolo regionale richiesto nei giorni scorsi per il 22 ottobre prossimo alle ore 17, ovviamente in Regione, su tale tavolo si sono spesi molto sia l'Amministrazione comunale aurunca sia il capogruppo regionale del Partito Socialista Gennaro Oliviero. Infine, le ultime note di colore dell'intensa giornata Manucor: l'ingegner Bassano, in tutto questo marasma, non era presente nell'impianto e pare non sia stato reperibile per i sindacati per tutta la giornata di ieri; e l'incontro in Prefettura previsto in data odierna si preannuncia fortemente contestato ove si materializzerà la presenza delle rappresentanze dei lavoratori sebbene sussistano molte probabilità di assenza totale della parte sociale.


Elio Romano

“Sposi d’Autore” ai nastri di partenza: domani la mostra-evento apre i battenti.




CASAGIOVE. Tutto è pronto per la mostra-evento più prestigiosa del sud Italia “Sposi d’Autore”: domani pomeriggio alle ore 17.00 il sindaco di Casagiove Vincenzo Melone, affiancato dalla madrina della kermesse Benedetta Valanzano, aprirà ufficialmente le porte della Caserma borbonica “De Martino” che ospiterà gli stands della mostra fino a domenica 25 ottobre. Presenti alla cerimonia d’inaugurazione il Vescovo di Caserta Pietro Farina ed il direttore della rivista “Tutto In” Massimo Maffei. La cerimonia d’apertura prevede un lungo spazio dedicato alla solidarietà ed all’impegno sociale: “Sposi d’Autore” accompagnerà l'organizzazione umanitaria laica e senza scopo di lucro, la Sharing Life Onlus, nella raccolta fondi per sostenere la lotta all’HIV nei paesi africani. Sarà presente il prof. Paolo Marandola, che ha messo a punto il nuovo protocollo terapeutico e di profilassi igienico-ambientale da attuare nel paese pilota, lo Zambia, rappresentato, domani sera, da Lucy M. Mungoma, ambasciatrice in Italia. Si attende, inoltre, per l’inaugurazione della mostra la giovane coppia abruzzese individuata dalla Protezione Civile che avrà in omaggio il pacchetto completo per celebrare un matrimonio da sogno. I ragazzi, che giungeranno nella caserma borbonica di Casagiove con il loro bambino di appena un mese, sono Cinzia Carosone e Giovanni Galeota di Poggio Picenze in provincia de L’Aquila. Domenica sarà presente alla chiusura della kermesse “Sposi d’Autore” anche l’assessore alla P.C. di Poggio Picenze Berarardino Berardi. Il programma della giornata inaugurale proseguirà con le presentazione del calendario 2010 di Benedetta Valanzano in cui indossa abiti Impero e Salvatore Pappacena. Seguirà il défilé della Impero Couture, la prestigiosa casa di moda nata in Campania che a vestito star di tutto il mondo. Gli abiti Impero saranno indossati dalla contessina Giada De Blanc, testimonial della casa di moda alla manifestazione. A chiudere la giornata un flash moda della casa di moda Antea giunta a Casagiove da Lanciano, in provincia di Chieti.




Pietro Rossi

LA MANIFESTAZIONE CAVALCATA BORBONICA SPOSTATA A DOMENICA 25 OTTOBRE.


SAN NICOLA LA STRADA.Sarà recuperata domenica mattina (25 ottobre 2009) con partenza alle 10,30 la sesta edizione della “Cavalcata Borbonica”, in programma domenica scorsa alla Rotonda di San Nicola la Strada e rinviata a causa della pioggia. Il raduno dei partecipanti è previsto alle 10, la partenza 30’ minuti dopo da piazza Rotonda, da dove partirà la sfilata di , infatti a sfilare per le strade della città saranno i cavalli e le auto d’epoca e storiche coinvolte grazie all’associazione “Passione Motori Club” di Caserta. La “cavalcata borbonica” patrocinata dalla Città di San Nicola la Strada, è organizzata dalla Pro Loco di San Nicola la Strada con l’associazione sportiva “Pegasus Cavallo e Cultura” di Maddaloni e l’associazione “Passione Motori Club” di Caserta. Determinante ai fini della riuscita della manifestazione, come ogni anno la collaborazione della società I.B.G. Sud S.p.a. di Caserta distributrice delle bibite “Pepsi” e “Gatorade” che saranno offerte a partecipanti e spettatori, la disponibilità dell’associazione volontari “La Rotonda” Maria SS. Della Pietà, del nucleo comunale di Protezione Civile e del Comando di Polizia Municipale. Alle 10 auto e cavalli si raduneranno alla Rotonda, alle 10.30 prenderà il via la sfilata di auto e cavalli per le strade del paese. Le auto attraverso via XX Settembre, piazza Municipio, piazza Parrocchia, via Appia, via L. da Vinci, via IV Novembre, via s. Croce, piazza Municipio, piazza Parrocchia, via Bronzetti, viale Italia e Largo Pietà, mentre i cavalli per via XX Settembre, piazza Municipio, piazza Parrocchia, via Bronzetti, via Gentile, via Pertini, via Fermi, via Milano, viale Italia e Largo Pietà. A fine sfilata seguirà la premiazione ed i saluti ai partecipanti e la consegna degli attestati di partecipazione.


