09 luglio 2010

CESTARO ELETTO NEL CONSIGLIO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUTOTRASPORTO DI CONFINDUSTRIA.


PIEDIMONTE MATESE. Si è svolta a Roma la 48° Assemblea Generale dell'ANITA, l'Associazione Nazionale delle Imprese di Autotrasporto di Confindustria, per il rinnovo dei quadri dirigenti e che ha sancito l'elezione a Consigliere Nazionale di Gianluca Cestaro (nella foto), giovane imprenditore del settore trasporti e logistica, già Consigliere comunale di Piedimonte Matese. Durante lo svolgimento dei lavori congressuali, sono intervenuti alcune personalità politiche tra cui il sottosegretario ai trasporti, On. Bartolomeo Giachino, la Dott.ssa Veronica Manfredi, membro di Gabinetto del Commissario Trasporti della Commissione Europea. Progettare oltre l'emergenza è l'appello che - ANITA, Associazione di Confindustria che riunisce le imprese più strutturate di autotrasporto - rivolge al Governo, alle associazioni di imprese e agli imprenditori in occasione della 48ª Assemblea Generale. Dopo anni di interventi normativi orientati a far fronte all'emergenza più che alla ricerca di soluzioni organiche di più ampio respiro, è tempo di puntare su misure concrete. E' sulla logistica in prima battuta, ha puntualizzato il neo consigliere nazionale Cestaro, che è necessario investire per rispondere ad una domanda complessa che premia i servizi a valore aggiunto sul semplice trasporto di merci. Intermodalità e sostenibilità gli ingredienti per garantire una redditività di lunga durata.

Pietro Rossi

MICHELE SANTORO SI BATTE PER SCONGIURARE LA CHIUSURA DEL VIVAIO FORESTALE DI BAIA LATINA.


BAIA LATINA. Negli ultimi giorni, nella Comunità di Baia e Latina, si discute animatamente sulla questione della paventata chiusura del vivaio forestale regionale istituito dalla Regione Campania nel lontano 1990. Il gruppo consiliare Uniti per Baia e Latina, ha presentato una interrogazione urgente al Sindaco di Baia e Latina per conoscere con risposta orale e discussione in aula se risponde a vero quanto appreso da notizie giornalistiche e nel caso positivo quali provvedimenti si intendono adottare per scongiurare la chiusura del vivaio forestale e la messa in mobilità del personale, nonchè conoscere i motivi per i quali è stata adottata la deliberazione di giunta, ma soprattutto di conoscere i motivi per i quali il Sindaco di Baia e Latina un anno e mezzo prima dell’adozione della deliberazione di disdetta comunicava all’Istituto per il Sostentamento del Clero la decisione di revoca del contratto. Oltre all’interrogazione, il Gruppo Consiliare “Unite per Baia e Latina” ha presentato una mozione con la quale si chiede la revoca della deliberazione di Giunta Municipale n° 42 del 12 giugno 2008 con la quale si decideva di disdettare il contratto di fitto del terreno messo a disposizione della Regione Campania per l’attività del vivaio forestale. Michele Santoro (nella foto) Capo gruppo Consiliare di “Uniti per Baia e Latina” ritiene doveroso precisare che il vivaio forestale di Baia e Latina venne assegnato alò Comune di Baia e Latina dalla Regione Campania quando lo stesso ricopriva la carica di Sindaco ed in particolare il contratto di fitto del terreno, di proprietà dell’Istituto per il Sostentamento del Clero di Piedimonte Matese, che successivamente veniva posto a disposizione del Settore Foreste di Caserta, veniva stipulato nell’anno 1994
Infatti con deliberazione della Giunta Municipale n° 369 del 21.12.1994, veniva approvato lo schema di contratto con scadenza al 31/12/2009, con un canone annuo di Lire 4.000.000 corrispondenti ad oggi a circa 2.000,00 Euro (Duemila euro). Con nota del 23/11/2006 prot. 5452 veniva comunicato alla Regione Campania, Settore Foreste la volontà di disdire il contratto di fitto. Successivamente la Giunta Municipale del Comune di Baia e Latina, con deliberazione n° 42 del 12 giugno 2008 ad oggetto: “disdetta contratto di fitto terreno adibito a vivaio forestale in Via Aia di Zia Angiola, deliberava di procedere ad effettuare la disdetta del contratto di fitto stipulato e di demandare al Sindaco la formalizzazione di detta volontà e degli adempimenti conseguenti. Al di là delle considerazioni espresse, continua Michele Santoro, è strano che il Sindaco di Baia e Latina già in data 23/11/2006, senza deliberazione della giunta in quanto la deliberazione è stata adottata in data 12 giugno 2008, comunicava all’Istituto per il Sostentamento del Clero la volontà di disdettare il contratto di fitto. Come appare strano ed incomprensibile, in un momento drammatico per il mantenimento dei livelli occupazionali, pensare minimamente di mettere in pericolo posti di lavoro e famiglie sul lastrico. Una seria Amministrazione Comunale, che guarda prima di tutto agli interessi dei propri amministrati e della propria comunità, non può pensare minimamente di tagliare dalle spese di bilancio 2.000 euro e far sopprimere una attività economica vanto dell’intero Comune nei confronti del territorio circostante quando invece poi vi sono tanti e diversi sprechi che andrebbero rivisti ed eliminati veramente nell’interesse di tutti i cittadini.

Pietro Rossi

Turismo e folklore binomio vincente per lo sviluppo del Parco Regionale del Matese.




Letino - Il pensiero che prima era solo un’eco, ora diventa realtà. Finalmente c’è la data ufficiale per il grande evento del folk Casertano, che si terrà nei giorni 24 – 25 luglio 2010, presso Letino e che vedrà come protagosti i gruppi del comitato Fitp – Caserta (Aria Nova di Ruviano, I Quattu Pizzi di Valle Agricola, I Novi Soles di San Gregorio Matese, Ri Tinazzoli di Letino, I Figli di Lauro di Lauro di Sessa A., A’ Cetta di Casanova di Carinola, Gli Sbandieratori Borgo Fontana di Fontanafredda di Roccamonfina), affiancati da gruppi provenienti da tutte le parti d’Italia. L’evento, fortemente voluto a Letino dalla Fitp – Caserta del Pres. Di Meo, dalla Fitp Campania del Pres. Enzo Cocca e dalla Fitp Nazionale guidata dal Pres. Benito Ripoli, avrà come sostenitori e collaboratori, l’Unpli Caserta con il sempre presente. Pres. Franco Pezone. Il Festival Casertano del Folklore, questo il nome dell’evento, racchiuderà in esso una grande ed importantissima manifestazione, la Scalinata del Folklore, da cui nasce ogni anno il Calendario artistico della Fitp. Oltre ad immergersi quindi nel bellissimo scenario naturale del Parco Regionale del Matese, appartenente ad una provincia, quella di Caserta, che sicuramente è da invidiare, ci si ritroverà in un’atmosfera spettacolare, in cui rivivranno gli antichi mestieri, i balli ed i canti della tradizione locale e non solo e si potranno gustare gli squisiti sapori di un tempo.

Pietro Rossi

VERSI IN MUSICA NELLA SOLITUDINE DI MONTE MUTO CON CLAUDIA KOLL.


