PIEDIMONTE
MATESE – E’ stato un primo maggio particolare quello di oggi senza
le tradizionali feste di piazza, tra rassegnazione e speranza, con lo sguardo
ad un futuro incerto per tanti lavoratori che non sanno se riusciranno a
riprendere il lavoro o se li aspetta il dramma della disoccupazione con tutte
le conseguenze- sul piano familiare, sociale, personale – che ne derivano.
Una cosa è certa bisogna andare avanti anche senza la festa del primo maggio e senza dimenticare che ci
ricorda le lotte di chi ci ha preceduto, dando dignità e diritti ai lavoratori
e ricordando che
senza lavoro non c’è futuro né progresso. Mentre aspettiamo la ripartenza dell’economia
e la Fase 2 che prevede la graduale riapertura delle imprese con la ripresa del
lavoro abbiamo chiesto alla dott.ssa Sonia Palmeri (nella foto) Assessore Regionale
del Lavoro cosa pensa del lavoro in questo nuovo scenario. “Mi chiedete cosa
penso sul Lavoro: ripenso a tutte le vertenze che ho vissuto in
questi anni, bracci di ferro interminabili per salvare l'occupazione e
supportare le aziende in queste decisioni; penso alle
lettere entusiaste di tantissimi giovani che grazie alle nostre misure hanno
trovato un lavoro; penso alle lacrime di tante mamme e tanti padri sul punto di
perderlo il lavoro; penso al duro lavoro delle forze dell'ordine, ai nostri
angeli che ne rimangono vittime ed a tutte le vittime e gli
infortunati sul lavoro; penso a tutti i lavoratori della sanità, diretti ed
indiretti, che vivono con timore e coraggio le loro giornate; penso a chi lavora nei campi, a chi esce all'alba per
andare a pescare, ai camionisti, agli ambulanti, agli operai che lavorano sulle
autostrade, li ammiro molto; penso alle
nostre attività commerciali, piccole e grandi, che tengono duro e si fanno
strada nella concorrenza più spietata ; penso
agli agonisti, ai lavoratori dello spettacolo e della cultura, agli operatori
del turismo; penso agli artigiani, che con
le loro mani ci regalano unicità e identificazione. E penso a tanti e tanti altri lavoratori. Storie di vita,
di impegno, di tenacia, che debbono essere supportate ancora di più a tutti i
livelli. Credo però che abbiamo compreso di
essere proprio un grande popolo, serio e consapevole. Un popolo di lavoratori
che aspetta solo di poter tornare a produrre sviluppo e progresso per la
propria regione. Lo faremo presto, tutti
insieme, ed io sono orgogliosa di essere con Voi.”
Pietro
Rossi
CASERTA - ITALIA
VIVA CASERTA sta con Catello Maresca (nella foto), Magistrato antimafia da 13 anni sotto
scorta per aver inflitto una sconfitta al clan dei casalesi ed aver fatto
sequestrare buona parte della loro ricchezza. Molti mafiosi con il pretesto del contagio da
Corona Virus stanno uscendo dalle carceri, compreso il boss Zagaria. Catello
Maresca aveva previsto tutto questo già dal 7 marzo ed è diventato realtà con
la circolare del 21 marzo, nella quale il DAP (dipartimento amministrazione
penitenziaria) ha delegato all’ Autorità Giudiziaria, di decidere la sorte dei
detenuti con varie patologie, indicando il domicilio idoneo e lavandosi, di
fatto, le mani. La gestione dell’emergenza carceraria è stata un vero
fallimento, non sono state adottate le misure anche strutturali, per tenere
sotto controllo la situazione. Dopo i morti della rivolta carceraria, ora
assistiamo alla vergogna dei mafiosi mandati a casa e dei videomessaggi (non
intercettabili) liberi. Catello Maresca
dichiara, dopo essere stato ripetutamente minacciato. <è finito tutto, sono
stato lasciato solo, non ci sto più, vado a casa>. rispondono Carmela De Rosa e Giuseppe Altieri, Coordinatori
Provinciali di Italia Viva Caserta, chiediamo l’intervento del Presidente del
Consiglio Conte e del Ministro della Giustizia Bonafede, affinchè caccino i
responsabili di questa vergogna ed impediscano questa ignominia.
Pietro Rossi