C.S.

IL TRAPIANTISTA IGNAZIO MARINO CAVALCA “RETHINKING BRAIN DEATH” DI TRUOG 20 ANNI DOPO.


Ignazio Marino liquidato dal gotha trapiantistico, fa il politico e cavalca a Viareggio (27/09/09) il lavoro scientifico di R. Truog e J. Fackler del 1992 “Rethinking Brain Death – another point of view” (Revisione della Morte Cerebrale - un altro punto di vista) Critical Care Medicine, Harvard Medical School vol. 20, No.12 1992, che fin da allora rendeva noto a tutto il mondo scientifico che “molti pazienti oggi diagnosticati in 'morte cerebrale' non soddisfano il requisito base della cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo”. Tale importante “antico” documento noto anche in Italia in quanto tradotto, stampato e diffuso in oltre 5 mila copie dalla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente, nonché consegnato alla Commissione Affari Sociali ripetutamente nelle udienze a noi riservate, è stato ignorato sia dalla Commissione, sia con ogni evidenza da quel Ignazio Marino, che nel frattempo soggiornava a Pittsburgh e non poteva non essere al corrente.Quindi non c'è da cantar vittoria, come fanno i giornalisti che incensano in tutta fretta, senza capire il gioco sommerso, trasformando un “pluriomicida legalizzato” in un santo solo perché riesuma un documento scientificamente valido nella condanna dei protocolli attuali di accertamento di “morte cerebrale” imposti dalla legge, ma all'un tempo pericolosissimo nelle intenzioni dell'autore e “nelle mani”di Marino.
Giacché senza memoria non c'è conoscenza, ricordiamo:1973 Marino si iscrive a medicina all'Università Cattolica (RM) determinato a fare il chirurgo e a occuparsi di trapianti, a suo dire perché voleva soluzioni immediate ai problemi.
1983 - 1992 è assistente universitario al Policlinico Gemelli, ma frequenta i centri di trapianto a Cambridge, dove pratica espianti, e a Pittsburgh.
1992 Diventa Co-Direttore del National Liver (fegato) Transplant Center del Presbyterian Hospital di Pittsburgh, dove pratica espianti e trapianti di fegato a piene mani sotto Thomas Starzl. Espianta sovente individui coinvolti in sparatorie nella vicina Newark.
1992 e '93 fa parte del team che ha effettuato due trapianti di fegato da babbuino ad uomo. Si tratta di interventi sperimentali. Dice “I volontari che si erano offerti erano persone affette da gravi malattie in fase terminale che avevano ancora pochi mesi di vita”(!!!) e si giustifica dei fallimenti così: “..avevamo trapiantato moltissimi ratti utilizzando il fegato dei criceti, e diversi cani con il fegato dei maiali per valutare la reale efficacia dei farmaci antirigetto”.
1995 Da Pittsburgh pubblica su Leadership Medica l'articolo “Il donatore multiorgano: aspetti organizzativi e di trattamento”, da cui stralciamo: “La somministrazione di anestetici generali è necessaria per controllare la reazione del simpatico che si manifesta durante l'intervento chirurgico (d'espianto ndr)... con tachicardia, ipertensione, sudorazione e movimenti involontari... delle braccia e delle mani verso il corpo che possono essere di ostacolo alla procedura chirurgica, rendendo necessaria la somministrazione preventiva di farmaci curarizzanti (paralizzanti ndr)”. Evidentemente la denuncia di R. Truog a quel tempo non lo aveva ancora “folgorato”perché gli avrebbe ostacolato la carriera.
1995 Cova già il progetto per la fondazione dell' ISMETT Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad alta specializzazione per lo sviluppo del business trapiantistico, sia da cosiddetti morti cerebrali che da donatori viventi, nell'area del mediterraneo (era appena passata la legge della morte cerebrale 578/93 con DPR 582/94 e in Italia si prevedevano espropri facili).
