07 maggio 2014

Nasce a Piedimonte Matese un Centro Diocesano per la famiglia.

PIEDIMONTE MATESE - Istituito e voluto da S.E. Mons. Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, è stato istituito a Piedimonte Matese un Centro Diocesano per la Famiglia, diretto dal Dottor Davide Cinotti, psicoterapeuta sistemico-relazionale e coordinatore di altre Onlus, che grazie ad un’èquipe di medici volontari, mediatori familiari e avvocati matrimonialisti e rotali, offre consulenze psicologiche, etico-morali, ginecologiche, legali, psicologiche, nonché mediazioni familiari. Il Centro organizzerà, inoltre, seminari e corsi su argomenti specifici, come incontri per fidanzati e coppie che si preparano al matrimonio; per genitori ed educatori; momenti di confronto con adolescenti, per affrontare con loro argomenti delicati come sessualità e affettività; incontri con scuole, comunità e altri soggetti educativi. L’accesso ai servizi di questa nuova struttura è offerto a tutti, ogni richiesta è accolta sulla base di quanto il Centro è in grado di offrire. Il Centro Diocesano per la famiglia ha un’articolazione identica ad un Consultorio Familiare Diocesano. E’ realizzato seguendo le linee guida della Federazione Nazionale dei Consultori Familiari d’Ispirazione Cristiana. Ha un’articolazione flessibile, orientata a rimodularsi in relazione al cambiamento della domanda e al necessario adeguamento dei servizi offerti, distinti per specifiche aree di intervento. E’ stato scelto di dedicarlo al compianto Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo Mons. Angelo Campagna perchè fu lui già negli anni '80 a cominciare a pensare ad un'opera diocesana al servizio della famiglia. Siamo un'associazione religiosa senza scopo di lucro,  spiega il Direttore Davide Cinotti, che si dedica a mettere in pratica la parola delle sacre scritture, offrendo servizi sociali alle comunità residenti nella Diocesi di Alife-Caiazzo ma siamo aperti ad accogliere anche persone fuori Diocesi su segnalazione di altri sacerdoti. Il Centro Diocesano per la Famiglia è un vero e proprio laboratorio di formazione, prevenzione e servizio di consulenza a tutela e sostegno della famiglia e della persona, dal concepimento al tramonto naturale della vita.

Pietro Rossi

Sotto i riflettori il primo confronto tra gli aspiranti sindaco di Gioia Sannitica.

GIOIA SANNITICA - Da subito pacati i toni usati durante il confronto politico che la sera del 6 maggio, ha visto protagonisti della trasmissione “Italiani”, in diretta sul canale 86 di una nota emittente locale, i due candidati a sindaco di Gioia Sannitica Michelangelo Raccio e Giuseppe Gaetano.  Ma d’altra parte sarebbe stato strano il contrario visto che fino al 25 maggio 2014, giorno in cui i cittadini gioiesi saranno chiamati alle urne per eleggere il loro nuovo sindaco, i due aspiranti primi cittadini sono figli della stessa maggioranza attualmente capitanata da Mario Fiorillo, in questa nuova tornata elettorale candidato nello schieramento “Rinascita Gioiese”. Numerose e i incalzanti le telefonate e le mail arrivate in diretta, ancora una volta dimostrazione del fatto che le Amministrative stanno particolarmente a cuore ai cittadini che nonostante il marasma del Governo Centrale sono molto attenti a chi dovrà amministrare il loro territorio. Per stemperare la tensione subito i conduttori hanno chiesto ai candidati pregi e difetti del rispettivo avversario. La risposta è stata immediata e comune, la testardaggine,  oltretutto seguita da una precisazione doverosa da parte di entrambi, cioè che  la decisione di schierarsi in compagini diverse nonostante costole della stessa maggioranza è stata frutto di due visioni differenti della vita amministrativa di Gioia Sannitica, il che avvalora la normale competizione scevri da ogni imbarazzo. “E’ necessario che il confronto politico – ha precisato Raccio - rimanga sempre in un alveo di civiltà doverosa”. Attenti anche a specificare come non si tratti di liste politiche ma civiche, “il nostro è un piccolo paese – ha evidenziato Raccio – non può soggiacere a logiche politiche”. Domande uguali per entrambi con un minuto e mezzo a disposizione per rispondere e la possibilità di replica, queste le regole del format che ha permesso in questo modo un confronto crudo e democratico. 7 su 12 i giovani schierati da “Rinascita Gioiese”, scelta motivata dal candidato Raccio che ha sottolineato il mix di professionalità, competenze ed esperienze messe in campo. Il candidato Gaetano ha ribadito, invece, come sia stata voluta la scelta di coinvolgere, nella lista che rappresenta, persone senza esperienza amministrativa. “La competenza – ha evidenziato Raccio – serve soprattutto per evitare disastri chiamati dissesti”. Amara e concreta la prima mail arriva da una giovane laurenda che chiede subito se nel programma elettorale di “Rinascita Gioiese” ci sono progettualità di sviluppo economico per i giovani intenzionati a fare impresa.  Dettagliata la risposta di Raccio: “La parola sviluppo consta di molti fattori che per avere un senso devono necessariamente essere messi a sistema. Un sistema – ha concluso il candidato - che immaginiamo attraverso dei veri e propri incubatori d’impresa atti a promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria locale, un modo per offrire beni e servizi alle neo imprese locali”. Dal dibattito è emerso che quello delle risorse rinnovabili è un’altra direzione importante verso la quale intende andare la compagine di “Rinascita Gioiese” prendendo a modello anche altre realtà locali che con il biogas, per esempio, hanno avuto modo di eccellere sul nostro territorio. Una risposta e una proposta per tutti, a partire dalla immediata soluzione alla questione “terremotati”, argomento molto doloroso sul quale entrambi i candidati si sono impegnati ad intervenire subito. E ancora chiarimenti e proposte sulla zona industriale, sulla rete idrica, sull’unione dei comuni, sulla la problematica della connessione internet, sui punti di ritrovo per i giovani, sul bilancio partecipato, sull’agricoltura. Argomenti intavolati dai partecipanti al dibattito e dai candidati che hanno risposto a tutte le domande dei loro cittadini. Cittadini che, come è emerso dai contributi raccolti per strada, altro non chiedono che “stare un poco meglio”, dopotutto nulla di trascendentale per della gente semplice e genuina del piccolo paese matesino, e che alla domanda dove gli si chiedeva che caratteristiche dovrebbe avere il loro futuro sindaco hanno quasi tutti risposto: non deve dire bugie e deve stare in mezzo alle persone.Botta e risposta che si è conclusa con degli impegni ben precisi per una competizione elettorale che avrà modi e tempi per dimostrare le competenze messe in campo. I modi si scopriranno in una accurata disamina dei programmi elettorali che saranno proposti ai cittadini e i tempi sono racchiusi in una sola data: il 25 maggio prossimo, giorno di arrivo e di partenza.

Pietro Rossi