02 marzo 2013

ANCORA UN SUCCESSO LE 12 ORE PER LA VITA.



CASERTA. Nonostante il freddo ed il vento gelido che faceva volare i cartelonni, la manifestazione contro l'aborto “12 ore per la vita”, organizzata dal movimento No194, presso la clinica “Sant' Anna” in via Roma 124 a Caserta, è stata un successo. Almeno 50 donne (alternandosi) hanno testimoniato con la preghiera, e la propria presenza il loro dissenso contro l'aborto: nonne, mamme, nipotine. Ancora una volta quindi sono state soprattutto le donne a far sentire forte la loro voce davanti alla clinica Sant'Anna. Una clinica tristemente nota per i tantissimi aborti praticati ogni mese. L'evento,  si è svolto contemporaneamente in tutta Italia ed in particolare presso gli ospedali di Milano, Torino, Padova, Roma, Catania e Caserta e si è avvalso tra l'altro del sostegno morale del Vescovo di caserta, mons. Pietro Farina e del Direttore dell'Ufficio Pastorale della Salute Don Antonio Iazzetta. C'erano quindi soprattutto donne, tante donne a pregare per la vita. Almeno cinquanta di loro (alternandosi) e nonostante il freddo ed il forte vento hanno testimoniato con la preghiera, il loro no all'aborto: nonne, mamme, nipotine. Paola, una signora proveniente da Caivano, è ritornata a Caserta con la figlia Laura e con la nipotina Angela nel passeggino. C'erano poi diversi medici, insegnanti e rappresentanti delle associazioni: il Preside Paolo Mesolella coordinatore casertano del movimento referendario NO194, Margherita Di Caprio del Movimento della Vita, le dott.sse Emilia Imbriglio e Teresa Iannolfo del Consultorio Familiare di Teano. C'erano anche una ventina di volontarie  prevenienti dalla Parrocchia “San Paolo Apostolo” di Caivano, guidati dalla dottoresse Laura Del Prete e Rossella Lanna ed inviati da Don Maurizio Patriciello.  “La volontà di testimoniare – spiega il preside Mesolella, non si può fermare perché, come diceva don Oreste Benzi:”Per far cessare gli aborti in tutta Italia:bisognerebbe andare a pregare in massa di fronte agli ospedali. Perché noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali”. Un appello quello di don Benzi che è stato colto dal nostro movimento il cui unico scopo è quello di difendere la vita umana dal suo concepimento fino alla morte naturale. Ringrazio perciò sua eccellenza  il vescovo mons. Pietro Farina e don Antonio Iazzetta per la fiducia che hanno voluto accordare alla nostra associazione, perché come lo stesso Vescovo ci ha scritto:”occorre tenere sempre vivo tra i fedeli il principio della inviolabilità della vita dal suo concepimento fino alla morte naturale secondo il volere di Dio, nostro creatore e Padre di ogni vita. Questo principio è perenne e sempre attuale e non potrà minimamente essere scalfito da nessuna legge umana”.

GRAZZANISE: IL VIZIETTO-FRANTUMAZIONE HA CONTAGIATO ANCHE LA DESTRA.



GRAZZANISE – Ed eccoci alla seconda manche, cioè all’analisi del voto grazzanisano per la Camera dei Deputati. Altro che interpretazioni, magari trionfalistiche, di esponenti di centro, destra e sinistra! I numeri parlano da soli ed il quadro globale degli esiti emersi dalle urne di fine febbraio dice che c’è poco da stare allegri. Premi per nessuna forza politica locale. D’altronde, l’attivismo politico a Grazzanise è tuttora condizionato, nell’insieme, da vetuste mentalità, scarsa organizzazione interna e, quindi, poche, pochissime iniziative degne di nota o capaci di inserire il Comune nei grossi centri decisionali, almeno a livello provinciale. Siamo ben lontani da quella forte fusione elettorale che possa imporsi, per consistenza in voti e percentuali, nelle sedi politiche che hanno peso sul versante della progettualità e dell’investimento finanziario pubblico e privato. L’unico dato nuovo e, peraltro, generalizzato vien fuori dai 533 voti (14,64%) riportati dal Movimento 5 Stelle grillino: si suppone che si sia trattato di un’espressione di protesta soprattutto giovanile. E sarebbe interessante in proposito vederli all’opera, quest’impavidi, nello strutturare organigrammi ed operazioni politiche sul territorio municipale. Finora tale aggregazione non s’è fatta vedere, se non dai risultati elettorali. Non è escluso che i più avveduti, fra gl’impavidi, si diano da far presto “allo scoperto”. La maggioranza assoluta dei votanti (53,15%) resta berlusconiana; tuttavia, i 1935 voti registrati svelano un calo di 500 voti rispetto al 2008, quando furono 2432 pari al 59% netto. Sommando i 1935 ai 353 consensi (9,69%) assegnati alla coalizione Monti (comprendente una componente di centrodestra), ugualmente si nota una flessione. Nel serbatoio collaterale, risulta la sostanziale tenuta dell’Udc – che ha aumentato di poco in percentuale anche se calata di qualche unità in voti (dunque niente potenziamento da parte delle due-tre anime locali del partito di Zinzi-Casini) – ed appare vistoso, intanto, lo sprofondamento a 24 (0,65%) de La Destra di Storace  che invece nel 2008 raccolse 291 voti (7,1%). Ma quello -si dirà- era ancora il tempo delle rimostranze dell’allora sindaco Enrico Parente ad An e della sua volante fuga verso la destra estrema. Corrispondente al doppio della forza moderata montiana il risultato della coalizione bersaniana piazzatasi al secondo posto – con 685 voti (18,81%) – nello scenario grazzanisano. Eppure anche su tale sponda non si può cantar vittoria: addizionati i 28 voti (0,76%) del Centro Democratico coi 116 (3,18%) della vendoliana Sinistra e Libertà e coi 541 (14,86%) del Partito Democratico, ci si deve chiedere se la percentuale complessiva comprende appieno il 5,12% fatto registrare nella recente tornata dal Psi al Senato oppure i 535 voti (13%) che il Partito di “Peppe il Rosso” contò nel 2008. In qualsiasi caso, prudentemente dovrebbe parlarsi di una stasi, se non di vera e propria flessione su cui farebbero bene a riflettere il trio Roberto Parente-Gerardo Rullo-Giuseppe Raimondo, con o senza la compartecipazione dell’ex presidente Pd, Antonio Palladino. Addirittura risibile il crescendo delle forze minori: Rifondazione Missina  2 voti (0,05%), Forza Nuova 8 (0,21%), Lista Amnistia Giustizia Libertà 12 (0,32%), Fermare il declino 17 (0,46%), Voto di Protesta  20 ( 0,54%) e Rivoluzione civile  39 ( 1,07%). In definitiva, una sola osservazione pare attendibile: il vizietto-frantumazione, storicamente tipico della sinistra, ha contagiato anche la destra. Sembra proprio di sì. Allora, da oggi e per l’avvenire, la sfida è trovare, in luogo dei motivi che dividono, le ragioni che uniscono. L’elettorato grazzanisano aspetta anche e soprattutto questo dai leaders (reali o presunti) e dai militanti di partito. 
Raffaele Raimondo
                                                                                                          

