PIEDIMONTE
MATESE – Una Delegazione della presidenza diocesana di Azione
Cattolica, formata da Cinzia Brandi (Presidente), Emilia Conte
(Vice-Presidente Sett. Adulti), Pietro Rossi (Segretario) e Luigi Izzo (Equipe Giovani) ha partecipato
domenica scorsa all’incontro delle Presidenze
Diocesane con la Presidenza
Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, tenutosi a Napoli presso i saloni
dell’ Albergo dei Poveri. E’ stata una occasione veramente unica per
condividere le esperienze vissute
in questi ultimi anni caratterizzati dalla pandemia e vivere al meglio il
prossimo anno associativo, che coincide con l'anno assembleare di rinnovo
cariche.Il tema che è stato dato all’incontro regionale di Napoli “Se po
fà”, ha ricordato Aldina Maciariello Delegata Azione Cattolica della
Regione Campania, contraddistingue la grande voglia di fare e di rinascere di
questa associazione che è sopravvissuta tra mille difficoltà alla pandemia e
guarda avanti cercando di lanciare una sfidaper la ripartenza sociale del nostro paese. A rimarcare
il carattere che deve avere l’Azione Cattolica Italiana per il futuro, davanti
ad una platea attenta di delegati diocesani provenienti da tutta la Campania, ci
ha pensato il Presidente nazionale Giuseppe Notaristafano il quale ha parlato
della sua visione di una Associazione globale, che arriva anche nella
più piccola parrocchia però con tutta l'esperienza dell’Azione Cattolica. C’è
bisogno di raccontare la nostra vita, ha ribadito Il Presidente Notarstefano,
una vita di relazioni, una vita
illuminata dal Vangelo ed è questa la strada maestra. Il nostro futuro si fonda
su alcuni punti essenziali il primo è l’UNITA’ , cioè la capacità
di pensiero complesso elaborando una progettazione unica tramite i settori che
devono agire come cabine di regia per valorizzare al massimo il lavoro delle
equipe diocesane. Il secondo punto in USCITA, cioè una
associazione più esposta e con un coordinamento capace di raccogliere le sfide
che ci vengono poste. Una Associazione soprattutto che riflette, che fa
discernimento e sa leggere le sollecitazioni del nostro tempo. Terzo punto la COMUNICAZIONE,
c’è bisogno di rivedere i linguaggi della comunicazione per promuovere uno
stile nuovo di Azione Cattolica lavorando soprattutto su Parrocchie eComunità
con una narrazione diversa della realtà dei tempi per raccontare il “bello”
dell’Associazione. Una AC capace di auspicare, grazie a uomini e donne capaci
di donare speranza, cultura, vicinanza, lanciando uno sguardo al futuro. Una Azione
Cattolica “frattale” ma con un solo metodo per vivere l'associazione, capace di
avereforme diverse ma sempre riconoscibile. Una Associazione capace di
dissetare la necessità di parole buone come le ultime parole di Cristo. La
stessa sete la sentono tanti uomini e donne vicine a noi quindi aiutiamo le persone a raggiungere il pozzo
dove trovare l'acqua che disseta. A fare
eco all’intervento del PresidenteNotarstefano è stato Mons. Claudio
Giuliadori, nuovo assistente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, il
quale ha espresso qualche preoccupazione
soprattutto in previsione delle prossime Assemblee elettive. L’Assistente ha
rilevato nelle diocesi italiane, specialmente dopo il periodo della pandemia,
una certa stanchezza dell’associazione, a tale scopo, ha auspicato un aiuto
maggiore da parte dei Vescovi per rinvigorire l’impegno dei cattolici nell’opera
di evangelizzazione nelle comunità locali. L'Azione Cattolica deve fare chiasso
e deve essere fatto uno sforzo in quanto la vita associativa è vita vera, è una
cosa concreta, pertanto, bisogna cercare di rieducarsi a vivere la
spiritualità. Anche gli apostoli, ha commentato Mons. Giuliadori, erano
scoraggiati, avviliti, ma.... poi ci hanno lasciato grandi insegnamenti. Come
per loro il Signore ci sta dicendo di affidarci allo Spirito Santo che arriva
ovunque per sostenere tutti.
Pietro
Rossi