04 novembre 2008

Autovelox, comune pagherà danni ad automobilista


Pratella – Con il dispositivo letto all'udienza del 3/11/2008, il Giudice di Pace di Capriati al Volturno dott. Zegretti, oltre ad annullare la multa del famigerato autovelox di Pratella, ha condannato il Comune al pagamento in favore dell'automobilista di ? 50,00 quale risarcimento per il disagio causatogli. E' capitato dunque che il Sig. Luca Bellotta da Trentola Ducenta, si sia visto recapitare una multa dal Comune di Pratella. Lo stesso si è rivolto a www.ilricorso.it il portale internet in difesa del cittadino presieduto dal noto "mattatore di autovelox" Stefano Montone universalmente e pacificamente riconosciuto uno dei maggiori esperti del settore a livello nazionale. All'udienza del 3/11/08 il Sig. Bellotta si è presentato dal Giudice di pace di Capriati al Volturno accompagnato dal dott. Montone il quale ha esposto le ragioni del ricorso e richiesto "un euro" a titolo simbolico di risarcimento danni. Il Giudice però ha ritenuto di condannare il Comune al pagamento in favore dell'automobilista al pagamento non di un euro ma di 50,00 euro a causa del disagio causato dall'aver ricevuto l'illegittimo verbale. Alla fine dell'udienza Stefano Montone ha dichiarato: "noi del Ricorso.it abbiamo scelto di specializzarci un uno specifico settore con evidenti successi - nel 2007 abbiamo vinto il 97% dei ricorsi e ci apprestiamo a riconfermarci quest'anno. Tengo a precisare che per il 3% di ricorsi respinti è stato proposto appello e probabilmente la percentuale dei ricorsi accolti raggiungerà il 100%".


Fonte : comunicato stampa

Conurbazione casertana circondata da cementifici, inceneritori e centrali termoelettriche…


Caserta. «Ancora una volta l’industria del cemento e gli interessi dei noti cementieri prevale sulla salute pubblica, la cui difesa è sancita dalla carta costituzionale e da tante leggi che vengono disapplicate. E così le famigerate polveri fini Pm10, polveri respirabili a lungo raggio che penetrano direttamente nei bronchi dell’uomo emesse dai tubi di scarico dei veicoli ma soprattutto dai cementifici casertani, per gli addetti al controllo non esistono. Dopo cinquanta anni di attività del cementificio Moccia ci perviene la solita e vergognosa risposta del CRIA (Centro Regionale Inquinamento Atmosferico) e Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania), due enti regionali, organi di controllo delle emissioni atmosferiche anche di cave e cementifici. Alla richiesta di conoscere l’inquinamento delle polveri di cave e cementifici precisando in particolar modo pm10, l’Arpac ci risponde di non essere attrezzata a fare tali rilevamenti e di aver inviato la nostra nota del 23 settembre scorso al competente e attrezzatissimo CRIA. Il 2 Ottobre il CRIA ci risponde che la nostra richiesta è pervenuta solo il giorno prima del 24 settembre scorso, data in cui è stato apposto nelle vicinanze del cementificio il laboratorio mobile, sarebbe a dire le famose e sbandierate centraline che qualche amministratore comunale ha più volte pubblicizzato come proprio intervento. Si capisce subito che ci troviamo di fronte all’ennesimo caso dello scaricabarile per coprire gravi inadempienze che favoriscono in modo lampante gli imprenditori della calce. Quindi, all’esito del gioco al rimpallo, si accerta per l’ennesima volta che il cementificio Moccia opera senza controlli. Tale circostanza è ulteriormente accertata dalla risposta dell’Arpac, pervenutaci il 26 gennaio scorso quando si chiedevano specificatamente controlli sulle emissioni del cementificio. A tale istanza l’Arpac rispondeva che si era provveduto al solo rilevamento delle polveri sospese essendo impossibilitati ad effettuare quello delle respirabili pm10. L’Arpac lo scorso gennaio affermava ancora che le stazioni di campionamento situate all’interno del cementifico Moccia non sono dotate di testine per il campionamento delle polveri sottili respirabili (Pm10) e pertanto non è possibile la determinazione delle stesse. La stessa Arpac affermava che il cementifico ai fini dell’autocontrollo ai sensi del decreto N. 60/02 deve prevedere il controllo delle PM10. Un atteggiamento di omissione di controllo diffuso che si riflette su 200.000 abitanti di Caserta e comuni limitrofi costretti a respirare veleni che impoveriscono i polmoni e arricchiscono le casse di imprenditori che si fregiano di essere tali ma che pretendono un guadagno pieno, esente da spese di manutenzione e di attrezzature di tutela ambientale e della salute pubblica. Ma a prescindere dal pieno guadagno senza costi, se la società Moccia-Buzzi dovesse provvedere ai sensi di legge ad effettuare i rilevamenti previsti e se gli enti dovessero fare altrettanto cosa potrebbe accadere? Potrebbe succedere che l’obsoleto e inadeguabile cementificio Moccia risulterebbe una struttura da chiudere per l’elevata emissioni di polveri sottili. E allora si tira avanti cercando di fregare il prossimo con delle scontate risposte studiate per raggirare il problema e che sicuramente saranno una scocciatura per gli esperti dei controlli mai effettuati. Ma magari fosse solo questo! In una Caserta che peggiora non può che peggiorare anche il futuro dei residenti di San Clemente e di Centurano, i quali, reduci dall’aver sventato una legge regionale di proroga delle attività estrattive trasformandola per Caserta in proroga dell’esclusiva ricomposizione ambientale delle cave, ora dovranno impedire che i cementifici vengano utilizzati come inceneritori di rifiuti così come già approvato dalla giunta regionale e dai cementieri che si apprestano ai fittizi adeguamenti degli stabilimenti. Per la giunta regionale ed in primis per l’assessore all’ambiente Walter Ganapini e il gruppo di pseudo-ambientalisti di cui si è accerchiato, il futuro del popolo casertano sarà quello di vivere nel pentagono della morte circondato da due cementifici di Caserta e Maddaloni, dai futuri inceneritori di Acerra e Santa Maria La Fossa e dalla centrale termoelettrica di Marcianise, tutti impianti che dovranno incenerire balle di rifiuti tossici».