PIEDIMONTE MATESE. Nella suggestiva cornice dei santuari francescani di Monte Muto,domenica 18 Luglio si rinnova l’appuntamento con l’arte e la cultura che si fa testimone della Bellezza. La proposta di quest’anno ci chiama a tendere l’orecchio al tortuoso cammino dell’uomo verso la scoperta di Dio. Ci accompagneranno le voci di Paolo di Tarso, reso cieco per vedere, Agostino d’Ippona, tormentato nella ricerca della verità, Francesco d’Assisi e il suo “sogno impossibile”, Edith Stein, un’ebrea “testimone per l’oggi”, fino alla voce vibrante di una testimone dei nostri giorni: l’attrice Claudia Koll. L’evento prevede alle h. 18,30 : Incontrarsi per conoscersi: I giovani si confrontano … musica, canti e… Momento di condivisione e di festa con Claudia Koll e l’associazione “Le Opere del Padre”, alle h. 20,30 nel Piazzale del Santuario di S. Maria Occorrevole (S. Pasquale) “Versi e Musica in Solitudine” 3° ed. con l’Intervista/Testimonianza di Claudia Koll. Reading a cura di Michele Casella con gli allievi del corso di lettura espressiva della Biblioteca Diocesana. Accompagnamento musicale: Rossella Marino (viloino), (Arpa) e del Coro Nathana’el. L'evento di quest'anno patrocinato dalla Città di Piedimonte Matese e dalla Comunità Montana del Matese, è stato fortemente voluto dal vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, Mons. Valentino Di Cerbo. Un plauso va sicuramente alla comunità Francescana di Santa Maria Occorrevole per aver permesso la realizzazione di questa terza edizione, resa possibile anche grazie alla collaborazione del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, della Biblioteca Diocesana S. Tommaso d’Aquino, dell’ Ordine Francescano Secolare, della Coop. Effatà: Arrte, Cultura e Comunicazione.


Pietro Rossi

SCUOLA E SICUREZZA, PARTONO I GIRI DI RICOGNIZIONE.


CAIAZZO – In piena estate e a quasi tre mesi dalla riapertura dei cancelli il primo cittadino di Caiazzo Stefano Giaquinto (nella foto) e l’assessore all'Istruzione Salvatore Fasulo hanno iniziato il giro di ricognizione e sopralluoghi negli istituti scolastici. Visite nelle scuole per verificare la messa in sicurezza e l'agibilità così da consentire regolarmente, a inizio anno scolastico, il suono della prima campanella. Intanto nel settore crescono le novità: tra queste di considerevole rilevanza l'attivazione in via sperimentare, per una classe della scuola elementare di Rione Garibaldi, del tempo pieno. Ecco perchè in questi giorni sindaco e company si stanno mobilitando per garantire agli alunni il servizio mensa. “Un altro investimento importante - ha spiegato il sindaco e consigliere provinciale Giaquinto - che si somma a fondi e progetti già investiti per la messa a norma delle scuole. L’Amministrazione comunale dimostra, anche in questa circostanza, la propria particolare attenzione ai temi legati ai bambini, alla famiglia e alle scuole. Argomenti che per noi sono una priorità assoluta”.


c.s.

IL SEN. CARLO SARRO E' IL NUOVO PRESIDENTE DELL'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE 3 SARNESE-VESUVIANO.


PIEDIMONTE MATESE. Il Senatore della Repubblica Avv. Carlo Sarro (nella foto) è il nuovo Presidente dell’Ato (Ambito Territoriale Ottimale) 3 “Sarnese-Vesuviano”, l’Ente d’Ambito che gestisce i servizi idrici nelle Province di Napoli e Salerno. L’importante riconoscimento è stato conferito al Senatore Sarro dai neo componenti del Consiglio d’Amministrazione dell’Ato 3 eletti, al termine dell’assemblea svoltasi nel tardo pomeriggio di oggi presso l’Hotel Holiday Inn di Napoli, da una larghissima maggioranza di sindaci del napoletano e del salernitano. Subito dopo l’elezione dei consiglieri d’amministrazione, tra cui lo stesso Senatore Sarro, si è riunito il nuovo CdA che ha all’unanimità nominato il parlamentare campano alla presidenza dell’Ente d’Ambito. L’Ato 3 è deputato alla tutela della risorsa e della gestione dei servizi idrici, serve oltre 1.700.000 utenti e comprende circa 80 comuni dell’agro sarnese-nocerino, della penisola sorrentina, dell’area del Vesuvio (interno e costiero) e dei Monti Lattari, del bacino idrografico del fiume Sarno e l’isola di Capri. Il braccio operativo è la Società Gori S.p.A. (Gestione Ottimale Risorse Idriche) che gestisce il Servizio Idrico Integrato (captazione, adduzione e distribuzione agli utenti della risorsa idrica, collettamento e raccolta delle acque reflue, depurazione) nei comuni dell’Ente d’Ambito e che fa dell’Ato 3 l’unico nell’Italia del Sud ad avere una società di gestione che, tra l’altro, è partecipata dall’Acea, la municipalizzata per il servizio idrico di Roma, con socio il Sindaco della Capitale On.Gianni Alemanno. A margine dell’elezione, il neo Presidente e Senatore Sarro ha ricevuto le immediate congratulazioni del Sottosegretario di Stato all’Economia e Coordinatore regionale del Pdl On. Nicola Cosentino, del Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati On. Paolo Russo e del Presidente della Provincia di Napoli e Deputato al Parlamento On. Luigi Cesaro che hanno fortemente voluto la nomina del Senatore Sarro, già Vice Presidente dell’Ato 2 “Napoli-Caserta” sin dal 2001 e componente della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica e della Commissione bicamerale Antimafia, data l’importanza e la delicatezza dei compiti che attengono l’Ente d’Ambito.


Pietro Rossi


GIOVEDI RIUNIONE CON I SINDACI PER DISCUTERE SULLA DISPONIBILIA ALLE DIMISSIONI DALLA CARICA DI PRESIDENTE DEL COMITATO EDA CE 6 DI PIEDIMONTE MATESE