Ritorna Teatro d’Amatore ad Alife con la classica napoletana "Na Santarella"



ALIFE. Domani 3 marzo alle ore 20,00 presso l’Auditorium IPIA di Alife l’Associazione Alifana  ARTEATRO ha fissato l’ennesimo appuntamento teatrale della Rassegna Teatrale “Teatro d’Amatore” con uno spettacolo che rientra nella più classica della tradizione napoletana – scarpettiana “NA SANTARELLA”. A portare in scena questa commedia è la compagnia teatrale LA BANDA DEGLI ONESTI di Sant’Angelo a Cupolo (BN). Na Santarella è uno spettacolo teatrale ideato da Edoardo Scarpetta nel lontano 1889. La trama narra di Felice Sciosciammocca, protagonista, che ha una doppia vita: di giorno, suona musiche sacre come organista del convento delle Rondinelle e insegna musica alle educande; di notte, invece, di nascosto delle monache, si reca a Napoli dove, sotto la falsa identità di Arturo Maletti, è conosciuto come autore di operette. Il suo segreto viene però scoperto da un'educanda sbarazzina, Nannina, detta santarella, per il fatto che ostenta con tutti, specie con la superiora Donna Rachele, un comportamento ingenuo e innocente. A dare il via all'azione drammatica è la decisione dello zio di Nannina di darla in sposa al tenente Eugenio Poretti, ufficiale di cavalleria. Di questa decisione l'educanda viene tenuta all'oscuro dicendole che dovrà recarsi a Roma con Felice Sciosciammocca, che dovrebbe accompagnarla a sua insaputa dal futuro sposo. Ma Santarella, appassionata dell'operetta di Sciosciammocca, che conosce a memoria, lo ricatta minacciando che se non la condurrà al Teatro del Fondo, dove è messa in scena "La figlia dell'imperatore", rivelerà alle monache la sua attività licenziosa di autore di operette. La prima donna dello spettacolo, Cesira, ingelosita dalla presenza della ragazza, che crede amante di Felice, abbandona la scena per essere sostituita da Nannina, di cui Eugenio Poretti casualmente si innamora, ignaro che ella sia la ragazza che le è stata promessa in sposa. Inevitabile la conclusione finale: lo spettacolo avrà un gran successo e i due giovani si sposeranno felicemente. La compagnia Teatrale nasce a Sant'Angelo a Cupolo (Bn) nel 1992 su iniziativa di alcuni giovani appassionati di teatro, i quali approfittando di un piccolo teatrino adiacente alla parrocchia, misero in scena uno spettacolo di cabaret, una parodia della favola Cappuccetto Rosso. Scontato il successo, per chi gioca in casa, ma l'importanza di quello spettacolo fu quella di aver coinvolto tantissimi giovani che non avevano mai calcato le scene. Il divertimento e la voglia di fare animò i "novelli" attori e, da lì a qualche mese, nacque il gruppo teatrale, che ancora oggi, porta in scena da oltre venti anni lavori di importanti autori: Eduardo e Peppino De Filippo, Viviani, Petito, Scarpetta, Armando Curcio. In venti anni di storia, ben oltre centocinquanta sono stati gli attori che si sono avvicendati sulle scene. Importante anche il "vivaio" della compagnia, con il laboratorio teatrale per i giovanissimi artisti, attivo da qualche anno, da cui la compagnia "attinge" nuove forze. Diversi anche i palcoscenici calcati, anche fuori regione: Pescara, Caserta, Avellino e provincia, Salerno, Benevento e provincia. La passione per il teatro vede la compagnia La Banda degli Onesti, promotrice della rassegna estiva di "Teatro...Vagando", giunta alla decima edizione e che ospita compagnie da tutta Italia. La manifestazione, fiore all'occhiello della intera comunità santangiolese, è inserita nel cartellone delle manifestazioni più significative della provincia di Benevento.