10 maggio 2011

Continua il grande successo del libro Storie di emigranti, reportage storico-giornalistico del prof. Simeone Veccia di Baia e Latina.


BAIA LATINA. Continua il grande successo del libro Storie di emigranti, reportage storico-giornalistico di recente pubblicato dal prof. Simeone Veccia (nella foto) di Baia e Latina. Un diario di viaggio e di vita che narra le vicende di alcuni giovani emigranti partiti dalle falde del Matese agli inizi del Novecento con la valigia carica di sogni; su tutti, il più immediato, quello apparentemente più tangibile, era senz’altro rappresentato dall’attracco nel Nuovo Mondo. Il tanto decantato sogno americano era lì, pronto ad avverarsi; bastava solo aver coraggio ed un pizzico di fortuna. Peccato che non tutti i protagonisti del libro abbiano avuto dalla loro la sorte. E’ il caso della piccola Concetta Di Robbio e degli altri fanciulli che non sbarcarono mai in terra d’America. Causa né fu il naufragio dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano, l’Utopia. Era il 1981 – scrive l’autore – e a largo di Gibilterra un altro Titanic affondava con a bordo tanti emigranti nostri conterranei. Altri giovani matesini invece, negli stessi anni, hanno non solo solcato con fortuna l’oceano, bensì potuto realizzare parte dei propri sogni. Altre Storie infatti, narrano di uomini e donne che orgogliosamente hanno gettato le basi per un futuro migliore da regalare ai propri cari presenti e futuri. Ne sono esempio – scrive ancora l’autore – le tante richieste che riceviamo dai loro discendenti di quarta generazione, desiderosi di conoscere i costumi ed i luoghi delle famiglie di origine. Dalle fatiche di immani traversate alla costruzione della prima ferrovia in New Mexico, sogni infranti si intersecano con esaltanti traguardi. Così scrive il prof. Giuseppe Castrillo nella prefazione al testo: “questa opera sull’emigrazione è una tela tessuta con i fili delle esperienze territoriali, con il culto della terra d’origine, con la lectio moralis sulle difficoltà dell’esistere. Nel libro vi sono storie parallele analoghe in tutti i contesti geografici italiani: il nostro Salvatore Mone, come il protagonista della “Luna e i falò”, vive il viaggio a ritroso ma con una percezione meno alienata del ritorno e con una complessione fisica più resistente all’abbrivio delle onde e della vita”. Le piccole storie delle persone, delle famiglie, dei paesi e dei borghi nostri, costituiscono l’essenza della Storia, ne colorano gli aspetti economici, politici e sociali, la animano nei suoi molteplici risvolti e ne spiegano quelle che, talvolta, sembrano delle pieghe impenetrabili. Una saggia commistione di sentimenti, documenti d’archivio, racconti de relato ed immagini sbiadite, tutto ciò è Storie di emigranti; un testo intenso ed emozionante, da vivere (pardon da leggere) tutto d’un fiato per poi meditare sul senso della Storia e quindi della vita.