23 novembre 2011

Commissione Regionale Ecomafie: tecnologia e ricerca contro le ecomafie. Giovedì conferenza stampa con il Rettore e i docenti della Parthenope.


Napoli.Termocamere per rilevare presenza e tipologia di rifiuti, piccoli aerei telecomandati per georeferenziare il territorio e scoprire sversamenti illeciti, monitoraggio 3D delle matrici di aria, acqua e suolo. Sono alcune delle tecnologie messe a punto dalla linea di ricerca di “Ingegneria Sanitaria Ambientale” diretta dal Prof.re Massimialiano Lega dell’Università Parthenope di Napoli, ed utilizzate anche da forze dell’ordine e magistratura per il contrasto all’ecomafia. Progetti e risultati di alcune indagini saranno presentati domani, giovedì 24 novembre, alle 10,30 presso l’Aula Magna dell’Università Parthenope al Centro Direzionale Isola C4, nel corso di una Conferenza Stampa organizzata dalla Commissione Regionale sulle Ecomafie e la stessa Università napoletana. Oltre ai componenti della Commissione Regionale parteciperanno alla conferenza stampa il Rettore della Parthenope Prof. Claudio Quintano, il Preside della Facoltà di Scienze e Tecnologie Prof. Raffaele Santamaria, il Direttore del Dipartimento di Scienze per l’Ambiente Prof. Gerardo Pappone, ed i docenti Massimiliano Lega e Rodolfo Napoli. Sono stati inoltre invitati i vertici regionali dell’ARPAC. «La ricerca portata avanti da questi prestigiosi ricercatori napoletani ha già dato risultati importanti» affermano i consiglieri Antonio Amato, Mafalda Amente e Corrado Gabriele componenti l’ufficio di presidenza della Commissione Regionale sulle ecomafie «Il dipartimento di Scienze per l’Ambiente della Parthenope, infatti, già da tempo collabora con forze dell’ordine e magistratura. Abbiamo appurato in un’audizione il valore dei progetti realizzati. Siamo convinti che sia necessario valorizzare queste eccellenze e garantire il pieno sostegno delle istituzioni. D’altro canto» concludono i consiglieri regionali «per la Regione sarebbe di estrema importanza poter utilizzare queste innovazioni per garantire sia il controllo del territorio che per avviare, attraverso l’ARPAC, la caratterizzazione essenziale per le  bonifiche»