PIEDIMONTE MATESE. Giovedì 15 luglio, alle ore 18,30, presso la sala consiliare del comune di Alife si discuterà del futuro del Comitato Locale EDA CE 6. In quella sede darò la mia disponibilità alle dimissioni dalla carica di presidente del comitato di Piedimonte Matese. Intanto lunedì prossimo, in qualità di componente della conferenza provinciale dell’Eda, sono stato convocato dall’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione architetto Nicola Golia. Questi i punti che saranno affrontati: bandi regionali settore Formazione, Istruzione, Lavoro; piano attuativo per il recupero delle risorse assegnate alla provincia per l’educazione agli adulti, circa 4 milioni di euro, giusta delibera di giunta regionale n. 349/2009, piano di dimensionamento della rete scolastica, a valenza triennale, progetti OFIS per i quali le scuole attendono i pagamenti addirittura dal lontano 2003, funzionamento e ruolo della conferenza provinciale per l’Eda. Intanto ai sindaci, alla regione, alla provincia, al presidente della comunità montana del Matese ho scritto quanto segue:
Il sottoscritto Marco Fusco, nato a Piedimonte Matese il 22 aprile 1966, presidente pro-tempore del Comitato Locale Eda CE 6 di Piedimonte Matese, giusta deliberazione di G.E. della Comunità Montana del Matese n. 174/2005 e decreto di conferimento delega del 29/09/2008 prot. 200800048821;
PREMESSO:che e il comitato è stato istituito per iniziativa del sottoscritto, unitamente al professor Bruno Schettini e al dirigente scolastico prof. Nicola Ginocchio;che, come avvenuto per il comitato di Napoli, inizialmente la nomina del presidente è stata di natura “politica”, poi confermata come “nomina tecnica”, così come si evince dal decreto del presidente della Comunità Montana del Matese, prot. N. 20080006390U del 31/12/2008, visto il riordino degli ambiti Eda a livello provinciale, giusta DGR 794 del 16/06/2006;che l’ambito Eda del comitato CE 6 di Piedimonte Matese comprende i seguenti comuni: Ailano, Alife, Alvignano, Baia e Latina, Capriati A Volturno, Castello del M., Ciorlano, Dragoni, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia S., Letino, Piedimonte Matese, Prata S., Pratella, Raviscanina, San Gregorio M., San Potito S., Sant’Angelo d’Alife, Valle Agricola, giusta DGR n. 387 del 5 marzo 2004, pubblicata sul Burc n. 38 del 9 agosto 2004, giusta DGR 794/2006;che il sottoscritto è componente della Conferenza provinciale Eda, istituita dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della provincia di Caserta;
CONSIDERATO:il tenore della lettera del presidente della Comunità Montana del Matese dottor. Fabrizio Pepe, prot. N. 20100002597U del 25 giugno 2010, notificata al sottoscritto in data 3 luglio 2010, con la quale si chiede al sottoscritto l’esibizione della documentazione inerente il Comitato Eda, in possesso, tra l’altro dell’ente montano come riportato sopra con l’indicazione del protocollo d’uscita del medesimo ente, CONVOCA
Le SS.LL. ill.me per il giorno giovedì 15 luglio 2010, alle ore 18,30 presso l’aula consiliare del comune di Alife, per discutere dell’argomento meglio specificato in oggetto. La riunione riveste carattere d’urgenza. “

Il Presidente del Comitato EDA 6 CE
(Prof. Marco Fusco)
nella foto il Prof. Marco Fusco Presidente Comitato EDA CE6

Fitti 2007 e 2008 - Approvazione graduatorie provvisorie.


MONDRAGONE. Con deliberazione del 1 luglio 2010, la Giunta Comunale ha approvato le graduatorie provvisorie per gli anni 2008 e 2009 inerenti i contributi per coloro che hanno l'abitazione in locazione. La Regione Campania ha attribuito al Comune di Mondragone la somma di € 217.688,64 per l'annualità 2007 e a € 217.695,18 per l’annualità 2008 - ai sensi dell'art. 11 della Legge 9 dicembre 1998, n. 431, concernente il Fondo Nazionale per l'erogazione di contributi per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione. Al termine dei lavori della Commissione Tecnica alla data del 30 giugno 2010, documentati dai relativi verbali risulta che per l'anno 2007 sono state presentate 367 ed ammesse 207, mentre per l’annualità 2008 su complessive n. 423 istanze presentate ne risultano ammesse n. 189. I richiedenti sono stati distinti, come da Bando, in due fasce denominate, rispettivamente, A e B. La prima fascia denominata "A" prevedeva una certificazione ISEE non superiore all'importo di € 11.117,08 mentre la "B" un importo non superiore a € 15.000. Le graduatorie provvisorie saranno affisse all'Albo Pretorio per quindici giorni consecutivi. "Due precisi impegni avevo assunto nei confronti della Città" ricorda l'Assessore Alessandro Rizzieri (nella foto) "Consentire una rapida istruttoria delle pratiche al fine di accelerare per quanto possibile l'erogazione del contributo ed infatti pur essendo prevista una sorta di naturale scadenza a settembre, siamo riusciti ad anticipare i tempi grazie alla collaborazione della Ripartizione Sociale e della Commissione preposta. Il secondo impegno era quello, così come stabilito nella delibera di approvazione del Bando, di assicurare a tutti gli aventi diritto il contributo. Al fine di consentire tale risultato, l’importo del contributo spettante ai beneficiari è stato percentualmente ridotto in modo da contenere la spesa entro l’importo assegnato dalla Regione Campania, per ognuna delle due annualità e per entrambe le fasce." Lo Sportello Sociale di Via Salerno (telefono 0823/971033), al fine di garantire la revisione delle istanze non ammesse e dato l'elevato numero dei cittadini potenzialmente interessati, da indicazione dell'Assessore alle Politiche Sociali Alessandro Rizzieri e grazie alla collaborazione offerta dal Capo Ripartizione e dai dipendenti addetti, sarà aperto al pubblico per un numero maggiore di ore e precisamente dalle ore 9 alle ore 12.30 dal lunedì al venerdì e dalle ore 15 alle ore 17 nei pomeriggi di martedì e giovedì. I termini di scadenza per i ricorsi è fissato al giorno 22 luglio ore 17.00 presso il Protocollo Generale dell'Ente dove si dovranno presentare le apposite istanze sottoscritte allegando tutta la documentazione ritenuta utile per il riesame della propria pratica.


c.s.

IX FESTA MEDIOEVALE A VAIRANO PATENORA.



VAIRANO PATENORA. Nel mese agosto (dal 2007 l'evento è stato spostato al mese di agosto) si svolge una caratteristica festa medievale Vayrani A. D. 1193, inventata da un gruppo di giovani universitari e denominata inizialmente "Luci al borgo", è stata successivamente ripresa e trasformata in una vera e propria rievocazione storica dall'attuale Proloco. Nelle due giornate di vita medievale il Borgo del XV° secolo, immerso in un magico scenario naturale, rivive fasti e tradizioni di un tempo ormai lontano con musica medievale, balli e piatti tradizionali locali. La manifestazione, giunta alla IX edizione , è patrocinata dal Comune di Vairano Patenora, dalla Regione Campania, dalla Provincia di Caserta. Due giornate di vita medievale immerse in uno scenario naturale in cui l’intero Borgo del 1400 rivive fasti e tradizioni di un tempo ormai lontano. Sabato 7 agosto 2010: alle Ore 20,00, Assedio a Vairano con l’incendio del Castello, apertura “Feria de Santo Jacopo”; alle Ore 22:00 spettacolo “intra moenia” dell’Inquisizione del traditore. La serata sarà allietata dai Giullari “Korakanè”, dalla Compagnia “Aquila Bianca” con dimostrazione di scherma medievale “in armatura” e didattica della storia locale, dalle due compagnie dell’Accademia Medievale, dai milites e dagli arcieri del gruppo “I Normanni di Ruggiero e dal gruppo di “Citta di Faicchio”. Domenica 8 AGOSTO 2010: alle Ore 11,00 - Gli sbandieratori “Marino Marzano” di Sessa Aurunca per le vie di Vairano. Nel pomeriggio alle Ore 17,45 – Santa Messa in Santa Maria di Loreto, alle Ore 19:00 – Scontro finale in Piazza Madonna di Loreto e Corteo Storico della Vittoria del gruppo “I Normanni di Ruggiero” della Pro Loco Vairano Patenora e del gruppo “Città di Faicchio”, alle Ore 19:30 - Piazza S. Maria di Loreto spettacolo degli sbandieratori “Marino Marzano” di Sessa Aurunca e palio degli arcieri “I Normanni di Ruggiero”, alle Ore 20:00 - Piazza S. Maria di Loreto “ Giostra della Vittoria” delle Contrade dei cavalieri della “Città Regia” di Cava dei Tirreni, alle Ore 20,30 - Degustazione di specialità tipiche del loco e libagione di vini locali, alle Ore 21:30 – Spettacolo dei musici dell’Associazione Culturale Francesco Durante” e dei Giullari Korakanè e per finire alle Ore 22,00 – Rissa in Taverna, la Compagnia “Aquila Bianca” eseguirà dimostrazioni di scherma medievale “in armatura” e didattica della storia locale, esibizione delle due compagnie dell’Accademia Medievale. Durante le due serate potrete degustare nella “Taberna del borgo” e nello Stand in Piazza Madonna di Loreto piatti tipici della tradizione vairanese come : gnocchetti con tagliuozzi al tegamino, il piatto del Duca, salumi di maiale nero Casertano, sottaceti, scarola e fasuri con guanciale di maiale nero Casertano, Salsicce, formaggi, leccaressa con papaccelle, bibite e vini locali “Don Lorenzo” Aglianico di Roccamonfina IGT.

