03 settembre 2013

Consegnata la nuova Tac all’Ospedale “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese


On. Carlo Sarro

PIEDIMONTE MATESE. Nella mattinata di ieri, la ditta General Electric ha consegnato la nuova Tac all’Ospedale “Ave Gratia Plena” di Piedimonte Matese dove, presto, entrerà in funzione il macchinario elettromedicale a 64 strati, le cui procedure di acquisto erano state avviate lo scorso anno dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Caserta Dott. Paolo Menduni, su sollecitazione dell’On. Carlo Sarro (Pdl), al fine di dotare il presidio ospedaliero di una nuova Tac multistrato in sostituzione dell’attuale che risulta particolarmente obsoleta data la sua vetustà ed ormai non più funzionante da lungo tempo a causa dei suoi continui guasti. Una situazione emergenziale che si trascina da troppi anni e che ha causato notevoli disagi tanto all’utenza proveniente dal vasto bacino servito dall’Ospedale piedimontese, quanto al personale medico e paramedico che quotidianamente offre un servizio di qualità e di efficienza ai molti pazienti, ma che ora è destinata a scomparire del tutto nel giro di qualche settimana con l’installazione della nuova apparecchiatura all’interno dei locali adeguati e sistemati negli ultimi mesi proprio in previsione dell’arrivo della stessa. Finanziata per una somma di 968 mila euro, si tratta di una Tac ultratecnologica e di ultimissima generazione che porrà il presidio matesino all’avanguardia rispetto agli altri ospedali di Terra di Lavoro, atteso che soltanto l’Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale, qual è quella dell’Ospedale Civile “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, dispone oggi di un’attrezzatura a 64 strati di pari livello. “Esprimo vivissima soddisfazione per la consegna della nuova Tac, - dichiara l’On. Carlo Sarroperché in tal modo si rafforza seriamente la diagnostica del nostro Ospedale a vantaggio di tutti i servizi erogati all’utenza. È un importante segnale di attenzione che si dà al territorio e al personale medico e sanitario del presidio. Desidero rivolgere un particolare ringraziamento all’On. Prof. Raffaele Calabrò, che ancora una volta ha ascoltato le ragioni del territorio matesino, al direttore generale Dott. Paolo Menduni che, nell’attività di pianificazione, ha riservato la giusta attenzione al nostro ospedale, ed al direttore sanitario Dott. Armando Volpe per l’impegno quotidiano che profonde nella conduzione del presidio. Credo che, con questa sinergia, si possa continuare in un’azione di rilancio dell’Ospedale, ricordando che in sanità prima di tutto vengono sempre gli ammalati”

Il Comune di Gioia Sannitica diffida le Poste di Caserta per ritardi e disservizi.


Mario Fiorillo

GIOIA SANNITICA. Nel corso degli ultimi due mesi, a Gioia Sannitica, si sono verificati numerosi inconvenienti nella consegna della corrispondenza in particolare, numerosi cittadini si sono rivolti all’Amministrazione comunale e hanno provveduto a segnalare i notevoli ritardi con i quali la corrispondenza viene consegnata. I ritardi sono spesso forieri di conseguenze particolarmente negative, in relazione ad esempio al pagamento delle bollette delle varie utenze, in quanto determinano l’applicazione di penalità a carico dei soggetti destinatari e dato atto che già con propria nota del 16/08/2013, prot. n. 5754, il Comune di Gioia Sannitica, guidato dal Sindaco Mario Fiorillo, invitava la Direzione provinciale delle Poste Italiane a ripristinare, con la massima urgenza, l’efficienza del servizio postale, garantendo il ritorno al rispetto degli ordinari tempi di consegna della corrispondenza, il Consiglio Comunale di Gioia Sannitica nell’ultima seduta ha deliberato all’unanimità di diffidare la direzione provinciale di Caserta delle poste Italiane, da cui dipende l’ufficio di Gioia Sannitica, a garantire il ripristino delle condizioni di efficienza e celerità nella consegna della corrispondenza, ponendo termine ai ritardi e disservizi che comportano, per gli utenti, conseguenze negative anche in termini di penalità. E’ stato richiesto, inoltre, alla suddetta direzione di procedere alla apposizione dei timbri, per l’attestazione della data, anche sulla corrispondenza ordinaria avvertendo che in caso di mancato, tempestivo riscontro al provvedimento, l’Amministrazione Comunale provvederà ad adire le competenti autorità. Una copia della   deliberazione è stata trasmessa anche alla Prefettura- UTG di Caserta e al Comando dei Carabinieri di Piedimonte Matese, per conoscenza e per quanto di rispettiva competenza.
Pietro Rossi


CONCLUSO IL VOLO DI “MIGRANDATA 4”