1997 L'Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione nasce da una partnership internazionale pubblico/privata tra gli ospedali palermitani Civico e Cervello ed il Centro Medico dell'Università di Pittsburgh (Upmc Healthy System). Il progetto per la creazione di un centro trapianti multiorgano è stato pianificato nel 1996 e avviato nel 1997, finanziato dalla Regione Sicilia, dal Ministero della Sanità, oltre che fortemente sostenuto dal Comune di Palermo.La trattativa viene sviluppata dal prof. Ignazio Marino, quale legale rappresentante e direttore dell'Ismett S.r.l.. E' lui che apre il mercato italiano agli americani, all'Upmc uno dei più importanti provider sanitari del mondo, leader del settore trapianti, che dà lavoro a 50.000 persone con un giro d'affari di 5,6 miliardi di euro, che pone le condizioni: “I costi … saranno responsabilità esclusiva dell'Italia. L'Upmc provvederà alla consulenza e supervisione sia per la costruzione dell'edificio che per la scelta delle apparecchiature”. Per quel compito di supervisore sarà pagato a gettito miliardario.Nell'Ismett S.r.l. i due ospedali (Civico e Cervello) hanno un rappresentante per uno, mentre l'Upmc - University of Pittsburgh Medical Center, ha tre suoi uomini, compreso il direttore I. Marino.Il verbale dell'accordo per la realizzazione dell'Ismett è firmato il 18 aprile '07 alla presenza del Cardinale Salvatore Pappalardo e del Ministro della Sanità Rosy Bindi.
1999 la polemica si scatena sulla stampa perché l'Ismett ha affidato al socio americano la gestione pagando una “parcella” di 9 milioni di dollari all'anno per 9 anni (da rinnovare per altri 9) partendo dal '97, più un “compenso per caso trattato”, compreso il progetto esecutivo “chiavi in mano”, messo a punto oltreoceano, ed a Palermo affidato al manager di Provenzano per l'importo complessivo di 98 miliardi di lire. Qualcuno parla di mafia italoamericana. Si contestano i 50 miliardi già pagati senza aver fatto neppure un trapianto e così fluiscono decine di miliardi degli italiani verso gli USA.
2001 Presso l'Ismett Marino esegue un trapianto di rene da vivente su paziente sieropositivo. Segue lettera di censura del Centro Nazionale Trapianti e del Ministro della Sanità Sirchia per aver contravvenuto alle decisioni della Consulta Tecnica Nazionale, con la quale si contesta una sperimentazione non autorizzata. Marino si contrappone, forte dell'Upmc e dei protocolli di Pittsburgh.
2002 L'allontanamento di Marino dalla direzione dell'Ismett e da tutte le posizioni presso l'Upmc University di Pittsburgh, e sue sedi mondiali, nonché dal Centro Nazionale per i Trapianti Italiano è da ricercarsi tra l'altro nelle ripetute richieste di rimborso spese presentate in doppio sia all'Upmc di Pittsburgh sia alla filiale italiana. (La lettera di liquidazione dell'Upmc è stata recentemente resa di dominio pubblico da Il Foglio). Il 6 settembre Marino rassegna le dimissioni.
2003 Dopo l'allontanamento da Pittsburgh-Upmc diventa professore di chirurgia alla Thomas Jefferson University di Philadelphia. Esaltandone l'organizzazione dei trapianti, scrive su La Repubblica (29/05/03) “l'obiettivo finale è quello di arrivare a 'normalizzare' la donazione degli organi considerandola come un atto quasi scontato, un dovere dei cittadini verso la collettività”. Di costoro esalta “le strategie di frontiera per incrementare il numero dei donatori... Queste strategie vanno dall'utilizzo di donatori anche a cuore non battente (ma trattati con anticoagulanti prima della morte attesa ndr), al prelievo da donatori anziani (fino a 85 anni), alla donazione da vivente (cosciente ndr), ecc”. E questo sarebbe un laico?