Pietro Rossi


Foto: di Valerio Pulcini

L’abbattimento di Palazzo Izzo, ultimo caso di aggressione all’identità culturale di una comunità.



SAN POTITO SANNITICO. Il Sindaco di San Potito Sannitico, Angiolo Conte, ha appena bloccato con una ordinanza sindacale i lavori che hanno interessato Palazzo Izzo, in pieno centro storico a San Potito Sannitico. “Interessato” è null’altro che un eufemismo: Palazzo Izzo è stato abbattuto in due giorni ed ora in Piazza Roma svettano nel nulla i due antichi portali in pietra attraverso cui sono passati, oltre che generazioni di San Potitesi, anche i tanti turisti che hanno frequentato le innumerevoli manifestazioni degli ultimi anni. Grazie al Sindaco per l’immediato intervento, per aver bloccato le ruspe e contribuito a salvare quel poco che resta, ma la gravità della distruzione è purtroppo imponente. E’ imponente soprattutto per il “vulnus”, ha ribadito il Presidente della sezione Matese di Italia Nostra Ugo Iannitti (nella foto), per il danno che l’abbattimento ha causato alla integrità della identità culturale e sociale della comunità di San Potito e dell’intero Matese. Un Centro Storico, in particolar modo in un piccolo borgo rurale, non è un casuale aggregato di edifici che si sono sovrapposti negli anni e nei secoli: è il risultato armonico di una comunità che ha interagito con il territorio, è testimonianza dei modi di vivere, di abitare, di lavorare degli uomini e delle donne, è il frutto di secoli di rapporti tra il territorio agrario, vuoto di edifici ma pieno di natura, di lavoro, di tradizioni, di cultura millenaria ed il pieno del costruito, luogo di aggregazione sociale e culturale. L’abbattimento del Palazzo Izzo, come di ogni altro singolo elemento storico ed architettonico, ha significato scardinare la pietra d’angolo di tale unità, è un piccolo e significativo buco attraverso cui passa l’idea negativa che un centro storico sia null’altro che un vecchiume di cui liberarsi in fretta. E’ invece necessario rendersi conto, tutti noi cittadini del Matese, che ogni ipotesi di sviluppo non può prescindere dalla tutela del nostro patrimonio di memorie, in primo luogo di quelle storiche ed architettoniche. Nessuno vuole dei presepi intoccabili, continua Iannitti, ma occorre opporsi con forza alla cultura della disaffezione, che non può provocare altro che guasti e certo non un reale e duraturo sviluppo economico. Ciò è vero in primo luogo per San Potito, che nel corso degli ultimi anni era diventato uno dei paesi più visitati della nostra provincia, con tante manifestazioni che hanno portato migliaia di persone in visita. Sarebbe interessante ed opportuno effettuare una valutazione sulle ricadute economiche di tali presenze, sui benefici per l’intera popolazione di San Potito, e rendersi conto che ciò che attira un visitatore è anche, e forse soprattutto, un vecchio e glorioso palazzo del 1749. Diviene così non solo necessario,conclude Ugo Iannitti, ma indispensabile che la ricostruzione di Palazzo Izzo, dov’era e com’era, sia chiesta da tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo reale di questo territorio, diverso dalla pura e semplice edilizia, dalla apertura di “locali commerciali” in una piccola piazzetta di un centro storico. Noi di Italia Nostra siamo i primi a chiederlo, lo faremo in tutti i modi ma soprattutto tenendo sempre desta l’attenzione.

Pietro Rossi

La Comind di Alife inserita nel World of European manufacturing.


ALIFE. E’ notizia di questi giorni che la COMIND di Alife è la prima azienda dell’alto Casertano che viene apprezzata Oltremanica è stata inserita, infatti,dal giornale londinese INDUSTRY EUROPE, mensile specialistico automotive Europeo, nel World of European manufacturing. L’interessamento non è avvenuto per caso, infatti, la presenza su quasi tutti i principali mercati internazionali, “(nord europa, nord Africa, Sud America ecc..)” , con soluzioni tecnologiche specifiche, “antenne radio frequenza, cavi GSM e GPS”, alcune progettate e sviluppate direttamente dell’ufficio tecnico Comind e la metodologia ISO TS – APQP( ADVANCED PRODUCT QUALITY PLANNING), hanno consentito all’azienda casertana di raggiungere questa importante classificazione. L’azienda alifana è una consolidata realtà nel campo delle applicazioni elettromeccaniche per automotive. Una vasta produzione caratterizzata da un’ampia gamma di componenti e cablaggi elettrici, qualità, specializzazione, attenzione al cliente e alle innovazioni tecnologiche: è su queste basi che l’azienda ha costruito il proprio successo e si prepara, oggi, ad affrontare le più ambiziose sfide nello sviluppo tecnologico del nuovo millennio. Nata nel 2002, Comind Srl opera nel settore elettromeccanico per automotive producendo componenti e cablaggi elettrici per auto, cavi per trasmissione dati e radiofrequenza, moto elettrodomestici e veicoli industriali. Punti di forza dell’azienda sono il know how altamente specializzato, la gestione delle risorse umane mirata alla valorizzazione e alla crescita professionale, una politica dirigenziale dinamica e lungimirante che ha incentrato lo sviluppo dell’attività puntando sulla competitività e l’innovazione tecnologica. Dal 2006 l’azienda ha dislocato la direzione commerciale a Torino, fulcro nazionale di tutte le attivitá collegate al settore mentre è in fase di definizione l’allestimento di uno polo logistico sempre in Piemonte, probabilmente ad Alessandria. A partire dal 2007 si è inoltre definito un progetto di delocalizzazione di alcuni reparti di produzione in Tunisia.


Pietro Rossi

A Capriati al Volturno parte "Startart", il Festival dell'Arte di Strada.