CASTELLO DEL MATESE. Si è concluso con grande successo il campo naturalistico Migrandata Matese, giunto ormai alla sua quarta edizione. L’evento è stato organizzato dall’associazione ARDEA e dal CEDA “Matese” della Legambiente, dal 21 al 31 agosto 2013, con il contributo dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Campania, nell’ambito della strategia nazionale per la biodiversità del Ministero dell’Ambiente. I partner istituzionali e associativi che hanno reso possibile il progetto sono tanti: dall’Assessorato all’Ecologia della Regione Campania al Parco Regionale del Matese; dalla Comunità Montana del Matese, ai Comuni di Castello Matese, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese,  l’Hotel Miralago, lo Sci Club Fondo Matese, la Protezione Civile “Nucleo Piedimonte Matese”, il Vivaio dello S.T.A.P.F. di Caserta “Carboniere” e il gruppo Agesci Piedimonte Matese I. Il campo di ricerca concentra la sua attenzione soprattutto sulle rotte migratorie dell’avifauna in volo sul Lago Matese, importante zona umida dell’omonimo Parco Regionale. Il Lago rappresenta infatti un nodo centrale e rotta preferenziale nella migrazione di andata e ritorno dell’avifauna europea, data la presenza di ambienti adatti alla sosta dei passeriformi transahariani, i quali utilizzano il territorio per foraggiarsi prima dell’attraversamento del Mediterraneo, per poter giungere nei luoghi di svernamento. Nei dieci giorni di campo, coordinato dal naturalista matesino Giovanni Capobianco, molte sono state le attività che hanno consentito di rilevare ulteriori informazioni non solo relative al flusso migratorio dell’avifauna. Un grande susseguirsi di volontari, ornitologi, tirocinanti del corso di Scienze Naturali della Federico II e naturalisti provenienti da tutta la Campania e non solo che, spinti dal comune interesse per la natura, si sono dedicati attivamente al progetto contribuendo così all’esito positivo ottenuto al termine di questo studio. Una parte dei dati ornitologici raccolti verranno elaborati nell'ambito di una tesi di laurea che verrà discussa il 30 ottobre dalla studentessa Marilena Izzo. Le attività scientifiche, condotte sotto la supervisione del responsabile scientifico Rosario Balestrieri, ornitologo ed inanellatore riconosciuto dall’ISPRA, hanno evidenziato il sensibile calo dell’attività migratrice nei pressi del lago Matese, nel primo periodo del campo, sopratutto per la specie rondine (Hirundo rustica). Nonostante ciò, il monitoraggio dell’avifauna matesina ha riportato notevoli risultati dal punto di vista scientifico: oltre 2600 sono gli uccelli inanellati appartenenti a 36 specie diverse. Tra queste, due specie degne di nota sono il Picchio verde, che riesce a nutrirsi anche di insetti nascosti sotto la corteccia grazie alla lunga lingua che arriva ad estroflettersi fino a 10 cm dalla punta del becco e il Falco Lodolaio, che durante una delle tante “rondinate”, nelle quali veniva a far visita al campo per predare le rondini, è entrato in rete sotto gli occhi stupiti dei responsabili e dei numerosi visitatori. La sua cattura rappresenta un dato importante poiché in Italia ne vengono inanellati mediamente solo 6 individui all’anno.  Quest’anno il campo di ricerca scientifica Migrandata Matese è stato arricchito dall’attività di monitoraggio del flusso migratorio di rapaci sul Matese. L’attività, coordinata da Marco Basile, è stata portata avanti da 10 volontari, comprendenti soci ARDEA ed appassionati. Nonostante le avversità meteorologiche, deleterie per gli avvistamenti, quanto per la migrazione, sono state avvistate ben 11 specie di rapaci, tra migratori e non. Tra i primi annoveriamo i falchi di palude, i falchi pecchiaioli, il biancone, l’albanella minore; tra i secondi le poiane, i gheppi, i lodolai, gli sparvieri, un astore, i magnifici grifoni e la maestosa aquila reale. Queste ultime due osservazioni sono degne di nota. Infatti, i grifoni sono probabilmente individui abruzzesi che, come segnalato già in passato tramite le radiotrasmittenti appostegli sul dorso dai ricercatori abruzzesi, frequentano la zona del Matese. L’aquila reale avvistata, invece, era un individuo di due anni, quindi, non necessariamente nato sul Matese e colto durante i tipici spostamenti erratici giovanili. Inoltre, anche se non rapaci, sono stati avvistati frequentemente i corvi imperiali e i gracchi corallini. I dati ottenuti sulle rondini invece, sono migliorati notevolmente. Durante i primi giorni di campo i risultati riportavano un enorme calo della popolazione dovuto a cause non ancora accertate, sia per quanto riguarda gli individui marcati che per le stime a vista. Successivamente invece, il numero di individui è aumentato progressivamente, passando da 30 a 600 individui marcati giornalmente, indice del fatto che il possibile slittamento della tempistica della migrazione è probabilmente un’ipotesi da non escludere. Nelle attività svolte durante il campo, si segnala anche il rilevamento del Piviere tortolino, limicolo molto particolare che preferisce, come rotta migratoria, le cime più alte degli Appennini, per giungere dalla Siberia in Africa e in Medio Oriente.  In totale, in quattro anni di monitoraggio, il campo naturalistico Migrandata Matese, in 37 giorni di attività ha inanellato 9383 individui di 52 specie diverse, censito oltre 90 specie e rilevato 3 specie nuove per il Parco Regionale del Matese.  Solo un costante studio e un continuo monitoraggio potranno far luce sul reale stato di salute della popolazione di rondini, per proteggere al meglio loro, e l’intero ecosistema di cui fanno parte. Il campo ha costituito una preziosa occasione per raccogliere nuovi dati sulla biodiversità della Campania e rappresenta un’efficace azione di sensibilizzazione delle popolazioni locali e dei turisti per una migliore conoscenza e salvaguardia dell’ambiente del Parco Regionale del Matese.  L’augurio è che Migrandata cresca nel tempo e diventi un campo permanente di monitoraggio dell’avifauna del Matese, divenendo anche scuola di vita per le giovani generazioni che abitano sul territorio, rafforzando la loro speranza in un futuro biodiverso.