2006 Il salvataggio di Marino arriva da Massimo D'Alema e dalla sua Fondazione Italianieuropei garantendosi la candidatura e l'ascesa al Parlamento italiano. Quel D'Alema che, in qualità di presidente del Consiglio dei Ministri, nel 1999 firmò insieme ad Oscar Luigi Scalfaro la Legge 91 detta del silenzio-assenso per promuovere il prelievo d'organi e tessuti.Il Sen. Marino fino all'aprile 2008 presidente della Commissione Igiene e Sanità e attualmente presidente della Commissione d'inchiesta sull'efficienza del Servizio Sanitario, giustifica l'omissione del Decreto attuativo (L.91/99) sulla manifestazione di volontà a favore o contro il prelievo di organi, adducendo la scusa che “risulta costoso … 10 euro a notifica...” impedendo di rendere operativa la scelta.Invece compila l'illecita tessera promossa dall'EPAC per la donazione di organi (soprattutto fegato) e del 5 per mille, che circola come propaganda con la sua foto e la scritta “Presidente della XII Comm. Igiene e Sanità”.
2008 Marino presenta il Disegno di legge (S10) Norme per la dichiarazione anticipata di trattamento..., in realtà un provvedimento pieno di tranelli, inclusa tra le altre la “donazione del corpo, di organi e tessuti a scopo di trapianto, ricerca o didattica”, dove la libertà è già conculcata con il solito artificio delle parole “dopo la morte”, senza la precisazione “morte cerebrale”. Sfruttando la superficialità del movimento in rete, lancia un appello il 24.11.2008 per il diritto alla libertà di cura, escludendo però il diritto di opposizione alle indagini invasive e dannose per la dichiarazione autoritaria di morte cerebrale emessa in 6 ore.Pubblica un libretto fuorviante per studenti “Idee per diventare chirurgo dei trapianti” dove insegna che il prelievo è da donatore “cadavere” e da “persone decedute”, rafforzando il falso con queste parole: “la perdita irreversibile di tutte le funzioni cerebrali corrisponde alla morte della persona... quando il cervello muore, anche se il cuore batte l'individuo è morto”.
2009 Viareggio: cosa succede al “Festival della Salute”? Anche Marino folgorato come S. Paolo sulla strada per Damasco? Dopo decenni di espianti a cuore battente, da lui spacciati per prelievo da “cadavere” fino al giorno prima (la casistica indica oltre 650 trapianti), all'improvviso dichiara che “i criteri attualmente in uso per stabilire la morte cerebrale sono troppo rigidi bisogna rivederli in modo di tener conto della pratica clinica” e auspica con Truog ed altri una revisione della morte cerebrale “meno rigida” (?). Cosa significhi lo spiega R. TRUOG nel sommario del lavoro del 1992:“Conclusioni: la morte cerebrale è un concetto di morte valido, perché equivale a perdita permanente della coscienza. I criteri della morte cerebrale dovrebbero quindi essere basati sulla diagnosi della perdita permanente della coscienza piuttosto che sulla perdita delle funzioni vegetative del cervello. Occorrerebbe esaminare la possibilità di rivedere la nostra attuale definizione di morte cerebrale riferita a “tutto il cervello”, sostituendola col criterio di “cervello superiore (higher brain)”.Non di rimozione della 'morte cerebrale' quindi si tratta, ma di estensione del potere medico sulla valutazione della coscienza in termini di morte. Dalla padella alla brace. Cosa potevamo aspettarci da Marino! Il rifiuto dell'idratazione e della nutrizione coatte non deve cercare giustificazioni di morte cerebrale per la sospensione. Questi pazienti in coma vegetativo hanno il legittimo diritto costituzionale ed umano di rifiutare qualsiasi tipo di trattamento perché non sono cavie al servizio della sperimentazione coatta.
“NELLE TUE MANI” … si salvi chi può!