Capriati al Voltrurno. Oggi e domani a Capriati a Volturno si terrà il 1° FESTIVAL DELL'ARTE DI STRADA organizzato dall'associazione Movida. Un evento CULTURALE di tale portata non è stato mai organizzato nella provincia di caserta, isernia e zone limitrofe. Il festival parte dalla piazza centrale e si dirama per i vicoli del centro storico. Camminando lungo il percorso si incontreranno giocolieri, trampolieri, teatrini, musici, acrobati statue viventi, mimi e tanto altro. Gli artisti che parteciperanno sono: I morks - Il il loro spettacolo è la mescolanza e l'integrazione di differenti linguaggi dividersi vorticosamente tra giocoleria, acrobatica, clownerie, fuochi e quant'altro… Mattaccino - Equilibrismo, clown, giocoleria. Teatro di burattini e guarattelle - Uscito dalla scuola di Brunello Leone, apprendono dal maestro le tecniche delle guarattelle considerate la forma tradizionale di teatro di burattini nato a Napoli. L'utilizzo della "pivetta" strumento antico utilizzato per la sola voce di Pulcinella conferisce allo spettacolo musicalita' e ritmo, grazie al perfetto connubio tra parola e movimento. Batucada - Sono una vera e propria scuola di allegria. Alternando esibizioni da palco alla loro specialità la musica suonata in strada nei festival e nelle manifestazioni più importanti della nostra penisola. Lo spettacolo propone, fedele alla tradizione, i ritmi tipici di Rio de Janeiro e di Salvad Bahia (Batucada e Samba-reggae).Statue viventi - Personaggi dalle mani bianche con fare da statua si aggirano come folletti per le vie del borgo Incantano, neutri nel pensiero entrano col corpo nel mondo immaginario.Partenotrampoli - Il ritorno sui trampoli di Pulcinella, Colombina e il Capitano. Spettacoli di commedia dell'arte sui trampoli Elogio alla leggerezza e al volo Spettacolo itinerante lazzi , stroppole interazione diretta con il pubblico, Commedia dell' arte con Pulcinella e Colombina dall' alto dei trampoli.Korvo - Dipingo con gli spray dal 94, mi faccio conoscere al grande pubblico grazie al magazine hip hop AL, la prima rivista a livello nazionale a parlare di questa cultura, dove vengo asssoldato come illustratore, partecipo da allora attivamente a varie jams di graffiti, a eventi legati alla street art al fumetto e all'illlustrazione appunto, disegno varie copertine per album e dischi,faccio concept characters per svariati clienti. A parte le doti tecniche mi viene riconosciuta una forte fantasia e una spiccata tendenza alla cura dei particolari nelle mie illustrazioni.Roberto mimo - Salve sono Roberto e sono sordo, sono un mimo che con grande simpatia e allegria riuscirà con il suo motto, "Ridiamo insieme" a divertire grandi e piccini. Sono cresciuto con questa passione, che cerco di trasmettere a chi mi circonda da anni. Spero di farvi divertire, grazie alla mia esperienza. La mia carriera di attore cominciò nel 1965. All'età di 18 anni sono entrato a far parte del "Gruppo dei mimi del Perhaps" che è una Cooperativa Teatrale di udenti e lì ho seguito un corso di mimo per 5 anni sotto la guida del grande maestro turco Erdinc Dincer che mi considerò il suo allievo migliore. Circo Buffone - Spettacolo di fachirismo, danza, fuoco, mangiafuoco, clown, poesia e giullarate. Saranno aperte inoltre le cantine del centro storico che ospiteranno esposizioni artigianali e artistiche, ceramiche, mosaici, quadri, sculture ecc. di artisti artigiani del nostro territorio.Immancabili inoltre stand gastronomici e prodotti tipici locali. Il tutto a partire dalle ore 21:30! L'evento ha ottenuto il patrocinio del comune di Capriati a Volturno. Altre info dettagliate sugli spettacoli e sugli artigiani potete trovarle sul sito: www.associazionemovida.net dove troverete anche la piantina dell'evento.


Fonte : comunicato stampa


Il Dott. Tito Angelini racconta la Verità sul Taglio degli Alberi a Bocca della Selva.


Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera a cura del dott. Tito Angelini che ci spiega la verità sul caso del taglio degli Alberi a Bocca della Selva.


