30 settembre 2008

IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD IODICE INCONTRA I VERTICI MATESINI DEL PARTITO.


PiedimonteMatese. Domani 1 Ottobre si e terrà presso la sede della Comunità Montana del Matese , un incontro tra il Segretario Provinciale, Enzo Iodice(nella foto), e i delegati, nazionali, regionali e provinciali del partito, con gli amministratori e i coordinatori dei circoli di tutta la zona matesina, invitati dal Sindaco e dal Vicesindaco di Piedimonte, Vincenzo Cappello e Costantino Leuci. Il confronto, toccherà anzitutto temi di politica locale per rilanciare l’azione politica del P.D. e del centrosinistra sul territorio matesino, anche attraverso la sinergia tra le amministrazioni locali e un’azione virtuosa di enti come il Consorzio del Metano e il Parco del Matese, ancora troppo distanti dalle reali esigenze del territorio e incapaci di produrre le condizioni di un reale sviluppo economico. Per il segretario Iodice sarà l’occasione per presentare la sua azione organizzativa del Partito nella Provincia, programmando incontri più frequenti con i militanti e i dirigenti del Partito sul territorio, anche in vista dell’assemblea provinciale che eleggerà, tra poche settimane, la direzione del Partito.

Fonte: comunicato stampa

La Cittadina di San Potito Sannitico si prepara per gli eventi autunnali e natalizi della Pro Loco.


San Potito Sannitico. Dopo aver incassato u grande successo a livello regionale con le manifestazioni estive, la piccola cittadina di San Potito Sannitico è già in fermento per l’organizzazione degli eventi autunnali e natalizi. Questo week-end sarà infatti contraddistinto dal convegno organizzato da Pro Loco, Ammnistrazione Comunale e Istituto di Studi Filosofici sul tema: La Bellezza, la vita bella e la vita buona. Ma già fervono i preparativi per il Mercatino di Natale, che si svolgerà il 6 ed il 7 dicembre 2008. Quest’anno, visto il grande successo di pubblico proveniente dalle località più disparate del sud-Itala, il Mercatino metterà in vetrina tutte le prelibatezze eno-gastronomiche e le bellezze dell’artigianato della Campania. Già molti espositori hanno prenotato il loro angolo all’interno dei portoni del centro storico della piccola cittadina matesina, garantendosi una vetrina di eccezione per tutto il territorio. Ma, visto quest’anno il coinvolgimento di tutto il centro storico, anche della parte alta, nella bellissima piazzetta Formose e di Palazzo Filangieri, molti sono ancora gli spazi espositivi disponibili. Per informazioni contattare la Pro Loco al numero di telefono 333/8577527.

Fonte: comunicato stampa

Il Forum Giovanile rende omaggio ai due agenti di PS. Contrasto alla illegalità è una priorità.


SAN NICOLA LA STRADA – Si sono svolti ieri mattina a Caserta, i funerali di Francesco Alighieri e Gabriele Rossi, i due poliziotti morti nell'incidente stradale avvenuto nel casertano mentre inseguivano un'auto che non si era fermata all'alt. Erano presenti il ministro dell'Interno, Roberto Maroni e il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, Il rito funebre si è svolto alle 12.30, presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Caserta. A celebrare la funzione religiosa è stato don Claudio Nutrito, cappellano provinciale della Polizia di Stato. Da San Nicola La Strada erano presenti anche i ragazzi del Forum Giovani comunale. Il Presidente del Forum Giovani, Raffaele Della Peruta ha espresso, a nome di tutti i componenti del Forum di San Nicola la Strada, il loro cordoglio per i due agenti del nucleo prevenzione crimine di Torino periti nell’incidente di venerdì scorso”. I giovani hanno pensato di comunicare tutto il loro affetto visitando la camera ardente allestita a Caserta. A rappresentarli c’erano il Presidente Della Peruta ed il Segretario Antonio Norcia. “È una terribile tragedia, che ancora una volta ci porta a riflettere su quanto ogni giorno accade intorno a noi” – ha affermato Della Peruta – “L’illegalità è ormai il pane quotidiano di un’ampia fetta di giovani. Questo mi fa pensare che la promozione della legalità deve essere una questione prioritaria, solo così si può sperare in un futuro migliore che ci eviti il dolore provocato dalla morte di due ragazzi che stavano solo facendo il proprio lavoro in nostra difesa”. “Francesco Alighieri e Gabriele Rossi erano giovani come noi, con le loro aspirazioni e desideri” – ha sottolineato Antonio Norcia - “ed è per loro e per tanti altri come loro, che noi del Forum di San Nicola la Strada continueremo a perseguire la lotta all’illegalità”.



