04 aprile 2012

NOVITA’ IN MATERIA DI BILANCIO E ALLARGAMENTO DELL’UNIONE NELL’ULTIMA PLENARIA DI BRUXELLES


On. Aldo Patriciello
Il 28 e 29 marzo scorsi sono stati due giorni pieni a Bruxelles. Oltre all’autorevole visita del Presidente del Senato italiano, Renato Schifani, gli eurodeputati sono stati impegnati per i lavori della Minisessione Plenaria. Diversi gli argomenti all’ordine del giorno tra cui il bilancio e la politica di allargamento dell’Unione Europea. Secondo quanto previsto dalla risoluzione approvata giovedì scorso in aula il bilancio del Parlamento aumenterà dell’1,9%, che corrisponde al tasso d’inflazione medio europeo. Tuttavia, 8,5 milioni di euro aggiuntivi saranno necessari per far fronte ai costi dovuti all’arrivo dei deputati europei provenienti dalla Croazia. Si stima che il bilancio complessivo per il 2013 del PE ammonti a poco meno di 1,76 miliardi di euro. “Si è riusciti a ridurre le stime iniziali a 9,3 milioni di euro, col risultato di un aumento pari al tasso d’inflazione – ha affermato l’On. Aldo Patriciello – sono state congelate le indennità individuali e tagliato le spese di viaggio dei deputati. Il risparmio è stato alla base di tale intervento e presto ci saranno altre iniziative legislative che vanno in questa direzione”. Nel corso della discussione, inoltre, è stato sottolineato quanto si possa ancora risparmiare se ci fosse un’unica sede del Parlamento Europeo invece delle tre presenti tuttora, Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo; così si risparmierebbe sui costi di spostamento di documenti, deputati e personale. La richiesta è stata formalizzata al Consiglio dei Ministri che deciderà in merito alle proprie modalità di lavoro. I deputati intendono inoltre assicurarsi che il Parlamento non conceda finanziamenti a partiti che non rispettano pienamente i principi sui quali é fondata l’Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali. Sempre nella giornata di giovedì il Parlamento ha adottato tre risoluzioni non legislative con le quali si avvieranno i negoziati di adesione con la Serbia e il Montenegro. “Il Parlamento  - afferma Patriciello - plaude al fatto che il 1° marzo il Consiglio abbia deciso di accordare alla Serbia lo status di paese candidato e dichiara che l’Unione dovrebbe avviare quanto prima i negoziati di adesione, a condizione che la Serbia continui con il processo di riforma, in particolare per consolidare la democrazia e difendere lo Stato di diritto. Tuttavia, è stata espressa preoccupazione per la discriminazione delle minoranze etniche in Serbia, ed è stato per questo chiesto al governo serbo di proteggere tutte le minoranze garantendo il rispetto dei loro diritti fondamentali, inclusi la parità di accesso al mercato del lavoro e l’equa rappresentanza in seno alle Istituzioni”. La risoluzione evidenzia l’importanza del dialogo tra Pristina e Belgrado. I deputati esprimono tuttavia anche preoccupazioni riguardo agli scontri tra i soldati della NATO e i kosovari di etnia serba nel Kosovo settentrionale nella seconda metà del 2011. La risoluzione sottolinea la necessità di assicurare uno svolgimento regolare e trasparente delle elezioni parlamentari e locali che si terranno il 6 maggio, ed esorta le autorità serbe a non organizzare elezioni locali nei comuni del nord del Kosovo. Rilevando, poi, che 85 paesi hanno già riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, il Parlamento invita i cinque Stati membri dell’UE che ancora non l’hanno fatto a fare altrettanto. Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare, questa primavera, una roadmap per la liberalizzazione dei visti, e appoggia la sua intenzione di avviare uno studio di fattibilità, entro l’autunno 2012, per un accordo di stabilizzazione e di associazione tra il Kosovo e l’UE. I deputati inoltre si augurano che il Comitato olimpico internazionale consenta agli atleti kosovari di partecipare ai prossimi Giochi Olimpici di Londra. Le principali sfide per il Kosovo rimangono il ritorno dei profughi e degli sfollati interni, la lotta alla corruzione e la ricerca di una soluzione alla situazione instabile e tesa nel nord del paese. Chiede inoltre rapide riforme costituzionali ed elettorali. Per ciò che concerne il Montenegro, in aula è stato sottolineato quanto questo paese abbia compiuto progressi notevoli sostenendo l’intenzione del Consiglio di avviare i negoziati di adesione nel giugno 2012. Tuttavia, la risoluzione esprime anche la necessità di ulteriori sforzi per l’attuazione delle riforme, in particolare per quanto riguarda la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Una nota dolente viene riscontrata nel sostegno alla parità di genere; le donne continuano ad essere gravemente sottorappresentate nel Parlamento montenegrino, nei posti dirigenziali di governo e nelle posizioni direttive del settore pubblico e privato per questo la risoluzione incoraggia le autorità montenegrine ad intensificare le loro politiche di parità di genere ed a introdurre il principio della parità retributiva. Tutela dei passeggeri. Questo è stato un altro tema al centro delle discussioni in aula e oggetto di una risoluzione approvata secondo cui le linee aeree devono fornire ai passeggeri lasciati a terra informazioni migliori e aiuto immediato. Con il documento, infatti, si esorta la Commissione a rafforzare le norme sull'assistenza e sul risarcimento in caso di cancellazione o ritardo dei voli, inclusi i ritardi di bagagli superiori alle sei ore.

Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello