10 maggio 2011

Con Zoubida Charrouf un ponte di pace sul Mediterraneo.


Caserta - (Di Anna Giordano) - Un ponte tra il sud dell’Europa e il nord dell’Africa è stato lanciato il 9 maggio 2011, nella sala consiliare della Provincia di Caserta gremita di autorità, associazioni e scuole con la manifestazione a cura della FIDAPA e della Cooperativa Orione, in collaborazione con il Co.As.Ca. e con il patrocinio della Provincia, in onore di Zoubida Charrouf, donna d’Africa, testimonial indicata quest’anno per l’assegnazione del Premio Nobel 2011 per la pace. Presenti molti docenti e studenti della Scuola media “Dante Alighieri”, del Liceo classico “P. Giannone” con il preside Giorgio Iazeolla e del Liceo Linguistico “A. Manzoni” di Caserta. E’ altresì intervenuta la dott. Leila Meziani dell’Ambasciata del Regno del Marocco, arrivata specificamente da Roma. A presiedere l’assessore Carlo Puoti in rappresentanza del presidente Domenico Zinzi, con la presidente Fidapa Ida Roccasalva, il prof. Antonio Malorni della Seconda Università di Napoli-Caserta, la prof. Margherita Vindice della FIDAPA, la dott. Anna Giordano del Co.As.Ca. Traduzione simultanea della prof. Anna Schiavo. Zoubida Charrouf, in Italia per ricevere un prestigioso Premio Internazionale, che le è stato conferito a Salerno, aveva accolto l’invito rivoltole da Caserta e, prima di rientrare in Marocco, ha fatto sosta nel nostro capoluogo, dove, nel Palazzo della Provincia, le è stata conferita la medaglia dell’Unità d’Italia coniata in Terra di Lavoro in occasione della ricorrenza dei 150 anni. A sua volta la presidente della FIDAPA le ha consegnato un prezioso manufatto delle seterie leuciane. Molti i meriti di questa donna straordinaria, docente di Chimica organica presso l’Università di Rabat, che con i suoi studi ha scoperto le straordinarie qualità di una pianta, l’Argania spinosa, che cresce solo nella regione arida del sud est del Marocco, dove, oltre a svolgere un ruolo importante nel campo dell’alimentazione e della cosmesi, costituisce ormai l’ultimo baluardo alla crescente desertificazione. A questi meriti di scienziata aggiunge quelli altamente umanitari per il riscatto delle donne marocchine, che ha trasformato da soggetti sociali poveri ed emarginati in un continente, dove normalmente è la donna che lavora, in attive produttrici di olio di Argan, formandole e riunendole in cooperative. Donne d’Africa, veri motori del continente, ripudiate, violentate nella dignità e anche nel fisico, ora liberate dal loro stato di schiavitù da questa conterranea, Zoubida, che è entrata nel palazzo della Provincia indossando fiera l’abito nazionale della sua terra e lanciando un messaggio di pace e di solidarietà tra le etnie e le diversità, religiose e laiche.