Giovanna Maietta (presidente del Comitato civico Parco Cerasola-Centurano)


Fonte: corriere di sannicola

CANCELLO ED ARNONE, RIAPRE IL CLUB JUVE "DARIO BRANCO".


Cancello Arnone. Dopo alcuni anni di sospensione del Club JUVE “DARIO BRANCO”, il Presidente Raffaele Di Tella, da sempre super tifoso della squadra bianconera, ha voluto ridare a tutti i Juventini di Cancello ed Arnone una nuova sede ubicata proprio al centro del paese su Via Roma. Raffale di Tella volle intitolare questo Club al giovane Dario Branco (nella foto) prematuramente scomparso a causa di una malattia congenita che lo fece volare al Signore all’età di 16 anni, era l’ottobre ‘93. Dario era un super tifosissimo della squadra di Baggio e i suoi giorni li viveva per questa compagine. Il 7 ottobre di quest’anno con un verbale d’assemblea con tutti i soci si è provveduto a rinnovare il direttivo ed eleggere per acclamazione il Presidente, lo stesso Di Tella. Nella stessa assemblea vengono anche assegnate le cariche societarie: Vice Presidente Augusto Stabile, Segretario Raffaele Nuzzo, Tesoriere Osvaldo De Micco, Vice Segretario Nicola Fichele. Probi Viri, Presidente Antonio De Caprio, Probiviro Giuliano De Caprio e Angelo Caputo. Consiglieri:Girolamo Ferraiolo, Renato Vitolo, Marco Parisi, Mario Fichele, Enrico Nuzzo, Cipriano Di Puorto, Angelo Di Sano, Antonio De Micco, Mauro Palazzo. Viene anche eletto Enrico Nuzzo quale referente e responsabile per le comunicazioni con il Centro Coordinamento Juventus Club Doc. Auguriamo lunga vita a questo Club e ringraziamo il Presidente Di Tella, il suo Staff e tutti gli iscritti che hanno voluto confermare il nome del Club a DARIO il che vuol dire che è rimasto nel nostro cuore e anche nei loro cuori. Grazie!!!.

Mattia Branco

ASTRAMBIENTE CONTRARIA ALLA DELOCALIZZAZIONE DEL CEMENTIFICIO MOCCIA NEL NOSTRO TERRITORIO.