Pietro Rossi

IL MOVIMENTO PER LA PACE ORGANIZZA UNA VEGLIA DI PREGHIERA AD ALIFE



ALIFE. Papa   Bergoglio  durante l’ultimo Angelus  si è rivolto ai fedeli con aria accigliata. Quest’oggi cari fratelli e sorelle – ha esordito il Papa – vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della Terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità con angoscia crescente per il grido della pace». È stato un appello che ha ricordato gli storici pronunciamenti per la pace di suoi predecessori.  Non è la cultura dello scontro e del conflitto quella che costruisce la convivenza tra i popoli. Ma è la cultura del dialogo l’unica strada per la pace. Il grido per la pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare da un anelito di pace. Per questo ho deciso di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero. Insieme al Santo Padre Francesco, uniti nella preghiera per la Pace in SIRIA il Movimento per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio ha accolto l’ appello del Papa e aderisce alla Giornata di digiuno indetta per Sabato 7 Settembre Vigilia della natività della Vergine Maria Regina della PACE. Invito alla partecipazione. Chi vuole aderire ed unirsi   per esprimere il suo pensiero di Pace può inviare un messaggio alla seguente email: movimentoperlapace@katamail.com. Per il 7 Settembre presso l’attuale sede dell’associazione sita in Alife, sarà organizzata in serata la “Veglia per la Pace” con un singolare momento di riflessione e di preghiera per la Pace.
 Pietro Rossi

COLDIRETTI CAMPANIA VENDEMMIA RECORD, OTTIMA QUALITA’ E +15% DI RACCOLTO CRESCE ANCHE L’EXPORT DI VINO CHE SALE DI +10%



NAPOLI - In alto i calici, per i produttori di vino della Campania è tempo di brindare. La vendemmia 2013, dicono da Coldiretti Campania, è infatti di ottima qualità e fa registrare numeri da record. Rispetto allo scarso raccolto dell'anno scorso, l'aumento di raccolto è di oltre il 15%. E non solo. In piena vendemmia arrivano anche gli ultimi dati aggiornati sulle esportazioni del vino Made in Italy. In un periodo di crisi generale, spiegano da Coldiretti sulla base di dati Istat su commercio estero al primo quadrimestre 2013, l'aumento dell'export di vini è del 10%.  ''E' la riprova che questo settore è vivo e che resta un punto di forza per la nostra regione - dicono il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo - I nostri vini rispecchiano in pieno la grande varietà dei nostri territori e sono in grado di accontentare tutti i palati, da quelli che desiderano sapori più decisi a quelli che preferiscono i più delicati. In più i nostri vini raccontano una storia e una tradizione millenaria che è bello andare a riscoprire seguendo itinerari che sono unici''. Sono oltre 23mila gli ettari di vigne in Campania. E a confermare l'alta qualità dei vini prodotti sono proprio i numeri: sono 4 quelli a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), 15 a Denominazione di origine controllata (Doc) e 10 a Indicazione geografica tipica (Igt). Senza contare che i migliori vini dell'antichità, come il Falerno, il Greco, il Faustiniano, il Caleno, erano prodotti proprio in Campania. ''Nella nostre terre - dicono i vertici di Coldiretti Campania - si intrecciano gusto, paesaggio e storia. Non c'è niente di meglio di scoprire tutto questo attraverso, per esempio, le 'strade del vino' i cui percorsi sono a portata di clic grazie anche alla nuova versione di iTerranostra scaricabile dall'Apple store e ricca di indicazioni utili sui vini campani''.  L'export è un assoluto punto di forza. Oltre la metà del fatturato estero, spiegano da Coldiretti, viene realizzato nell'Unione Europea dove le esportazioni di vino crescono del 10% così come avviene negli Stati Uniti. La Germania si conferma il primo mercato con una crescita del 13%, ma l'export va a gonfie vele anche in Francia (+12%) e Gran Bretagna (+8%). Un vero e proprio boom si registra in Russia dove gli acquisti di vino sono cresciuti del 32%. Crescita record (+30%) anche in Australia. Positivo anche il dato sui mercati asiatici con una crescita complessiva del 3% e un aumento particolare del 5% in Cina.