Presidente Nerina Negrello

“LA NUOVA PANDEMIA INFLUENZALE: RISCHI E PROFILASSI” GIOVEDI CONFERENZA DEL DR. ANTONIO CATUOGNO AD ALVIGNANO.


Alvignano- Giovedì 22 ottobre importante conviviale con signore negli splendidi locali de la “Maison de Campagne” di Alvignano, sito storico delle riunioni del Rotary Club Alto Casertano Piedimonte Matese. L’importanza della conviviale discende dall’argomento che sarà illustrato dal dr. Antononio Catuogno , infettivologo-pediatra c/o l’U.O.C. malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera S. Sebastiano di Caserta che parlerà della NUOVA PANDEMIA INFLUENZALE, dei rischi che si corrono e della profilassi da eseguire . Il relatore sarà presentato ai numerosi soci e gentili signore dal presidente del Rotary Club dr. Nicola Di Fusco che farà gli onori di casa. La pandemia influenzale, come è descritta in molti articoli di giornali specializzati, è un'epidemia di virus influenzale che si espande su scala mondiale e infetta una grande porzione della popolazione umana. A differenza delle regolari epidemie stagionali le pandemie avvengono irregolarmente, e ne compaiono circa 3 in ogni secolo. La pandemia influenzale del 2009 (chiamata anche influenza A o febbre suina), è causata da una variante finora sconosciuta del virus H1N1 Le pandemie avvengono quando un nuovo ceppo del virus dell'influenza viene trasmesso all'uomo da un'altra specie animale. Le specie importanti nell'insorgenza di un nuovo ceppo umano sono i suini, le galline e le anatre. Questi nuovi ceppi non sono ostacolati dall'immunità delle persone che hanno contratto precedenti ceppi, e quindi si possono spargere rapidamente ed infettare moltissime persone. In attesa dell’arrivo del vaccino l'influenza A H1N1 si può contrastare con semplici accorgimenti. A questo scopo la Croce Rossa Italiana, recependo la direttiva della Federazione internazionale di Croce Rossa, ha stilato un piccolo vademecum comportamentale all'interno del quale sono presenti accorgimenti e procedure di igiene da seguire per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l'influenza A.Semplici accorgimenti perché la migliore difesa dall'influenza sono le persone stesse. Lavarsi accuratamente le mani, gettare i rifiuti, coprirsi la bocca e le vie respiratorie, evitare contatti con individui malati possono ridurre il rischio di contagio.


Nician

Torna la rassegna di cori parrocchiali a Squille.


Squille. Domenica 25 ottobre 2009, alle ore 18, in Squille, presso la chiesa parrocchiale dedicata a Maria SS. del Rosario (nella foto) , rassegna di cori polifonici parrocchiali, seconda edizione. In programma l’esibizione di almeno una decina di corali ecclesiastiche, pronte a competere a suon di gorgheggi, finalizzati ad osannare meglio il Signore. Il tutto su lodevole iniziativa della locale corale parrocchiale, intestata alla stessa Vergine, patrona e protettrice dell’amena frazione di Castel Campagnano, coordinata dal parroco don Antonio Rigoni, al quale è ancora possibile rivolgersi per eventuali iscrizioni.


Fonte:teleradionews

Femiano (Ugl Campania) “Soddisfazione per l’approvazione del TU sul lavoro”.


Napoli. “Una legge importantissima varata in delicato momento di crisi economica” è questa il primo commento che ha rilasciato questa sera il Segretario regionale della Ugl Campania Vincenzo Femiano (nella foto) commentando l’approvazione del testo unico su lavoro e formazione. “Il testo rappresenta un momento di sintesi e di incontro tra le parti sociali, e spero sia lo strumento adeguato per consentire il rilancio economico della Regione e la ripresa dei livelli occupazionali che da sindacalista ho particolarmente a cuore. Il fatto che sia stato votato all’unanimità “ho concluso Femiano “rappresenta un atto di maturità della classe politica alla quale formulo l’invito a continuare a dialogare sulle questioni nevralgiche della Regione”.
c.s.

Comunicato del CO.RE.Ri. sull’operato dell’Assessorato all’ambiente della Regione Campania.