Baia Latina. Nel 2002 quando la Regione Campania ha iniziato l’iter, per la realizzazione ed approvazione del piano cave regionale, vi è stato un generale coro di proteste in quanto si prevedeva di delocalizzare attività estrattive già esistenti e localizzarle quasi esclusivamente nel territorio della media valle del Volturno. In particolare, il bacino estrattivo Dragoni-Baia e Latina è interessato per una estrazione di ben 238 milioni di metri cubi di materiale, ed un particolare poi non trascurabile, il territorio del Comune di Pietravairano e più precisamente a confine con il Comune di Baia e Latina è interessato alla delocalizzazione del cementificio della Società Moccia S.p.a.. Come spesso accade, ha dichiarato il Dott. Michele Santoro (nella foto)Presidente dell’Associazione Astrambiente, anche per la grave problematica del piano Regionale dell’attività estrattiva e più precisamente della delocalizzazione del cementificio da San Clemente di Caserta a Pietravairano, bisogna prendere atto con rammarico che, anche in questo caso la zona del medio Volturno è stata abbandonata e se stessa senza che le Istituzioni o peggio ancora senza che i rappresentanti politici del territorio siano intervenuti a difesa prima del territorio e dell’ambiente e poi dei cittadini. Per questi motivi, riteniamo essenziale prima di tutto informare correttamente i cittadini non tanto su quello che è accaduto ma soprattutto su quanto si prevede che accadrà. Prevedere la delocalizzazione dell’attività estrattiva della Società Moccia S.p.a., da San Clemente di Caserta, e decidere la sua localizzazione nel comune di Pietravairano a ridosso del confine con il Comune di Baia e Latina, significa infliggere un colpo mortale all’ambiente naturale incontaminato della media valle del Volturno e alle attività economiche produttive del territorio. Se quello che viene scritto nella delibera autorizzativa della Giunta Regionale della Campania presieduta dal Presidente Antonio Bassolino risulta al vero, e cioè che la delocalizzazione dell’attività della Moccia S.p.a. si rende necessaria per decongestionare l’area della Città di Caserta anche in previsione dell’entrata in esercizio del Policlinico, allora viene spontaneo chiedersi: gli Amministratori della Città di Caserta quando hanno rilasciato centinaia di concessioni edilizie a ridosso del cementificio Moccia si sono accorti che già esisteva dal 1962 l’attività del cementificio ? Quando la Regione Campania ha finanziato e localizzato il Policlinico si sono resi conto che a pochi metri era in funzione un cementificio ? Sarebbe bastato che gli amministratori Regionali e Comunali fossero stati più corretti e trasparenti per evitare lo scempio che loro stessi hanno creato e che oggi nel cercare di sanare distruggono un territorio incontaminato e meraviglioso per la sua bellezza naturale. E’ mai possibile che gli amministratori Regionali, provinciali e Comunali non abbiano avuto l’accortezza di accorgersi di quello che in altre sedi avevano deciso ? Se la delocalizzazione dell’attività della Società Moccia S.p.a., è stata posta quale condizione essenziale per localizzare e finanziare il Policlinico di Caserta, allora non si riesce a capire il motivo per il quale si è provveduto a tale decisione, quando invece sarebbe stato più facile e meno oneroso per la collettività localizzare il Policlinico in altra zona e far continuare l’attività estrattiva della Moccia S.p.a. a Caserta. Ed allora appare ancora più strano che le Istituzioni locali, quando potevano opporsi allo scempio preannunziato, hanno taciuto o hanno ignorato quello che qualcuno con perfetta regia ha organizzato a danno del territorio della Media Valle del Volturno.
Il dibattito di questi giorni, che apprendiamo quotidianamente dai giornali, sul futuro dell’area delle cave Casertane aumenta le nostre perplessità in quanto assistiamo passivamente, con la complicità dei nostri rappresentanti politici regionali. provinciali e comunali, ancora una volta a grandi manovre speculative a danno del territorio e dell’ambiente. Premesso preliminarmente che, ha ribadito Santoro, l’Associazione ASTRAmbiente è contro ogni forma di attività estrattiva o meglio più in generale è contro ad ogni attività che possa mettere in pericolo l’ambiente naturale, ritenendoci fortemente impegnati nella difesa dell’ambiente contro ogni sopruso. Localizzare l’attività della Moccia S.p.a. a confine, tra i comuni di Pietravairano e Baia e Latina, mette solo in evidenza la determinazione di danneggiare un territorio e le attività economiche esistenti a vantaggio esclusivamente dell’area della Città di Caserta. Così come appare indecoroso il silenzio, o meglio il distacco da questi problemi reali e prioritari, da parte delle autorità comunali, provinciali e regionali a ciò preposte. L’allarme lanciato dal Sindaco di Pietravairano, anche se tardivo rispetto a quanto da tempo sta avvenendo a svantaggio dei nostri territori, non può che trovarci consenzienti, in quanto è da diversi anni molto prima che il piano cave venisse approvato che si è cercato di sensibilizzare i Sindaci del comprensorio senza che nessuno di essi mai e dico mai si è posto il problema di organizzarsi insieme agli altri per difendere un patrimonio ambientale che non è solo di un singolo Comune, ma di tutta la collettività. Personalmente ritengo che le Amministrazioni comunali interessate potevano e dovevano prendere tutte le iniziative necessarie per scongiurare l’approvazione del piano cave coinvolgendo le Amministrazioni viciniore e le Associazioni presenti sul territorio per evitare in definitiva di trovarci a discutere di cose già approvate e vigenti. Per tutto quello che stà avvenendo contro l’ambiente naturale di un territorio, l’Associazione ASTRAmbiente esprime la propria totale ed incondizionata contrarietà nei confronti di tutto quanto in atto perpretato a danno del territorio della Valle del Medio Volturno rimarcando la propria totale disponibilità a sostegno di tutte le iniziative di lotta che si riterranno necessarie intraprendere per scongiurare lo scempio ambientale previsto dal Piano Cave.


