12 novembre 2011

RUVIANO, IL PAESE DEI CORNUTI!


 
 
Ruviano(Caserta)-  “Cornuto è bello! Siamo felici e contenti”.  A gridarlo in coro un nutritissimo  gruppo  di  cornuti doc, riunitisi anche quest’ anno a Ruviano, arcinoto in Italia e nel mondo come “il paese dei cornuti!. Una leggenda, divenuta “realtà”, alla fine degli anni settanta, quando alcuni giovani pieni di entusiasmo ed ardenti d’amore per la terra natia, vollero dare seguito alla leggenda, tramandata da secoli di generazione, in generazione. Per diventare cornuti doc!
Una presa di coscienza sulla necessità di difendere il “marchio”- in via d’estinzione. Per non dimenticare il curioso e bizzarro rito, verosimilmente già presente in era pagana, nel minuscolo paesino della provincia di Caserta: interrotto negli anni anche per lunghi periodi, e di tanto in tanto ripreso - che ormai da 34 anni, si celebra puntualmente ogni anno.
Tutto iniziò come uno scherzo. Il cupo mese di novembre. Si riunirono, si dettero da fare, spesero la loro baldanza giovanile, ma anche i pochi spiccioli che avevano da parte, affrontarono diffidenze ed incredulità, freddezze ed assenteismi, decisi a celebrare la Festa dei Cornuti, collocata l’undici novembre, in onore di S.Martino, noto protettore dei portatori d’aculei.
Andò tutto per il meglio. Sfilando coraggiosamente in processione per le strade del paese, con mastodontiche corna sulla testa, in una sorta di “autoflagellazione collettiva”.
 Furono premiati da applausi e da lodi esterne, ma anche dalla soddisfazione intima che la coscienza del bene regala agli uomini di buona volontà.
E fu sull’eco del successo della festa, che l’anno dopo i cornuti organizzati, diventati per l’occasione una ventina, tornarono all’assalto. Decisi a dare soluzione di continuità alla tradizionale festa. La fine dell’estate di quell’anno fu il preludio alla nascita di un’associazione. L’ACR: Associazione Cornuti Ruvianesi. Sodalizio presieduto da Franco Nicolella, che conta centinaia di soci anche oltre oceano.
“E’ un momento di allegoria, ironia, spensieratezza e puro divertimento- racconta-il presidente Nicolella. La nostra associazione- dice sorridendo- è nata con lo scopo di far valere i propri diritti, per alleviare le sofferenze delle persone colpite dalla sindrome dei bernoccoli, per aiutarle in modo corretto sul piano neuro-riabilitativo, tramite un sereno confronto con le altre vittime”.
Associazione cresciuta negli anni, per l’arrivo di nuovi adepti, ogni anno in fila chi per cominciare il noviziato, chi per ricevere il “battesimo” e la conseguente patente di becco.
GRANDE IRONIA
Cornuto è bello. I duemila abitanti del paesino(invaso da circa 2000 curiosi) casertano sono orgogliosi di esserlo- e l’undici novembre di ogni anno si ritrovano, provenienti dall’intera penisola (qualcuno anche dall’America) - per festeggiare il loro patrono, sfilando in processione, con gioia e “speranza”- con tanto di stendardo, santo, monaco, chierichetto e presidente – tutti in costume tipico, accompagnati dalla banda per cantare il caratteristico inno dei cornuti: processione che si conclude con  l’incendio del fantoccio di pezza, naturalmente munito di grossi aculei.  Uniti dalle armi portate sulla testa, “mimetizzati” per gioco- con buona dose d’ironia. “Terapia” per allontanare lo spettro di “pesi” veri sulla fronte- per dribblare ed esorcizzare l’incombente pericolo: l’anamnesi di qualche “antropologo”del luogo.
In passerella becchi di tutti i tipi- con corna lunghissime, personalizzate, tecnologiche.
LA PROCESSIONE
Goliardia, ironia, folklore- per valorizzare il “prodotto tipico ruvianese. Le corna
Processione, inno, battesimo nuovi adepti, discorso del Presidente dell’Associazione, che ha elencato anche quest’anno  le dieci buone regole del cornuto doc.
Entusiasta il sindaco Roberto Cusano che ostenta  come sempre  corna municipali e coccarda  tricolore(quest’anno in occasione del 150 anniversario dell’unità d’Italia, esibita dai “saggi” dell’associazione . Oltre al primo cittadino hanno spiccato  anche quest'anno  le presenze del farmacista Pietro La Prova  e del medico del paese(noto cardiologo), Ferdinando Petrazzuoli, che con grande spirito partecipano da decenni (con il peso in testa) alla rituale sfilata.Una grande e meravigliosa  lezione di vita regalata ai moralisti di professione, affetti da deliri di onnipotenza.  Dopo la caratteristica processione per le stradine del borgo,  il rituale falò, in piazza Grande. E poi, canti, balli(con acclamate ballerine brasiliane) e grande abbuffata offerta gratuitamente dagli organizzatori e sponsor, nel rispetto di una storica tradizione ruvianese, con l’omaggio a tutti i visitatori di ottima pasta e fagioli “alla raianese” ed eccellente vino locale. Dopo il concerto di Luca Sepe, il Presidente Nicolella ha salutato gli ospiti dando appuntamento a tutti per il prossimo anno.

Suggestivo il momento in cui più di un novizio, ha fatto  richiesta di ammissione tra i veterani dopo ben nove anni di noviziato, giusto regolamento, ammettendo di essere stati sempre orgogliosi delle corna e adducendo varie testimonianze, chiedendo di iscriversi all’associazione, ambito  noviziato della durata di  nove anni prima di essere ammessi al sodalizio. Un evento che contagia, infatti, la passione per le corna, che richiama  a  Ruviano tantissimi spettatori anche da fuori Regione, attenti a seguire le varie fasi della manifestazione, iniziata con la processione e conclusa con l’incendio del fantoccio e il contemporaneo sparo di fuochi pirotecnici. E le congiunte dei cornuti dove si trovavano nel momento della processione? Rimaste a casa a “produrre” il prodotto tipico locale!- dice scherzando uno degli oltre duemila spettatori presenti all’evento.
CORNUTI FENOMENO ANTROPOLOGICO FINITI IN DUE UNIVERSITA’ ITALIANE e ALL’ESTERO
Ruviano, patria dei cornuti, che sorprendentemente sono saliti in cattedra(almeno in due università italiane, in un convegno a Berlino, ed in volumi universitari. A quando la festa nazionale?
Festa terapizzante per milioni d’italiani spesso alle prese con il fastidiosissimo peso sulla testa: un buon metodo per alleviare il doloroso carico pendente!

Giuseppe Sangiovanni