NUNZIO DE PINTO

2° giornata di campionato incontro tra le rappresentative del Valle Agricola e Castello Matese.


VALLE AGRICOLA. Alla vigilia di un derby c’è sempre tensione, la puoi vedere ad esempio con il derby della Madonnina dove la terra è disposta a tremare per sostenere quel gran numero di tifosi. Quella stessa tensione la si vede anche sui volti, spesso crudi a causa del brigantaggio di una volta, degli abitanti di quei piccoli centri matesini della provincia di Caserta quando anche lì è di scena un derby. Il match in questione è quella tra Valle Agricola e Castello del Matese giocato domenica e a fare da palcoscenico è uno stadio, quello di Valle Agricola, inutilizzato da circa quindici anni. Di fronte ad un pubblico di almeno quattrocento persone e sotto un cielo avorio lo spettacolo è assicurato. La partita è piena di emozioni e colpi di scena e dopo il primo quarto d’ora in cui le squadre si studiano inizia il vero incontro. I ragazzi di mister Pezzullo dopo un paio di occasioni sciupate con entrambi gli attaccanti, al 25esimo passano in vantaggio con un missile terra-aria di Domenico Petraccaro che, di sinistro, mette la palla sotto l’incrocio. Non passano dieci minuti e l’arbitro vede un tocco di mano all’interno dell’area di rigore ad opera di Furno: è rigore! Dal dischetto va lo specialista Giovanni Pisaturo che non lascia speranze all’estremo difensore avversario spiazzandolo. Le emozioni si ripetono in successione e cinque minuti dopo il giudice di gara vede una leggera trattenuta di Cusano ai danni del centravanti avversario Angelo Carrizzo: anche qui è rigore! Il penalty lo calcia capitano del Castello De Tato che si fa ipnotizzare da Zullo sparando alto sopra la traversa. Non succede altro fino alla fine del primo tempo e le squadre rientrano negli spogliatoi sul punteggio di 2 a 0.Nella ripresa gli ospiti fanno un gran possesso palla ma non riescono ad avvicinarsi agli ultimi venti metri. Una gran quantità di palloni alti viene scaricata verso l’area di rigore del Valle Agricola ma la difesa è perfetta e con quei quattro lì dietro non si passa … neanche a pagarli. Al 20esimo del secondo tempo pubblico e giocatori compresi restano a bocca aperta poiché il fantasista Luca Fetta di Valle Agricola con un magistrale colpo di tacco mette davanti al portiere il bomber Petraccaro che con estrema freddezza batte De Spirito e fa 3 a 0. Il quarto goal arriva quasi allo scadere del tempo regolamentare quando la difesa del Castello va in bambola sul pressing asfissiante di Bernardo Landi commettendo così un altro fallo nell’area di rigore. Della battuta dagli undici metri si incarica lo stesso attaccante che completa il poker casalingo. Per fare quattro goal ad una squadra dura come il Castello c’è sempre bisogno di un valore aggiunto e sicuramente a Valle Agricola quel valore aggiunto, quell’uomo in più si chiama pubblico, un po’ come quel pubblico che si vede allo stadio San Paolo quando il Napoli gioca in casa e il sismografo segna delle scosse di terremoto appena i partenopei gonfiano la rete. Solo che qui non c’è tutto quel giro di soldi e pubblicità varie e non c’è neanche il sismografo … è gente comune che gioca a calcio.

Luigi Taddeo

LETTERA DEL VESCOVO DI CASERTA MONS. NOGARO AL SINDACO DI CASERTA PETTERUTI.