Pietro Rossi

CELEBRAZIONI PER I DEFUNTI AL CIMITERO DI PIEDIMONTE MATESE.


Piedimonte Matese. I cittadini che si sono recati in visita ai propri defunti, per la consueta commemorazione del 2 Novembre, hanno subito notato i cambiamenti che hanno avuto luogo nel cimitero di Piedimonte Matese. L’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco avv. Vincenzo Cappello, si è infatti impegnata, con buon esito, per la sistemazione delle strutture cimiteriali. L’area appare ora molto più pulita, ordinata, con muri ritinteggiati e decorazioni floreali che rendono il tutto esteticamente più gradevole. «Erano parecchi anni che non si vedeva un tale splendore» ha detto qualche visitatore, riferendosi al nuovo aspetto del cimitero, dove, il Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo Mons. Pietro Farina ha celebrato la Santa Messa in occasione della commemorazione di tutti i Santi. Per la commemorazione dei defunti, nel primo pomeriggio, i cittadini hanno preso parte alla Via Lucis, processione che, partendo da piazza Cappello, ha attraversato il paese per giungere al cimitero, dove i parroci delle tre parrocchie, don Emilio Salvatore, don Salvatore Zappulo e don Alfonso Caso hanno celebrato l’Eucarestia. In rappresentanza dell’amministrazione comunale, oltre al sindaco Cappello, vi erano gli assessori Pinuccio Riselli e Attilio Costarella, e il presidente della Comunità Montana del Matese Dott. Fabrizio Pepe. Un plauso particolare è stato espresso dal primo cittadino che ha voluto ringraziare il corpo dei Vigili Urbani, i quali hanno assicurato un flusso regolare delle auto nei pressi del cimitero, evitando ingorghi e parcheggi abusivi.

Pietro Rossi

La Scuola tutela i siti borbonici.


Sparanise. L’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico “G. Galilei” di Sparanise ha superato una severa selezione ed ha vinto il concorso ”Scuole in rete, selezione di idee- progetto per la tutela la promozione della rete dei siti reali borbonici in Campania”. Grazie infatti ad un progetto di recupero del Casino Reale di Calvi, redatto a cura del prof. Paolo Mesolella, la scuola sparanisana si è assicurata i 4000 euro previsti dal premio. Ieri è arrivata la notizia grazie ad un comunicato del Presidente dell’Associazione Siti reali e Residenze borboniche, dott Alessandto Manna. Nella comunicazione indirizzata al Dirigente scolastico dell’Istituto prof.ssa Donatella Mascaghna si Legge:” Le comunico che il 21 ottobre scorso è stata convocata la Commissione esaminatrice del bando di concorso “insieme per i siti reali”, presso l’Ufficio dell’assessorato dell’Istruzione, formazione e lavoro della Regione Campania, sito al Centro direzionale a Napoli e la stessa commissione, seguendo scrupolosamente le procedure formali ha effettuato la valutazione dei lavori, inviati dai numerosi istituti partecipanti al concorso. Pertanto, sono lieta di comunicarle che l’idea- progetto presentata dal suo istituto è risultata vincitrice . Colgo, inoltre l’occasione per anticiparLe che seguirà a breve l’invito alla conferenza stampa della presentazione ufficiale del progetto alla stampa e alle autorità istituzionali” Il Demanio di Calvi, quindi continua ancora a far parlare di se. Il progetto, infatti, si propone di studiare tutte le fonti archivistiche sul Demanio, il Casino e la Cappella reale borbonica di Calvi, voluti da Carlo di Borbone e Ferdinando IV ma poco conosciuti e dimenticati;rintracciare i progetti, le mappe per ricostruirne l’originaria struttura e superficie. Tenere lezioni con esperti agli studenti interni ed esterni ed organizzare almeno un convegno sull’argomento invitando la popolazione locale. Pubblicare “un quaderno” con i risultati della ricerca storica, con le foto, le cartine e i documenti manoscritti rintracciati. E con l’occasione far conoscere agli alunni anche gli altri monumenti borbonici sparanisani come La fabbrica di armi bianche, la dogana borbonica e il serbatoio detto “di San Paride. Lo scopo è quello di produrre mappe e reportage fotografico dell’esistente La redazione a stampa (ed. Caserta24ore.it), in DVD e on line dei risultati da pubblicizzare a maggio con un convegno su questo sito borbonico poco conosciuto alle altre scuole della provincia, all’extrascuola e la diffusione dei materiali realizzati alle altre scuole e alle biblioteche e alle comunità dell’agro.

Fonte:teleradionews

IL SINDACO CAPPELLO SI COMPLIMENTA CON IL CAPITANO DEI CARABINIERI VITIELLO.