NAPOLI.La vicenda rifiuti in Campania è da sempre strettamente connessa all’attività camorristica che in questo ambito ha mosso e muove ingenti somme di danaro. Infatti, sul traffico dei rifiuti tossici, seppelliti in ogni cava o buco della nostra terra e provenienti da ogni parte d’Italia, la crescita di ricchezza e di potere della malavita organizzata è stata tale che perfino uomini come Cosentino, che secondo le dichiarazioni del pentito Vassallo, ha ricevuto soldi direttamente da Francesco Schiavone detto Sandokan, e Luigi Cesaro, sono oggi indiscussi rappresentanti del Governo, e referenti per lo stesso per i rifiuti in Campania.
http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Sistema-Cosentino/2044046
http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-boss-disse:-date-a-Cesaro/2041537&ref=hpsp
Dall’analisi dei fatti la camorra è però da considerare come la badante che apre le porte al ladro, perché tutto il suo operato gode da sempre di una grande copertura istituzionale senza la quale non ci sarebbero potuti essere, ad esempio, quell’enorme numero di camion che hanno attraversato senza alcun controllo l’Italia in lungo e largo e anni di assoluto silenzio sullo scempio che si stava perpetrando.E’ in questo clima di grave disastro ambientale e crimine contro la popolazione campana che scoppia e si perpetua per oltre 14 anni la cosiddetta emergenza rifiuti. Un’emergenza che ha consentito, grazie alla connivenza di commissari e subcommissari (vedi inchiesta “Rompiballe”) di continuare a riempire buchi, già colmati fraudolentemente di rifiuti tossici, con rifiuti ordinari tolti frettolosamente da strade stracolme di “Munnezza”. Il tutto senza regola alcuna e in deroga a qualsiasi norma italiana o europea.Questo è lo scenario che appare con estrema chiarezza ormai da anni agli attivisti ambientalisti, additati spesso come i responsabili di tale disastro, grazie ad un’informazione a dir poco “serva dei poteri forti”.In questo contesto, un anno e mezzo fa, con grande furbizia politica, il presidente della regione Bassolino decide di nominare come Assessore all’Ambiente della Regione Campania Walter Ganapini, ex presidente Greenpeace Italia. Buona parte della società civile esulta perché il desiderio di credere che una svolta sia possibile, che si possa ancora invertire la marcia è così grande che ci si tappa le orecchie quando attivisti più navigati e con maggiore conoscenza delle dinamiche politico-sociali, denunciano la concreta possibilità che l’Assessore altro non sia che un calmiere del dissenso sociale, altissimo all’epoca perché in piena emergenza; un dissuasore atto a ridurre l’azione di disturbo che gli ambientalisti stanno attuando ai danni di uno stato che deve continuare a fare i propri affari.L’assessore giunge in Campania e sin dall’inizio del suo mandato cerca di istaurare un dialogo con i rappresentanti dei comitati e delle associazioni.Prima ancora di istituire il Forum Rifiuti Campania, dove si riuniranno forze ambientaliste, istituzioni e rappresentanti delle industrie, l’assessore indice incontri e colloqui, alcuni dei quali si prolungano fino a notte, direttamente con i vari esponenti della società civile: singoli cittadini, comitati e associazioni.In queste riunioni denuncia il ritrovamento nei cassetti della Regione di un piano rifiuti, in particolare della Raccolta Differenziata nel Comune di Napoli, pagato un milione di euro e mai utilizzato;denuncia l'esistenza di 11 impianti di compostaggio pagati e mai entrati in funzione perché non consegnati o, peggio, di siti di compostaggio usati per lo stoccaggio delle ecoballe, come San Tammaro e Caivano;denuncia il ritrovamento di rotovagliatori e macchinari per migliorare gli impianti di CDR ancora imballati e mai utilizzati;denuncia, inoltre, l’esistenza della discarica di Parco Saurino 3, pronta e mai utilizzata, che avrebbe potuto evitare l’ultima emergenza, ed invece del tutto ignorata dai vari commissari ai rifiuti;denuncia l’ASIA ed i suoi dipendenti come il cancro napoletano sui rifiuti, il carrozzone Recam (oggi Astir) per le sue inadempienze.Ma le sue denunce, vengono rivolte solo ai comitati o trovano al massimo spazio tramite filmati su youtube http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://www.youtube.com/watch?v=vNLzl-P_VFs&feature=player_embedded#t=26 o tramite fugaci interviste su qualche quotidiano locale.Perché un’istituzione così importante, un così cruciale anello della catena per la gestione rifiuti sul territorio si limita a questo? Quali sono le reali