Piedimonte Matese - Spettabile Redazione, sono Tito Angelini, dottore forestale libero professionista in Piedimonte Matese e vorrei parlare, da professionista della materia, del taglio colturale del bosco a Bocca della Selva. Incidentalmente, sono il direttore dei lavori in oggetto, ma non è per difendere il mio operato che scrivo, non ho alcuna difesa d’ufficio da fare. Infatti, a ben guardare, si metterebbe in discussione la progettazione dei lavori, che non è stata opera mia, ma non è questo che mi interessa. Invece, scrivo soltanto perché, senza arrampicarmi sugli specchi, vorrei provare a fare chiarezza sull’intera vicenda, seguendo esclusivamente i dettami della scienza. Già, perché il bosco è studiato da un corpus di discipline scientifiche, le “Scienze Forestali”, appunto, e credo che l’origine del gran chiasso mediatico che si sta facendo, sia proprio legata all’ assoluta mancanza della, seppur minima, cognizione di causa. Parlando di boschi e di gestione dell’ambiente montano, lo scrivente, immodestamente, si ritiene esperto per aver conseguito una Laurea in Scienze Forestali, per essere iscritto ad un Albo Professionale specifico e per il fatto di svolgere, da oltre venti anni, e quotidianamente, una attività professionale nel settore della selvicoltura e dell’assestamento forestale, per la quale si vede rivolgere, appunto, richieste di pareri tecnico/scientifici in materia forestale. Circa le altre persone che stanno discettando sull’argomento, non ricordo di averne mai letto i nomi negli elenchi dei professionisti abilitati alla gestione del bosco e, pertanto, leggere le loro elucubrazioni in merito, mi colpisce alquanto. Credo sia doveroso, prima di criticare pubblicamente l’operato di altri, essere a conoscenza dell’argomento di cui si pretende di impartire lezioni e, soprattutto, è facile criticare e basta, ben più difficile è, invece, fornire indicazioni alternative, particolarmente se per farlo bisogna possedere competenze accademiche specifiche, che non si hanno e di cui si ignora addirittura l’esistenza. Per di più, la terminologia scientifica utilizzata senza averne padronanza fornisce l’esatta valutazione di chi la usa. Queste persone hanno mai sentito parlare di selvicoltura, dendrometria, assestamento forestale, tecnologia forestale? Sono tutte discipline scientifiche afferenti alle scienze forestali (e bisogna averle studiate all’Università). Oppure qualcuno è davvero convinto che ci siano in giro dei forsennati che, improvvisamente ed improvvidamente, non avendo di meglio da fare, si rechino in bosco ed inizino a tagliare alberi? La foresta (o bosco) mai interessata dall’attività umana, che esiste nella sua condizione originaria, come la cosiddetta “foresta primaria” (definita anche “foresta vergine), può rinnovarsi, crescere, invecchiare e morire da sola, perché l’altissimo numero di specie vegetali ed animali presenti, le interazioni che si stabiliscono tra le varie specie e tra esse e l’ambiente fisico che le ospita, ne garantisce uno stato di equilibrio relativamente stabile, grazie al forte potere di autoregolazione esistente. Questi processi di autoregolazione consentono all’ecosistema di opporsi a scompensi e a conservare nel tempo la propria stabilità strutturale e funzionale, a meno che non intervengano sensibili variazioni climatiche. Si parla, in proposito, di omeostasi, intesa come la tendenza all’equilibrio delle popolazioni animali e vegetali, come risultato di meccanismi dipendenti dalla densità e operanti sul tasso di natalità, sopravvivenza e morte (stabilità). Al contrario, nella foresta antropizzata (interessata dalla varie attività umane: pascolo; tagli, magari anche irrazionali), semplificata nella struttura e nella composizione, il numero di specie presenti è sensibilmente inferiore, così come, è ovvio, le relazioni instaurantesi tra loro; ne consegue una minore stabilità. La foresta antropizzata raramente può, in tempi brevi, rinnovarsi da sola, senza l’intervento dell’uomo. L’evoluzione naturale incontrollata, inizialmente, ridurrebbe le possibilità di sopravvivenza della rinnovazione naturale delle specie più esigenti. I giovani soggetti, da soli, non sarebbero in grado di sostituire gli alberi adulti già morti. I boschi matesini, tutti fortemente antropizzati, qualora privati degli interventi colturali, sarebbero condannati, in tempi brevi, a mutare l’aspetto attuale e, forse, anche ad estinguersi. La foresta antropizzata è così assuefatta all’intervento umano, che non può fare a meno di esso per mantenersi in equilibrio, anche se instabile ed artificialmente indotto. La foresta deve essere gestita. Il concetto di lasciare la copertura forestale all’evoluzione naturale può essere condiviso solo se veramente si tratti di foresta vergine. Però questa non esiste più, almeno nelle nostre regioni. Analizzare e prendere le decisioni, utili caso per caso, è compito dell’assestamento forestale. L’assestamento consiste nella pianificazione delle attività da compiere in bosco, così che esso possa svolgere tutte le proprie funzioni: idrogeologica, produttiva, turistico-ricreativa, paesaggistica, ecc. Lo strumento di pianificazione forestale, redatto con le finalità sopra esposte è il “Piano di Assestamento Forestale” (P.A.F.). Il piano di assestamento forestale è un documento di importanza fondamentale, di durata decennale, in cui viene realizzato l’inventario dei beni forestali di proprietà comunale e, successivamente, la pianificazione degli interventi colturali necessari per ottenere le finalità dell’assestamento forestale. Il piano di assestamento mira essenzialmente al miglioramento delle condizioni ecologiche della foresta, assicurando la continuità della copertura forestale e delle sue funzioni, in tutti i casi. Il P.A.F. è redatto in base a precise disposizioni normative (in Campania, attualmente, la L.R. 11/1996 – legge forestale regionale) ed è soggetto ad approvazione dei competenti Organi regionali. Quando approvato, il P.A.F. assume forza di Regolamento di legge. Tutte le operazioni necessarie per ottenere le finalità dell’assestamento forestale si concretizzano in interventi selvicolturali da realizzare in tempi, luoghi e modalità che sono esattamente definiti nello stesso piano di assestamento. Questi interventi, quali i tagli boschivi e tutte le attività selvicolturali, anche connesse al miglioramento o ripristino dei soprassuoli arborei degradati, sono attività strettamente coerenti e funzionali alla conservazione della copertura forestale. Tutti gli interventi in bosco (principalmente i tagli) vengono regolarmente e scientificamente progettati, e sono assolutamente soggetti alle norme della legge sopra richiamata (e non solo essa) e necessitano di un complesso iter amministrativo, per poter essere autorizzati. Il taglio degli alberi a Bocca della Selva era regolarmente previsto nel P.A.F., è stato realizzato in seguito ad una regolare progettazione e, soprattutto, ha preventivamente conseguito tutte le autorizzazioni e pareri previsti dalla legge. Pertanto, bisogna stare attenti quando si parla di “taglio illegittimo di oltre 2000 faggi di alto fusto su circa 30 ettari di bosco” e di “distruzione … omissis …. camuffata mediante improbabili leggi e regolamenti e con il placet di Regione, Provincia e Comune”: si potrebbe anche essere chiamati a risponderne in giudizio. Arrivando allo specifico, sul web e sui quotidiani si leggono numeri lanciati a caso, magari in seguito a “qualche informale indagine”, al solo scopo, immagino, di impressionare il lettore. Prescindendo dal fatto che, ripeto, prima di straparlare, sarebbe opportuno informarsi compiutamente, sembra anche che qualche informale indagatore non sia in grado di leggere un progetto né, ancor peggio, sappia far di conto. Leggo sul web di “… un totale di 70000 quintali di legna …” da tagliare: nella relazione del progetto (atto formale ed ufficiale) è scritto che la massa legnosa da abbattere è di 1.610 tonnellate che, nel sistema metrico decimale (che, sembra, in Italia si insegni già nella scuola elementare), equivalgono a 16.100 quintali, altro che 70.000! Leggo anche che “La superficie di bosco destinata al taglio è di circa 30 ettari”. Nel progetto di taglio del bosco è scritto chiaramente che la superficie destinata al taglio è, in realtà, di circa 41 ettari (40,91 per la precisione). Quante persone sanno quanto sono estesi 40,91 ettari di territorio? Un ettaro equivale a 10.000 metri quadrati e, quindi, sempre nel sistema metrico decimale, 40,91 ettari sono 409.100 metri quadrati. In termini di paragone, usando simboli più largamente comprensibili, 40,91 ettari equivalgono a oltre 57 volte il terreno di gioco dello stadio Meazza di Milano. Poi, sembra che si voglia trasmettere l’idea che si abbatteranno tutti gli alberi dei trenta (o quaranta) ettari e ciò non è affatto vero, gli alberi da tagliare (in numero preciso di 2.076) rappresentano soltanto una minima parte degli alberi presenti e, per di più, non sono tutti alberi grossi, ce ne sono di tutte le dimensioni. Sui 40,91 ettari interessati dal taglio sono presenti (è scritto nel P.A.F., ammesso che se ne conosca l’esistenza e, soprattutto, si sia in grado di leggerlo) 11.618 piante. Abbattere 2.076 piante su 11.618 significa eliminare il 17,86% degli alberi presenti. In termini di massa legnosa (è scritto sempre nel P.A.F.), le 11.618 piante pesano 92.750 quintali. Eliminare piante per un peso di 16.100 quintali significa asportare il 17,35% della quantità di legno presente. Considerato che (come insegna la tecnica selvicolturale e come da prescrizioni del P.A.F.) in siffatto bosco sarebbe necessario tagliare circa il 25% della massa legnosa presente, è matematicamente indiscutibile il fatto che si stia agendo con criterio oltremodo prudenziale. Tagliare ancor meno non farebbe affatto il bene del bosco, perché la presenza di una copertura di chiome troppo folta renderebbe impossibile la nascita delle giovani piantine (per la scarsità di luce al suolo) e, senza il taglio colturale scientificamente eseguito, quando saranno naturalmente morti gli alberi adulti (piaccia a no è questo che succederà: ogni vivente, prima o poi, muore), senza che essi abbiano potuto rinnovarsi, potrebbero non esserci più gli alberi grandi, né quelli piccoli, ossia potrebbe sparire il bosco: è ciò che si vuole? Gli alberi da abbattere, grandi e/o piccoli, sani e/o malati che siano, vengono scelti singolarmente, uno per uno, seguendo un criterio scientifico che si apprende in ambito accademico e si consolida con l’esperienza professionale. Ogni bosco ha una propria storia ed un proprio presente ecologico e sono questi i fattori che guidano il selvicoltore nella gestione del bosco; solo il selvicoltore sa “leggere” il bosco, nessun altro. La selvicoltura è la traduzione in pratica dell’ecologia forestale e la determinazione del numero di piante da abbattere per ogni bosco discende dalla precisa applicazione di una tecnica selvicolturale perfezionata da secoli e secoli di fattive esperienze. Vuoi vedere che occorre davvero una laurea in Scienze Forestali? E’ l’applicazione della selvicoltura che protegge e conserva il bosco. Di tanto esiste ampio e soddisfacente riscontro tecnico-scientifico nella letteratura forestale italiana (vedasi: Pavari, De Philippis, Cappelli, Ciancio, La Marca, Bovio, Hippoliti, ecc.) ed europea. Blaterare astrattamente di distinzione tra “bosco produttivo” e “bosco protetto” così come si legge in giro serve solo ad aumentare la confusione e, forse, ma spero di no, a gettare ombre su un settore accademico e professionale già ordinariamente negletto. A chiunque volesse conoscere, anche in breve, solo per migliore comprensione di alcuni fenomeni, cosa siano le scienze forestali e come funzioni, realmente, un ecosistema boschivo, offro volentieri la mia disponibilità: oltre a fare “selvicoltura” è giunto il tempo di fare anche “selvicultura”.