Piedimonte Matese. Il successo riscosso dai militari della Benemerita della Compagnia di Piedimonte Matese, guidati dal Capitano Salvatore Vitello (nella foto in alto), nel mese di ottobre appena concluso è stato notevole. L’impegno e la dedizione assoluta dei militari delle Stazioni dislocate nel comprensorio matesino e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, ha portato ad un clamoroso blitz, la notte del 29 ottobre, a Piedimonte Matese in cui è stata sgominata una banda di pluripregiudicati provenienti dal napoletano e specializzata in furti in ville e abitazioni isolate. Nella circostanza sono finiti in carcere, Andrea Ceparano, 48enne, Giuseppe Musella, 55enne, e Giovanni Puzone, 38enne. All’indomani degli arresti il primo cittadino di Piedimonte Matese Avv. Vincenzo Cappello (nella foto in basso) è andato personalmente in Caserma per complimentarsi con il Capitano Salvatore Vitello per il successo dell’operazione portata a termine.
“Non ci sono parole, ha detto il Sindaco Cappello, per esprimere ancora una volta il senso di gratitudine che manifesto a nome dell’amministrazione comunale che rappresento e di tutta la cittadinanza di Piedimonte Matese. L’impegno dei militari dell’Arma dei Carabinieri sotto l’attenta guida del Capitano Salvatore Vitello, è notevole e lo dimostrano i continui successi che sono sotto gli occhi di tutti.” Nell’ultimo mese, ben 16 le persone finite in manette e 30 quelle denunciate all’Autorità Giudiziaria nel corso di una serie di brillanti operazioni portate a termine dai Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, che hanno avuto come obiettivo principale quello di garantire sicurezza ai cittadini e di ripristinare la legalità su tutto il territorio.


Pietro Rossi

CRISI DEI CONSUMI SI SENTE ANCHE A CASERTA.




Caserta. Le ultime dichiarazione del Governatore della Banca d’Italia Draghi, sulla crisi economica che sta attraversando l’Italia , ha richiamato l’attenzione dei politici e dei consumatori.
Di crisi parliamo spesso, la registriamo nei mutamenti che incidono sulla condizione economica e sociale dei consumatori e delle famiglie. Non possiamo neppure dire che non ce l’aspettavamo. Era crisi profonda e dolorosa quella che accentuava in questi anni la forbice tra chi fatica con i denti a guadagnare ogni giorno il necessario per vivere , i più e in costante crescita e chi nell’imporsi del carovita non ci perde anzi ci guadagna. Attraverso le nostre rilevazioni, ci ha dichiarato il presidente della Lega Consumatori Caserta Vito Conforti, coglievamo la crisi sopra tutto della famiglia popolare nelle aree metropolitane dove le spese necessarie divengono anche obbligatorie per mancanza di rimedi. L’orto la campagna , le offerte. Al tempo stesso eravamo costretti ad assistere alla speculazione che cavalcava gli aumenti delle materie prime, il petrolio ma non solo il petrolio, il grano in particolare. Immediate crescevano le letture affrettate, L’india , la Cina che migliorando la condizione di vita della propria popolazione chiedono di accedere ad una fetta crescente della torta delle materie prime. Causa vera non meccanica e non improvvisa. Infatti il fattore speculativo si fa evidente fino a scoppiare ed esondare in una crisi dagli sviluppi oscuri e imprevedibili. La fiducia nel capitalismo finanziario e nel mercato in grado di portare e riportare l’equilibrio e il progresso vacilla, lo slogan del “pubblico è arretrato e antimoderno, il mercato e la concorrenza sono il moderno entrano in crisi. Non solo si torna ad invocare la necessità che lo stato intervenga con regole, ma che si trasformi in ancora di salvezza per le banche e le grandi imprese portate a rischio di naufragio dal liberalismo sfrenato sono gli Stati Uniti, bandiera di questo tipo di liberalismo, emblematicamente a compiere per primi l’inversione ad u, Fanno investimenti colossali per salvare le loro grandi banche. In Europa e in Italia con la tecnica imbonitrice degli annunci ci si precipita ad assicurare che la crisi finanziaria mondiale non colpirà l’economia reale ma subito si presentano i primi segnali: crisi delle fabbriche, cassa integrazione, difficoltà delle piccole e medie imprese, crisi dei mutui. Noi consumeristi la crisi ce l’aspettavamo, non certo nelle forme in cui si è manifestata , ma l’attendevamo. Di fronte ad essa e alle forme pesanti in cui temiamo si manifesti nei prossimi mesi siamo convinti che i rimedi da adottare per salvare il potere di acquisto del consumatore e della sua famiglia sono gli stessi con i quali la Lega Consumatori da quaranta anni propone di prevenire le cause delle crisi sopra tutto in un’era di globalizzazione: costruire lo sviluppo economico attento alle esigenze del PIL ma orientandone lo sviluppo con il rispetto delle esternalità , rispetto dell’ambiente umano e dell’ambiente naturale, combattere la finanza meramente cinica, puntare su forme di finanza eticamente motivata e motivabile. Puntare su uno sviluppo sostenibile e solidale , in altre parole su un altro sviluppo a dimensione d’uomo per tutti gli uomini”.

