04 novembre 2008

ASTRAMBIENTE CONTRARIA ALLA DELOCALIZZAZIONE DEL CEMENTIFICIO MOCCIA NEL NOSTRO TERRITORIO.


Baia Latina. Nel 2002 quando la Regione Campania ha iniziato l’iter, per la realizzazione ed approvazione del piano cave regionale, vi è stato un generale coro di proteste in quanto si prevedeva di delocalizzare attività estrattive già esistenti e localizzarle quasi esclusivamente nel territorio della media valle del Volturno. In particolare, il bacino estrattivo Dragoni-Baia e Latina è interessato per una estrazione di ben 238 milioni di metri cubi di materiale, ed un particolare poi non trascurabile, il territorio del Comune di Pietravairano e più precisamente a confine con il Comune di Baia e Latina è interessato alla delocalizzazione del cementificio della Società Moccia S.p.a.. Come spesso accade, ha dichiarato il Dott. Michele Santoro (nella foto)Presidente dell’Associazione Astrambiente, anche per la grave problematica del piano Regionale dell’attività estrattiva e più precisamente della delocalizzazione del cementificio da San Clemente di Caserta a Pietravairano, bisogna prendere atto con rammarico che, anche in questo caso la zona del medio Volturno è stata abbandonata e se stessa senza che le Istituzioni o peggio ancora senza che i rappresentanti politici del territorio siano intervenuti a difesa prima del territorio e dell’ambiente e poi dei cittadini. Per questi motivi, riteniamo essenziale prima di tutto informare correttamente i cittadini non tanto su quello che è accaduto ma soprattutto su quanto si prevede che accadrà. Prevedere la delocalizzazione dell’attività estrattiva della Società Moccia S.p.a., da San Clemente di Caserta, e decidere la sua localizzazione nel comune di Pietravairano a ridosso del confine con il Comune di Baia e Latina, significa infliggere un colpo mortale all’ambiente naturale incontaminato della media valle del Volturno e alle attività economiche produttive del territorio. Se quello che viene scritto nella delibera autorizzativa della Giunta Regionale della Campania presieduta dal Presidente Antonio Bassolino risulta al vero, e cioè che la delocalizzazione dell’attività della Moccia S.p.a. si rende necessaria per decongestionare l’area della Città di Caserta anche in previsione dell’entrata in esercizio del Policlinico, allora viene spontaneo chiedersi: gli Amministratori della Città di Caserta quando hanno rilasciato centinaia di concessioni edilizie a ridosso del cementificio Moccia si sono accorti che già esisteva dal 1962 l’attività del cementificio ? Quando la Regione Campania ha finanziato e localizzato il Policlinico si sono resi conto che a pochi metri era in funzione un cementificio ? Sarebbe bastato che gli amministratori Regionali e Comunali fossero stati più corretti e trasparenti per evitare lo scempio che loro stessi hanno creato e che oggi nel cercare di sanare distruggono un territorio incontaminato e meraviglioso per la sua bellezza naturale. E’ mai possibile che gli amministratori Regionali, provinciali e Comunali non abbiano avuto l’accortezza di accorgersi di quello che in altre sedi avevano deciso ? Se la delocalizzazione dell’attività della Società Moccia S.p.a., è stata posta quale condizione essenziale per localizzare e finanziare il Policlinico di Caserta, allora non si riesce a capire il motivo per il quale si è provveduto a tale decisione, quando invece sarebbe stato più facile e meno oneroso per la collettività localizzare il Policlinico in altra zona e far continuare l’attività estrattiva della Moccia S.p.a. a Caserta. Ed allora appare ancora più strano che le Istituzioni locali, quando potevano opporsi allo scempio preannunziato, hanno taciuto o hanno ignorato quello che qualcuno con perfetta regia ha organizzato a danno del territorio della Media Valle del Volturno.
Il dibattito di questi giorni, che apprendiamo quotidianamente dai giornali, sul futuro dell’area delle cave Casertane aumenta le nostre perplessità in quanto assistiamo passivamente, con la complicità dei nostri rappresentanti politici regionali. provinciali e comunali, ancora una volta a grandi manovre speculative a danno del territorio e dell’ambiente. Premesso preliminarmente che, ha ribadito Santoro, l’Associazione ASTRAmbiente è contro ogni forma di attività estrattiva o meglio più in generale è contro ad ogni attività che possa mettere in pericolo l’ambiente naturale, ritenendoci fortemente impegnati nella difesa dell’ambiente contro ogni sopruso. Localizzare l’attività della Moccia S.p.a. a confine, tra i comuni di Pietravairano e Baia e Latina, mette solo in evidenza la determinazione di danneggiare un territorio e le attività economiche esistenti a vantaggio esclusivamente dell’area della Città di Caserta. Così come appare indecoroso il silenzio, o meglio il distacco da questi problemi reali e prioritari, da parte delle autorità comunali, provinciali e regionali a ciò preposte. L’allarme lanciato dal Sindaco di Pietravairano, anche se tardivo rispetto a quanto da tempo sta avvenendo a svantaggio dei nostri territori, non può che trovarci consenzienti, in quanto è da diversi anni molto prima che il piano cave venisse approvato che si è cercato di sensibilizzare i Sindaci del comprensorio senza che nessuno di essi mai e dico mai si è posto il problema di organizzarsi insieme agli altri per difendere un patrimonio ambientale che non è solo di un singolo Comune, ma di tutta la collettività. Personalmente ritengo che le Amministrazioni comunali interessate potevano e dovevano prendere tutte le iniziative necessarie per scongiurare l’approvazione del piano cave coinvolgendo le Amministrazioni viciniore e le Associazioni presenti sul territorio per evitare in definitiva di trovarci a discutere di cose già approvate e vigenti. Per tutto quello che stà avvenendo contro l’ambiente naturale di un territorio, l’Associazione ASTRAmbiente esprime la propria totale ed incondizionata contrarietà nei confronti di tutto quanto in atto perpretato a danno del territorio della Valle del Medio Volturno rimarcando la propria totale disponibilità a sostegno di tutte le iniziative di lotta che si riterranno necessarie intraprendere per scongiurare lo scempio ambientale previsto dal Piano Cave.


Pietro Rossi