12 novembre 2011

GIORNATA AGRICOLA DEL RINGRAZIAMENTO.

BELLONA.Con la celebrazione di due Messe a Bellona e a Triflisco, domenica 13 novembre,  anche quest’anno si rinnova a Bellona, la ricorrenza  della  Giornata Agricola del Ringraziamento per esprimere gratitudine a Dio per i doni della terra e del lavoro dell’uomo e per testimoniare la centralità del mondo agricolo, quale nobile espressione della laboriosità rurale che ancora lo caratterizza, nonostante il difficile momento di crisi con cui si stanno confrontando le aziende agricole.
“Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che nobilita chi lo compie. Per noi è un atto doveroso, soprattutto al termine di un anno agricolo segnato dalle conseguenze di una grave crisi economica e finanziaria, ma anche gravido di quella speranza che sgorga dal primato che riconosciamo a Dio”: Si apre così il Messaggio per la Giornata del Ringraziamento, che evidenzia un riscoperto amore per la terra, proprio come il disegno originario di Dio, dove l'uomo e la terra operano nella reciprocità: il primo offre le sue cure, la seconda i suoi frutti. In questo modo si compie il disegno finalizzato alla vita, al benessere dell'umanità, allo sviluppo di tutti. Per questo bisogna riconoscere la centralità del lavoro agricolo, ridando dignità al lavoratore della terra nello stesso modo degli altri lavoratori.
«Questo appuntamento - spiega Giovanni Carusone, presidente dei Coltivatori di Bellona - ha una grande rilevanza per il mondo agricolo: esso fa parte ormai della nostra storia ed è una ricorrenza che ogni anno rinnoviamo per trasmettere quei valori e quei principi che ispirano la nostra azione e ci permettono di vedere in un'ottica diversa anche le fatiche e le sfide legate al lavoro degli Agricoltori, soprattutto in questo momento di grande difficoltà». “La grave ingiustizia di cui è vittima il settore agricolocontinua il presidente Carusone - mette a rischio il futuro delle imprese e potrebbe portare alla scomparsa di questo importantissimo settore della economia, l’unico che “produce” la sua materia prima, fonte di ricchezza per i coltivatori e di sopravvivenza per la popolazione”.
Paola Roma