Pietro Rossi

Nei giorni scorsi la troupe di Festa Italiana ha registrato un servizio.LA STORIA DI ALINA SBARCA A RAIUNO DALLA BALIVO.




Orta di Atella- Nessuno meglio di lei potrebbe raccontare questa storia. Nessun cronista al mondo potrebbe fare meglio di lei, raccontando i particolari, la disperazione e le emozioni di questa vicenda. La protagonista-cronista, si chiama Alina Cristina Purcea, 25enne rumena-ad un passo dalla laurea in giornalismo- fidanzata da qualche anno con Valerio Angelino, 30 anni- giovane aitante del posto. I due colombi, felici innamoratissimi, hanno già delineato programmi e progetti per il futuro. Dodici settembre 2007, una data che Alina, non dimenticherà mai più. Un giorno terribile. E’ una bella giornata di sole, si consumano gli ultimi sprazzi di un’estate torrida- che in pochi istanti si trasformerà in un mercoledì nero. Tragico. Poco prima delle 9,00 montano sulla Kawasaki 1000 e partono come al solito per andare al lavoro. Nessuno dei due pensa minimamente a quello che sta per accadere. Poche centinaia di metri e succede l’irreparabile. Ad uno dei tantissimi incroci, privi di segnaletica, di semafori e di rotonde, lo scontro con una macchina che attraversa l’incrocio con poca attenzione. Una botta tremenda che fa sbalzare Alina dalla moto- ritrovata dai soccorritori ad oltre venti metri dal luogo del violento sinistro. Per lei un forte trauma cranico e numerose fratture. L’amato Valerio muore all’istante. I soccorritori non potranno che constatare la morte. Alina immediatamente trasportata nella Clinica Pineta Grande di Castelvolturno, sottoposta a Tomografia Assiale Computerizzata, a seguire un intervento chirurgico alla testa, per il devastante trauma cranico subito. Ma qualche settimana dopo arriva una bella sorpresa. Nel corso di esami ematici dopo un ritardo del ciclo mestruale, si scopre che Alina è incinta. Il suo viso si illumina. Sembra tutto un sogno. Non vede l’ora di comunicarlo a Valerio. Non sa nulla della sua fine. Ci penserà con le parole giuste la psicologa Emma Giannelli. “ E’ stata molto brava- precisa Alina- aveva un compito difficilissimo, assolto con eccezionale professionalità- mi ha supportato psicologicamente in modo che definire straordinario è usare un eufemismo. Ma l’intero staff medico e paramedico della clinica è stato vicino alla giovane rumena, dotata di buone capacità comunicative. Una gravidanza giudicata dai medici ad alto rischio, che la neo mamma ha voluto portare a termine nonostante il dolore fisico(rifiutando gli antidolorifici per salvaguardare la vita del nascituro) e gli interventi chirurgici subiti. Ora la giovane donna ringrazia i medici della clinica ''Pineta Grande'' che le hanno prestato con grande slancio e generosita' tutte le cure del caso, dal momento in cui e' arrivata in fin di vita fino alla nascita del suo bambino. ''Non ho voluto interrompere la gravidanza per una serie di ragioni. Avevo in grembo il figlio del mio fidanzato, Valerio, che non c'e' piu' ed era giusto farlo nascere. Devo dire che sono stata spinta anche molto dalla fede in Dio. Ho pregato molto''. La giovane donna, quindi, ha deciso di portare avanti la gravidanza dopo essere stata informata degli eventuali rischi per il feto derivanti dall' esposizione alle radiazioni e dall'utilizzo di alcuni farmaci. Alina ha deciso di portare avanti la gravidanza dopo aver visto, attraverso l'esame ecografico, il cuore della sua creatura pulsare. Una storia tragica e commovente. Questa in sintesi la commovente vicenda raccontata da Alina sabato scorso durante la registrazione del servizio per la trasmissione “Festa Italiana”- condotta su Raiuno da Caterina Balivo. Il servizio segnalato in Rai dal giornalista freelance Giuseppe Sangiovanni è stato realizzato(nei giardini pubblici di Orta di Atella) dalla troupe di Raiuno capitanata dall’inviata Giovanna Trapani- e andrà in onda nei prossimi giorni.




Giuseppe Sangiovanni



Raccolta differenziata nell’Alto Matese: necessario qualche accorgimento.