Allego una foto, scattata in data 04/07/2010 dall’amico prof. Mario L. Capobianco, che ritrae proprio la zona boschiva oggetto di taglio, un mese dopo l’inizio dei lavori. Se qualcuno è in grado di farlo, indichi dove sarebbe lo “scempio ambientale”! Cordiali saluti. dott. for. Tito Angelini PIEDIMONTE MATESE (CE)

Nicola D’Angerio della Pro Loco denuncia avvelenamento 2 cani e 1 cucciolo di lupo a Cusano Mutri.


PIEDIMONTE MATESE - Un cucciolo di lupo e alcuni cani e sarebbero stati avvelenati nell’area del Matese (vedi foto 2 di repertorio). La stessa tragica sorte, poi, sarebbe probabilmente toccata anche ad alcuni uccelli. Il caso è stato denunciato dalla Pro Loco di Bocca della Selva che, attraverso Nicola D’Angerio(nella foto di Andrea Pioltini), ha presentato un dossier su quanto accaduto al comune di Cusano Mutri (in provincia di Benevento), al Parco Regionale del Matese e alla procura della Repubblica di Benevento, competente per territorio, anche se la località si trova a pochi metri dal confine con la provincia di Caserta. SPECIE PROTETTA – Ad accorgersi dell’uccisione dei cani, la mattina del 3 luglio, è stata una signora residente a Bocca della Selva, la cui famiglia da un po’ di tempo aveva particamente «adottato»: gli animali erano agonizzanti a causa di un evidente avvelenamento, causato da probabili bocconi di cibo abbandonati sul posto da mani ignote. L’ipotesi di avvelenamento veniva poi confermata, poche ore più tardi dal ritrovamento del corpo di un giovane esemplare di Lupo Appenninico nei pressi della località, a pochi passi dal confine con il demanio di Piedimonte Matese: l’animale era morto da poco e i segni di sofferenza sul suo corpo presentavano le stesse caratteristiche dei due animali rinvenuti poche ore prima. Il caso del lupo, il cui corpo senza vita è stato trovato da Andrea D’Angerio, altro socio della Pro Loco, è particolarmente allarmante in quanto ci tratta di una specie protetta. Nella stessa giornata sono stati poi ritrovati morti anche alcuni esemplari di grossi uccelli presenti nella zona: anche in questo caso sembrerebbe si sia trattato di avvelenamento. A chiarire i contorni di questa oscura vicenda saranno gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, intervenuti sul posto.


C.S.

WEEK END “ TRA…MONTI E TRADIZIONI” ALL’INSEGNA DELLA GASTRONOMIA CONTADINA- FOLK E MUSICA DAL VIVO NELL’INCANTEVOLE PARCO DI TURISMO RURALE DI CAPOLE


Gallo Matese – Le previsioni metereologiche prevedono tempo bello per il prossimo veek end con aumento sensibile delle temperature che potranno raggiungere anche valori elevati. E’ scoppiata finalmente l’estate e di conseguenza la voglia ma, a volte anche la necessità, di raggiungere, per molti, il mare e per tanti le fresche alture dei monti per sfuggire all’afa che, particolarmente nelle grandi città, diventa opprimente. In vista del massiccio esodo di intere famiglie verso i monti del Matese il responsabile del Parco di turismo rurale di Capolemandre, sito nel grazioso comune di Gallo Matese, ha allestito un ricco programma di intrattenimento e degustazione di piatti tipici appartenenti alla cultura contadina di Gallo Matese con esposizione di costumi tipici. Si inizia alle ore 19 di sabato sera con proseguimento nella giornata di Domenica dalle ore 12 fino a sera. Il menu degustativo, tra cui in bella evidenza “frecule, frattac, sagn, cotn e fasuor”, è offerto per la modica cifra di 10 euro mentre i bambini fino a 8 anni pagheranno esattamente la metà. Nella serata di sabato, oltre alla degustazione dei prodotti della zona e alla mostra dei Costumi tipici di Gallo Matese, ci sarà anche la musica dal vivo. Il Parco di turismo rurale di Capolemandre, oltre al ristorante con cucina tipica, offre anche una vasta area di pic nic, area relax, parco giochi e animazione per i bambini e solarium.
(Nician)

L'Associazione Dossetti scrive al Ministro Tremonti.


Di seguito il testo dello statement elaborato oggi, al termine della TAVOLA ROTONDA organizzata dall’Associazione oggi presso la Camera dei Deputati, “Le Industrie farmaceutiche, il piano di risanamento delle Regioni, la Legge Finanziaria e la Salute dei pazienti”.Hanno collaborato alla elaborazione del testo i rappresentanti delle Industrie e delle Associazioni partecipanti alla assemblea.Lo statement è frutto della fattiva collaborazione tra l’associazione Dossetti e i soggetti del settore coinvolti nella manovra economica di questi giorni. Il testo sarà inviato al Ministro Tremonti e a tutti i Parlamentari di Senato e Camera.
nella foto il Presidente Ombretta Fumagalli Carulli

