Piedimonte Matese. E’ un disagio che non sembra risolversi quello degli operatori dell’Ambito Sociale C6 che vedono ancora lontano il pagamento degli stipendi degli ultimi mesi. Conseguenza diretta del blocco delle risorse finanziarie spettanti all’Ambito per il 2010 e 2011 da parte degli organi competenti della Regione Campania. Il sindaco del comune capofila Piedimonte Matese Vincenzo Cappello (nella foto), che è presidente del Coordinamento Istituzionale, assieme all’assessore alle Politiche Sociali Domenico Ferraiuolo ha deciso di scrivere nuovamente una lettera, non avendo ricevuto alcuna risposta alle comunicazioni inviate in precedenza, indirizzata ai massimi rappresentanti delle istituzioni campane, tra cui il presidente della Regione Stefano Caldoro, il presidente del Consiglio Regionale Paolo Romano, l’assessore regionale alle Attività Sociali Ermanno Russo, i Prefetti di Caserta e Napoli e il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi, per sottolineare e chiedere ancora una volta di porre rimedio all’incresciosa situazione che vivono gli Osa, situazione sempre più insostenibile che mette a rischio la qualità e la continuità dei servizi, i cui effetti negativi alla fine vanno a ricadere soprattutto sugli utenti.
“Il Coordinamento Istituzionale ha preso atto, con forte rammarico, che il disagio degli operatori della L. 328/00, i quali dal mese di settembre 2010 non percepiscono lo stipendio, proseguirà nonostante l’approvazione del bilancio gestionale da parte degli organi regionali”. Comincia così la lettera, con la quale Cappello e Ferraiuolo, a nome dei quindici comuni afferenti l’Ambito C6, sollecitano di nuovo la liquidazione delle risorse ancora dovute dalla Regione per il 2010 e il 2011, e chiedono infine, per la seconda volta, un incontro per manifestare il disagio e avere risposte serie sui tempi effettivi della liquidazione. “Qualora la richiesta di incontro dovesse restare anche questa volta priva di riscontro – conclude la nota - rendiamo noto che gli operatori hanno programmato di organizzare un’altro sit-in per sollecitare tutte le autorità preposte ad una pronta soluzione delle questioni”.
Michele Menditto