Al Sig. Sindaco di Caserta
Ing. Nicodemo Petteruti


Giunto al termine del mio mandato di Vescovo di Caserta, desideravo tenermi in disparte a riflettere e pregare.
Sento però che questo non mi è possibile per una serie di fatti che coinvolgono la mia sensibilità, ma anche la mia responsabilità.
Quando ultimamente seppi che Lei voleva giungere all’esproprio dell’area del “Macrico”, provai grande soddisfazione.
Il mio interesse era che il comune si appropriasse del terreno. E mi pareva che questo suo intervento, avrebbe comunque concesso la soluzione tanto attesa.
Al Te Deum del 2001, presa coscienza che la proprietà del Macrico apparteneva alla mia chiesa, mi sentii sgomento.
Con buona dose di ingenuità forse, ma con tanta decisione, dissi che desideravo dare il bene alla città.
Sono il Vescovo della comunità. Ma amo tanto la mia gente che, mi si perdoni l’immodestia, oso affermare di sentirmi il padre di tutti e di ognuno. Come padre ho la fierezza di difendere il valore della mia famiglia.
Di Caserta quindi. Mi pare infatti che Caserta non sappia o non voglia riconoscere tutto il suo valore.
Allora, in modo forse un pò impulsivo, ma sempre appassionato, mi sono lanciato a chiedere per Caserta una “costituzione nuova” di civiltà, la “Civitas Casertana”.
Con collaboratori convinti e zelanti cercavo di stimolare dovunque l’interesse per la città. Volevo che le scuole, i professionisti, i parlamentari, gli amministratori curassero Caserta quale città a carattere europeo.
Ho sempre deprecato lo spirito di subalternità di Caserta nei confronti di Napoli.
So bene che non respira e non progetta una città succube, senza identità propria, senza iniziativa, gratificata e paga di godere i benefici di una dipendenza privilegiata.
E’ necessario che Caserta si liberi.
Mi sono impegnato fino al sacrificio, per la fondazione di una università casertana. Anche oggi faccio il “Don Chisciotte” della causa, perché l’illusione non può morire. Una città capoluogo, non sarà mai espressione di civiltà, se non ha nel suo territorio, centri di grande fermentazione culturale, che la coscientizzino e la rendano propositiva.
Mi battei con cittadini, occasionalmente volenterosi, per il tribunale, per il conservatorio, per il teatro.
In diverse occasioni riunii gli studiosi di storia patria, perché volevo si scrivesse della città. Riuscimmo a produrre tre grossi tomi di ricerca, con la guida di Galasso.
Parlavano del trasferimento della sede episcopale da Falciano a Caserta.
Il momento rimase felice ed ebbi la gioia di assistere alla formazione di una vera scuola della “Civitas Casertana”, con insegnanti qualificati e con una serie gloriosa di pubblicazioni. E permane continua in diocesi un’attività culturale, molto solerte, di risonanza nazionale. Essa non pretende di sostituirsi alle iniziative cittadine, ma è di generosa stimolazione.
In questa urgenza interiore di provvedere comunque alla mia città, chiedevo a mani giunte, alle varie amministrazioni che negli anni si succedevano, di impegnarci con decisione per eliminare le “cave”.
Caserta non potrà mai diventare una città vivibile e poi prestigiosa, sfacciata com’è dai gironi infernali delle cave, ingiustamente allocate.
Non penso di aver mai agito per motivi di vanità, ma sempre con l’urgenza del padre che vuole la casa bella per i suoi figli.
Finalmente venne la stagione del Macrico.
La mia preoccupazione si fece altissima, ma immediatamente avvertii che il bene – Macrico poteva riuscire una rinascita per la città.
Ebbi da subito l’urgenza di donarlo alla comunità cittadina.
Io non possedevo la proprietà del bene, ma avevo il dovere morale di richiamare questa necessità.
Se il “comune” lo avesse fatto proprio, lo avrebbe usato come “polmone verde”, come attività di risanamento e di autentico ammodernamento di tutta la città.
Il fatto divenne un evento, una vera esplosione di grazia.
La città si trasformò in un cantiere di iniziative. Si riunirono le scuole, i professionisti, gruppi culturali di ogni genere.
Si scrissero testi di grande sapienza sulla più equa ricomposizione della città. Dovunque si respirava la rinascita.
Mai Caserta si era sentita così unita, con un’anima nuova e nobile.
Si organizzavano i cammini della risurrezione. Per tutti e per i bambini a mano di papà c’era il ‘logo’: “domani ti porterò in un posto più bello”. L’attività veniva caratterizzata come “il risorgimento” di Caserta.
Un grande movimento sociale, che io amo definire “il 2000 di Caserta”.
Una certa pubblicistica parlava ancora della Caserta incapace. Alcuni scrittori locali pensavano che per affermarsi bisognava uscire. Davano quasi la sensazione di compatire la loro città.
Ora non più. Da parte dei più generosi c’è l’orgoglio di difendere le grandi potenzialità di Caserta.,
Trascurare questo momento sarebbe peccato e anche vergogna.
C’è inoltre l’inno della “democrazia”
La coscienza di poter partecipare, di essere responsabile, di dover preparare insieme il bene comune, di saper condividere l’opinione altrui, sono le grandi verità della democrazia. E la realtà del Macrico promuove nella forma più imperativa questo vigore della corresponsabilità.
Penso ancora che il Macrico possa diventare l’Eden di Caserta, il bellissimo giardino, non tanto per una gratificazione estetica, ma per contrastare tutte le deformazioni dell’ambiente e costruire i centri della salubrità e della ripresa per tutti i cittadini.
Guai se questa rinascita venisse delusa.
Se l’evento del Macrico non diventa operazione di giustizia e di grazia, la civitas casertana rimane definitivamente corrotta.
Le notizie che in questi giorni giungono in modo assillante non danno immediata serenità.
Esse riferiscono che Lei, signor Sindaco, coltiva per il Macrico un progetto di grosse costruzioni.
Se così, sarebbe la delusione della mia opera. Ma sarebbe anche la delusione della sua opera. E pure lo smarrimento della città.
Se è come dicono, la prego, Signor Sindaco, di cambiare la sua scelta. L’intervento sul Macrico venga condiviso con tutti i cittadini.
Lei sarà il Sindaco della benedizione universale se esaudisce, il sogno, il cuore, il benessere morale e civile della gente.