GALLO MATESE. A distanza di circa sei mesi dall’attivazione della raccolta differenziata col sistema del “porta a porta”, è possibile tracciare un positivo bilancio. Salvo qualche problema organizzativo, legato al fatto che i turisti non si erano premuniti degli appositi sacchetti e bidoncini differenziati, possiamo dire che il sistema, fortemente voluto dal vicesindaco Michele Santoro ha retto, raggiungendo lo scopo principale di una seria raccolta differenziata: evitare che ogni tipologia di rifiuto si riversasse nelle stracolme discariche della Campania.
Qualche osservazione, però, potrebbe consentire allo stesso vicesindaco di mettere ulteriormente a punto il congegno della differenziata: prevedere, ad esempio, il recupero autonomo di materiali metallici non ingombranti (lattine e simili), che oggi purtroppo finiscono nel “multimateriale”, che potrebbe portare, insieme al vetro e ad una capillare raccolta di carta e cartone (ad oggi non riciclati) anche a qualche nuovo introito nelle casse comunali. Non si conosce, infatti, nessun dato sul costo attualmente sostenuto dall’Amministrazione (leggiamo pure Tarsu dell’anno prossimo!) per lo svolgimento di questo servizio.
Importantissimo, inoltre, sarebbe qualche cassonetto per indifferenziato, che potrebbero utilizzare i passanti o i turisti che si trattengono per qualche giornata, per evitare il concreto rischio, che tutti possono disprezzare, di rifiuti abbandonati nelle cunette della strada provinciale per Fontegreca o nei campi circostanti.
Piccoli suggerimenti che potrebbero contribuire nella realizzazione di un’attività di per sé importante, oltreché prevista dalla legge. In ogni caso, non si avvilisca l’Amministrazione per i piccoli problemi di raccolta avanzati dai soliti: la mamma dei cretini è sempre…

Fonte: reporter1970@libero.it

Ambasciatrice di Pace Agnese Ginocchio: Il 4 Novembre non festa retorica e militarista ma lutto..Cosa c'é da festeggiare?




Caserta - “Dov'é o guerra la tua vittoria? Ci associamo all’Appello lanciato dal Movimento Internazionale per la Pace e dal Movimento Nonviolento. Il 4 Novembre commemorazione delle vittime di tutte le guerre, non è retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre. Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina. Non c’è proprio nulla da festeggiare, nulla per cui essere fieri" . Questo é quanto riferisce la Testimonial internazionale della Pace nativa dell'alto casertano-matesino ( Alife) Agnese Ginocchio, (nella foto) in una nota diffusa che abbiamo provveduto a diffondere"." Un appello a tutte le amministrazioni e le istituzioni locali"- si continua a leggere nella nota dell'ambasciatrice internazionale per la Pace- "a non farsi complici di guerra e quindi a non trasmettere ai nostri giovani la cultura militarista della morte, bensì a farsi promotori di Pace attraverso momenti e percorsi di studio da intraprendere insieme, facendo intervenire e quindi ascoltando le parole di testimoni impegnati in prima persona per la difesa della cultura della Pace e della nonviolenza, senza l'uso delle armi e di ordigni bellici. Occorre trasformare il 4 novembre in una giornata di studio e di memoria, in una giornata di ripudio della guerra. Cosa c'é da festeggiare? "- ripete di nuovo la testimonial di Pace?- " Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina...Quelle lunghe ed enormi distese di Croci che silenti si ergono sulla terra nei cosiddetti cimiteri della memoria…rappresentano il più grosso ‘Grido’ di condanna contro le folli e barbare gesta dei potenti che da amici si trasformarono in nemici, permettendo così la più atroce strage mai accaduta nella storia. Quelle enormi distese di croci di morte gridano ancor oggi più forte di qualsiasi altra voce alle nostre coscienze, ch’é ora di finirla con le armi e con le guerre. E’ ora di finirla con la cultura della morte. E’ ora di finirla con le barbarie e con la violenza". Pace stabile e duratuta non la si ottiene con la forza, ne con le armi".- ammonisce la rappresentente del Movimento per la Pace-" Pace stabile e duratura é la forza del dialogo e della riconciliazione, che sono i linguaggi disarmanti della nonviolenza. Impegno per la Pace significa fare memoria e impegnarsi a trasmettere una cultura di Pace che contrasti la cultura di morte attraverso la pratica attiva della nonviolenza, affinchè stragi del genere non possano più accadere. Questo é quanto dobbiamo trasmettere ai nostri giovani. Papa Benedetto XV disse che la “guerra era un’ inutile strage”!! Papa Benedetto XVI suo successore ha replicato le stesse parole. Giovanni Paolo II esclamò:“Mai più guerra! Il 4 Novembre dunque non festa, ma lutto e cordoglio“ !!! Si leggano le strazianti poesie di Giuseppe Ungaretti scritte in trincea. Si legga il “Giornale di guerra e di prigionia” di Carlo Emilio Gadda in cui emerge l’ottusità di ufficiali arroganti e l’insipienza criminale degli alti comandi. Si legga “Addio alle armi” di Ernest Hemingway e “Un anno sull’altopiano” di Emilio Lussu, grandi testimonianze del fanatismo di quella guerra. Si diffondano le lettere dei soldati che mandavano al diavolo la guerra e il re. Furono censurate. Perché censurarle oggi nelle cerimonie ufficiali e non farne mai la minima menzione? Basta per favore con queste pagliacciate!"- termina con queste parole il messaggio di Ginocchio. Un invito dunque alla società civile a riflettere seriamente su queste parole e a fare memoria su quanto realmente accadde.

