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E’ importante evidenziare come gran parte
delle vittime di atti di bullismo è obeso o in sovrappeso; problemi che dipendo
anche dai cambiamenti di abitudini dei più giovani: mentre prima si giocava nel
cortile di casa, oggi si gioca nel cortile del web, seduti nella propria
stanza. L’obesità giovanile è uno dei principali mali del nostro secolo e lo
sport è uno strumento fondamentale per spingere i ragazzi ad avere una vita
attiva. Già negli anni ’90 l'Islanda, seguendo il metodo d’intervento sociale
dello psicologo americano Harvey Milkman, aveva pianificato un programma di
recupero della socialità minorile incentrato sulle attività sportive, per
consentire ai ragazzi di ‘fare gruppo’ e di essere educati alla vera socialità,
ottenendo degli ottimi risultati. Nella nostra regione un ruolo fondamentale è
ricoperto dal Presidente del Coni Abruzzo Enzo Imbastaro – conclude la Garante
- con il quale vogliamo attivarci per far sì che i nostri ragazzi capiscano
come la pratica dello sport, in contesti controllati e monitorati, è la miglior
cura contro i disagi dell'età giovanile”.