motivazioni che lo portano a non utilizzare quotidiani a tiratura nazionale per verità così importanti?Sarà perché Parco Saurino 3 sorge su un terreno in odore di camorra, sul quale alcune fonti riferiscono di una situazione di inquinamento diffuso in tutta l'area e di possibili sversamenti abusivi di rifiuti tossici sotto la detta vasca numero 3, motivo per il quale sarebbe stato opportuno non alzare un vero polverone?Sarà stato l’incidente autostradale accadutogli, o i motociclisti che lo hanno percosso a Piazza del Gesù a portarlo a più miti consigli?Oppure sarà che trattare i membri della società civile come gli unici depositari di tante importanti verità li sedurrà al punto tale che in seguito avrebbero dato carta bianca alle sue scellerate proposte come bruciare il CDR nei cementifici?http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://files.meetup.com/206790/per%20non%20disseminare%20il%20paese%20di%20ciminiere%20W.G..docArrivare in Campania, terra ambientalmente violentata e distrutta; proporre a dei cittadini assetati di democrazia e partecipazione, addirittura un Forum dove poter discutere di tutto, anche del revamping dei 7 impianti di CDR (gioelli di fattura tedesca pagati 270 milioni di euro, sabotati o mal utilizzati) proponendo di trasformarli in impianti a freddo per recuperare al massimo la materia; fare tutto questo con il solo scopo di tenere buoni comitati civici ed associazioni ambientaliste e manipolarli per ottenere l’avallo della società civile e coprire l’operato della Regione, rispettando le norme europee relative alla partecipazione pubblica, è forse ancor peggio che rubare i sogni di libertà ad un prigioniero condannato all’ergastolo.Ma qual è, al di là di queste considerazioni, il risultato dell’operato di oltre un anno e mezzo del suo assessorato nella Regione Campania?Nessun impianto di compostaggio attualmente funzionante:http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://www.rifiuticampania.org/docs/79.pdfNessun piano serio di Raccolta differenziata per il comune di Napoli che, grazie all’operato di Fortini, massimo dirigente dell’Asia che ha pubblicamente manifestato posizioni decisamente favorevoli all'incenerimento dei rifiuti, sta dimostrando come la Raccolta Differenziata sia una spesa che non vale l’impresa, e che l’unico affare è accaparrarsi l’inceneritore di Ponticelli. Si segnala in proposito il link della lettera di Fabio Mattei, membro del consiglio di amministrazione dell’Asia, che denuncia tutto questo:http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://files.meetup.com/206790/No_allNessun serio revamping degli ex CDR ora ridotti dal governo a STIR (siti di tritovagliatura e imballaggio rifiuti). Anche in questo caso l’Assessore non sostiene i risultati del lavoro delle commissioni del Forum, da lui stesso istituito, perché vanno in una direzione che non è la sua (si vedano i documenti sul progetto elaborato nell'ambito del CO.RE.RI:http://wm4.email.it/webmail/wm_5/redir.php?http://www.rifiuticampania.org/articles/art_2391.html). O meglio, ancor prima di mettere mano alla provincializzazione e al revamping degli ex CDR, conclude l’unica operazione in materia rifiuti alla quale ha forse lavorato sin dall’inizio del suo mandato, ossia l’accordo con i cementifici, per iniziare subito a bruciare lì tutto il bruciabile, visto che vero CDR in Campania oggi ancora non se ne produce.Mostra così la sua versione di braccio armato della politica dell’incenerimento, altro che recupero dei materiali e salvaguardia dell’ambiente!Cosa importa se i cementifici campani sono impianti obsoleti e nocivi sui quali pendono ordinanze che ne obbligherebbero la delocalizzazione perché troppo vicini ai centri urbani?Cosa importa di chi sono di proprietà suddette industrie insalubri di prima classe?L’Assessore sostiene, come ha affermato l’ultima volta che ha incontrato associazioni e comitati all’interno del Forum regionale rifuti, che, per non correre rischi, in una regione così altamente inquinata dalla malavita organizzata, sottopone tutti gli imprenditori, con i quali intende operare, ad un passaggio ai raggi X... salvo poi non spiegare la suddetta radiografia che esito abbia fornito nel caso degli imprenditori Moccia e Caltagirone, proprietari, in Campania, di alcuni dei cementifici in questione.Per tutto questo chiediamo le dimissioni dell’Assessore Walter Ganapini, certi che non ha rappresentato né rappresenterà mai alcuna luce nel buio del disastro ambientale campano, una luce che purtroppo bisogna ancora continuare a cercare.