19 aprile 2013

Politica di annessione, inquinamento e protezione dei consumatori i temi conclusivi delle discussioni.


On. Aldo Patriciello

Una Sessione Plenaria ricca di novità quella appena conclusasi a Strasburgo. Dopo attente discussioni sulla crisi economica e sul ruolo della BCE quale attore principale, assieme alle altre istituzioni comunitarie e nazionali, per sostenere la crescita nell’Eurozona i deputati hanno affrontato anche le questioni inerenti la politica di annessione e quella strettamente riguardante le regole anti-inquinamento. Al centro dei dibattiti del primo punto l’annessione della Croazia che non può entrare nell’UE fino a quando tutti gli Stati membri non abbiano ratificato il trattato di adesione. Finora, 25 paesi hanno completato il processo di ratifica, Danimarca e Germania devono ancora farlo. “Il Parlamento europeo ha dato il proprio consenso all’adesione della Croazia il primo dicembre 2011 – spiega l’On. Aldo Patriciello – e renderà l’Unione più forte in quanto dovrebbe stimolare il processo di stabilizzazione e integrazione europea dei Balcani occidentali”. I deputati hanno votato, inoltre, contro il congelamento della messa in vendita di una parte delle quote di emissioni di CO2, prevista per aumentare il prezzo dei ‘permessi d'inquinare’. La maggioranza ha ritenuto che interferire con la fornitura di crediti minerebbe la fiducia nel sistema di scambio delle emissioni (ETS), progettato per tagliare le emissioni di gas serra. In una votazione separata, i deputati hanno accettato di escludere temporaneamente i voli intercontinentali dal regime. Nel corso delle riunioni, inoltre, l’On. Patriciello ha presentato una nuova interrogazione alla Commissione Europea in materia di etichettatura degli alimenti. L’Eurodeputato ha richiesto di inasprire le norme che impongono alle aziende di etichettare gli alimenti e quindi di perseguire le società ree della sofisticazione delle stesse. “Gli alimenti sono un bene prezioso e l’intero settore rappresenta interessi economici molto importanti tanto da invogliare alcuni produttori e/o rivenditori a trarre profitti illeciti tramite ‘frodi’ con l’esclusivo obiettivo di vendere prodotti con caratteristiche merceologiche e sanitarie non idonee al consumo. Le frodi alimentari  - afferma Patriciello - generano danni economici alle imprese, allo Stato e in particolare alla salute pubblica. L’inscindibile sistema di regole europee a garanzia della sicurezza alimentare si basa sulla prevenzione che deve essere assicurata da tutti gli operatori della filiera e sorvegliata dalle pubbliche autorità. Il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell’UE, ha permesso di evitare o ridurre i rischi per la sicurezza degli alimenti. Tale sistema, svolge un ruolo fondamentale perché mette in moto una reazione rapida non appena viene individuato un rischio per la sicurezza alimentare, garantendo così la sicurezza dal produttore al consumatore. Inoltre, occorre anche precisare che l’industria dei prodotti alimentari e delle bevande è uno dei settori industriali più importanti e più dinamici d’Europa. Esso é rappresentato da circa 310 000 aziende e offre lavoro a oltre quattro milioni di persone e con un volume di affari annuo superiore a 900 miliardi di euro. Questo fa sì che le sofisticazioni siano sempre più difficili da individuare e che le aziende ricorrano a tali stratagemmi per superare la concorrenza”.
Bruxelles, Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello