07 giugno 2011

LA VECCHIA FERROVIA ALIFANA MUORE. SINDACI A RACCOLTA PER SCONGIURARE LA CHIUSURA.


Piedimonte Matese. Che la vecchia Ferrovia Alifana era in crisi da tempo, questo già lo si sapeva, ma che la situazione ultimamente era diventata talmente critica da determinare la probabile chiusura del tratto che collega Piedimonte Matese a S.Maria C.Vetere, è stato veramente un duro colpo per gli operatori e le popolazioni dell’alto casertano. La tratta Piedimonte Matese – S.Maria C. Vetere, è di vitale importanza per l’alto casertano, con un tracciato di circa 42 Km, serve 10 comuni: Piedimonte Matese, Alife, Dragoni, Alvignano, Caiazzo, Piana di Monte Verna, Pontelatone, Bellona, S.Angelo in Formis-Capua e S.Maria C.V. con una popolazione interessata di circa 100.000 abitanti. Da mesi la direzione della Metro Campania NordEst, titolare della tratta Piedimonte Matese- S.Maria C.Vetere, in accordo con l’assessore ai Trasporti della Regione Campania Ing. Vetrella e, i sindacati confederali, discutono di un piano di tagli da effettuare presso i tronchi di Benevento Appia e Piedimonte Matese, (corse treni per Napoli, chiusure di alcune stazioni, riduzione dell’orario di lavoro del personale, riduzione dell’occupazione etc. etc. etc.). A seguito delle insistenti notizie circa una paventata chiusura della tratta ferroviaria Piedimonte Matese- S.Maria C.Vetere, al fine di adottare una comune strategia atta a scongiurare tale rischio il Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, ha invitato i sindaci di Caiazzo, Alvignano e  Alife, il Presidente della Comunità Montana del Matese e il Presidente del Parco Regionale del Matese ad un tavolo tecnico, che si terrà presso il Comune di Piedimonte Matese mercoledì 8 giugno alle ore 17,00, per la risoluzione delle problematiche segnalate. Nel luglio 2009 l’Alifana  finiva nel mirino della Corte dei Conti con la relazione concernente lo "Stato di attuazione della Ferrovia Alifana". L’indagine riguardò la verifica circa lo stato di attuazione della Ferrovia Alifana, linea ferroviaria extraurbana a nord di Napoli che attraversa un’area estesa e si innesta nell’area metropolitana del capoluogo campano. La Corte dei Conti rilevò che il mancato rispetto di cronoprogrammi, malgrado i principi scolpiti nella legislazione vigente, aveva  determinato uno stato di incertezza anche nella gestione successiva alla Legge-Obiettivo. D’altro canto la complessa vicenda si articola nell’arco di oltre venti anni e, attualmente, non può dirsi conclusa. La Segreteria Regionale Fast-Autoferrotranvieri con un proprio comunicato ha ribadito : Noi diciamo basta  all’assessore Vetrella con questa storia dei tagli inesistenti, visto che con l’accordo del 16/12/2010 Stato-Regioni il governo ha previsto la copertura finanziaria fino a tutto il 2012. Se poi la scelta della Regione Campania è stata quella di destinare i soldi del T.P.L. ad altri comparti (vedi sanità) non può pretendere senza motivo che si tagli il servizio pubblico penalizzando un’ intera provincia (Benevento) e non solo, ricordando che dal 1 aprile 2011 c’è stato l’ennesimo aumento dei biglietti di Unico Campania. Noi diciamo basta  ai vertici aziendali che con le loro scelte fallimentari, hanno contribuito a far sì che questa azienda, da virtuosa fino a qualche anno fa, diventasse la cenerentola regionale.

Pietro Rossi