09 marzo 2015

Il Comune di Piedimonte Matese dice ‘no’ al biodigestore anaerobico da realizzare ad Alife domani il tema approda in Consiglio Comunale


Vincenzo Cappello

PIEDIMONTE MATESE - Approda anche nel Consiglio Comunale di Piedimonte Matese la discussa vicenda del biodigestore anaerobico progettato dalla General Construction per la zona industriale di Alife, una questione che da settimane continua a tenere banco in tutto il comprensorio, e a coinvolgere le istituzioni locali in una protesta volta a difendere la bontà della terra da rischi di qualsiasi natura. Tra i punti all’ordine del giorno dell’Assise convocata per il giorno martedì 10 marzo, alle ore 16.00, c’è proprio quello relativo alla discussione di questo progetto che sta suscitando preoccupazione nel Matese, tanto da aver visto la luce di un Comitato deciso a farsi portavoce del disappunto dei cittadini e chiedendo il supporto dei centri limitrofi. Dopo le deliberazioni adottate dalla Parco del Matese (assemblea del 27 febbraio) e dal Consiglio della Comunità Montana (riunione del 4 marzo) per manifestare contrarietà all’impianto, ora è il Comune di Piedimonte a sposare la causa e portare la faccenda direttamente in Consiglio Comunale per un dibattito condiviso e per ribadire, come già sostenuto dal sindaco Vincenzo Cappello, l’opposizione a una struttura per il trattamento dei rifiuti organici di dimensioni eccessive rispetto alle esigenze dei comuni matesini.  Dopo aver preso parte agli incontri istituzionali che hanno avuto luogo per discutere di questa faccenda molto sentita da amministratori e cittadini, e a seguito della Conferenza dei capigruppo, il nostro Comune si appresta a pronunciarsi ufficialmente in merito e a formalizzare il suo ‘no’ – dice il sindaco Cappello – Si discuterà inoltre circa la necessità di aderire all’idea scaturita dall’ultimo incontro in Comunità Montana per far nascere una commissione di studio composta da professionisti del settore e rappresentanti delle istituzioni e di associazioni ambientaliste, per rafforzare le motivazioni del ‘no’, e pure per cercare di individuare la migliore alternativa a un impianto di grandi dimensioni come quello progettato per Alife, così che i 17 comuni della Comunità Montana possano trovare la loro indipendenza per lo smaltimento dei rifiuti organici attraverso soluzioni più adeguate al territorio, perché, riflettendo anche su quanto affermato dal sindaco Cimmino di San Tammaro, piuttosto che delegare ad altri lo smaltimento dei nostri rifiuti, bisogna cominciare a prendersi la responsabilità di farlo in forma autonoma”.