08 febbraio 2009

L'Associazione Laila di Castel Volturno scrive a Tommaso Morlando.


Quest’associazione scrive per chiedermi un aiuto…io farò quanto è nelle mie possibilità …coinvolgendo il più possibile persone di buona volontà e che siano sensibili a questa problematica…sono bambini…non votano… Chi può …faccia!…Magari in silenzio .


Tommaso Morlando



Alla cortese attenzione del
Dott. Tommaso Morlando
responsabile regionale
IDV lotta alla criminalità organizzata


Siamo un’associazione di volontariato che si occupa di minori e di donne immigrati ed autoctone da oltre 26 anni. Attualmente gestiamo 3 case famiglia per minori, 1 comunità di accoglienza per gestanti e madri con bambini in difficoltà ed un Centro diurno polifunzionale per minori disagiati. Fino ad oggi abbiamo accolto più di 1020 bambini;
visto la difficoltà della gestione di tali strutture, visto anche l’attuale regolamento per la gestione delle strutture residenziali e semi residenziali n. 6 della Regione Campania, che ha regolamentato la gestione di tali strutture anche per quanto concerne la determinazione delle tariffe minime e massime per ogni categoria, per garantire un servizio reale, idoneo e di qualità. Per questa ragione non si possono applicare rette inferiori perché significherebbe offrire servizi pessimi o addirittura assenti. Inoltre siamo spesso sottoposti a controlli, giusti e motivati dal regolamento ma non solo da parte della Procura minorile e se risultano esserci delle irregolarità si può incorrere in procedimenti amministrativi, civili e penali, senza contare l’essere sempre in regola con l’inps,l’inail, assicurazioni , sicurezza sul lavoro etc..
Visto che la nostra categoria è giustamente così controllata ci chiediamo perché invece i Comuni non vengano minimamente controllati? Almeno qui dalle nostre parti, perché spessissimo accade che dopo aver collocato i minori nelle strutture se li dimenticano, non volendo neanche pagare la retta imposta minima anzi, pretendono di pagare una rette che avvolte è pari al 30/40% della retta minima determinata dalla Regione, inoltre quel poco che ci devono lo danno anche in ritardo di anni. Questo significa essere incoscienti ma soprattutto incapaci a governare tale settore.
Come possiamo noi garantire un servizio adeguato? È praticamente e matematicamente impossibile, spesso non abbiamo i soldi per pagare gli operatori, le bollette ,il gas, le tasse , i bolli delle auto, le assicurazioni, il mangiare, i libri , le medicine etc. è mai possibile che siamo costretti spesso a d essere illegali a causa del comportamento sbagliato dei comuni?
Se esiste il lavoro nero nella nostra regione o i falsi contratti è anche colpa di questo sistema;
se poi ci permettiamo di protestare per chiedere di essere messi n condizioni di poter lavorare in regola sotto ogni aspetto, c’è la fanno sempre pagare in un modo o nell’altro attraverso vili ritorsioni.
Quando vengono i controlli della Procura dopo aver fatto notare il grave disagio, ci rispondono che non è loro competenza e che devono solo essere controllori delle strutture e no possono far nulla per aiutarci pur riconoscendo le difficoltà.
Vi chiediamo, anche a nome di altre associazioni e strutture simili che hanno paura di farsi avanti a causa delle ritorsioni successive, di venirci incontro con il Vostro aiuto perché noi crediamo che ci debba essere qualcuno, tranne i nostri interlocutori e referenti Regionali, Provinciali e Comunali, ad essere informato sul come si vive e si lavora qui e che magari qualche Santo possa fare qualcosa.
Vi informiamo che se fino ad oggi i nostri bambini possono ancora mangiare è grazie all’aiuto dei nostri volontari che ci forniscono i beni di prima necessità anche perché per nostra scelta abbiamo deciso, da quando abbiamo iniziato la nostra opera di non accettare soldi da privati, per non cadere in equivoci.
Spero che questo ennesimo appello possa essere veramente d’aiuto al nostro settore e che soprattutto non ci ritorni contro , come di solito accade. Fiduciosi di un vostro riscontro Vi porgiamo cordiali saluti.