18 luglio 2012

RAPINATORE SCALTRO INCASTRATO DALLE INDAGINI DEL NUCLEO INVESTIGATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE DI ISERNIA.


VENAFRO. La rapina l’aveva messa a segno poco prima della chiusura pomeridiana  all’Ufficio Postale di Venafro in quella piazza proprio dedicata al martire dell’Arma, il Vicebrigadiere Salvo d’Acquisto. Era il 12 agosto  2008 quando gli impiegati  intenti alla chiusura delle operazioni con il pubblico, si videro apparire un giovane scaltro ed atletico che piombato in mezzo a loro arraffò previe minacce il denaro custodito  nei tiretti degli operatori   dileguandosi fulmineamente all’esterno ove faceva perdere le proprie tracce tra quelle traverse cittadine. L’allarme conseguito al fatto criminoso portò  immediatamente l’Arma locale sul posto che  organizzò le  conseguenti battute e ricerche  in città con esito negativo. Il lavoro  investigativo fu contestualmente  subito messo in opera  da una task force  operativa del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale comprensiva di sezione rilievi tecnico scientifici, che avviò   l’immediata acquisizione degli elementi utili alle indagini forniti dal personale e sotto il profilo scientifico  dalle impronte  lasciate  dal malfattore. Proprio  la professionale e certosina acquisizione scientifica di quest’ultime,  analizzate e comparate nei laboratori del RIS dell’Arma in Roma  consentivano di dare  l’identità al rapinatore, identificato  all’epoca in un 19enne  residente nel capoluogo Ciociaro già censurato per reati di specie. Bontà del risultato investigativo-scientifico confermato  poi anche dai testi che riconoscevano nell’indagato così identificato,   l’autore della rapina in argomento. E dopo il deferimento da parte del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale alla Procura della Repubblica  del capoluogo Pentro, il relativo giudizio penale  da questa promosso, ha trovato il suo epilogo dopo varie udienze e rinvii all’odierno  giudizio  al termine del quale il collegio del Tribunale di Isernia, presieduto dal Dr Ferdinandi, ha decretato una condanna  del 24enne P.S., alla pena di anni 8 (otto) e 4 mesi di reclusione, 1800 Euro di multa e Interdizione perpetua dai Pubblici Uffici. Un risultato importante per la giustizia  ed un segnale forte per  malfattori  che  pensano al Molise quale teatro predatorio. 

Comunicato Comando Provinciale Carabinieri Isernia