+ Raffaele Nogaro

Cimitero, presto l’ascensore e nuovi loculi.



SAN MARCO EVANGELISTA – Lo aveva promesso all’indomani della sua nomina a delegato del sindaco ai servizi cimiteriali: presto il cimitero cittadino sarebbe stato oggetto di radicali mutamenti migliorativi. Quella promessa, il consigliere comunale Aniello DI MAIO (nella foto)l’ha già mantenuta e promette di continuare. Infatti, è stata aggiudicata alla ditta ACE la gara per i lavori di sistemazione dell’ascensore nel cappellone cimiteriale. Ne dà la notizia il consigliere comunale Aniello Di Maio, delegato dal sindaco Gabriele Zitiello ai servizi cimiteriali, confermando l’attenzione dell’Amministrazione comunale alle esigenze più volte espresse dai tanti cittadini che, specie negli ultimi anni, avevano denunciato lo stato di abbandono in cui versava il cimitero comunale. “Era una delle prime cose che mi ero ripromesso di fare appena il sindaco ha deciso di assegnarmi questa delega, consapevole” – ha affermato il consigliere Di Maio – “che l’ascensore risponde ad una più che legittima esigenza di tanti cittadini, soprattutto anziani, che hanno il diritto di essere messi in condizione di fare omaggio ai propri estinti”. L’ascensore rientra in un insieme più vasto di lavori e iniziative che l’Amministrazione, attraverso il consigliere Aniello Di Maio, sta realizzando nella struttura cimiteriale. “Dopo un sopralluogo effettuato con i tecnici comunali, abbiamo preso atto” – ha aggiunto il consigliere delegato – “che a giorni possiamo cominciare a consegnare parte dei locali già terminati. Altre novità in cantiere sono i lavori di restauro sul lato vecchio, che riguarderanno in particolare il cancello e la lapide in latino che va restaurata, la sistemazione di bacheche per le comunicazioni e delle griglie per il parcheggio delle biciclette”.

NUNZIO DE PINTO


Proliferano i centri scommesse, disagio sociale o cambiamento economico?


Cellole. Prima i bambini compravano le figurine, adesso si giovano la 'bolletta'", così si riassume l'aumento delle scommesse in una cittadina del litorale domizio come Cellole. L'affermazione è stata fatta da Giovanni durante una discussione sulla villa comunale, ma nessun altra avrebbe potuto consolidare meglio la situazione socio-economica nella località. L'economia in recessione ha spinto moltissimi residenti al gioco d'azzardo, o pseudo-tale, visto che con pochi euro si può divenire milionari. Allo stato attuale sono divenuti tre i punti specializzati nel ricevere scommesse sportive ed anche investimenti in slot machine, ma a questo computo bisogna aggiungere anche il numero di bar in cui è presente almeno una slot machine o dove si possano fare delle puntate. Fatti i debiti calcoli il numero cresce di botto. Contando anche questi ultimi si devono aggiungere altri cinque punti di raccolta scommesse o puntate su slot machine. Non dimentichiamoci i tabacchi, dove si possono comprare gratta e vinci nonché puntate su Superenalotto e lotto. Ancora tre centri da aggiungere. Calcolatrice alla mano sono undici punti in una cittadina con popolazione residente di circa 7800 abitanti, di cui cinquemila nel centro abitato di Cellole (gli altri in Baia Domizia, Borgo Centore, Casamare e Baia Felice). Un punto ogni 454 abitanti circa residenti solo a Cellole. Sono troppi o troppo pochi? A voi la parola.

Fonte: 3 elementi.it

IL CORPO FORESTALE DELLO STATO CONTRASTA IL BRACCONAGGIO NELL'OASI NATURALE DELLE SOGLITELLE



Ministero delle Politiche Agricole ,Alimentari e Forestali
CORPO FORESTALE DELLO STATO
COMANDO PROVINCIALE DI CASERTA

Via Sud Piazza D'Armi nr. 102 - 81100 Caserta - tel .0823/356789 - fax 0823/356953



APPUNTO STAMPA

IL CORPO FORESTALE DELLO STATO CONTRASTA IL BRACCONAGGIO NELL'OASI NATURALE DELLE SOGLITELLE



Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato appartenenti alla Stazione Forestale di Castelvolturno, nel corso di un servizio di controllo del territorio mirato alla repressione del fenomeno del bracconaggio nell'oasi naturale delle Soglitelle, in agro del comune di Villa Literno (CE), ha proceduto al sequestro di sei fucili.
Sei individui, incuranti dei divieti vigenti per la zona, classificata area protetta in quanto inclusa nella zonizzazione della Riserva Regionale "Foce Volturno-Costa di Licola", sono stati sorpresi mentre esercitavano l'attività venatoria all'avifauna stanziale e migratoria con l'utilizzo di fucili da caccia.
Ai soggetti sorpresi nella riserva delle Soglitelle, risultati essere tutti provenienti dalle province di Caserta e di Napoli, sono state sequestrate le armi ed i relativi munizionamenti e sono stati denunciati a piede libero per esercizio di bracconaggio.
L'area delle Soglitelle e’ un'area umida artificiale, nota per il fenomeno del bracconaggio agli uccelli acquatici migratori inserita nella Riserva Regionale di "Foce Volturno-Costa Licola" in conseguenza di sequestro operato dall'Autorità Giudiziaria per l'esercizio di tali attività da parte di organizzazioni criminali.


Fonte: comunicato del Corpo Forestale dello Stato Caserta

Scoperta Mega discarica abusiva. Il reportage fotografico ed il video di denuncia in esclusiva per “Alto Casertano-Matesino.