Premesso che:- Il settore della farmaceutica è uno dei pochissimi campi ad alto contenuto tecnologico che ancora resiste in Italia. E’ un mercato che muove ogni anno 17,5 MLD Euro, di cui 11,2 coperti dal SSN e 6,2 dai cittadini. Rilevato che:- Il Decreto Legge attualmente all’esame del Parlamento, si basa sulla congiuntura economica negativa del Paese e cerca di porre rimedio alla recessione del 2008-09, che ha registrato un calo del PIL pari a - 6,3% e che ha visto un deterioramento dei saldi e l’aumento del debito pubblico, pari a 118,2% del PIL nell’anno in corso;- La manovra sembra limitarsi alla correzione dell’indebitamento netto, assorbendo la maggior parte delle risorse: 73% nel 2011, 94% nel 2012 e 97% nel 2013 e basa le proprie maggiori entrate, sulle previsioni del recupero dell’evasione fiscale, pari al 79% nel 2011 nonché sulla riduzione dei trasferimenti agli enti territoriali;- I tagli dei trasferimenti alle Regioni annunciati per 4 MLD Euro nel 2011 e 4,5 MLD Euro nel 2012 fatalmente si tradurranno in minori servizi ai cittadini, posto che l’80% del bilancio regionale è spesa del SSN; Sottolineato che :- Una misura emergenziale può comunque essere occasione per costruire prospettive e stabilità, purché tutti gli attori coinvolti si assumano le proprie responsabilità; Sottolineato altresì che:- Tagli indiscriminati non producono crescita e sviluppo, bensì solo immobilismo; se, infatti, alla parola “tagli” non si associa “futuro”, l’unico risultato che si ottiene è staticità, e se questo appare grave per molti settori, diviene drammatico per il comparto sanitario e per le industrie farmaceutiche; Sottolineato, in fine, che:- Nell’ultimo decennio il comparto farmaceutico italiano è stato già duramente colpito. Dal 2001 infatti la spesa farmaceutica convenzionata è diminuita del 2,4%, mentre le altre voci di spesa sanitaria, che rappresentano l’84% del totale, sono aumentate del 54,6%. Questo, in un quadro che vede la spesa farmaceutica pro-capite in Italia più bassa che in altri Paesi europei, con 188,5 euro contro i 265,6 euro della media Ue; Rilevato che:- Allo stato attuale la manovra in corso rischia di paralizzare le aziende che non hanno le condizioni per crescere, a vantaggio di quelle estere, e di determinare immobilismo anche per la ricerca, oltre che disinteresse per la disabilità e per le politiche familiari. In particolare sono a rischio i servizi per i malati a partire dai fondi appena stanziati con la legge 38 sulle cure palliative, ma anche il futuro dell’industria farmaceutica. Preso atto che:- Fortunatamente il Senato ha modificato il sistema di rimborso degli off patent che introduceva il sistema delle gare, e che, nei termini previsti dal Governo, avrebbe prodotto un grave depauperamento dell’intero comparto farmaceutico, sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo.
L’Associazione "Giuseppe Dossetti: i Valori - Sviluppo e Tutela dei Diritti"chiede al Governo di: 1. Valutare se l’articolo 11, così come formulato sigli un patto di crescita con le aziende, o piuttosto finisca con il porre le premesse per far crescere le aziende estere a scapito di quelle locali, disincentivando la ricerca e rinnegando il Patto per la Salute.2. Porre in essere ogni correttivo affinché le imprese farmaceutiche operanti in Italia competano ad armi pari con quella concorrenza estera, che spesso opera in assenza di regole rigorose in aree delicate quali la tutela dei diritti dei lavoratori, gli standard qualitativi e i controlli. I correttivi sono urgenti ed indifferibili, anche al fine di non costringere le aziende a trasferire le proprie produzioni verso le Economie emergenti, appetibili sia da un punto di vista economico sia dal punto di vista produttivo, con una inevitabile fuga degli investimenti verso l’estero. Si rileva che questa fuga avrebbe gravi ricadute dal punto di vista occupazionale all’interno del settore farmaceutico italiano che conta circa 67.000 addetti, tra i più qualificati nel panorama industriale (per il 61% laureati e 31% diplomati) e circa 6000 addetti alla R&S e un indotto di altre 60.000 unità.3. Rivedere l’emendamento approvato per cui la riduzione del costo della distribuzione prevista originariamente è stata per la metà messa a carico dell’industria. Si fa a tal proposito presente che se il costo della distribuzione (che è il più alto d’Europa) viene continuamente addossato all’industria, il nostro Paese rischia di trasformarsi da Paese dell’eccellenza manifatturiera nel settore sanitario a semplice mercato con un elevato valore commerciale.4. Escludere i farmaci orfani e prodotti “orphan-like” prevalentemente utilizzati per le malattie rare da possibili tagli alla spesa farmaceutica in considerazione delle seguenti ragioni: a) Ogni taglio entrerebbe in diretto conflitto con gli sforzi a livello UE nel promuovere lo sviluppo di nuovi farmaci orfani.b) L’uso dei farmaci orfani è strettamente monitorato dai registri di patologia ufficiali dell’AIFA e da ben definiti protocolli terapeutici per cui non esistono “sprechi”;c) Gli stessi centri prescrittori sono selezionati e generalmente rappresentati dai Centri di Riferimento Regionale per le Malattie Rare istituiti dal Decreto Ministeriale 279/2001, ad ulteriore garanzia dell’appropriatezza di utilizzo;d) Le aziende produttrici di farmaci orfani tipicamente re-investono nella ricerca circa il 20% del proprio fatturato. Molte di loro sono realtà giovani e di dimensioni medio-piccole, e di conseguenza rischiano molto a causa del limitato numero di prodotti nel loro portfolio e per l’elevata incidenza dei debiti, alla luce dei ritardi con cui avvengono i pagamenti da parte della PA (mediamente fino a oltre un anno), essendo tutti questi prodotti acquistati in ambito ospedaliero;e) Assoluta irrilevanza della spesa per i farmaci orfani rispetto alla spesa farmaceutica totale, dovuta alla bassa prevalenza delle malattie rare: si calcola che un ipotetico taglio dei prezzi del 5% potrebbe portare ad un risparmio totale non superiore ai 30 milioni di Euro, irrilevante per le necessità di cassa dell’SSN, ma estremamente grave per le aziende che producono esclusivamente o prevalentemente farmaci orfani. 5. Generare un patto di filiera che: a) Tenga conto dei valori del sistema industriale e della distribuzione;b) Premi la ricerca e l’innovazione;c) Coinvolga le Associazioni dei Pazienti nella definizione dei bisogni per realizzare un corretto trasferimento dei costi dall’ospedale al territorio.-



Associazione Culturale Nazionale ONLUS "Giuseppe Dossetti

Presidente Prof.ssa Ombretta Fumagalli Carulli

Dal Mare...al Museo a Mondragone.


MONDRAGONE. Dopo aver donato la propria collezione archeologica al Museo Civico, Giovanni Spinosa, noto operatore turistico di Mondragone, ha organizzato, a proprie spese, una navetta gratuita per i bambini ospiti della propria struttura balneare. Il servizio, attivo il pomeriggi di ogni sabato di luglio ed agosto a partire dal prossimo 10 luglio, permetterà ai piccoli ospiti del lido nonché ai loro genitori, di poter visitare le cinque sale espositive del Museo Civico dove sono esposti gli splendidi reperti rinvenuti sul territorio di Mondragone, che spaziano dalla Preistoria al Medioevo, compresi ovviamente i reperti della Collezione Spinosa. I piccoli ospiti saranno accolti dalle Assistenti Museali e potranno, tra l'altro, visionare il filmato realizzato dal CNR di Lecce che ricostruisce in 3D il villaggio fortificato di Rocca Montis Dragonis. "Abbiamo accolto con estremo favore l'iniziativa del signor Spinosa" commenta il Consigliere UDC Fabio Gallo "Abbiamo sempre ritenuto che il Museo Civico debba essere uno degli elementi qualificanti l'offerta turistica del nostro territorio e per questi motivi ho molto apprezzato l'interesse ad attivare un servizio navetta, senza alcun contributo da parte del Comune, che possa permettere ai turisti di visitare le nostre collezioni archeologiche. Ritengo che tali collaborazioni debbano estendersi anche con gli altri operatori turistici e creare una sinergia permanente che consenta ai turisti ospiti a Mondragone di poter apprezzare anche il nostro patrimonio archeologico.
Colgo l'occasione per rendere noto che sono state attivate le procedure amministrative per finanziare la X campagna di scavo archeologico sia in località Roccia San Sebastiano che su Monte Petrino. Siamo consapevoli che il nostro Museo rimane vivo ed operativo solo se viene finanziata la ricerca. Proprio in questi giorni il professore Marcello Piperno dell'Università di Roma ha rappresentato l'interesse a proseguire i suoi scavi e di questo siamo particolarmente felici. Infatti proprio i reperti rinvenuti dal professore Piperno, databili a circa 50.000 anni fa, hanno confermato la presenza dell'Uomo di Neandertal, fatto di assoluto rilievo scientifico che pone Mondragone in una posizione di rilievo nell'ambito della Preistoria."


c.s.