10 luglio 2012

CONSIGLIO DI CIRCOLO MOVIMENTATO AD AILANO, QUATTRO CONSIGLIERI VOTANO CONTRO IL CONTO CONSUNTIVO 2011.


Beniamino Rega
AILANO. Quattro Consiglieri guidati da Beniamino Rega, hanno negato l’approvazione del Conto Consuntivo 2011   durante l’ultima seduta del Consiglio di Circolo   Direzione Didattica "Marsella" di Ailano. Il bilancio è stato approvato con otto voti favorevoli, un astenuto e cinque contrari. Per la prima volta in un consiglio di circolo si è espresso un dissenso così ampio e motivato. Il conto consuntivo ha il compito di fotografare l’effettivo stato di salute del Circolo didattico, argomenta Beniamino Rega, ed ha come obiettivo quello di verificare lo stato di attuazione degli interventi inseriti nel programma annuale. Per quanto attiene agli aspetti meramente tecnico-contabili contenuti nei documenti di bilancio non ho nulla da eccepire, salvo il ritardo ingiustificato con il quale lo stiamo approvando (il MIUR ne ha disposto l’approvazione entro il 31 maggio 2012). Infatti, il lavoro encomiabile svolto dal Direttore amministrativo è stato certificato nel parere positivo espresso nella relazione obbligatoria di regolarità contabile dal Collegio dei Revisori dei conti. Il Consiglio oltre a verificare e ad esprimersi sui freddi numeri è chiamato ad andare oltre e ad  interrogarsi come questi si sono determinati. In altre parole è chiamato ad esprimersi non solo sugli aspetti quantitativi del bilancio, ma anche ed innanzitutto sugli aspetti qualitativi della gestione, sulle modalità che la dirigenza ha voluto adottare per la realizzazione delle attività programmate. Il modo in cui il Circolo Didattico di Ailano è stato gestito, ribatte Rega, è sotto gli occhi di tutti; tutta una serie di accadimenti dimostrano che la gestione non sempre è avvenuta nella consapevolezza della responsabilità sociale della scuola, nel rispetto dei principi di democraticità, trasparenza, imparzialità, equità e correttezza.  Il dirigente nel suo agire quotidiano avrebbe dovuto determinare e favorire rapporti collaborativi, corretti e leali tra le varie componenti della scuola; avrebbe dovuto gestire al meglio le risorse interne valorizzandole attraverso un’equa distribuzione di incarichi e deleghe tenuto conto delle competenze professionali, della motivazione individuale ed innanzitutto di una equa ripartizione dei carichi di lavoro, elevando così la qualità dell’insegnare. Ma così non è stato. L’avvicendamento repentino e non programmato di insegnanti, conclude Beniamino Rega, l’assurdo turn over (non negoziato) imposto al personale ATA, l’adozione seriale di provvedimenti disciplinari nei confronti del personale docente, l’incapacità sistematica di negoziare e trovare un punto di equilibrio tra le reciproche aspettative, la gestione “paternalistica” delle risorse umane, l’incapacità di dialogo manifestata in più occasioni da parte della dirigenza con gli organi collegiali (ridotti spesso a puri e semplici organismi di ratifica), ecc. ecc., oltre a testimoniare la cattiva gestione, hanno di fatto determinato un clima generale di delazione reciproca (abilmente fomentato) la cui conseguenza più drammatica è stato lo scadimento complessivo della qualità del vivere la scuola in tutte le sue componenti.

Pietro Rossi