CASERTA. Il Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha assegnato quanto dovuto a titolo di trattamento di fine rapporto a quattro ex dipendenti della S.A.C.E. tutti iscritti alla Fit-Cisl della Provincia di Caserta.
La S.A.C.E. fino a qualche anno addietro si è occupata dell'igiene pubblica nella città di Caserta. Vani erano risultati tutti i tentativi politici ed istituzionali di vedere soddisfatto il loro sacrosanto diritto.
Il provvedimento apre uno spazio per agire giudizialmente nei confronti dei Comuni o altri Enti pubblici che trattengono somme destinate a soddisfare i crediti dei lavoratori e, quindi, i bisogni degli stessi e delle loro famiglie.
Il Giudice ha, infatti, condannato al pagamento il Comune di Caserta accogliendo la tesi del legale che si opponeva all’impignorabilità delle somme vincolate per determinati fini dall’ente locale considerato che il Comune aveva emesso mandati di pagamento anche a titoli diversi da quelli vincolati e senza seguire l’ordine cronologico delle fatture ricevute e delle deliberazioni di impegno assunte, attribuendo inoltre al Comune debitore l’obbligo di provare eventualmente il contrario: obbligo al quale il Comune di Caserta non ha ottemperato.
Il rilievo della sentenza, che potrebbe determinare effetti positivi per i crediti di numerosi altri lavoratori ex Sace, circa un centinaio, che ancora a distanza di anni attendono la liquidazione di quanto dovuto, è forte perché si supera, come poche altre volte in Italia, l’uso fittizio da parte di numerosi Comuni ed Enti locali della non pignorabilità di somme destinate ad altri fini al solo scopo di non procedere al pagamento dei creditori.
Avv. Domenico Carozza