Fonte: comunicato stampa

Giornata dei defunti: indecoroso lo spettacolo offerto dall’Amministrazione Confreda – Santoro – Trudo.


GALLO MATESE. Sono trascorse nel raccoglimento le giornate di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti nel piccolo centro di Gallo Matese.
Molti, moltissimi cittadini gallesi, anche venuti da lontano in visita ai propri cari, non hanno potuto fare altro che osservare, con profondo sdegno, l’indecoroso spettacolo offerto dall’Amministrazione del sindaco Confreda, del vicesindaco Santoro e dell’assessore ai lavori pubblici Trudo nella realizzazione dei lavori del cimitero.
L’immensa opera di adeguamento ed ampliamento, iniziata circa cinque anni fa dalla stessa giunta Confreda, tarda a vedere la conclusione ed il perfezionamento, nonostante lo stesso assessore Trudo ne avesse annunciato in grande stile l’imminente chiusura.
Al resto hanno pensato le intemperie degli ultimi giorni: impraticabile e praticamente ridotto ad un sentiero di erbacce e fango il percorso interno che consente di raggiungere le cappelle private; spoglia e piena di muffa la cappellina centrale, utilizzata dal venerando don Vincenzo Chiodi nella mattinata di sabato per celebrare la messa; del tutto irraggiungibile la nuova ala del cimitero (nonostante già due cittadini gallesi vi riposino da qualche mese), per impraticabilità del sentiero posteriore, sommerso dall’acqua e dal fango, tanto che non è stata neppure raggiunta dal parroco per la benedizione delle tombe. Senza parlare delle condizioni della stradina che giunge al camposanto, ormai lastricata di buche, pozzanghere, fanghiglia e residui dei lavori realizzati proprio al cimitero.
Appare come una vera e propria presa in giro, quindi, la tenda posta da qualche sprovveduto sulla parte destra dell’ingresso del cimitero, un estremo tentativo di coprire le vergogne della cosiddetta “zona nuova” del cimitero comunale… Che qualcuno vi ponga rimedio, al più presto!


A Castel Campagnano 6.750.000 euro per la costruzione di un viadotto.


Castel Campagnano. É un ponte, la nuova arteria di collegamento che sarà realizzata tra la rete viaria provinciale e alcuni centri dell'alto casertano. La realizzazione dell'opera, è contenuta nella Delibera di Giunta Regionale avente la finalità di "Sviluppare il sistema del trasporto regionale secondo la logica dell'integrazione fra le reti locali", approvata nella seduta di venerdì 31 ottobre, su proposta dell'Assessore ai Trasporti e Viabilità, Ennio Cascetta. "Con questo provvedimento - dichiara il vice capogruppo del PD al Consiglio regionale, Nicola Caputo (nella foto), - poniamo definitivamente fine, ai disagi che da sempre, i cittadini di Castel Campagnano e dei comuni limitrofi hanno sofferto a causa di una rete viaria inadeguata e insufficiente a collegarli con i principali assi di comunicazione regionali e nazionali. La Regione Campania, ha reso disponibili risorse per 6.750.000 euro per la costruzione di un viadotto che collegherà la statale 336 alla provinciale 182, rendendo accessibili in modo più moderno e sicuro alcuni comuni dell'alto casertano". "Questa infrastruttura - aggiunge Caputo - apportando un notevole contributo alla rete locale di comunicazione, consentirà una riduzione dei tempi di spostamento e agevolerà le condizioni per lo sviluppo territoriale dei Comuni, dell'area a nord di Caserta. Un provvedimento che va nella direzione di assecondare le richieste dei cittadini e degli operatori economici del territorio". Secondo il Sindaco di Castel Campagnano, Giuseppe Di Sorbo, "la costruzione del ponte di collegamento, è strategica per la nostra comunità perché consente, finalmente, l'accesso al Fondo Valle Isclero. In questo modo avremo un collegamento diretto con la rete autostradale e con tutto il territorio regionale. Un ringraziamento particolare va fatto al consigliere regionale, Nicola Caputo per l'interessamento e per le energie spese per rappresentare le istanze della comunità, impegno che ha consentito di porre le basi concrete per la realizzazione di questa opera. Un progetto che la nostra comunità persegue da circa venti anni e che, oggi, finalmente, è una realtà".


Fonte: teleradionews