ALLARME SCOPERTA MEGA DISCARICA ABUSIVA in località Le Vaglie di Raviscanina, comune dell’alto casertano matesino, nel cuore del Parco del Matese. Vedere per credere. In esclusiva il nostro portale Alto Casertano Matesino & d pubblica le foto ( foto 1 e 2 pubblicate in quest’articolo tratte dal reportage fotografico a cura di Andrea Pioltini )ed il video (a breve) di denuncia realizzato sul posto in seguito a segnalazione del corrispondente del portale De Sisto. Fra i testimoni oculari allibiti di fronte all’ ennesimo scenario descritto come un ”fiume di rifiuti”, proprio la testimonial della Pace Agnese Ginocchio. “Ne ho viste di discariche…tanto per citarne qualcuna: Ferrandelle, Lo Uttaro…” . “Tra Alife e Piedimonte Matese ”-continua -”sono state scoperte tante discariche abusive, fra cui quella degli orrori in località Totari. Ma a Raviscanina, comune matesino tranquillissimo da questo punto di vista, mai mi sarei aspettata di vedere una cosa del genere e dalle simili dimensioni! Dura condanna ai colpevoli del reato che nella notte tra sabato 27 e domenica 28 serttembre hanno appiccato il fuoco nella discarica. Non si rendono conto questi sprovveduti che é un grave atto di aggressione all’ambiente oltre che di terrorismo perché in questa maniera colpiscono l’intera comunità (compresi loro). La diossina é un veleno mortale che si libera dai rifiuti bruciati e va a colpire le nostre cellule umane, il nostro DNA modificandolo. Ed ecco i casi anomali di cancro e di malattie che aumentano a dismisura proprio a causa di questi gesti insensati e fatali….” Di seguito si riporta l’articolo del corrispondente Quinzio De Sisto. Per tutti i colleghi collaboratori e redattori responsabili di altri portali d’informazione del territorio, si prega di pubblicare questo articolo (citando tutte le fonti) sui vostri rispettivi portali citati e di diffondere la notizia ad ampio raggio.
Di seguito riportiamo l’articolo di De Sisto corrispondente di “Alto Casertano-Matesino & d”



Raviscanina(Ce)- (di Quinzio De SIsto) L’altro giorno per l’ennesima volta si incendia ad opera di ignoti la discarica abusiva, che si trova il località le Vaglie . Ormai questo scempio ai danni del cuore del parco del Matese, non viene denunziato da nessuno, nessuno ne parla, omertà assoluta.Ieri, insieme a dei colleghi di questo portale abbiamo visto e sentito cose inaudite. Durante il nostro sopralluogo la discarica era ancora in fiamme, sul posto c’era un nostro concittadino a spegnere le fiamme, con un’autobotte per l’irrigazione dei campi. Uno dei nostri operatori non ha potuto riprendere del tutto quello che stava succedendo perché era impossibile respirare, nuvole di diossina che si sprigionavano nell’aria, un fetore esagerato. Non riferisco quant’altro era gettato in questa discarica per non provocare ulteriormente. Sono venuto a conoscenza che qualche mese fa l’opposizione ha interrogato il sindaco in merito, ma questi non ha dato risposta. A questo punto, non voglio entrare per ovvi motivi in questioni di minoranza e maggioranza, ma dire solamente che entrambi gli schieramenti se ne fregano della salute degli abitanti di Raviscanina. Ragazzi! Questo è un fatto serio, non l’inciucio di turno. Per un fatto così grave una sola interrogazione amici dell’opposizione è veramente poco. Per quando riguarda la maggioranza mi riservo di intervistare qualcuno per sapere come stanno realmente le cose, la gente vuole una risposta. Lo sapete che più del 70% dei decessi nella nostra zona sono dovuti a patologie tumorali? Lo sapete che i proprietari di piccoli vigneti adiacenti alla discarica devono buttare l’uva? Lo sapete che sotto la discarica ci sono falde di acqua importantissime? Lo sapete che se piove come è successo qualche anno fa, sarà un vero disastro? Un’appello: non cerchiamo NE colpevoli NE salvatori della patria, impegniamoci tutti per il nostro paese prima che sia troppo tardi.



(Articolo a cura del giornalista QUINZIO DE SISTO di Alto Casertano-Matesino & d)